Filosofiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Potete x favore aiutarmi x fissare il pensiero di questi xkè l'ho studiato ma ho tt una confusione in testa.Chi ha tempo un po mi dia una mano.
allora su San Tommaso e Sant'agostino,sule filosofie ellenistiche quindi epicuperismo e sul sillogismo di aristotele
grazie ancora
allora su San Tommaso e Sant'agostino,sule filosofie ellenistiche quindi epicuperismo e sul sillogismo di aristotele
grazie ancora
Risposte
San Tommaso:
Il rapporto tra Fede e Ragione era stato risolto da Sant’Agostino, che le aveva identificate e messe in stretta relazione: la fede illumina il cammino dell’uomo. San Tommaso si pone nuovamente il problema di questo rapporto, ma rispetto a Sant’Agostino, il suo pensiero risente molto dei cambiamenti storici vissuti: si ha lo sviluppo dei comuni, nascono le Università e la borghesia acquista sempre più importanza. Anche la religione sente di uniformarsi ai grandi cambiamenti, cercando di dare una nuova dignità alla ragione che non poteva essere solo identificata con la fede.
S. Tommaso si ri fa ad Aristotele, che con molta attenzione aveva guardato il mondo empirico, quello del divenire, introducendovi il concetto di Forma, ma Anche perché Aristotele dà molta importanza alla logica.
Tommaso vuole provare l’esistenza di Dio con delle prove razionali e lo fa seguendo una strada ontologica, ovvero partendo dal concetto di Dio e muovendosi per intuizione dal concetto che ognuno ha di Dio.
Tommaso vuole dare maggiore spazio all’uomo e per questo deciderà di scindere l’ambito della fede da quello della ragione, entrambi irrazionali, che seppur distinti hanno dei punti di contatto detti anche Preambula Fidei:
* La verità è una e non può essere contraddetta.
* La ragione fornisce all’uomo cinque vie da cui ricavare l’Esistenza di Dio:
1. Ex Motu: o anche via Cosmologica secondo cui tutto ciò che si muove è mosso da altro, per questo di movimento in movimento si deve arrivare ad un Motore Immobile (= Aristotele): Dio.
2. Ex Causa: o anche via causale secondo cui di causa in causa si arriva ad una causa incausata, Dio.
3. Ex Possibili Et Necessario: secondo cui il mondo terreno è il mondo della contingenza, ovvero che è così, ma che potrebbe anche essere diverso e questo presuppone l’esistenza di un mondo del Necessario, per cui Dio c’è.
4. Ex Gradu: Nel mondo esiste la gradualità dell’essere: si parte dall'essere inorganico, organico…, ciò presuppone l’idea di un Bene Completo: Dio.
5. Ex Fine: Le cose tendono tutte necessariamente ad un fine, Dio E' il Fine di tutte le cose
Sant’Agostino di Ippona:
La vita: Ebbe una vita molto travagliata, nacque in Africa e in un primo momento comincia a credere alle dottrine allora diffuse in Africa. Si avvicina alla setta Manicheista, secondo cui il mondo era governato da due forze una del bene e l’altra del male. Poiché il manicheismo metteva bene e male sullo stesso piano la Chiesa condannava tale credenza come eresia. Dopo circa nove anni da seguace manicheista giunge in Italia dove si convertirà al Cristianesimo. Nominato Vescovo dalla Chiesa torna in Africa dove scriverà le sue due opere più importanti:
1. La città di Dio: che risale al 416, periodo in cui l’Impero stava per crollare.
2. Le Confessioni: dove Agostino confuterà lo scetticismo, secondo cui non esisteva nessuna verità e quindi negava anche l’esistenza di Dio.
Si Enim Fallor Sum: “Se sbaglio esisto”, l’"io sono" è una certezza per Agostino, la filosofia sua, infatti, parte dalla scoperta dell'esistenza del proprio Io. Le persone dovevano scoprirsi dentro e riconoscersi come esseri finiti che hanno in loro l’infinito. Questo senso di infinito, per Agostino, deve essere stato posto nell’uomo da un Essere Infinito, Dio. In questi termini il filosofo di Ippona riconosce la circolarità della vita dello spirito che va da Dio all’uomo e da l’uomo a Dio.
