HELP!!!! mi servono le risposte, entro domani su HEGEL!!!
qualcuno mi aiuti per favore, mi servono per domani sono 5 domande in cui non riesco a rispondere. ti prego aiutatemi, grazie mille per chi mi aiuta.
allora cominciano con le domane:
1- che significato ha l'affermazione hegeliana: "il vero è l'intero"?
2- che cos'è l'autocoscienza e quali sono le sue figure?
3- quale ruolo riveste la "Fenomenologia" rispetto al sistema hegeliano?
4- quali sono i caratteri della filosofia della storia Hegel?
5- perché la filosofia e storia della filosofia coincidono?
vi aspetto per chi mi risponde alle domande! ciao e buon anno a tutti!!!
allora cominciano con le domane:
1- che significato ha l'affermazione hegeliana: "il vero è l'intero"?
2- che cos'è l'autocoscienza e quali sono le sue figure?
3- quale ruolo riveste la "Fenomenologia" rispetto al sistema hegeliano?
4- quali sono i caratteri della filosofia della storia Hegel?
5- perché la filosofia e storia della filosofia coincidono?
vi aspetto per chi mi risponde alle domande! ciao e buon anno a tutti!!!
Risposte
scusa di ritardo...avevo problemi al pc! GRAZIE MILLE!!!
LE RIMANENTI DUE NON LE HO TROVATE..E PER SICUREZZA CONTROLLA CHE ANCHE LE TRE RISPOSTE CHE TI HO FORNITO SIANO GIUSTE POICHE NON NE SONO SICURO...:hi
1)L'intera realtà è un grande organismo, il mondo è un'immensa gamma di manifestazioni dell'Assoluto, ogni aspetto del reale (quello empirico legato ai fenomeni, quello spirituale legato al pensiero e all'anima) sono parte di un intero le cui singole parti possono essere comprese e definite solo se sono messe in rapporto con il tutto. Similmente a un organismo, quindi, ogni parte trova il suo significato solo in relazione con gli altri organi, per cui sappiamo, ad esempio, che il fegato serve a filtrare le sostanze nutritive proprio perché esiste uno stomaco che le assimila, e a sua volta una bocca che le ingerisce.
Gli aspetti particolari, per Hegel, non costituiscono verità: "il vero è l'intero", egli afferma, per cui ogni aspetto parziale della realtà è solamente la manifestazione del tutto, e solo il tutto, l'intero, l'Assoluto, è l'autentica verità; della realtà comunemente percepita dagli uomini Hegel afferma che è disciplina (determinazione, modo di manifestarsi) dell'essere Assoluto, e non essenza in sé.
Dunque per Hegel l'Assoluto, l'intierezza del Tutto, è l'essere puro, mentre le singole parti finite e determinate, sono suoi modi di manifestarsi. In Hegel vi è molto forte lo spirito di sistema, ovvero il suo pensiero afferma che ogni cosa apparentemente irrazionale lo è finché non si comprende quale funzione ha all'interno del tutto, ogni cosa riceve il proprio significato solo in relazione alle altre.
2) Con Hegel l autocoscienza non è più l'atto originario e immediato situato al di sopra del pensiero oggettivo, ma e invece il risultato di una mediazione razionale, di un processo tramite il quale la coscienza arriva dialetticamente a farsi autocoscienza; quest'ultima finisce così per coincidere col pensiero filosofico stesso. Cosi l'autocoscienza acquista soprattutto un valore sociale e politico, venendo appunto raggiunta, secondo Hegel, non più al livello immediato dell'intuizione, ma tramite il rapportarsi dialettico della nostra singola esistenza con quella degli altri. Il riconoscimento delle altre autocoscienze avviene attraverso la lotta, ossia il confronto, per cui alcuni individui arrivano a sfidare la morte per potersi affermare su quelli che hanno paura e finiscono per subordinarsi ai primi.L'autocoscienza viene così identificata in un sistema oggettivo, diventando infine Ragione, Spirito assoluto che concilia e rende reciprocamente trasparenti soggetto e oggetto.
