Cartesio e la musica.
Quali sono i concetti chiave del pensiero di questo filosofo per quanto riguarda la musica?
Mi aiutereste?? :)
Mi aiutereste?? :)
Risposte
E' un trattato di teoria musicale quel coso! Simile a quello che ho dato in teoria e solfeggio!
è stata la cosa più bella che mi è capitata di fare fino ad adesso...infatti ho deciso di proseguire con il Dottorato!...Per me è un grande amore! :lol
orrfeos:
sti termini latinizzanti
:lol
Se mi sentisse la mia prof di latino 8)
e impari a conoscerla presto la fra,,,acciderba anche celerissima,,,sti termini latinizzanti,,che onore fra,,
Troppo gentile!!
E celerissima!!
:hi
Posso farti una domandina??
Com'è stato frequentare la facoltà di filosofia??
A
E celerissima!!
:hi
Posso farti una domandina??
Com'è stato frequentare la facoltà di filosofia??
A
Nè parla nel suo "Compendium Musicae" che non è solo storia della musica ma anche delle vecchie dottrine musicali e filofiche, egli qui parla di musica in termini matematici la musica insieme coinvolge le emozioni e diverte grazie al ritmo
1) i sensi sono fondamentali perché causano divertimento;
2) ci deve essere relazione tra oggetto e senso;
3) l’oggetto non deve essere di difficile comprensione o confuso;
4) la piacevole diversità delle parti dell’oggetto è il caposaldo per una buona percezione; 5) l’oggetto non deve essere di troppo facile comprensione al fine di una maggiore gradevolezza dello spirito.
Per quanto riguarda il ritmo questo deve risultare diviso in parti uguali o in rapporto di 2 : 1 o di 3 : 1 ma non oltre per non affaticare la percezione. E’ importante la struttura globale di una composizione, perciò il ritmo deve mantenere la sua costanza e, quale suscitatore di emozioni, può essere lento o veloce. Nel primo caso viene trasmesso un senso di torpidità, di languore, di tristezza; nel secondo caso di tumultuosità, allegria.
Cartesio esprime nella seconda regola sul metodo il concetto per cui una proposizione complessa viene scomposta in semplici verità, che si ripresentano per essere poi di nuovo scomposte; per l’altezza dei suoni quindi il filosofo segue tale regola: "il tutto si riduce a confronti fra grandezze". Ci sono tre tipi di suoni: quelli prodotti simultaneamente da diversi corpi (consonanze); quelli emessi successivamente da uno stesso corpo (gradi); quelli emessi successivamente da corpi diversi (dissonanze).
La teoria poggia su due operazioni matematiche fondamentali che sono la media aritmetica e la sottrazione (somma degli estremi meno media aritmetica). Il punto di partenza è l’ottava, un semplice raddoppio dell’unità, un numero primo; da questa si ricavano per sottrazione tutte le consonanze e le dissonanze:
ottava à media aritmetica à quinta
quinta à ottava meno quinta à quarta
quinta à media aritmetica à ditono
quinta à quinta meno ditono à terza minore
ottava meno terza maggiore à sesta minore
ditono à media aritmetica à tono maggiore
ditono meno tono maggiore à tono minore
tono maggiore à media aritmetica à semitono maggiore
tono maggiore meno semitono maggiore à semitono minore
Criteri di composizione
I suoni emessi simultaneamente devono essere consonanti e le voci devono procedere per grado congiunto riducendo il più possibile i salti. La composizione deve iniziare con una delle consonanze considerate perfette o con la pausa di una delle parti, al fine di raggiungere un effetto di sorpresa. Non ci devono essere ottave e quinte in successione perché le consonanze diventerebbero, all’interno del brano, troppo perfette causando un non sufficiente impegno di ascolto. In generale le parti procedono in moto contrario così da creare varietà nell’articolazione del brano.
Affinchè l’udito abbia grande soddisfazione, la conclusione è costituita da cadenze culminanti in una consonanza perfetta, su ottava o unisono, creando nell’ascoltatore un senso di riposo e di distensione.