La religione è strettamente collegata al conoscere, solo chi crede conosce nel vero senso della parola, l’ateo quindi crede di conoscere, ma in realtà non sa nulla.
Il Tempo: Agostino si trova a risolvere filosoficamente il problema dell’esistenza del tempo, se Dio ha creato il mondo nel tempo, infatti, dovrebbe esistere un Dio prima la Creazione ed un altro Dio dopo la Creazione, ma questo contraddice l’idea di un Dio Unico, Eterno ed immutevole. Per risolvere questo problema Sant’Agostino farà un’analisi del tempo che non è fisso ed è diviso in tre parti:
1. Passato = ciò che non è più presente nella memoria
2. Presente = ciò che è, ma non è fisso, è un continuo fluire
3. Futuro = ciò che non è ancora, ma è presente come aspettativa
Il tempo è una memoria dell’uomo, un distendersi dell’anima, quindi il tempo oggettivo di per sé non esiste, esiste solo perché esiste l’uomo. Dio perciò non Ha creato il mondo nel tempo, ma con il tempo, il tempo esiste solo per l’anima dell’uomo.
Il Male: Agostino si pone il problema dell'esistenza del male per rispondere all’eresia Manicheista, che metteva bene e male sullo stesso piano. Sant’Agostino risolve la questione dicendo che il male di per sé non esiste, poiché altro non è che assenza di bene. Il mondo è fatto dal Bene.
Agostino riconosce tre tipi di male:
1. Male Fisico = si converte in bene, senza di esso l’uomo non potrebbe espiare i propri peccati e non potrebbe guadagnare il paradiso
2. Male Metafisico = è un limite naturale, proprio dell’uomo in quanto uomo e serve per fare una gerarchia naturale tra le creature, quindi in realtà è un bene.
3. Male Morale = è un peccato compiuto dell’uomo, il frutto della libera scelta umana, quindi è anch’esso legato adun Bene più grande che sarebbe la libertà dell’uomo.
Sillogismo aristotelico
Sillogismo: i sillogismi hanno un termine medio M; un predicato P; un soggetto: S; eduna conseguenza SP. ci sono due tipi di sillogismo: MP e SM da cui deriva SP; altrimenti PM e SM da cui deriva SP; ne deriverà che MP e MS = SP.
Il sillogismo è discutibile nella realtà, e di sillogismo in sillogismo si arriva ad un punto che non si deve più spiegare. Dal sillogismo si arriva a tre principi:
1)indentità A=A.
2)non contraddizione A diverso B.
3)Escluso A=A; A diverso da B.
e poi vai qui:
https://www.skuola.net/filosofia-antica/epicureismo-epicuro-lucrezio.html
https://www.skuola.net/filosofia-antica/filosofi-presocratici.html
Epicureismo:
Il termine epicureismo ha nella storiografia filosofica due significati sovrapponibili ma non coincidenti. Da un lato esso sta ad indicare "la filosofia originaria di Epicuro", da un altro "la storia dei pensatori che, dalla sua enunciazione dal IV secolo a.C. al presente, si sono rifatti ad Epicuro". In altre parole, nel primo significa "il pensiero di Epicuro", nel secondo "la storia del pensiero dei seguaci di Epicuro" ed è questo il significato prevalente.
