Kant-3classico,scuola nuova,aiutoooooooooooooooooo
vi prego avrei bisogno su kant appunti:critica della ragion pura(estetica trascendentale,analitica trascendentale,dialettica trascendentale)
critica della ragion pratica(l'imperativo categorico,l'autonomia della morale,i postulati)
critica del giudizio(giudizi teologici ed estetici,il bello e il sublime)
critica della ragion pratica(l'imperativo categorico,l'autonomia della morale,i postulati)
critica del giudizio(giudizi teologici ed estetici,il bello e il sublime)
Risposte
ciao ti scrivo qualcosa io sulle tre ragioni Kantiane , spero di essere chiara:
se hai dubbi scrivi qui che li chiariamo insieme...:lol
Scritta da Kant per analizzare i fondamenti del sapere, dopo che Hume aveva fatto crollare i pilastri della scienza. hume aveva detto che lo spazio esiste per abitudine, ma l'abitudine non erauna garanzia di esistenza. Kant vuole ridare i fondamenti del sapere. Le due domande da cui parte l'indagine kantiana sono:
1) La fisica è una scienza???
2) La Metafisica è una scienza???
alla prima domanda kant risponderà di si perchè si limita all'esperienza. Alla seconda domanda kant risponderà no, perchè va oltre l'esperienza anche solo per definizione metata fisica. Kanti riprende in considerazione le due correnti filosofiche a lui precedenti:
1) empirismo = La conoscenza si fonda sui sensi, quindi sull'esperienza e sui giudizi sintetici mentre il predicaro non inerisce al soggetto, posteriore e contingente, essi non sono universali e sono sintetici e aggiungono qualcosa alla conoscenza.
2) razionalismo = si fonda su giudizi analitici in cui il predicato inerisce al soggetto, sono universali a priori, ma non aggiungono nulla alla conoscenza.
Da queste correnti kant deduce che la scienza deve basarsi su giudizi sintetici necessari a priori, sintetici perchè se il predicato non inerisce al sogg da conoscenza e perchè la sinteticità = parte dall'esperienza così come la sicenza. i gudizi sintetici kantiani nascono dalle forme che garantiscono l'Universalità:
FORME: sono l maniera di organizzare i dati dell'esperienza ai dati è data una forma e sono captati intelligentemente.
DATI: è la materia
Sia i dati che le forme son presenti nell'uomo e non nella natura, quindi le leggi non sono nella natura ma nell'uomo.
La ragion pura è divisa in due parti:
1 -Dottrina degli elementi: a sua volta divisa in:
a) estetica trascendentale: secondo cui la conoscenza ha un contenuto ed una forma, l'estetica è lo studio della sensibilità.
b) logica trascendentale: ha per ogetto l'intelletto e le sue forme e a sua volta si divide in 2 parti:
- analitica trascendentale= studia l'intelletto e l'intuizione: l'intuizione da all'intelletto i dati gia organizzati spazialmente e temporalmente, l'intelletto prende i dati gia spazializzati e temporalizzati e formula i ocncetti e da questi i giudizi. la funzione dell'intelletto è sintetica. a differenza di aristotele le categorie qui soo forme dell'intelletto. kant riconosce 12 categorie. La deduzione trascendentale riconduce le cose dal generale al particolare. inoltre kant parla di una categoria delle categorie che chiama IO PENSO, che è un'unità universale.
- dialettica trascendentale= si occupa delle 3 idee della ragione Dio, anima e mond. Queste 3 idee nn sono oggetti, ma esigenze dell'uomo ed hanno unuso regolativo, quando l'uomo, errando, ne fa un uso costitutivo vi ofnda 3 scienze:
1) cosmologia razionale
2) psicologia razionale
3) teologia razionale
Per Kant le idee non serovono a conoscere, ma egli gli riconosce un uso regolativo ad esempio l'idea psicologica serve a creare legami tra fenomeni, quella cosmologica spinge ad andare d aun fenomeno naturale all'altro, quella teologica aiuta ad avere l'idea di organizzazione perfetta e sistematica come se tutto dipendesse da un Creatore Le idee perciò non hanno un valore dogmatico, ma sono confdizioni hce impegnano l'uomo nella ricerca naturale e che sollecitano l'uomo ad estendere la sua esperienza.