3) Hegel nella “Fenomenologia dello spirito” illustra il cammino che la coscienza compie per giungere alla scienza dell'Assoluto, la via che il principio percorre per giungere a se stesso, superando la distinzione tra soggetto e oggetto. L'Assoluto è il vero soggetto di questo percorso, ma ancora non sa di esserlo perché deve prendere coscienza di sé. La Fenomenologia dello spirito si divide in 3 parti: Coscienza (tesi): in cui predomina l'attenzione verso l'oggetto; Autocoscienza (antitesi): in cui predomina l'attenzione verso il soggetto; Ragione (sintesi): in cui si riconosce l'unità tra soggetto e oggetto. La coscienza a sua volta si divide in altri 3 momenti: Certezza sensibile: è la forma più immediata di conoscenza, si configura come rapporto tra un soggetto particolare e un oggetto particolare, il quale è connotato dai caratteri del “qui” e dell'”ora”, connotazioni applicabili a qualsiasi oggetto e perciò universali e il suo soggetto può essere qualsiasi e perciò non è particolare ma universale.
1)L'intera realtà è un grande organismo, il mondo è un'immensa gamma di manifestazioni dell'Assoluto, ogni aspetto del reale (quello empirico legato ai fenomeni, quello spirituale legato al pensiero e all'anima) sono parte di un intero le cui singole parti possono essere comprese e definite solo se sono messe in rapporto con il tutto. Similmente a un organismo, quindi, ogni parte trova il suo significato solo in relazione con gli altri organi, per cui sappiamo, ad esempio, che il fegato serve a filtrare le sostanze nutritive proprio perché esiste uno stomaco che le assimila, e a sua volta una bocca che le ingerisce.
Gli aspetti particolari, per Hegel, non costituiscono verità: "il vero è l'intero", egli afferma, per cui ogni aspetto parziale della realtà è solamente la manifestazione del tutto, e solo il tutto, l'intero, l'Assoluto, è l'autentica verità; della realtà comunemente percepita dagli uomini Hegel afferma che è disciplina (determinazione, modo di manifestarsi) dell'essere Assoluto, e non essenza in sé.
Dunque per Hegel l'Assoluto, l'intierezza del Tutto, è l'essere puro, mentre le singole parti finite e determinate, sono suoi modi di manifestarsi. In Hegel vi è molto forte lo spirito di sistema, ovvero il suo pensiero afferma che ogni cosa apparentemente irrazionale lo è finché non si comprende quale funzione ha all'interno del tutto, ogni cosa riceve il proprio significato solo in relazione alle altre.
2) Con Hegel l autocoscienza non è più l'atto originario e immediato situato al di sopra del pensiero oggettivo, ma e invece il risultato di una mediazione razionale, di un processo tramite il quale la coscienza arriva dialetticamente a farsi autocoscienza; quest'ultima finisce così per coincidere col pensiero filosofico stesso. Cosi l'autocoscienza acquista soprattutto un valore sociale e politico, venendo appunto raggiunta, secondo Hegel, non più al livello immediato dell'intuizione, ma tramite il rapportarsi dialettico della nostra singola esistenza con quella degli altri. Il riconoscimento delle altre autocoscienze avviene attraverso la lotta, ossia il confronto, per cui alcuni individui arrivano a sfidare la morte per potersi affermare su quelli che hanno paura e finiscono per subordinarsi ai primi.L'autocoscienza viene così identificata in un sistema oggettivo, diventando infine Ragione, Spirito assoluto che concilia e rende reciprocamente trasparenti soggetto e oggetto.
3) Hegel nella “Fenomenologia dello spirito” illustra il cammino che la coscienza compie per giungere alla scienza dell'Assoluto, la via che il principio percorre per giungere a se stesso, superando la distinzione tra soggetto e oggetto. L'Assoluto è il vero soggetto di questo percorso, ma ancora non sa di esserlo perché deve prendere coscienza di sé. La Fenomenologia dello spirito si divide in 3 parti: Coscienza (tesi): in cui predomina l'attenzione verso l'oggetto; Autocoscienza (antitesi): in cui predomina l'attenzione verso il soggetto; Ragione (sintesi): in cui si riconosce l'unità tra soggetto e oggetto. La coscienza a sua volta si divide in altri 3 momenti: Certezza sensibile: è la forma più immediata di conoscenza, si configura come rapporto tra un soggetto particolare e un oggetto particolare, il quale è connotato dai caratteri del “qui” e dell'”ora”, connotazioni applicabili a qualsiasi oggetto e perciò universali e il suo soggetto può essere qualsiasi e perciò non è particolare ma universale.