Raga ... riassuntino...
:angel:smurf:beer:asd:bunny:caffeine:brrr:blind:azzolina
Raga mi servirebbe un riassuntino..il titolo è
La lotta politica dopo la morte di Cesare: Marco Antonio e Caio Ottaviano.
Grazie mille
Raga mi servirebbe un riassuntino..il titolo è
La lotta politica dopo la morte di Cesare: Marco Antonio e Caio Ottaviano.
Grazie mille
Risposte
ciao Gabry
cm sempre ci sei sempre te mitica Francy!...ehehhe
Ho trovato questo riassunto ben fatto da MSN-ENCARTA
Marco Antonio (Roma 82 - Alessandria 30 a.C.), uomo politico e generale romano. Partigiano e ufficiale di Cesare, dopo la sua morte ne fece riconoscere gli atti da parte del senato. Insieme a Ottaviano (il futuro Augusto) e a Lepido, formò il secondo triumvirato (43-33 a.C.).
Dal 58 al 56 a.C. partecipò alle campagne romane in Palestina e in Egitto, e dal 54 al 50 a.C. alla spedizione in Gallia guidata da Cesare. Successivamente, con l’appoggio dello stesso dittatore, ottenne le cariche di questore, augure e tribuno del popolo. Allo scoppio della guerra civile tra Cesare e Pompeo, Antonio fu nominato da Cesare comandante in capo dell’esercito stanziato in Italia. Guidò le armate di Cesare durante la battaglia di Farsalo (48 a.C.), in cui fu sconfitto Pompeo, e nel 44 a.C. lo affiancò nel consolato.
Nel 44 a.C., dopo l’assassinio di Cesare, il discorso che Antonio tenne durante le esequie nel Foro (immortalato da Shakespeare nella tragedia Giulio Cesare) incitò la popolazione contro i cospiratori, rendendolo padrone della situazione. A capo di un esercito, Antonio incalzò i cesaricidi in alta Italia, assediando Bruto a Modena.
Tale posizione di spicco fu subito temuta e osteggiata dal senato – che affidò il comando della guerra ai consoli in carica – e da Ottaviano, nipote di Cesare e suo unico e legittimo erede. Per un certo periodo di tempo però Antonio e Ottaviano furono alleati e formarono, insieme al generale romano Lepido, il secondo triumvirato, che si spartì il governo dell’impero romano.
Nel 42 a.C., a Filippi, i triumviri uscirono vittoriosi dallo scontro con le forze capeggiate dai cesaricidi Marco Giunio Bruto e Caio Cassio Longino. Nello stesso anno, nel corso dell’opera di riorganizzazione del settore orientale dell’impero, Antonio incontrò la regina Cleopatra nella città di Tarso, in Cilicia, se ne innamorò e con lei tornò in Egitto nel 41 a.C.
Nel 40 a.C. presiedette una riunione del triumvirato in Italia, durante il quale fu decisa una nuova suddivisione dei territori dell’impero: ad Antonio venne affidato il controllo della zona orientale, dal mare Adriatico al fiume Eufrate.
Nello stesso anno egli cercò di consolidare il rapporto con Ottaviano sposandone la sorella Ottavia, ma in seguito tornò in Egitto da Cleopatra. Ottaviano sfruttò la situazione alimentando l’indignazione del popolo romano nei confronti di Antonio. Quando, nel 36 a.C., quest’ultimo fu sconfitto durante una spedizione militare contro i parti, la disapprovazione popolare per la sua condotta si acuì. Allorché nel 34 a.C. Antonio dichiarò Cesarione (il figlio che Cleopatra aveva avuto presumibilmente da Giulio Cesare) erede di Cesare al posto di Ottaviano, il senato di Roma votò la guerra.
Nel 31 a.C. le navi di Antonio e Cleopatra furono sconfitte dalla flotta di Ottaviano nella battaglia di Azio. Nel 30 a.C., caduta Alessandria ed essendogli giunta la falsa notizia del suicidio di Cleopatra, Antonio si tolse la vita.
Marco Antonio (Roma 82 - Alessandria 30 a.C.), uomo politico e generale romano. Partigiano e ufficiale di Cesare, dopo la sua morte ne fece riconoscere gli atti da parte del senato. Insieme a Ottaviano (il futuro Augusto) e a Lepido, formò il secondo triumvirato (43-33 a.C.).
Dal 58 al 56 a.C. partecipò alle campagne romane in Palestina e in Egitto, e dal 54 al 50 a.C. alla spedizione in Gallia guidata da Cesare. Successivamente, con l’appoggio dello stesso dittatore, ottenne le cariche di questore, augure e tribuno del popolo. Allo scoppio della guerra civile tra Cesare e Pompeo, Antonio fu nominato da Cesare comandante in capo dell’esercito stanziato in Italia. Guidò le armate di Cesare durante la battaglia di Farsalo (48 a.C.), in cui fu sconfitto Pompeo, e nel 44 a.C. lo affiancò nel consolato.
Nel 44 a.C., dopo l’assassinio di Cesare, il discorso che Antonio tenne durante le esequie nel Foro (immortalato da Shakespeare nella tragedia Giulio Cesare) incitò la popolazione contro i cospiratori, rendendolo padrone della situazione. A capo di un esercito, Antonio incalzò i cesaricidi in alta Italia, assediando Bruto a Modena.
Tale posizione di spicco fu subito temuta e osteggiata dal senato – che affidò il comando della guerra ai consoli in carica – e da Ottaviano, nipote di Cesare e suo unico e legittimo erede. Per un certo periodo di tempo però Antonio e Ottaviano furono alleati e formarono, insieme al generale romano Lepido, il secondo triumvirato, che si spartì il governo dell’impero romano.
Nel 42 a.C., a Filippi, i triumviri uscirono vittoriosi dallo scontro con le forze capeggiate dai cesaricidi Marco Giunio Bruto e Caio Cassio Longino. Nello stesso anno, nel corso dell’opera di riorganizzazione del settore orientale dell’impero, Antonio incontrò la regina Cleopatra nella città di Tarso, in Cilicia, se ne innamorò e con lei tornò in Egitto nel 41 a.C.
Nel 40 a.C. presiedette una riunione del triumvirato in Italia, durante il quale fu decisa una nuova suddivisione dei territori dell’impero: ad Antonio venne affidato il controllo della zona orientale, dal mare Adriatico al fiume Eufrate.
Nello stesso anno egli cercò di consolidare il rapporto con Ottaviano sposandone la sorella Ottavia, ma in seguito tornò in Egitto da Cleopatra. Ottaviano sfruttò la situazione alimentando l’indignazione del popolo romano nei confronti di Antonio. Quando, nel 36 a.C., quest’ultimo fu sconfitto durante una spedizione militare contro i parti, la disapprovazione popolare per la sua condotta si acuì. Allorché nel 34 a.C. Antonio dichiarò Cesarione (il figlio che Cleopatra aveva avuto presumibilmente da Giulio Cesare) erede di Cesare al posto di Ottaviano, il senato di Roma votò la guerra.
Nel 31 a.C. le navi di Antonio e Cleopatra furono sconfitte dalla flotta di Ottaviano nella battaglia di Azio. Nel 30 a.C., caduta Alessandria ed essendogli giunta la falsa notizia del suicidio di Cleopatra, Antonio si tolse la vita.