l'uomo tuttavia non è solo fenomeno se fosse solo sensibilità sarebbe un essere solo istintivo, ma l'uomo è libero, tende al noumeno e questa libertà si identifica con la MORALE. Per questo kant sente l'esigengenza di redigere un'altra Critica, quella della Ragion Pratica, per pratica intendiamo morale, l'azioenmorale è libera e sciolta dall'esperienza (poiché nel campo morale l'uomo fa ciò che deve fare, e le cose che deve fare le trova in sé) e disinteressata. L'uomo kantiano è perciò un uomo libero che deve obbedire solo a se stesso, tuttavia il giusto che regola l'azione è inteso in senso Socratico: non ciò che è giusto per il singolo, ma è il giusto in generale = ciò che è giusto per tutti. Se la ragion Pura si rifaceva a Hume, la Pratica di rifà a Rousseau e la Ragion Pratica ha 4 caratteristiche principali:
1) universalità = tutti gli uomini hanno la morale
2) incondizionatezza = la morale non deve essere dettata da finalità concrete, devo voler una cosa perchè la ritengo la giusta, non ci sono in morale grandi o piccole azioni, ma solo azioni morali.
3) libertà = l'uomo è libero solo quando agisce moralmente, e il criterio di ciò che è giusto fare viene all'uomo dal suo interno, la morale permette così all'uomo di agire in maniera autonoma perciò libertà morale= autonomia (quella che passa come seconda rivoluzione copernicana: le regole non vengono da fuori ma dall'interno dell'uomo; la prima rivoluzione era quella della Ragion Pura secondo cui le leggi naturali non sono nella natura, ma nell'uomo).
4) firmale = si parla formalità dell'etica per formale si intende che la morale guarda la forma non i lcontenuto: la morale deve dire come è giusto fare una cosa.
Le azioni morali dell'uomo sono guidati dagli imperativi e dalle massime; le massime sono prescrizioni soggettive e valgono solo per alcuni individui, gli imperativi sono prescrizioni oggettive valide per tutti e si dividono in: ipotetici= validi per tutti ma contengono l'ipotesi SE ad esempio: SE si studia si è promossi, il tu devi è vincolato al fine che descrive ad esempio questo imperativo è valido per tutti quelli che vogliono essere promossi che quindi dovranno studiare. categorici = usa solo il tu devi volere e si articola in formule (non te le scrivo le formule tanto le trovi da qualsiasi parte :)).La morale non si realizza tuttavia direttamente con l'azione, ma con la purezza dell'intenzione che fa elevare l'uomo al noumeno (che tuttavia l'uomo kantiano non potrà mai conoscere, ma solo tendere ad esso); la morale kantiana è diversa dalla legalità, uno che rispetta la legge no è per forza un individuo morale (diverso da Hegel), infatti alla legge si può obbedire per paura mentre la morale kantiana esalta la purezza dell'intenzione. Obbedendo alla morale l'uomo è libero.
a qeusto punto kant introduce il concetto del SOMMMO BENE = felicità più virtù, egli arriva al Sommi Bene postulando un mondo in cui esistano vincoli tra felicità e virtù e da qui ricava tre postulati:
1 - postulato dell'impmortalità dell'anima = l'uomo per avere il Sommo Bene deve essere completamente virtuoso, ma non potrà mai esserlo totalmente poichè la completà virtù corrisponde alla Santità, allora postula che l'uomo non è finito, ma che la sua anuima sia eterna per perfezionare la sua virtù.
2 - postulato dellesistenza di Dio = è una meditazione sulla felicità, l'uomo per avere la felicità eterna deve postulare l'esistenza di Dio.
3 - postulato sulla libertà = essiste altrimenti gli imperativi non avrebbero motivo di essere.
La ragion Pratica con i suoi postulati tuttavia non rinnega la pura che diveva che solo ciò di cui faccio esperienza è conoscibile, infatti non da sicurezza dell'esistenza di Dio e dell'Anima, ma solo da all'uomo la Speranza.
