Domande sulla pallavolo
la prof di educazione fisica ci ha assegnanto queste domande, ma dato che io di pallavolo non capisco niente ho bisogno di aiuto...
1)descrivi il gioco della pallavolo
2)indica e illustra i ruoli
3)parla dei fondamentali di gioco
4)elenca i falli che conosci
5) come si costiusci l'attacco e come la difesa.
vi prego, vi prego aiutatemi :thx
grazie
1)descrivi il gioco della pallavolo
2)indica e illustra i ruoli
3)parla dei fondamentali di gioco
4)elenca i falli che conosci
5) come si costiusci l'attacco e come la difesa.
vi prego, vi prego aiutatemi :thx
grazie
Risposte
descrivi il gioco della pallavolo:
L'obiettivo del gioco è quello di far cadere a terra il pallone nell'area di gioco avversaria, facendolo passare sempre al di sopra della rete, oppure di mettere gli avversari in condizione di commettere errori. La pallavolo è giocata da due squadre di 6 giocatori: centrali, schiacciatori o alzatori. Di solito, la disposizione in campo dei giocatori è di tre nell'area di attacco e tre in quella difensiva.
Gli elementi tecnici fondamentali della pallavolo sono la battuta, che serve per mettere in gioco la palla, il bagher di ricezione, che viene usato normalmente nella fase difensiva del gioco, l'alzata, che si utilizza nell'impostazione dell'azione di attacco, e la schiacciata, colpo con cui si conclude l'attacco
ruoli:
palleggiatore:Quando si trova in prima linea è situato in zona 2, mentre, quando è in difesa, occupa posto 1. A lui sono indirizzati tutti i palloni (provenienti dalla ricezione o dalla difesa) che dovranno essere smistati agli schiacciatori. Per questo motivo si parla del palleggiatore come del "regista" d'attacco della squadra. Deve essere un leader, non soltanto in campo, ma anche fuori. Deve possedere un patrimonio di capacità coordinative che deve essere il più ampio possibile, sulla cui base si può inserire un elevato livello della tecnica specifica del palleggio. È sicuramente il giocatore che coopera maggiormente con l'allenatore e ne condivide programmi e strategie.
centrale:È il ruolo che richiede più forza. Un centrale deve avere ottime doti di elevazione, potenza e anche il cosiddetto "occhio": deve "leggere" in qualche frazione di secondo dove il palleggiatore alzerà la palla. Un centrale occupa i posti 3 e 6 del campo a seconda della rotazione di gioco e i fondamentali che pratica di più sono attacco e muro. Ormai in tutte le squadre di serie il Libero prende il posto del centrale quando questo deve effettuare la rotazione in seconda linea e si posiziona, anziché in zona 6, in zona 5.
schiacciatore laterale: Lo schiacciatore-laterale, anche detto schiacciatore-ricevitore, è uno dei ruoli della pallavolo.
È, forse, il ruolo più faticoso di tutti perché richiede al giocatore sia di ricevere (anche quando è in prima linea) che d'attaccare. Per questo è richiesta una buona dose di potenza e soprattutto resistenza.
Lo schiacciatore laterale deve essere un "leader" della squadra. A lui sono affidati i palloni più difficili e a lui è richiesto "mettere a terra" tutte le palle "sporche", comunque non gestibili secondo uno schema predeterminato. A lui si affida l'alzatore quando è necessario chiudere un punto fondamentale per il prosieguo della gara.
Le zone occupate dai giocatori di questo ruolo sono la zona 4 (quando il giocatore si trova in prima linea) e la zona 5 (quando è in seconda linea). Molte squadre utilizzano in difesa lo schiacciatore laterale in zona 6 per permettergli di attaccare dalla seconda linea (attacco pipe).
Velocità, peso e potenza sono le componenti fisiche necessarie per la schiacciata.
Per diventare uno schiacciatore si deve mostrare la volontà di diventarlo, schiacciando sia con tenacia che con intelligenza. Deve sempre esistere l'intento di stabilire un "dominio" sulla difesa avversaria. Ad esempio, se il muro avversario è alto, lo schiacciatore deve saper utilizzare questa situazione a proprio vantaggio: guardare se ci sono varchi, cercare un mani e fuori, ricordando sempre che, contro un buon attaccante, un muro commette sempre più errori di quanti punti ottenga, anche se sembra intimidire. Lo schiacciatore non deve mai accettare che ci possa essere un senso di dominio del muro nei suoi confronti.
Un attacco non è un'azione ad una sola dimensione, ma è un processo mentale che parte da una predisposizione mentale. Fra il muro e lo schiacciatore esiste una forza di volontà. In essa, la persona che compie l'ultima mossa, di solito vince (ad esempio, una rincorsa dello schiacciatore in parallela, per poi "girare" il colpo in diagonale). Lo schiacciatore che possiede un buon controllo del movimento del polso, può usarlo all'ultimo momento; lo schiacciatore che capisce ("leggendo" la difesa avversaria) quando eseguire un pallonetto, quando "piazzare" il colpo o quando tirare forte, è in vantaggio rispetto al muro avversario.
Per ottenere tutto questo è essenziale il controllo, e questo richiede un'esecuzione perfetta della rincorsa, specialmente per quel che riguarda gli ultimi due passi e la "fase di volo". Bisogna essere in grado di colpire la palla nell'ambito dei diversi momenti della propria traiettoria di volo; questo viene chiamato "tempo di sospensione", ed è la capacità di padroneggiare la fase di volo per disporre della miglior struttura temporale per il contatto con la palla.
schiacciatore opposto : Il ruolo dell'opposto ha questo nome perché è coperto dal giocatore diametralmente opposto al palleggiatore.
Per questa sua posizione l'opposto è chiamato più volte ad attaccare dalla seconda linea proprio perché il palleggiatore avanti "brucia" la disponibilità di uno schiacciatore; mentre trovandosi in prima linea generalmente effettua il muro in zona 2 coprendo il palleggiatore (a cui è destinato il secondo tocco di palla).
