Percorso di filosofia 400-600

JayDee
Salve ragazzi, mi servirebbe una mano per un'unità di apprendimento dove devo tenere un discorso di filosofia. Devo parlare dell'evoluzione dell'uomo, della scienza e del metodo dal 400 al 600, partendo da Pico della Mirandola, passando per Copernico,Cusano,Alberti,Newton,Bacone,Cartesio,Hobbes,Locke,etc., e soprattutto Galilei. Il discorso non deve approfondire troppo le figure e le varie idee filosofiche, devo fare solo una summa, legando ogni autore col precedente attraverso il filo conduttore dell'evoluzione dell'uomo e della scienza. Grazie!!

Risposte
JayDee
Ti ringrazio ugualmente... Come consigli di legare italiano storia e filosofia?

Delia Minardi
Mi dispiace deluderti, ma non ho la giusta preparazione per la fisica, arte, inglese. Posso aiutarti in italiano, storia, filosofia....

JayDee
Perfetto... Se l'hai scritto tu davvero complimenti... Non e' che per caso sapresti aiutarmi a creare un filo logico con base filosofica tra i seguenti argomenti?
Ialiano - Galilei letterato
Inglese - Royal Society e Newton
Storia - Rivoluzioni Industriale,scientifica e agraria
Fisica - Termodinamica
Arte- Camera Ottica
Educazione Fisica - Vittorino da Feltre

Grazie mille!
Sono gradite anche altre risposte ;)

Delia Minardi
Nel Medioevo, la figura emblematica dell'uomo di cultura era incarnata dal monaco, nel successivo periodo dell'Umanesimo e del Rinascimento l'organizzazione culturale cambiò e venne a dipendere dall'ascesa della classe mercantile e dalla nuova aristocrazia cittadina.
L'uomo rinascimentale seguì una mentalità più pratica e adatta alle nuove classi emergenti, mentre i filosofi rivendicarono la dignità dell'uomo che era stata strappata dalla Chiesa. Pico della Mirandola affermò con entusiasmo che l'uomo è libero e capace di conquistare da se il suo posto nel mondo. Giustifica questo pensiero rivisitando un passo della Genesi, in cui Dio rivela ad Adamo la superiorità dell'uomo rispetto alle altre creature "l'uomo può degenerare nelle cose inferiori e ringenerare nelle cose inferiori".
Mentre Cristoforo Colombo "scopriva l'America" e in Europa si formavano gli stati, Niccolò Cusano si trovava coinvolto nella disputa tra platonici ed aristotelici. Il filosofo di Cusa, difensore del platonismo, attaccò la cosmologia di Aristotele ed iniziò a tracciare le caratteristiche di un universo differente a quello degli antichi. Negò il dualismo aristotelico, si rese conto che la Terra fosse dotata di movimento, ma la lungimiranza del suo pensiero la raccolse in una sua massima "il centro è ovunque, la circonferenza in nessun luogo", da cui derivò l'elaborazione di un alto discorso filosofico più simile ad un atteggiamento scientifico.
Nel Rinascimento si verificò una progressiva laicizzazione e autonomizzazione della conoscenza: se nel Medioevo tutto il sapere era illuminato dalla Teologia, nel Rinascimento i filosofi si battevano in difesa dell'autonomia della scienza. Le figure che s'impegnarono maggiormente in questa battaglia furono senz'altro Giordano Bruno e Galileo Galilei, a differenza di molti dotti del tempo, che avevano scelto di non sfidare le autorità della Chiesa.
Bruno rompe definitivamente con il mondo degli antichi e con la sua audacia intellettuale conseguì i risultati più sorprendenti della rivoluzione astronomica: il suo universo è infinito, aperto in ogni direzione, unico,omogeneo e senza centro. Il suo impegno per la ricerca del sapere accese l'ira degli Inquisitori di Venezia che lo condonnarono a morte in Campo dei Fiori a Roma.
Galileo Galilei fronteggiò diversi nemici, nella sua battaglia per la libertà della scienza, la Chiesa non fù l'unica rivale che venne appoggiata dagli aristotelici. Galileo rispondeva alle accuse affermando che l'unica preoccupazione che doveva avere la chiesa è indicare come si va in cielo non come si vede; Galileo infatti, puntò il cannocchiale verso il cielo e lo utilizzò come mezzo d'indagine e di ricerca.
Un risultato storicamente decisivo nell'opera di Galileo, è l'individuazione del metodo della fisica che spalancò le porte ai suoi successori, da Newton a Einsten. Articolò il lavoro della scienza in due parti fondamentali: il momento risolutivo e in un secondo momento compositivo. Cambiò radicalmente il modo di pervenire al sapere e quindi il pensiero dell'uomo, insegnandoci che non bisogna accettare passivamente tutto ciò che la cultura tradizionale accetta come vero. Ogni periodo storico ha le sue caratteristiche e problematiche, le istituzioni devono muoversi a passo con i cambiamenti dell'uomo.
Il Seicento fu un secolo ricchissimo per la storia del pensiero, i filosofi cominciano a sottolineare l'importanza della ragione. Nel passaggio dal Rinascimento all'età moderna, una tappa fondamentale è rappresentata dal pensiero di Cartesio. La sua analisi muove da un assunto sostanziale: la sua filosofia non deve essere una disciplina puramente speculativa, ma deve rispondere ad esigenze di tipo pratico, fungendo da guida per l'orientamento dell'uomo nel mondo e per il conseguimento di una migliore qualità della vita. Cartesio è riconosciuto come il fondatore del razionalismo e ricercò un metodo fondato sui canoni della ragione matematica. Un alternativa a Cartsio è rappresentata dalla filosofia di Hobbes, che intendeva la ragione una qualità essenziale capace di differenziare l'uomo dagli animali (l'uomo può provedere e progettare a lunga scadenza la propria condotta e i mezzi per raggiungere i propri fini). Il filosofo inglese compì la sua opera in un periodo di grandi trasformazioni politiche, l'Inghilterra si trovava alle prese di una rivoluzione civile, causando fra le persone disordine ed anarchia. Per questo motivo Hobbes ha una visione pessimistica sulla natura dell'uomo e reputò più importante la sicurezza delle personeanche a costo della rinuncia a ogni altro diritto. La guerra di tutti contro tutti porterebbe all'estinzione della specie umana, soltanto la ragione può imporre all'uomo una disciplina che gli procuri la sicurezza della vita. Il quadro politico previsto da Hobbes, tiene in considerazione una società civile in cui il Levitian riunisce in se stesso ogni forma e potere.
Locke indebolisce e rende imperfetta la ragione e attribuisce maggiore importanza all'esperienza. Sul Saggio dell'intelletto umano, riconosce il limiti dell'uomo, di fronte agli argomenti complessi elaborati dalla metafisica tradizionale.
Questo tracciato storico, ci permette di cogliere i cambiamenti che l'uomo ha realizzato nel corso di due secoli. L'uomo ha raggiunto risultati sorprendenti nel campo della scienza, migliorando la condizioni di vita dell'uomo, si è battuto contro l'ignoranza e la superstizione, il sapere ozioso e le strutture sociali (il caso della rivoluzione francese). Ma nello stesso tempo la scienza ha messo nelle mani dell'uomo un potere enorme che rischia , se male usato, di annullare la vita sul nostro pianeta.

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