RAGION GIUDIZIO:
Si occupa del sentimento e della bellezza, per molti la ragion Giudizio è una via di mezzo tra le altre due Critiche, ma non la loro conciliazione: nella ragion pura l'uomo non è libero ma legato al sensibile, l'uomo nella Pura è scollegato dalla natura al quale da delle leggi, ma sono due realtà differenti ; nella Pratica invece l'uomo è libero e la natura gli è ostile, perchè la natura gli dice di seguire le sue inclinazioni e i paiceri e non la morale; nella Giudizio la naturà non è né ostile né indifferente all'uomo, ma ha una finalità che è l'uomo stesso.
Nella Ragion Giudizio la natura è vista come principio soggettivo del Giudizio Universale, dove per soggettivo si intende proprio del soggetto. i Giudizi Kantiani si dividono in :
RIFLETTENTI = sono quelli che fanno riflettere l'uomo, l'uomo infatti pensa che la natura non sia solo meccanicistica, ma abbia un fine = finalistica.
DETERMINANTI = fanno conoscere la realtà tramite le 12 categorie e a loro volta si dividono in:
1) GIUDIZIO ESTETICO: si ocucpa del bello e del sublime, le cose belle hano come finalità l'uomo ovvero il suo piacere e il bello per essere tale si basa sul: disinteresse (una cosa è bella perchè è bella), finalità senza scopo (è bello ciò che è armonioso), universalità (il bello è dimostrabile intuitivamente e non intellettualmente). Inoltre la bellezza è anche libera anche la bellezza non è nell'oggetto, ma nell'uomo (terza rivoluzione copernicana) e aderente la bellezza aderente è il sublime = che nno è immediato come il bello, infatti in un primo momento il sublime procvoca un senso di piccolezza ed importenza, poi dopo che l'uomo si è sentito nulla di fronte alla natura nasce in lui il sentimento di essere sede della morale e di avere in sé il senso di infinito, lui che prima si sentiva un nulla sa di essere molto più importante della natura da questi due sentimenti nasce il sublime.
quindi se il bello deriva dall'armonia, il sublime deriva dalla non armonia. il sublime può essere dinamico: quando si ha davanti qualcosa di assolutamente potunte o matematico, quando l'uomo è davanti a qualcosa di assolutamente grande.
2) GIUDIZIO TELEOLOGICO: qqui il fine della natura non è l'uomo, ma la natura stessa.
se hai dubbi scrivi qui che li chiariamo insieme...:lol
CRITICA RAGION PURA:
Scritta da Kant per analizzare i fondamenti del sapere, dopo che Hume aveva fatto crollare i pilastri della scienza. hume aveva detto che lo spazio esiste per abitudine, ma l'abitudine non erauna garanzia di esistenza. Kant vuole ridare i fondamenti del sapere. Le due domande da cui parte l'indagine kantiana sono:
1) La fisica è una scienza???
2) La Metafisica è una scienza???
alla prima domanda kant risponderà di si perchè si limita all'esperienza. Alla seconda domanda kant risponderà no, perchè va oltre l'esperienza anche solo per definizione metata fisica. Kanti riprende in considerazione le due correnti filosofiche a lui precedenti:
1) empirismo = La conoscenza si fonda sui sensi, quindi sull'esperienza e sui giudizi sintetici mentre il predicaro non inerisce al soggetto, posteriore e contingente, essi non sono universali e sono sintetici e aggiungono qualcosa alla conoscenza.
2) razionalismo = si fonda su giudizi analitici in cui il predicato inerisce al soggetto, sono universali a priori, ma non aggiungono nulla alla conoscenza.
Da queste correnti kant deduce che la scienza deve basarsi su giudizi sintetici necessari a priori, sintetici perchè se il predicato non inerisce al sogg da conoscenza e perchè la sinteticità = parte dall'esperienza così come la sicenza. i gudizi sintetici kantiani nascono dalle forme che garantiscono l'Universalità:
FORME: sono l maniera di organizzare i dati dell'esperienza ai dati è data una forma e sono captati intelligentemente.
DATI: è la materia
Sia i dati che le forme son presenti nell'uomo e non nella natura, quindi le leggi non sono nella natura ma nell'uomo.