Famosi opposti sono Andrea Sartoretti, Alessandro Fei. Il migliore opposto al mondo è considerato Ivan Miljkovic (Serbia), che in questo ultimo campionato, ha dimostrato di meritarsi il titolo, facendo più di 500 punti, a differenza di Alessandro Fei, che è rimasto solo a quota 300.Nonostante questo è il secondo miglior opposto del mondo ben che ne dica quello di sopra...
libero:È, in ordine cronologico, l'ultimo ruolo introdotto dalla FIVB nel 1997 (in Italia la FIPAV l'ha introdotto l'anno successivo).
Il libero ha la caratteristica di giocare solo in seconda linea (zone 1,6 e 5) ed è quindi specializzato nei fondamentali di ricezione/difesa ma esistono alcune limitazioni sul suo gioco:
non può andare al servizio
non può concludere un'azione d'attacco (all'interno dell'area di gioco) colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (o del suo prolungamento orizzontale)
se il libero effettua un palleggio invadendo la zona di attacco (cioè dalla linea dei 3m compresa fino alla rete) un altro giocatore non può concludere un'azione d'attacco colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete.
Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate e devono essere effettuate a gioco fermo prima del fischio di autorizzazione al servizio.
In caso di infortunio il libero può essere sostituito da un compagno di squadra non in gioco che da quel momento dovrà giocare il resto della gara come libero.
fondamentali del gioco
Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore; dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco qualunque sia la sua specializzazione nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione
i falli
Le regole della pallavolo sono molto semplici. Nella pallavolo si possono effettuare tocchi con qualsiasi parte del corpo in qualsiasi situazione, non solo ed esclusivamente con la parte superiore del corpo, come qualche anno fa quando gli arti inferiori erano utilizzati solo per la difesa. Ogni giocatore non può toccare per due volte di seguito la palla, anche se questa ha toccato la rete, se non dopo un muro. Una squadra ha a disposizione solamente tre tocchi per mandare nel campo avversario la palla, può eccezionalmente utilizzare quattro tocchi quando la palla tocca il muro. E' vero che non si possono fare 4 tocchi in genere a parte il muro, ma, il primo tocco in situazione di difesa può essere anche doppio (basta che sia involontario). Durante le azioni di gioco è comunque vietato trattenere la palla con la mano, sospingerla o toccare la rete. I falli commessi comportano solo la conquista di un punto e della battuta dalla squadra avversaria, non sanzioni particolari. I falli più comuni sono il palleggio doppio, la trattenuta, l'accompagnata, il tocco della rete (la rete può essere toccato durante il gioco solo nella parte esterna alle asticelle laterali), l'invasione nel campo avversario, il tetto (si mura l'alzata del palleggiatore), il tocco dell'asta (sia con la mano che con il pallone), la battuta effettuata pestando o oltrepassando la linea che delimita il campo, l'attacco da seconda linea se il salto avviene pestando o oltrepassando la linea dei 3 metri.
la difesa:La Difesa:
La difesa, intesa come somma delle azioni e delle tattiche atte ad evitare che la palla cada nel nostro campo, è spesso definita da tecnici ed allenatori come "fondamentale somma di fondamentali". Questa definizione deriva dal fatto che non esiste una tecnica unica della difesa avente caratteristiche ben definite, come succede per gli altri fondamentali e l’intervento difensivo può assumere connotazioni estremamente diverse tra loro. Nel caso di un buon posizionamento iniziale questo intervento ricalcherà, secondo la zona del corpo in cui è indirizzato il colpo e della velocità che questo ha, gli schemi motori di bagher o palleggio a cui saranno apportati opportuni adeguamenti al fine di togliere velocità alla palla e di riuscire a controllarla meglio. Per quanto un giocatore sia capace di "anticipare l’azione avversaria" i suoi movimenti deriveranno sempre dall’adattamento a quello che ha compiuto l’avversario o, al limite il proprio compagno di squadra a muro; questo adattamento avviene sempre in un lasso di tempo brevissimo in funzione logicamente della velocità e della potenza dell’attacco avversario. Anche i migliori difensori non possono, infatti, prevedere quella che sarà l’azione avversaria ma, al limite possono essere in grado di ridurre il numero delle soluzioni di attacco a disposizione dell’avversario e concentrarsi al meglio su quelle più probabili. Quando queste valutazioni a priori risultano errate o insufficienti il difensore si troverà probabilmente fuori posizione e non gli resterà altro che rifugiarsi in un intervento acrobatico (tuffo o rullata) che rappresentano movimenti caratteristici della difesa.
Nella pallavolo femminile gli interventi sono da una parte facilitati dalla limitata velocità della palla e dall’altra resi più difficoltosi dalla particolare conformazione anatomica femminile che impedisce l’esecuzione del tuffo in modo efficace. La difesa acrobatica più utilizzata nella pallavolo femminile risulta quindi essere la rullata che consiste in una caduta laterale o in avanti e che consente recuperi difensivi anche lontani dal corpo senza incorrere in traumatismi particolarmente dolorosi.
