STORIAAAAA E FILOSOFIAAAAAA!!!!!!!

Jello Biafra
salve a tutti allora avrei bisogno(per filosofia)di un appunto su socrate con il suo pensiero la sua vita (il suo rapporto con platone)ECC...ECC...



mentre di storia vorrei delucidazioni sull umanesimo ed il rinascimento e il rapporto tra cultura classica e medioevale

DOMANI HO IL COMPITO!!!!!!!!!vi ringrazio infinitamente in anticipo!!!!!

Risposte
Francy1982
forse è tardi ma ecco le tue risposte:

Socrate: Così come sono stati condannati i sofisti, la tradizione ci narra con molta ironia la figura di Socrate.
Quella di Socrate è un immagine immortale in quanto egli stesso scelse di morire piuttosto che essere calunniato: dopo essere stato accusato di corrompere la gioventù (diceva ai giovani di fare ciò che è bene e non ciò che gli veniva imposto), non accettò la difesa di un avvocato poiché, ritenendosi buono, sperava non gli accadesse niente di male. Socrate non ha lasciato di proposito nulla di scritto sulla sua dottrina quello che sappiamo di lui ce lo tramandano i suoi discepoli e soprattutto Platone.
Prima di morire, Socrate, affida i suoi figli a quelli che lo condannano certo che anche i suoi accusatori agivano in buona fede, la sua condanna fu quella di morire avvelenato dalla cicuta. Essenzialmente Socrate accetta la sua condanna per coerenza con la sua dottrina, egli infatti riteneva che una legge si può cambiare, ma non si può contraddire e scappando dalla pena, come avrebbe potuto fare, si sarebbe contraddetto.
Socrate vive l’Età Periclea e ha in comune con i sofisti due aspetti :
1- Interesse per l’uomo
2- Ilconcetto secodno cui non si deve credere a realtà prefissate, ma ognuno deve partorire la sua verità e a questo punto, Socrate, aggiunge che la verità è quella che si identifica col bene e che va al di là dell’egoismo personale, ovvero è il bene per tutti e non per il singolo.
Socrate nasce da una famiglia di origini medio borghesi: il padre faceva lo scalpellino e la madre l’ostetrica, Socrate prese spunto dal lavoro della madre: come lei faceva partorire i corpi, egli decise di far partorire le menti (Maieutica), ciò significa che lui voleva che ognuno potesse pensare il bene autonomamente, non devono essere gli altri a dire al soggetto come è giusto comportarsi, ma è il bene che deve essere pensato dal soggetto stesso.
In Socrate abbiamo:
- Bene: che corrisponde alla conoscenza del Bene.
- Male: che è ignoranze del Bene, chi fa il male è perché ignora il Bene.

Socrate ad Atene veniva offeso come fosse un Sofista, la tradizione lo riporta molto male, Platone lo ha rivalutato, Aristotele, invece, lo osserva solo da un’angolazione.
Socrate era contro la tradizione non voleva obbedire a delle regole solo perché c’erano delle leggi, infatti, la società non avrebbe voluto ucciderlo, ma mandarlo in esilio, ma andando in esilio, Socrate, avrebbe ammesso una colpevolezza inesistente, così come sentendosi innocente non accetta di essere difeso, tanto che Socrate stesso in tribunale affermerà di volere un premio anziché una punizione e per questo fu accusato anche di arroganza.

Il Saggio: Per Socrate il Saggio è colui che sa di non sapere. Egli sviluppa questa teoria dopo aver fatto visita all’oracolo di Delfi, che gli aveva riconosciuto il merito di essere il più saggio, il più intelligente, non sentendosi tale, però Socrate decide di interrogare i suoi concittadini e capire perché proprio a lui sarebbe andato il merito di essere il più saggio:
- Socrate si reca dai politici: essi rispondevano solo parzialmente alle sue domande
- Socrate si reca dagli artisti: le loro risposte non accontentano Socrate
- Socrate si reca dagli artigiani: sono preparati nelle cose che riguardano direttamente il loro lavoro, ma non sanno nulla del resto.
Tutte le persone da lui interrogate pur non sapendo pretendevano di sapere e da qui Socrate deduce che l’oracolo gli aveva riconosciuto il merito della saggezza proprio perché lui era l’unico che sapeva di non sapere.

Bene è Sapere: Il bene l’uomo lo trova dentro se stesso. Quando uno fa il bene è una persona virtuosa. Per fare il bene bisogna conoscerlo quindi la virtù corrisponde al sapere, ma se il bene corrisponde al sapere, allora la virtù corrisponderà anche al bene.
Per conoscere il bene dentro di noi, bisogna prima conoscere noi stessi, conoscersi è una ricerca continua delle proprie capacità e dei propri limiti. Quindi per avere una conoscenza deve esserci una ricerca. Il bene spostandosi sempre, diventando sempre diverso, non potrà mai essere rappresentato in terra nella sua totalità, per questo Socrate decise di non mettere per iscritto la sua dottrina, poiché la sua dottrina era sempre in continuo cambiamento, in continua evoluzione. Il bene socratico quindi si identifica con la ricerca continua del Bene per questo coloro che erano contro Socrate lo definiscono come un inconcludente.


Poi per l'altra domanda vai qui:
https://www.skuola.net/filosofia-moderna/appunti-8.html
https://www.skuola.net/storia/

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