La ragion pura è divisa in due parti:
1 -Dottrina degli elementi: a sua volta divisa in:
a) estetica trascendentale: secondo cui la conoscenza ha un contenuto ed una forma, l'estetica è lo studio della sensibilità.
b) logica trascendentale: ha per ogetto l'intelletto e le sue forme e a sua volta si divide in 2 parti:
- analitica trascendentale= studia l'intelletto e l'intuizione: l'intuizione da all'intelletto i dati gia organizzati spazialmente e temporalmente, l'intelletto prende i dati gia spazializzati e temporalizzati e formula i ocncetti e da questi i giudizi. la funzione dell'intelletto è sintetica. a differenza di aristotele le categorie qui soo forme dell'intelletto. kant riconosce 12 categorie. La deduzione trascendentale riconduce le cose dal generale al particolare. inoltre kant parla di una categoria delle categorie che chiama IO PENSO, che è un'unità universale.
- dialettica trascendentale= si occupa delle 3 idee della ragione Dio, anima e mond. Queste 3 idee nn sono oggetti, ma esigenze dell'uomo ed hanno unuso regolativo, quando l'uomo, errando, ne fa un uso costitutivo vi ofnda 3 scienze:
1) cosmologia razionale
2) psicologia razionale
3) teologia razionale
Per Kant le idee non serovono a conoscere, ma egli gli riconosce un uso regolativo ad esempio l'idea psicologica serve a creare legami tra fenomeni, quella cosmologica spinge ad andare d aun fenomeno naturale all'altro, quella teologica aiuta ad avere l'idea di organizzazione perfetta e sistematica come se tutto dipendesse da un Creatore Le idee perciò non hanno un valore dogmatico, ma sono confdizioni hce impegnano l'uomo nella ricerca naturale e che sollecitano l'uomo ad estendere la sua esperienza.
CRITICA DELLA RAGION PRATICA:
l'uomo tuttavia non è solo fenomeno se fosse solo sensibilità sarebbe un essere solo istintivo, ma l'uomo è libero, tende al noumeno e questa libertà si identifica con la MORALE. Per questo kant sente l'esigengenza di redigere un'altra Critica, quella della Ragion Pratica, per pratica intendiamo morale, l'azioenmorale è libera e sciolta dall'esperienza (poiché nel campo morale l'uomo fa ciò che deve fare, e le cose che deve fare le trova in sé) e disinteressata. L'uomo kantiano è perciò un uomo libero che deve obbedire solo a se stesso, tuttavia il giusto che regola l'azione è inteso in senso Socratico: non ciò che è giusto per il singolo, ma è il giusto in generale = ciò che è giusto per tutti. Se la ragion Pura si rifaceva a Hume, la Pratica di rifà a Rousseau e la Ragion Pratica ha 4 caratteristiche principali:
1) universalità = tutti gli uomini hanno la morale
2) incondizionatezza = la morale non deve essere dettata da finalità concrete, devo voler una cosa perchè la ritengo la giusta, non ci sono in morale grandi o piccole azioni, ma solo azioni morali.
3) libertà = l'uomo è libero solo quando agisce moralmente, e il criterio di ciò che è giusto fare viene all'uomo dal suo interno, la morale permette così all'uomo di agire in maniera autonoma perciò libertà morale= autonomia (quella che passa come seconda rivoluzione copernicana: le regole non vengono da fuori ma dall'interno dell'uomo; la prima rivoluzione era quella della Ragion Pura secondo cui le leggi naturali non sono nella natura, ma nell'uomo).
4) firmale = si parla formalità dell'etica per formale si intende che la morale guarda la forma non i lcontenuto: la morale deve dire come è giusto fare una cosa.