Immaginiamo ora di dover effettuare una rullata a destra: partendo dalla posizione fondamentale didifesa la giocatrice allarga la gamba destra, si sbilancia portandovi sopra il peso del corpo e piegandola. Effettua quindi con la stessa gamba una distensione al fine di allontanarsi il più possibile dalla posizione di partenza e comincia a cadere appoggiando in successione il dorso delpiede, la parte esterna della gamba e della coscia, il gluteo, il dorso e la parte dell’arto superiore. E’ da evitare in maniera assoluta che la mano tocchi terra prima del dorso (errore molto frequente nei principianti) in quanto pericoloso per le articolazioni dell’arto superiore (spalla, gomito e polso) e ostacolante ai fini del recupero difensivo. Il recupero della palla avviene con due mani in bagher nel caso di una palla vicina al corpo, con una mano nel caso di palla lontana. L’applicazione delle nuove regole tendenti a favorire gli interventi difensivi permette ora di intervenire utilizzando la mano aperta, a cucchiaio, posizione questa che consente di avere un migliore controllo sulla palla. A questo punto l’azione può essere completata o meno da una capovolta all’indietro sulla spalla al fine di recuperare il più velocemente possibile la posizione eretta. Penso che, didatticamente, sia corretto proporre la rullata con l’uscita finale in capovolta anche se ritengo non sia sempre la soluzione più conveniente. La capovolta sarà effettuata se la palla, caduta abbastanza lontano dal corpo, avrà consentito al giocatore di acquistare una sufficiente velocità di rotazione che permetterà un ritorno alla stazione eretta facile e veloce; sarà decisamente meno conveniente nel caso che la palla cada vicina al difensore. In questo caso la capovolta risulterebbe senz’altro più forzata e potrebbe costituire un’inutile preoccupazione per il difensore. Oltre a ciò bisogna notare che, a volte, non è possibile effettuare questa capovolta in quanto la posizione in campo non sempre la permette. Preferisco quindi concentrare l’attenzione in modo particolare sugli aspetti della caduta che deve essere il più progressivo e quindi meno traumatico possibile e della distensione della gamba che deve permettere un movimento particolarmente ampio consentendo il recupero di palloni anche molto distanti dal corpo. Per insegnare la rullata è necessario siano presenti alcuni requisiti riguardanti le qualità fisiche e coordinative che si possono sviluppare durante le esercitazioni dei giovani atleti. Dal punto di vista coordinativo è necessario insegnare agli atleti ad aver un "buon rapporto" con il terreno attraverso tutta quella serie di esercizi, rotolamenti o cadute che ne favoriscano una positiva presa di contatto fino ad arrivare all’insegnamento dei primi rudimenti della preacrobatica (capovolta avanti, indietro, tuffo ad arco, passaggio in verticale). Queste, che non sono richieste impossibili da esaudire, rappresenteranno per l’atleta la possibilità di studiare l’attitudine del proprio corpo a reagire in situazioni non abituali e al tempo stesso metteranno l’atleta di fronte ad una situazione richiedente una certa dose di coraggio; in ogni caso favoriranno l’approccio con il terreno necessario in seguito per entrare a contatto con esso senza titubanza. Per quanto riguarda le capacità condizionali per effettuare un movimento corretto ed efficace è senz’altro necessario possedere un’adeguata mobilità articolare, in modo da permettere un’ampia divaricata degli arti inferiori, ottenibile con esercizi di allungamento dei muscoli flessori e adduttori della gamba e una sufficiente forza a livello della muscolatura estensoria per permettere la distensione dell’arto durante la caduta.
Perseguiti questi obiettivi potremo concentrarci sulla didattica della rullata vera e propria e su come inserirla nel contesto del giorno; per esempio possiamo proporre:
1. esecuzione del movimento "a secco" prima su un tappetino, durante la fase di preacrobatica, poi sul terreno di gioco.
2. un assistente tiene la palla in mano vicino al terreno lateralmente al difensore che effettua la rullata ed il recupero della palla.
3. un assistente lancia la palla a fianco del difensore dopo avergli precedentemente suggerito da quale parte effettuerà il lancio; il difensore si preparerà sbilanciandosi in anticipo dalla parte interessata.
4. stesso esercizio precedente senza suggerire la parte interessata dal lancio; il difensore partirà in una posizione di difesa neutra.
5. un assistente effettua vari attacchi all’interno dei quali inserisce colpi che richiedono al difensore l’esecuzione di una rullata.
6. lo stesso esercizio trasportato nell’area di gioco.
A questo punto in cui l’atleta è a conoscenza della corretta esecuzione del gesto tecnico e delle possibili applicazioni durante il gioco rimane l’aspetto, forse più banale ma certo più importante e difficile da ottenere, che è rappresentato dall’approccio mentale al fondamentale difesa e che è compito dell’allenatore trasmettere ai propri giocatori giorno per giorno. Un’esecuzione tecnica per quanto corretta sia non serve a tanto se non è sorretta da una forte voglia di recuperare la palla, cosa questa che è faticosa, pericolosa, molto difficile da effettuare e, a volte, poco considerata da chi guarda la partita.
spero di essere stata esauriente
L'obiettivo del gioco è quello di far cadere a terra il pallone nell'area di gioco avversaria, facendolo passare sempre al di sopra della rete, oppure di mettere gli avversari in condizione di commettere errori. La pallavolo è giocata da due squadre di 6 giocatori: centrali, schiacciatori o alzatori. Di solito, la disposizione in campo dei giocatori è di tre nell'area di attacco e tre in quella difensiva.
Gli elementi tecnici fondamentali della pallavolo sono la battuta, che serve per mettere in gioco la palla, il bagher di ricezione, che viene usato normalmente nella fase difensiva del gioco, l'alzata, che si utilizza nell'impostazione dell'azione di attacco, e la schiacciata, colpo con cui si conclude l'attacco
ruoli:
palleggiatore:Quando si trova in prima linea è situato in zona 2, mentre, quando è in difesa, occupa posto 1. A lui sono indirizzati tutti i palloni (provenienti dalla ricezione o dalla difesa) che dovranno essere smistati agli schiacciatori. Per questo motivo si parla del palleggiatore come del "regista" d'attacco della squadra. Deve essere un leader, non soltanto in campo, ma anche fuori. Deve possedere un patrimonio di capacità coordinative che deve essere il più ampio possibile, sulla cui base si può inserire un elevato livello della tecnica specifica del palleggio. È sicuramente il giocatore che coopera maggiormente con l'allenatore e ne condivide programmi e strategie.
centrale:È il ruolo che richiede più forza. Un centrale deve avere ottime doti di elevazione, potenza e anche il cosiddetto "occhio": deve "leggere" in qualche frazione di secondo dove il palleggiatore alzerà la palla. Un centrale occupa i posti 3 e 6 del campo a seconda della rotazione di gioco e i fondamentali che pratica di più sono attacco e muro. Ormai in tutte le squadre di serie il Libero prende il posto del centrale quando questo deve effettuare la rotazione in seconda linea e si posiziona, anziché in zona 6, in zona 5.
schiacciatore laterale: Lo schiacciatore-laterale, anche detto schiacciatore-ricevitore, è uno dei ruoli della pallavolo.
È, forse, il ruolo più faticoso di tutti perché richiede al giocatore sia di ricevere (anche quando è in prima linea) che d'attaccare. Per questo è richiesta una buona dose di potenza e soprattutto resistenza.
Lo schiacciatore laterale deve essere un "leader" della squadra. A lui sono affidati i palloni più difficili e a lui è richiesto "mettere a terra" tutte le palle "sporche", comunque non gestibili secondo uno schema predeterminato. A lui si affida l'alzatore quando è necessario chiudere un punto fondamentale per il prosieguo della gara.