Divisione delle parti o voci
Basso: è la voce più importante perché tutte le parti guardano ad essa, caratterizza il riempimento, procede per salto.
Tenore: regge la struttura della composizione, procede per grado congiunto.
Controtenore: crea varietà procedendo per salto in moto contrario al tenore.
Soprano: è la voce più acuta e costituisce la melodia, procede per grado congiunto.
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:9-0R-MdbrXAJ:www.swif.uniba.it/lei/scuola/cartes/musica.htm+cartesio+musica&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]tratto da qui[/url]
1) i sensi sono fondamentali perché causano divertimento;
2) ci deve essere relazione tra oggetto e senso;
3) l’oggetto non deve essere di difficile comprensione o confuso;
4) la piacevole diversità delle parti dell’oggetto è il caposaldo per una buona percezione; 5) l’oggetto non deve essere di troppo facile comprensione al fine di una maggiore gradevolezza dello spirito.
Per quanto riguarda il ritmo questo deve risultare diviso in parti uguali o in rapporto di 2 : 1 o di 3 : 1 ma non oltre per non affaticare la percezione. E’ importante la struttura globale di una composizione, perciò il ritmo deve mantenere la sua costanza e, quale suscitatore di emozioni, può essere lento o veloce. Nel primo caso viene trasmesso un senso di torpidità, di languore, di tristezza; nel secondo caso di tumultuosità, allegria.
Cartesio esprime nella seconda regola sul metodo il concetto per cui una proposizione complessa viene scomposta in semplici verità, che si ripresentano per essere poi di nuovo scomposte; per l’altezza dei suoni quindi il filosofo segue tale regola: "il tutto si riduce a confronti fra grandezze". Ci sono tre tipi di suoni: quelli prodotti simultaneamente da diversi corpi (consonanze); quelli emessi successivamente da uno stesso corpo (gradi); quelli emessi successivamente da corpi diversi (dissonanze).
La teoria poggia su due operazioni matematiche fondamentali che sono la media aritmetica e la sottrazione (somma degli estremi meno media aritmetica). Il punto di partenza è l’ottava, un semplice raddoppio dell’unità, un numero primo; da questa si ricavano per sottrazione tutte le consonanze e le dissonanze:
ottava à media aritmetica à quinta
quinta à ottava meno quinta à quarta
quinta à media aritmetica à ditono
quinta à quinta meno ditono à terza minore
ottava meno terza maggiore à sesta minore
ditono à media aritmetica à tono maggiore
ditono meno tono maggiore à tono minore
tono maggiore à media aritmetica à semitono maggiore
tono maggiore meno semitono maggiore à semitono minore
Criteri di composizione
I suoni emessi simultaneamente devono essere consonanti e le voci devono procedere per grado congiunto riducendo il più possibile i salti. La composizione deve iniziare con una delle consonanze considerate perfette o con la pausa di una delle parti, al fine di raggiungere un effetto di sorpresa. Non ci devono essere ottave e quinte in successione perché le consonanze diventerebbero, all’interno del brano, troppo perfette causando un non sufficiente impegno di ascolto. In generale le parti procedono in moto contrario così da creare varietà nell’articolazione del brano.
Affinchè l’udito abbia grande soddisfazione, la conclusione è costituita da cadenze culminanti in una consonanza perfetta, su ottava o unisono, creando nell’ascoltatore un senso di riposo e di distensione.
Divisione delle parti o voci
Basso: è la voce più importante perché tutte le parti guardano ad essa, caratterizza il riempimento, procede per salto.
Tenore: regge la struttura della composizione, procede per grado congiunto.
Controtenore: crea varietà procedendo per salto in moto contrario al tenore.
Soprano: è la voce più acuta e costituisce la melodia, procede per grado congiunto.
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:9-0R-MdbrXAJ:www.swif.uniba.it/lei/scuola/cartes/musica.htm+cartesio+musica&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it]tratto da qui[/url]