Rivoluzione russa (67640)
rivoluzione russa
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La Rivoluzione Russa
• In seguito alla sconfitta riportata nella guerra russo-giapponese, in Russia si manifestò sempre di più il malcontento della popolazione che sfociò nella prima rivoluzione russa del 1905. Il 22 gennaio (la domenica rossa) la polizia fece fuoco su un corteo di dimostranti e in tutto il paese scoppiarono rivolte e scioperi. Sorsero i soviet, i consigli degli operai, e lo zar corse ai ripari con il Manifesto del 17 ottobre, in cui tra l’altro concedeva un parlamento o Duma. Questi moti non furono sostenuto solo da proletari ma ache dalla borghesia, la quale tuttavia cominciò ben presto a preoccuparsi dinanzi alle richieste degli operai. Il fronte si spezzò e la reazione cominciò nuovamente a imperversare e il movimento operaio, isolato, fu represso nel 1906.
• La caduta del regime zarista (febbraio 1917) e la rivoluzione socialista (ottobre 1917) rappresentarono due profonde cesure nella storia della Russia e del mondo intero. Questi cambiamenti affondavano le proprie radici nelle lacerazione e contraddizioni che attraversarono la società russa nei decenni precedenti. La stragrande maggioranza della popolazione viveva nelle campagne, dove i contadini conducevano una vita miserabile. Lo sviluppo industriale era ancora limitato ad alcune zone ed era sostenuto dall’iniziativa statale e dai capitali stranieri assai più che da una diffusa mentalità imprenditoriale. La riforma agraria, seguita alla rivoluzione del 1905, fallì nel suo intento di rafforzare la piccola proprietà contadina smantellando le comunità di villaggio (mir), finendo invece col favorire un processo di ulteriore concentrazione della proprietà della terra, a tutto vantaggio dei kulaki (contadini agiati) e dell’aristocrazia.
• Il composito fronte dell’opposizione antizarista comprendeva numerose forze politiche, dal partito costituzionale-democratico, di impronta borghese liberale, alle varie organizzazioni socialiste, fra cui i socialrivoluzionari, eredi del populismo russo, e i socialdemocratici, divisi al loro interno in bolscevichi (maggioranza, teorici di una rivoluzione politica da realizzare sotto l’impulso di un forte e organizzato partito, Lenin) e menscevichi (minoranza, sostenitori di una strategia parlamentare e attenti alla soluzione dei problemi economici della classe operaia). Questi ultimi, guidati da Martov, si limitavano ad auspicare una rivoluzione democratico-borghese, mentre i bolscevichi erano certi che in Russia esistessero già le condizioni per una presa del potere da parte del proletariato organizzato in forme politiche autonome, i soviet.
• Nel 1912 alla conferenza di Praga i bolscevichi fondarono un proprio partito che prese poi il nome di Partito Comunista Russo.
• Nei primi mesi del 1917 il disastroso andamento della guerra e la miseria crescente delle popolazioni provocarono grandi agitazioni di massa, che culminarono nella rivolta degli operai e dei soldati a Pietrogrado. Prevalsero due organismi: il Comitato esecutivo della Duma (mirava a costituire una monarchia costituzionale) e i Soviet degli operai e dei soldati (miravano a una profonda ristrutturazione interna e alla cessazione delle ostilità). La rivolta di Pietrogrado fece precipitare la situazione: lo zar Nicola II abdicò e fu instaurato un governo provvisorio guidato dal socialista moderato Karenskij. Al governo provvisorio si contrapponeva il potere dei soviet, organismi rivoluzionari degli operai e dei soldati, decisi a superare la fase democratico-borghese per attuare una rivoluzione di tipo socialista. Nelle “Tesi di aprile” Lenin lanciò la parola d’ordine “tutto il potere ai soviet”, individuando in essi il nucleo dell’avanguardia rivoluzionaria. Lenin riuscì ad organizzare un colpo di mano che abbatté il debole governo di Kerenskij e iniziò la conquista del paese. Nel novembre fu creato una Consiglio dei commissari del popolo che emanò i primi decreti: cessazione delle ostilità, nazionalizzazione delle terre, diretto controllo degli operai nelle fabbriche, riconoscimento delle autonomie nazionali. L’Assemblea costituente convocata da K. Venne sciolta e il partito bolscevico divenne l’unico legale.
• La rivoluzione d’ottobre seguì a una drammatica fase di disgregazione dell’esercito e delegittimazione del potere politico. Di fronte alla minaccia di una dittatura militare da un lato e, dall’altro, alle grandi dimostrazioni operaie d’ottobre, i bolscevichi presero l’iniziativa e assaltarono il Palazzo d’inverno, sede del governo provvisorio. Il secondo governo Kerenskij fu esautorato e sostituito dai commissari del popolo, che decretarono la nazionalizzazione e distribuzione delle terre ai contadini, nonché il controllo operaio sulle fabbriche. Il 3 marzo 1918 la Russia sovietica firmava la pace separata con la Germania (Brest-Litovsk) e usciva dalla guerra mondiale, ma entrava nella spirale di una drammatica guerra civile.
fonte: https://www.skuola.net/storia-contemporanea/rivoluzione-russa-3x.html
ciao Gatto97 :hi