Le zone occupate dai giocatori di questo ruolo sono la zona 4 (quando il giocatore si trova in prima linea) e la zona 5 (quando è in seconda linea). Molte squadre utilizzano in difesa lo schiacciatore laterale in zona 6 per permettergli di attaccare dalla seconda linea (attacco pipe).
Velocità, peso e potenza sono le componenti fisiche necessarie per la schiacciata.
Per diventare uno schiacciatore si deve mostrare la volontà di diventarlo, schiacciando sia con tenacia che con intelligenza. Deve sempre esistere l'intento di stabilire un "dominio" sulla difesa avversaria. Ad esempio, se il muro avversario è alto, lo schiacciatore deve saper utilizzare questa situazione a proprio vantaggio: guardare se ci sono varchi, cercare un mani e fuori, ricordando sempre che, contro un buon attaccante, un muro commette sempre più errori di quanti punti ottenga, anche se sembra intimidire. Lo schiacciatore non deve mai accettare che ci possa essere un senso di dominio del muro nei suoi confronti.
Un attacco non è un'azione ad una sola dimensione, ma è un processo mentale che parte da una predisposizione mentale. Fra il muro e lo schiacciatore esiste una forza di volontà. In essa, la persona che compie l'ultima mossa, di solito vince (ad esempio, una rincorsa dello schiacciatore in parallela, per poi "girare" il colpo in diagonale). Lo schiacciatore che possiede un buon controllo del movimento del polso, può usarlo all'ultimo momento; lo schiacciatore che capisce ("leggendo" la difesa avversaria) quando eseguire un pallonetto, quando "piazzare" il colpo o quando tirare forte, è in vantaggio rispetto al muro avversario.
Per ottenere tutto questo è essenziale il controllo, e questo richiede un'esecuzione perfetta della rincorsa, specialmente per quel che riguarda gli ultimi due passi e la "fase di volo". Bisogna essere in grado di colpire la palla nell'ambito dei diversi momenti della propria traiettoria di volo; questo viene chiamato "tempo di sospensione", ed è la capacità di padroneggiare la fase di volo per disporre della miglior struttura temporale per il contatto con la palla.
schiacciatore opposto : Il ruolo dell'opposto ha questo nome perché è coperto dal giocatore diametralmente opposto al palleggiatore.
Per questa sua posizione l'opposto è chiamato più volte ad attaccare dalla seconda linea proprio perché il palleggiatore avanti "brucia" la disponibilità di uno schiacciatore; mentre trovandosi in prima linea generalmente effettua il muro in zona 2 coprendo il palleggiatore (a cui è destinato il secondo tocco di palla).
Famosi opposti sono Andrea Sartoretti, Alessandro Fei. Il migliore opposto al mondo è considerato Ivan Miljkovic (Serbia), che in questo ultimo campionato, ha dimostrato di meritarsi il titolo, facendo più di 500 punti, a differenza di Alessandro Fei, che è rimasto solo a quota 300.Nonostante questo è il secondo miglior opposto del mondo ben che ne dica quello di sopra...
libero:È, in ordine cronologico, l'ultimo ruolo introdotto dalla FIVB nel 1997 (in Italia la FIPAV l'ha introdotto l'anno successivo).
Il libero ha la caratteristica di giocare solo in seconda linea (zone 1,6 e 5) ed è quindi specializzato nei fondamentali di ricezione/difesa ma esistono alcune limitazioni sul suo gioco:
non può andare al servizio
non può concludere un'azione d'attacco (all'interno dell'area di gioco) colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (o del suo prolungamento orizzontale)
se il libero effettua un palleggio invadendo la zona di attacco (cioè dalla linea dei 3m compresa fino alla rete) un altro giocatore non può concludere un'azione d'attacco colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete.
Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate e devono essere effettuate a gioco fermo prima del fischio di autorizzazione al servizio.
In caso di infortunio il libero può essere sostituito da un compagno di squadra non in gioco che da quel momento dovrà giocare il resto della gara come libero.
fondamentali del gioco
Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore; dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco qualunque sia la sua specializzazione nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione
i falli
Le regole della pallavolo sono molto semplici. Nella pallavolo si possono effettuare tocchi con qualsiasi parte del corpo in qualsiasi situazione, non solo ed esclusivamente con la parte superiore del corpo, come qualche anno fa quando gli arti inferiori erano utilizzati solo per la difesa. Ogni giocatore non può toccare per due volte di seguito la palla, anche se questa ha toccato la rete, se non dopo un muro. Una squadra ha a disposizione solamente tre tocchi per mandare nel campo avversario la palla, può eccezionalmente utilizzare quattro tocchi quando la palla tocca il muro. E' vero che non si possono fare 4 tocchi in genere a parte il muro, ma, il primo tocco in situazione di difesa può essere anche doppio (basta che sia involontario). Durante le azioni di gioco è comunque vietato trattenere la palla con la mano, sospingerla o toccare la rete. I falli commessi comportano solo la conquista di un punto e della battuta dalla squadra avversaria, non sanzioni particolari. I falli più comuni sono il palleggio doppio, la trattenuta, l'accompagnata, il tocco della rete (la rete può essere toccato durante il gioco solo nella parte esterna alle asticelle laterali), l'invasione nel campo avversario, il tetto (si mura l'alzata del palleggiatore), il tocco dell'asta (sia con la mano che con il pallone), la battuta effettuata pestando o oltrepassando la linea che delimita il campo, l'attacco da seconda linea se il salto avviene pestando o oltrepassando la linea dei 3 metri.
la difesa:La Difesa:
La difesa, intesa come somma delle azioni e delle tattiche atte ad evitare che la palla cada nel nostro campo, è spesso definita da tecnici ed allenatori come "fondamentale somma di fondamentali". Questa definizione deriva dal fatto che non esiste una tecnica unica della difesa avente caratteristiche ben definite, come succede per gli altri fondamentali e l’intervento difensivo può assumere connotazioni estremamente diverse tra loro. Nel caso di un buon posizionamento iniziale questo intervento ricalcherà, secondo la zona del corpo in cui è indirizzato il colpo e della velocità che questo ha, gli schemi motori di bagher o palleggio a cui saranno apportati opportuni adeguamenti al fine di togliere velocità alla palla e di riuscire a controllarla meglio. Per quanto un giocatore sia capace di "anticipare l’azione avversaria" i suoi movimenti deriveranno sempre dall’adattamento a quello che ha compiuto l’avversario o, al limite il proprio compagno di squadra a muro; questo adattamento avviene sempre in un lasso di tempo brevissimo in funzione logicamente della velocità e della potenza dell’attacco avversario. Anche i migliori difensori non possono, infatti, prevedere quella che sarà l’azione avversaria ma, al limite possono essere in grado di ridurre il numero delle soluzioni di attacco a disposizione dell’avversario e concentrarsi al meglio su quelle più probabili. Quando queste valutazioni a priori risultano errate o insufficienti il difensore si troverà probabilmente fuori posizione e non gli resterà altro che rifugiarsi in un intervento acrobatico (tuffo o rullata) che rappresentano movimenti caratteristici della difesa.