Uno dei più noti filosofi italiani, estensore di un pregevole Dizionario di filosofia apparso nel 1960, Nicola Abbagnano, così lo definisce:
« L'indirizzo filosofico che fa capo a Epicuro di Samo che fondò la scuola in Atene nel 306 avanti Cristo. I tratti caratteristici dell'epicureismo, che condivide con gli altri indirizzi dell'età alessandrina la preoccupazione di subordinare tutta la ricerca filosofica all'esigenza di garantire all'uomo la tranquillità dello spirito, sono i seguenti: 1° il sensismo, cioè il principio per il quale la sensazione è il criterio della verità e il criterio del bene (il quale ultimo s'identifica perciò col piacere); 2° l'atomismo per il quale Epicuro spiegava la formazione e il mutamento delle cose mediante l'unirsi e il disunirsi degli atomi e la nascita delle sensazioni come l'azione di strati di atomi, provenienti dalle cose, sugli atomi dell'anima; 3° il semi-ateismo per il quale Epicuro riteneva che gli dèi esistono bensì ma non hanno alcuna parte nella formazione e nel governo del mondo [1] »
Sillogismo:
« Tutti gli uomini sono mortali
Socrate è un uomo
Pertanto, Socrate è mortale »
Il sillogismo (dal greco συλλογισμός, sulloghismós - ragionamento concatenato, formato da συν "insieme" e λογισμός "calcolo") è un tipo di ragionamento dimostrativo che fu teorizzato per la prima volta da Aristotele, il quale, partendo dai tre tipi di termine "maggiore" (che funge da soggetto nella conclusione), "medio" e "minore" (che nella conclusione funge da predicato) classificati in base al rapporto contenente - contenuto, giunge ad una conclusione collegando i suddetti termini attraverso brevi enunciati (premesse).
La forma di sillogismo più comune è il sillogismo categorico (solitamente per sillogismo si intende sillogismo categorico). Le proposizioni che compongono un sillogismo categorico possono essere universali affermative ("Tutti gli A sono B"), universali negative ("Nessun A è B"), particolari affermative ("Qualche A è B"), particolari negative ("Qualche A non è B"). La posizione del termine medio nelle due premesse determina la figura del sillogismo: Aristotele ne classificò tre, gli scolastici ne aggiunsero una quarta. La forma delle proposizioni contenute nel sillogismo ne determina il modo; la filosofia scolastica classificò i modi del sillogismo adoperando la prima o la seconda vocale (rispettivamente se universale o particolare) dei verbi affirmo e nego.
Per fare un esempio:
(premessa maggiore) Tutti i gli uomini sono mortali
(premessa minore) Tutti i greci sono uomini
(conclusione) Tutti i greci sono mortali
Nell'esempio in questione, uomo, mortale e greco sono termini (rispettivamente medio, maggiore e minore)
Un sillogismo è considerato valido se un qualsiasi ragionamento di quella forma è sempre valido. Quindi il sillogismo:
Alcuni uomini sono italiani
Qualche uomo è biondo
Quindi qualche italiano è biondo,
non è valido anche se tutte le sue proposizioni sono vere, perché il corrispondente sillogismo, diverso ma della stessa forma:
alcuni esseri viventi sono uomini
alcuni esseri viventi sono elefanti
quindi alcuni uomini sono elefanti,
non conclude correttamente.
Combinatoriamente, i modi dei sillogismi possibili sono 64: ci sono infatti tre proposizioni indipendenti ciascuna delle quali può assumere quattro forme diverse, per un totale di 4×4×4 combinazioni. Quelli validi però sono soltanto 14, cioè i quattro modi (Barbara, Celarent, Darii, Ferio) perfetti (che Aristotele definì autoevidenti) del sillogismo di prima figura ed altri 10 di cui è possibile dimostrare la validità tramite le tre regole di conversione o la reductio ad impossibile.
Il termine epicureismo ha nella storiografia filosofica due significati sovrapponibili ma non coincidenti. Da un lato esso sta ad indicare "la filosofia originaria di Epicuro", da un altro "la storia dei pensatori che, dalla sua enunciazione dal IV secolo a.C. al presente, si sono rifatti ad Epicuro". In altre parole, nel primo significa "il pensiero di Epicuro", nel secondo "la storia del pensiero dei seguaci di Epicuro" ed è questo il significato prevalente.