Le azioni morali dell'uomo sono guidati dagli imperativi e dalle massime; le massime sono prescrizioni soggettive e valgono solo per alcuni individui, gli imperativi sono prescrizioni oggettive valide per tutti e si dividono in: ipotetici= validi per tutti ma contengono l'ipotesi SE ad esempio: SE si studia si è promossi, il tu devi è vincolato al fine che descrive ad esempio questo imperativo è valido per tutti quelli che vogliono essere promossi che quindi dovranno studiare. categorici = usa solo il tu devi volere e si articola in formule (non te le scrivo le formule tanto le trovi da qualsiasi parte :)).La morale non si realizza tuttavia direttamente con l'azione, ma con la purezza dell'intenzione che fa elevare l'uomo al noumeno (che tuttavia l'uomo kantiano non potrà mai conoscere, ma solo tendere ad esso); la morale kantiana è diversa dalla legalità, uno che rispetta la legge no è per forza un individuo morale (diverso da Hegel), infatti alla legge si può obbedire per paura mentre la morale kantiana esalta la purezza dell'intenzione. Obbedendo alla morale l'uomo è libero.
a qeusto punto kant introduce il concetto del SOMMMO BENE = felicità più virtù, egli arriva al Sommi Bene postulando un mondo in cui esistano vincoli tra felicità e virtù e da qui ricava tre postulati:
1 - postulato dell'impmortalità dell'anima = l'uomo per avere il Sommo Bene deve essere completamente virtuoso, ma non potrà mai esserlo totalmente poichè la completà virtù corrisponde alla Santità, allora postula che l'uomo non è finito, ma che la sua anuima sia eterna per perfezionare la sua virtù.
2 - postulato dellesistenza di Dio = è una meditazione sulla felicità, l'uomo per avere la felicità eterna deve postulare l'esistenza di Dio.
3 - postulato sulla libertà = essiste altrimenti gli imperativi non avrebbero motivo di essere.
La ragion Pratica con i suoi postulati tuttavia non rinnega la pura che diveva che solo ciò di cui faccio esperienza è conoscibile, infatti non da sicurezza dell'esistenza di Dio e dell'Anima, ma solo da all'uomo la Speranza.
RAGION GIUDIZIO:
Si occupa del sentimento e della bellezza, per molti la ragion Giudizio è una via di mezzo tra le altre due Critiche, ma non la loro conciliazione: nella ragion pura l'uomo non è libero ma legato al sensibile, l'uomo nella Pura è scollegato dalla natura al quale da delle leggi, ma sono due realtà differenti ; nella Pratica invece l'uomo è libero e la natura gli è ostile, perchè la natura gli dice di seguire le sue inclinazioni e i paiceri e non la morale; nella Giudizio la naturà non è né ostile né indifferente all'uomo, ma ha una finalità che è l'uomo stesso.
Nella Ragion Giudizio la natura è vista come principio soggettivo del Giudizio Universale, dove per soggettivo si intende proprio del soggetto. i Giudizi Kantiani si dividono in :
RIFLETTENTI = sono quelli che fanno riflettere l'uomo, l'uomo infatti pensa che la natura non sia solo meccanicistica, ma abbia un fine = finalistica.
DETERMINANTI = fanno conoscere la realtà tramite le 12 categorie e a loro volta si dividono in:
1) GIUDIZIO ESTETICO: si ocucpa del bello e del sublime, le cose belle hano come finalità l'uomo ovvero il suo piacere e il bello per essere tale si basa sul: disinteresse (una cosa è bella perchè è bella), finalità senza scopo (è bello ciò che è armonioso), universalità (il bello è dimostrabile intuitivamente e non intellettualmente). Inoltre la bellezza è anche libera anche la bellezza non è nell'oggetto, ma nell'uomo (terza rivoluzione copernicana) e aderente la bellezza aderente è il sublime = che nno è immediato come il bello, infatti in un primo momento il sublime procvoca un senso di piccolezza ed importenza, poi dopo che l'uomo si è sentito nulla di fronte alla natura nasce in lui il sentimento di essere sede della morale e di avere in sé il senso di infinito, lui che prima si sentiva un nulla sa di essere molto più importante della natura da questi due sentimenti nasce il sublime.
quindi se il bello deriva dall'armonia, il sublime deriva dalla non armonia. il sublime può essere dinamico: quando si ha davanti qualcosa di assolutamente potunte o matematico, quando l'uomo è davanti a qualcosa di assolutamente grande.
2) GIUDIZIO TELEOLOGICO: qqui il fine della natura non è l'uomo, ma la natura stessa.
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