Nella pallavolo femminile gli interventi sono da una parte facilitati dalla limitata velocità della palla e dall’altra resi più difficoltosi dalla particolare conformazione anatomica femminile che impedisce l’esecuzione del tuffo in modo efficace. La difesa acrobatica più utilizzata nella pallavolo femminile risulta quindi essere la rullata che consiste in una caduta laterale o in avanti e che consente recuperi difensivi anche lontani dal corpo senza incorrere in traumatismi particolarmente dolorosi.
Immaginiamo ora di dover effettuare una rullata a destra: partendo dalla posizione fondamentale didifesa la giocatrice allarga la gamba destra, si sbilancia portandovi sopra il peso del corpo e piegandola. Effettua quindi con la stessa gamba una distensione al fine di allontanarsi il più possibile dalla posizione di partenza e comincia a cadere appoggiando in successione il dorso delpiede, la parte esterna della gamba e della coscia, il gluteo, il dorso e la parte dell’arto superiore. E’ da evitare in maniera assoluta che la mano tocchi terra prima del dorso (errore molto frequente nei principianti) in quanto pericoloso per le articolazioni dell’arto superiore (spalla, gomito e polso) e ostacolante ai fini del recupero difensivo. Il recupero della palla avviene con due mani in bagher nel caso di una palla vicina al corpo, con una mano nel caso di palla lontana. L’applicazione delle nuove regole tendenti a favorire gli interventi difensivi permette ora di intervenire utilizzando la mano aperta, a cucchiaio, posizione questa che consente di avere un migliore controllo sulla palla. A questo punto l’azione può essere completata o meno da una capovolta all’indietro sulla spalla al fine di recuperare il più velocemente possibile la posizione eretta. Penso che, didatticamente, sia corretto proporre la rullata con l’uscita finale in capovolta anche se ritengo non sia sempre la soluzione più conveniente. La capovolta sarà effettuata se la palla, caduta abbastanza lontano dal corpo, avrà consentito al giocatore di acquistare una sufficiente velocità di rotazione che permetterà un ritorno alla stazione eretta facile e veloce; sarà decisamente meno conveniente nel caso che la palla cada vicina al difensore. In questo caso la capovolta risulterebbe senz’altro più forzata e potrebbe costituire un’inutile preoccupazione per il difensore. Oltre a ciò bisogna notare che, a volte, non è possibile effettuare questa capovolta in quanto la posizione in campo non sempre la permette. Preferisco quindi concentrare l’attenzione in modo particolare sugli aspetti della caduta che deve essere il più progressivo e quindi meno traumatico possibile e della distensione della gamba che deve permettere un movimento particolarmente ampio consentendo il recupero di palloni anche molto distanti dal corpo. Per insegnare la rullata è necessario siano presenti alcuni requisiti riguardanti le qualità fisiche e coordinative che si possono sviluppare durante le esercitazioni dei giovani atleti. Dal punto di vista coordinativo è necessario insegnare agli atleti ad aver un "buon rapporto" con il terreno attraverso tutta quella serie di esercizi, rotolamenti o cadute che ne favoriscano una positiva presa di contatto fino ad arrivare all’insegnamento dei primi rudimenti della preacrobatica (capovolta avanti, indietro, tuffo ad arco, passaggio in verticale). Queste, che non sono richieste impossibili da esaudire, rappresenteranno per l’atleta la possibilità di studiare l’attitudine del proprio corpo a reagire in situazioni non abituali e al tempo stesso metteranno l’atleta di fronte ad una situazione richiedente una certa dose di coraggio; in ogni caso favoriranno l’approccio con il terreno necessario in seguito per entrare a contatto con esso senza titubanza. Per quanto riguarda le capacità condizionali per effettuare un movimento corretto ed efficace è senz’altro necessario possedere un’adeguata mobilità articolare, in modo da permettere un’ampia divaricata degli arti inferiori, ottenibile con esercizi di allungamento dei muscoli flessori e adduttori della gamba e una sufficiente forza a livello della muscolatura estensoria per permettere la distensione dell’arto durante la caduta.
Perseguiti questi obiettivi potremo concentrarci sulla didattica della rullata vera e propria e su come inserirla nel contesto del giorno; per esempio possiamo proporre:
1. esecuzione del movimento "a secco" prima su un tappetino, durante la fase di preacrobatica, poi sul terreno di gioco.
2. un assistente tiene la palla in mano vicino al terreno lateralmente al difensore che effettua la rullata ed il recupero della palla.
3. un assistente lancia la palla a fianco del difensore dopo avergli precedentemente suggerito da quale parte effettuerà il lancio; il difensore si preparerà sbilanciandosi in anticipo dalla parte interessata.
4. stesso esercizio precedente senza suggerire la parte interessata dal lancio; il difensore partirà in una posizione di difesa neutra.
5. un assistente effettua vari attacchi all’interno dei quali inserisce colpi che richiedono al difensore l’esecuzione di una rullata.
6. lo stesso esercizio trasportato nell’area di gioco.