Uno dei più noti filosofi italiani, estensore di un pregevole Dizionario di filosofia apparso nel 1960, Nicola Abbagnano, così lo definisce:
« L'indirizzo filosofico che fa capo a Epicuro di Samo che fondò la scuola in Atene nel 306 avanti Cristo. I tratti caratteristici dell'epicureismo, che condivide con gli altri indirizzi dell'età alessandrina la preoccupazione di subordinare tutta la ricerca filosofica all'esigenza di garantire all'uomo la tranquillità dello spirito, sono i seguenti: 1° il sensismo, cioè il principio per il quale la sensazione è il criterio della verità e il criterio del bene (il quale ultimo s'identifica perciò col piacere); 2° l'atomismo per il quale Epicuro spiegava la formazione e il mutamento delle cose mediante l'unirsi e il disunirsi degli atomi e la nascita delle sensazioni come l'azione di strati di atomi, provenienti dalle cose, sugli atomi dell'anima; 3° il semi-ateismo per il quale Epicuro riteneva che gli dèi esistono bensì ma non hanno alcuna parte nella formazione e nel governo del mondo [1] »
Sillogismo:
« Tutti gli uomini sono mortali
Socrate è un uomo
Pertanto, Socrate è mortale »
Il sillogismo (dal greco συλλογισμός, sulloghismós - ragionamento concatenato, formato da συν "insieme" e λογισμός "calcolo") è un tipo di ragionamento dimostrativo che fu teorizzato per la prima volta da Aristotele, il quale, partendo dai tre tipi di termine "maggiore" (che funge da soggetto nella conclusione), "medio" e "minore" (che nella conclusione funge da predicato) classificati in base al rapporto contenente - contenuto, giunge ad una conclusione collegando i suddetti termini attraverso brevi enunciati (premesse).
La forma di sillogismo più comune è il sillogismo categorico (solitamente per sillogismo si intende sillogismo categorico). Le proposizioni che compongono un sillogismo categorico possono essere universali affermative ("Tutti gli A sono B"), universali negative ("Nessun A è B"), particolari affermative ("Qualche A è B"), particolari negative ("Qualche A non è B"). La posizione del termine medio nelle due premesse determina la figura del sillogismo: Aristotele ne classificò tre, gli scolastici ne aggiunsero una quarta. La forma delle proposizioni contenute nel sillogismo ne determina il modo; la filosofia scolastica classificò i modi del sillogismo adoperando la prima o la seconda vocale (rispettivamente se universale o particolare) dei verbi affirmo e nego.
Per fare un esempio:
(premessa maggiore) Tutti i gli uomini sono mortali
(premessa minore) Tutti i greci sono uomini
(conclusione) Tutti i greci sono mortali
Nell'esempio in questione, uomo, mortale e greco sono termini (rispettivamente medio, maggiore e minore)
Un sillogismo è considerato valido se un qualsiasi ragionamento di quella forma è sempre valido. Quindi il sillogismo:
Alcuni uomini sono italiani
Qualche uomo è biondo
Quindi qualche italiano è biondo,
non è valido anche se tutte le sue proposizioni sono vere, perché il corrispondente sillogismo, diverso ma della stessa forma:
alcuni esseri viventi sono uomini
alcuni esseri viventi sono elefanti
quindi alcuni uomini sono elefanti,
non conclude correttamente.
Combinatoriamente, i modi dei sillogismi possibili sono 64: ci sono infatti tre proposizioni indipendenti ciascuna delle quali può assumere quattro forme diverse, per un totale di 4×4×4 combinazioni. Quelli validi però sono soltanto 14, cioè i quattro modi (Barbara, Celarent, Darii, Ferio) perfetti (che Aristotele definì autoevidenti) del sillogismo di prima figura ed altri 10 di cui è possibile dimostrare la validità tramite le tre regole di conversione o la reductio ad impossibile.
Guarda qui:
https://www.skuola.net/filosofia-antica/aristotele-sillogismo.html
https://www.skuola.net/filosofia-antica/aristotele-sillogismo.html