HELP! (5609)

lau90
riekkomi qua...sn la vstr ossessione!!!:p
ma dm ho l'interrogazione di filosofia su Epicuro, gli Stoici, Sant'Agostino, Sant'Anselmo.... e ho un dubbio su Sant'Agostino...
quando lui dice "DIO IO TI CERCAVO AL DI FUORI DI ME MA ERI DENTRO DI ME" cosa vuol dire????
e poi un'altra cosa..la differenza tra la prova a priori e la prova a posteriori...
grazie milleee
:D

Risposte
Francy1982
prego :love!

lau90
ok..ora me lo studio bn
grazie milleee
kiss8)

Francy1982
questi sono i capisaldi del pensiero di Agostino:
Sant’Agostino di Ippona:

La vita: Ebbe una vita molto travagliata, nacque in Africa e in un primo momento comincia a credere alle dottrine allora diffuse in Africa. Si avvicina alla setta Manicheista, secondo cui il mondo era governato da due forze una del bene e l’altra del male. Poiché il manicheismo metteva bene e male sullo stesso piano la Chiesa condannava tale credenza come eresia. Dopo circa nove anni da seguace manicheista giunge in Italia dove si convertirà al Cristianesimo. Nominato Vescovo dalla Chiesa torna in Africa dove scriverà le sue due opere più importanti:
1. La città di Dio: che risale al 416, periodo in cui l’Impero stava per crollare.
2. Le Confessioni: dove Agostino confuterà lo scetticismo, secondo cui non esisteva nessuna verità e quindi negava anche l’esistenza di Dio.

Si Enim Fallor Sum: “Se sbaglio esisto”, l’"io sono" è una certezza per Agostino, la filosofia sua, infatti, parte dalla scoperta dell'esistenza del proprio Io. Le persone dovevano scoprirsi dentro e riconoscersi come esseri finiti che hanno in loro l’infinito. Questo senso di infinito, per Agostino, deve essere stato posto nell’uomo da un Essere Infinito, Dio. In questi termini il filosofo di Ippona riconosce la circolarità della vita dello spirito che va da Dio all’uomo e da l’uomo a Dio.
La religione è strettamente collegata al conoscere, solo chi crede conosce nel vero senso della parola, l’ateo quindi crede di conoscere, ma in realtà non sa nulla.

Il Tempo: Agostino si trova a risolvere filosoficamente il problema dell’esistenza del tempo, se Dio ha creato il mondo nel tempo, infatti, dovrebbe esistere un Dio prima la Creazione ed un altro Dio dopo la Creazione, ma questo contraddice l’idea di un Dio Unico, Eterno ed immutevole. Per risolvere questo problema Sant’Agostino farà un’analisi del tempo che non è fisso ed è diviso in tre parti:
1. Passato = ciò che non è più presente nella memoria
2. Presente = ciò che è, ma non è fisso, è un continuo fluire
3. Futuro = ciò che non è ancora, ma è presente come aspettativa
Il tempo è una memoria dell’uomo, un distendersi dell’anima, quindi il tempo oggettivo di per sé non esiste, esiste solo perché esiste l’uomo. Dio perciò non Ha creato il mondo nel tempo, ma con il tempo, il tempo esiste solo per l’anima dell’uomo.

Il Male: Agostino si pone il problema dell'esistenza del male per rispondere all’eresia Manicheista, che metteva bene e male sullo stesso piano. Sant’Agostino risolve la questione dicendo che il male di per sé non esiste, poiché altro non è che assenza di bene. Il mondo è fatto dal Bene.
Agostino riconosce tre tipi di male:
1. Male Fisico = si converte in bene, senza di esso l’uomo non potrebbe espiare i propri peccati e non potrebbe guadagnare il paradiso
2. Male Metafisico = è un limite naturale, proprio dell’uomo in quanto uomo e serve per fare una gerarchia naturale tra le creature, quindi in realtà è un bene.
3. Male Morale = è un peccato compiuto dell’uomo, il frutto della libera scelta umana, quindi è anch’esso legato adun Bene più grande che sarebbe la libertà dell’uomo.

lau90
tipo il fatto ke n riusciva a trovare Dio...

Francy1982
cosa intende lei per tormenti?

lau90
ok ti ringrazio...
un'ultima cosetta...dato ke la klassika domanda della mia prof è "i tormenti di sant'agostino" io cosa devo dire precisamente??

Francy1982
Dio per Agostino, non si rivela nel mondo ma dentro l'uomo stesso, nella sua anima, nella sua memoria per una maggiore comprensione ti incollo le parole stesse di Agostino tratte da "Le Confessioni":
"25. 36. Ma dove dimori nella mia memoria, Signore, dove vi dimori? Quale stanza ti sei fabbricato, quale santuario ti sei edificato? Hai concesso alla mia memoria l'onore di dimorarvi, ma in quale parte vi dimori? A ciò sto pensando. Cercandoti col ricordo, ho superato le zone della mia memoria che possiedono anche le bestie, poiché non ti trovavo là, fra immagini di cose corporee. Passai alle zone ove ho depositato i sentimenti del mio spirito, ma neppure lì ti trovai. Entrai nella sede che il mio spirito stesso possiede nella mia memoria, perché lo spirito ricorda anche sé medesimo, ma neppure là tu eri, poiché, come non sei immagine corporea né sentimento di spirito vivo, quale gioia, tristezza, desiderio, timore, ricordo, oblio, e ogni altri, così non sei spirito, e mutandosi tutte queste cose, mentre tu rimani immutabile al di sopra di tutte le cose. E ti sei degnato di abitare nella mia memoria dal giorno in cui ti conobbi! Perché cercare in quale luogo vi abiti? come se colà vi fossero luoghi. Vi abiti certamente, poiché io ti ricordo dal giorno in cui ti conobbi, e ti trovo nella memoria ogni volta che mi ricordo di te.

26. 37. Dove dunque ti trovai, per conoscerti? Certo non eri già nella mia memoria prima che ti conoscessi. Dove dunque ti trovai, per conoscerti, se non in te, sopra di me? Lì non v'è spazio dovunque: ci allontaniamo, ci avviciniamo, e non v'è spazio dovunque. Tu, la Verità, siedi alto sopra tutti coloro che ti consultano e rispondi contemporaneamente a tutti coloro che ti consultano anche su cose diverse. Le tue risposte sono chiare, ma non tutti le odono chiaramente. Ognuno ti consulta su ciò che vuole, ma non sempre ode la risposta che vuole, Servo tuo più fedele è quello che non mira a udire da te ciò che vuole, ma a volere piuttosto ciò che da te ode.

27. 38. Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace."

lau ma la prova a priori e a posteriori ti riferisci alla dimostrazione generale??? Nel caso ti rifersici alla definizione in generale eccola:
per Prova a priori dell'esistenza di Dio = si dimostra l'esistenza senza partire dal dato sensibile
per Prova a Posteriori dell'essitenza si Dio = partono dal sensibile come in S.Tommaso, quando ice che la conoscenza dell'uomo parte dal finito!

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