A questo punto in cui l’atleta è a conoscenza della corretta esecuzione del gesto tecnico e delle possibili applicazioni durante il gioco rimane l’aspetto, forse più banale ma certo più importante e difficile da ottenere, che è rappresentato dall’approccio mentale al fondamentale difesa e che è compito dell’allenatore trasmettere ai propri giocatori giorno per giorno. Un’esecuzione tecnica per quanto corretta sia non serve a tanto se non è sorretta da una forte voglia di recuperare la palla, cosa questa che è faticosa, pericolosa, molto difficile da effettuare e, a volte, poco considerata da chi guarda la partita.
spero di essere stata esauriente
IL GIOCO
La gara viene disputata da due squadre con sei giocatori ciascuna. Ogni squadra ha a disposizione sei riserve, compreso il libero, che, generalmente, è sempre in campo in sostituzione solo di un giocatore di seconda linea, di solito il centrale. Il numero massimo di sostituzioni è sei, con un vincolo: se A sostituisce B, nello stesso set, B può rientrare in campo solo al posto di A, e tale avvicendamento è conteggiato come due sostituzioni. Per il Libero, i suoi ingressi sono illimitati, ma ci deve essere sempre un'azione di gioco fra due di questi. Gradualmente si sta introducendo anche un Secondo Libero da potere aggiungere alla lista dei giocatori convocati (da dodici a tredici).
Lo scopo del gioco è vincere ogni singola azione, che dà diritto a un punto, facendo cadere la palla nel campo avversario (fase di attacco), impedendo, ovviamente, che l'altra squadra faccia altrettanto (fase difensiva). Una squadra vince un punto quando la palla tocca il campo avversario, quando tocca la zona libera o finisce fuori dal campo dopo un tocco di un avversario, in caso di errore (attacco fuori) o fallo dell'altra squadra.
La partita è divisa in set, i quali a partire dal 2000 con l'introduzione del Rally Point System vengono vinti dalla prima squadra che arriva a 25 punti, con almeno due punti di margine dall'altra; ogni pallone giocato assegna un punto, indipendentemente da chi è in battuta. In caso di parità sul punteggio di 24-24 si va avanti ad oltranza finché il margine di una delle due squadre non raggiunge i due punti. Al termine di ogni frazione di gioco, vi sono 3 minuti di pausa e le squadre sono obbligate a cambiare campo.
La partita si disputa al meglio dei 5 set, ossia vince la partita la squadra che ne conquista tre. Nel caso si arrivi ad un punteggio di 2 set pari, il quinto viene chiamato tie-break e viene giocato ai 15 punti, sempre con il vincolo dei due punti di scarto. Nel tie-break viene effettuato un nuovo sorteggio per la scelta del servizio e si effettua il cambio di campo al raggiungimento dell'ottavo punto.
Le zone del campo e la rotazione dei giocatori
Il campo è suddiviso in due zone: la zona d'attacco e la zona di difesa (dalla linea dei tre metri a fondo campo). Vi è un'ulteriore suddivisione teorica di ogni metà campo in sei zone numerate. In pratica sia la zona d'attacco sia quella di difesa vengono suddivise ognuna in tre parti e numerate (dis.1): si assegna il numero 1 alla zona di difesa a destra, il numero due alla zona d'attacco a destra e si prosegue in senso orario fino alla zona 6, corrispondente a quella centrale di difesa. La rotazione dei giocatori per il turno al servizio comporta che ogni giocatore all'inizio di ogni azione occupi una determinata zona del campo: si avranno quindi tre giocatori di prima linea e tre giocatori di seconda linea. La rotazione iniziale di ogni set viene decisa dall'allenatore che la consegnerà all'arbitro il quale controllerà, prima del fischio d'inizio, l'esatta disposizione dei giocatori.
La squadra che parte con il possesso di palla è la squadra al servizio, mentre l'altra è chiamata squadra in ricezione
I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi:
1. Palleggiatore o Alzatore
2. Centrale o Centro
3. Schiacciatore-laterale o attaccante o Mano o Ala o Banda o Martello
4. Schiacciatore-opposto o Contromano, Fuorimano
5. Libero (pallavolo)
Palleggiatore
La sua posizione iniziale nella formazione ne determina la cosiddetta "fase" (numerata da 1 a 6), da cui deriva la posizione degli altri atleti e i possibili schemi di gioco da potere attuare. A lui sono indirizzati tutti i palloni (provenienti dalla ricezione o dalla difesa) che dovranno essere smistati agli schiacciatori. Per questo motivo si parla del palleggiatore come del "regista" d'attacco della squadra. Deve essere un leader, non soltanto in campo, ma anche fuori. Deve possedere un patrimonio di capacità coordinative che deve essere il più ampio possibile, sulla cui base si può inserire un elevato livello della tecnica specifica del palleggio. È sicuramente il giocatore che coopera maggiormente con l'allenatore e ne condivide programmi e strategie.
Centrale
Il centrale viene impegnato più spesso a muro degli altri giocatori perché deve 'raddoppiare' il muro sia da posto 4 che da posto 2 oltre alla possibilità che attacchi il centrale avversario. Il centrale attacca soprattutto il "primo tempo", cioè una palla rapidissima in cui il centrale salta assieme al pallone per anticipare il muro avversario, oppure, nel volley femminile, la "fast". Sia nel femminile che nel maschile il centrale attacca anche la 2: un primo tempo che il palleggiatore gioca dietro di sé spiazzando la difesa avversaria. Un altro attacco del centrale è la 7: un primo tempo spostato di circa 2 metri davanti al palleggiatore.
Schiacciatore-laterale
È, forse, il ruolo più faticoso di tutti perché richiede al giocatore sia di ricevere (anche quando è in prima linea) che d'attaccare. Per questo è richiesta una certa completezza tecnica nell'esecuzione dei fondamentali.
Solitamente gli schiacciatori laterali tendono ad eccellere in uno soltanto dei due compiti principali cui sono preposti (attaccare e ricevere). Essendo rarissimi i giocatori in questo ruolo che riescono ad essere molto efficaci sia in attacco che in ricezione, gli allenatori preferiscono solitamente schierare in campo un laterale "specializzato" in ricezione ed uno specializzato in attacco. Soluzioni differenti, infatti, creerebbero uno squilibrio nel gioco e manderebbero a monte la tattica di squadra. Un esempio abbastanza eloquente a riguardo, è la rara compresenza in nazionale di Cisolla e Zlatanov, due laterali specializzati nel fondamentale della schiacciata. Se venissero schierati contemporaneamente ne guadagnerebbe senz'altro l'attacco ma calerebbe il livello della ricezione, rendendo difficile il gioco sui centrali con conseguente perdita della varietà tattica in attacco.
Schiacciatore-opposto
Per questa sua posizione l'opposto è chiamato più volte ad attaccare dalla seconda linea proprio perché il palleggiatore avanti "brucia" la disponibilità di uno schiacciatore; mentre trovandosi in prima linea generalmente effettua il muro in zona 2 coprendo il palleggiatore (a cui è destinato il secondo tocco di palla).Spesso l'opposto è un giocatore mancino per poter più facilmente attaccare da posto 2 nei diversi punti del campo avversario.Indubbiamente questo ruolo richiede una maggior incisività in attacco rispetto a tutti gli altri ruoli.Inoltre l'opposto non ha il compito di ricevere, quindi i giocatori di questo ruolo non devono essere necessariamente buoni ricettori.Generalmente l'opposto deve avere una altezza notevole e una fisicità nettamente superiore agli altri giocatori.
Libero
Il Libero ha la caratteristica di giocare solo in seconda linea (zone 1, 6 e 5) al posto di uno dei giocatori di seconda linea ed è quindi specializzato nei fondamentali di ricezione e difesa: le limitazioni sul suo gioco di fatto lo escludono dalla possibilità di svolgere tutti gli altri fondamentali. Pertanto:
• non può andare al servizio;
• non può concludere un'azione d'attacco (da nessuna parte del campo) se colpisce il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (o del suo prolungamento orizzontale);
• non può murare né tentare di murare;
• se il libero effettua un palleggio invadendo la zona di attacco (cioè dalla linea dei 3m compresa fino alla rete) un altro giocatore non può concludere un'azione d'attacco colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (tale limitazione deriva dall'esigenza di escludere il Libero dall'uso più frequente del fondamentale di palleggio, che si effettua appunto nella zona d'attacco come penultimo tocco di squadra).
Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate e devono essere effettuate a gioco fermo prima del fischio di autorizzazione al servizio. La permanenza del Libero è subordinata alla rotazione del giocatore titolare di cui prende il posto, dovendo obbligatoriamente fargli posto quando questi riguadagna la prima linea (posto 4). Di solito, nella pallavolo moderna, il libero entra al posto del centrale che è in seconda linea, dopo che quest'ultimo ha completato il suo turno di battuta, ed esce al momento di passare in prima linea per farvi rientrare il centrale, per poi attendere il turno dell'altro centrale. Pertanto tra l'uscita del Libero e il suo nuovo ingresso su un altro giocatore deve sempre intercorrere almeno una azione di gioco.
Fondamentali
1. Palleggio
2. Bagher
3. Attacco
4. Pallonetto
5. Smorzata
6. Schiacciata
7. Palla alta (o terzo tempo)
8. Palla super
9. Veloce (o primo tempo)
10. Muro
11. Servizio
FALLI:
Il concetto di fallo nella Pallavolo non è univoco e non è disciplinato da alcuna norma ma viene ritenuto tale ogni infrazione alle norme. Pur non essendo esplicitamente disciplinato o citato, il fallo è applicabile su tutte le azioni e le non-azioni (perdere tempo, fare ostruzione ecc...)
Spero di essere stato utile ed esauriente.... ;) ...se nn ti è chiaro qualkosa contattami pure...
La gara viene disputata da due squadre con sei giocatori ciascuna. Ogni squadra ha a disposizione sei riserve, compreso il libero, che, generalmente, è sempre in campo in sostituzione solo di un giocatore di seconda linea, di solito il centrale. Il numero massimo di sostituzioni è sei, con un vincolo: se A sostituisce B, nello stesso set, B può rientrare in campo solo al posto di A, e tale avvicendamento è conteggiato come due sostituzioni. Per il Libero, i suoi ingressi sono illimitati, ma ci deve essere sempre un'azione di gioco fra due di questi. Gradualmente si sta introducendo anche un Secondo Libero da potere aggiungere alla lista dei giocatori convocati (da dodici a tredici).
Lo scopo del gioco è vincere ogni singola azione, che dà diritto a un punto, facendo cadere la palla nel campo avversario (fase di attacco), impedendo, ovviamente, che l'altra squadra faccia altrettanto (fase difensiva). Una squadra vince un punto quando la palla tocca il campo avversario, quando tocca la zona libera o finisce fuori dal campo dopo un tocco di un avversario, in caso di errore (attacco fuori) o fallo dell'altra squadra.
La partita è divisa in set, i quali a partire dal 2000 con l'introduzione del Rally Point System vengono vinti dalla prima squadra che arriva a 25 punti, con almeno due punti di margine dall'altra; ogni pallone giocato assegna un punto, indipendentemente da chi è in battuta. In caso di parità sul punteggio di 24-24 si va avanti ad oltranza finché il margine di una delle due squadre non raggiunge i due punti. Al termine di ogni frazione di gioco, vi sono 3 minuti di pausa e le squadre sono obbligate a cambiare campo.
La partita si disputa al meglio dei 5 set, ossia vince la partita la squadra che ne conquista tre. Nel caso si arrivi ad un punteggio di 2 set pari, il quinto viene chiamato tie-break e viene giocato ai 15 punti, sempre con il vincolo dei due punti di scarto. Nel tie-break viene effettuato un nuovo sorteggio per la scelta del servizio e si effettua il cambio di campo al raggiungimento dell'ottavo punto.
Le zone del campo e la rotazione dei giocatori
Il campo è suddiviso in due zone: la zona d'attacco e la zona di difesa (dalla linea dei tre metri a fondo campo). Vi è un'ulteriore suddivisione teorica di ogni metà campo in sei zone numerate. In pratica sia la zona d'attacco sia quella di difesa vengono suddivise ognuna in tre parti e numerate (dis.1): si assegna il numero 1 alla zona di difesa a destra, il numero due alla zona d'attacco a destra e si prosegue in senso orario fino alla zona 6, corrispondente a quella centrale di difesa. La rotazione dei giocatori per il turno al servizio comporta che ogni giocatore all'inizio di ogni azione occupi una determinata zona del campo: si avranno quindi tre giocatori di prima linea e tre giocatori di seconda linea. La rotazione iniziale di ogni set viene decisa dall'allenatore che la consegnerà all'arbitro il quale controllerà, prima del fischio d'inizio, l'esatta disposizione dei giocatori.
La squadra che parte con il possesso di palla è la squadra al servizio, mentre l'altra è chiamata squadra in ricezione
I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi:
1. Palleggiatore o Alzatore
2. Centrale o Centro
3. Schiacciatore-laterale o attaccante o Mano o Ala o Banda o Martello
4. Schiacciatore-opposto o Contromano, Fuorimano
5. Libero (pallavolo)
Palleggiatore
La sua posizione iniziale nella formazione ne determina la cosiddetta "fase" (numerata da 1 a 6), da cui deriva la posizione degli altri atleti e i possibili schemi di gioco da potere attuare. A lui sono indirizzati tutti i palloni (provenienti dalla ricezione o dalla difesa) che dovranno essere smistati agli schiacciatori. Per questo motivo si parla del palleggiatore come del "regista" d'attacco della squadra. Deve essere un leader, non soltanto in campo, ma anche fuori. Deve possedere un patrimonio di capacità coordinative che deve essere il più ampio possibile, sulla cui base si può inserire un elevato livello della tecnica specifica del palleggio. È sicuramente il giocatore che coopera maggiormente con l'allenatore e ne condivide programmi e strategie.
Centrale
Il centrale viene impegnato più spesso a muro degli altri giocatori perché deve 'raddoppiare' il muro sia da posto 4 che da posto 2 oltre alla possibilità che attacchi il centrale avversario. Il centrale attacca soprattutto il "primo tempo", cioè una palla rapidissima in cui il centrale salta assieme al pallone per anticipare il muro avversario, oppure, nel volley femminile, la "fast". Sia nel femminile che nel maschile il centrale attacca anche la 2: un primo tempo che il palleggiatore gioca dietro di sé spiazzando la difesa avversaria. Un altro attacco del centrale è la 7: un primo tempo spostato di circa 2 metri davanti al palleggiatore.
Schiacciatore-laterale
È, forse, il ruolo più faticoso di tutti perché richiede al giocatore sia di ricevere (anche quando è in prima linea) che d'attaccare. Per questo è richiesta una certa completezza tecnica nell'esecuzione dei fondamentali.
Solitamente gli schiacciatori laterali tendono ad eccellere in uno soltanto dei due compiti principali cui sono preposti (attaccare e ricevere). Essendo rarissimi i giocatori in questo ruolo che riescono ad essere molto efficaci sia in attacco che in ricezione, gli allenatori preferiscono solitamente schierare in campo un laterale "specializzato" in ricezione ed uno specializzato in attacco. Soluzioni differenti, infatti, creerebbero uno squilibrio nel gioco e manderebbero a monte la tattica di squadra. Un esempio abbastanza eloquente a riguardo, è la rara compresenza in nazionale di Cisolla e Zlatanov, due laterali specializzati nel fondamentale della schiacciata. Se venissero schierati contemporaneamente ne guadagnerebbe senz'altro l'attacco ma calerebbe il livello della ricezione, rendendo difficile il gioco sui centrali con conseguente perdita della varietà tattica in attacco.
Schiacciatore-opposto
Per questa sua posizione l'opposto è chiamato più volte ad attaccare dalla seconda linea proprio perché il palleggiatore avanti "brucia" la disponibilità di uno schiacciatore; mentre trovandosi in prima linea generalmente effettua il muro in zona 2 coprendo il palleggiatore (a cui è destinato il secondo tocco di palla).Spesso l'opposto è un giocatore mancino per poter più facilmente attaccare da posto 2 nei diversi punti del campo avversario.Indubbiamente questo ruolo richiede una maggior incisività in attacco rispetto a tutti gli altri ruoli.Inoltre l'opposto non ha il compito di ricevere, quindi i giocatori di questo ruolo non devono essere necessariamente buoni ricettori.Generalmente l'opposto deve avere una altezza notevole e una fisicità nettamente superiore agli altri giocatori.
Libero
Il Libero ha la caratteristica di giocare solo in seconda linea (zone 1, 6 e 5) al posto di uno dei giocatori di seconda linea ed è quindi specializzato nei fondamentali di ricezione e difesa: le limitazioni sul suo gioco di fatto lo escludono dalla possibilità di svolgere tutti gli altri fondamentali. Pertanto:
• non può andare al servizio;
• non può concludere un'azione d'attacco (da nessuna parte del campo) se colpisce il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (o del suo prolungamento orizzontale);
• non può murare né tentare di murare;
• se il libero effettua un palleggio invadendo la zona di attacco (cioè dalla linea dei 3m compresa fino alla rete) un altro giocatore non può concludere un'azione d'attacco colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (tale limitazione deriva dall'esigenza di escludere il Libero dall'uso più frequente del fondamentale di palleggio, che si effettua appunto nella zona d'attacco come penultimo tocco di squadra).
Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate e devono essere effettuate a gioco fermo prima del fischio di autorizzazione al servizio. La permanenza del Libero è subordinata alla rotazione del giocatore titolare di cui prende il posto, dovendo obbligatoriamente fargli posto quando questi riguadagna la prima linea (posto 4). Di solito, nella pallavolo moderna, il libero entra al posto del centrale che è in seconda linea, dopo che quest'ultimo ha completato il suo turno di battuta, ed esce al momento di passare in prima linea per farvi rientrare il centrale, per poi attendere il turno dell'altro centrale. Pertanto tra l'uscita del Libero e il suo nuovo ingresso su un altro giocatore deve sempre intercorrere almeno una azione di gioco.
Fondamentali
1. Palleggio
2. Bagher
3. Attacco
4. Pallonetto
5. Smorzata
6. Schiacciata
7. Palla alta (o terzo tempo)
8. Palla super
9. Veloce (o primo tempo)
10. Muro
11. Servizio
FALLI:
Il concetto di fallo nella Pallavolo non è univoco e non è disciplinato da alcuna norma ma viene ritenuto tale ogni infrazione alle norme. Pur non essendo esplicitamente disciplinato o citato, il fallo è applicabile su tutte le azioni e le non-azioni (perdere tempo, fare ostruzione ecc...)
Spero di essere stato utile ed esauriente.... ;) ...se nn ti è chiaro qualkosa contattami pure...