Poker
Mi piacerebbe poter giocare a poker applicando il calcolo delle proprietà. Ma non so niente in materia. Siccome l'argomento è vasto, almeno per uno che comincia da zero come me, potreste suggerirmi un percorso in grado di aiutarmi a iniziare quanto meno? Se poi conoscete anche come applicare le teorie al gioco, ossia qualche argomento specifico da trattare per cimentarsi subito nel gioco, tanto meglio. Ringrazio in anticipo chiunque voglia aiutarmi.
Risposte
Di che poker parli?
Quello tradizionale, il texas hold'em, il 7 stud, omaha o quale altro?
Le cose, purtroppo (o per fortuna) cambiano parecchio.
Quello tradizionale, il texas hold'em, il 7 stud, omaha o quale altro?
Le cose, purtroppo (o per fortuna) cambiano parecchio.
Texas hold'em.
Purtroppo, hai scelto una versione piuttosto "difficile" del poker.
L'impatto del calcolo delle probabilità sul texas hold 'em è notevole. Tuttavia, è pressochè impossibile (oltre che inutile) calcolarsi le singole probabilità per ogni giocata.
Esistono tabelle varie, che esprimono le probabilità di vittoria di ogni handout che bisognerebbe conoscere.
Io gioco a texas hold 'em via internet e qualche volta faccio qualche torneo al casinò. Quello che ti posso dire è che la probabilità aiuta, ma al di fuori della partita.
Conoscere la probabilità aiuta a costruirsi una "strategia", uno stile di gioco, che comunque resta una cosa fondamentale.
Esistono molti libri sul poker, scritti dai vari giocatori, e ogni libro esprime il modo di giocare di ogni giocatore.
Nessun libro è "buono", nel senso che non ti posso suggerire un libro e dire "con quello si vince".
La cosa importante è cercare di estrapolare i concetti, comprendere la strategia e quello che c'è dietro.
Dopo che avrai appreso i vari concetti di base, potrai costruirti il tuo stile.
Se ti interessa, hai qualche domanda o curiosità, possiamo parlarne...
L'impatto del calcolo delle probabilità sul texas hold 'em è notevole. Tuttavia, è pressochè impossibile (oltre che inutile) calcolarsi le singole probabilità per ogni giocata.
Esistono tabelle varie, che esprimono le probabilità di vittoria di ogni handout che bisognerebbe conoscere.
Io gioco a texas hold 'em via internet e qualche volta faccio qualche torneo al casinò. Quello che ti posso dire è che la probabilità aiuta, ma al di fuori della partita.
Conoscere la probabilità aiuta a costruirsi una "strategia", uno stile di gioco, che comunque resta una cosa fondamentale.
Esistono molti libri sul poker, scritti dai vari giocatori, e ogni libro esprime il modo di giocare di ogni giocatore.
Nessun libro è "buono", nel senso che non ti posso suggerire un libro e dire "con quello si vince".
La cosa importante è cercare di estrapolare i concetti, comprendere la strategia e quello che c'è dietro.
Dopo che avrai appreso i vari concetti di base, potrai costruirti il tuo stile.
Se ti interessa, hai qualche domanda o curiosità, possiamo parlarne...
Mah, più che altro è interessante capire che vuol dire di preciso che "la probabilità aiuta a costruirsi una strategia".
Tra l'altro io ho letto di un modo di fare che in pratica è basato sulla percentuale delle tue puntate nel banco finale,e col confronto tra la probabilità di vittoria (ho visto anche io una tabella, ma senza approfondire più di tanto) e tale percentuale.
Alla fine, soprattutto a certi livelli, penso che contino più altre cose, "esperienza", "carattere", oltre alla fortuna che è alla base, comunque. Tuttavia era un modo interessante per divertirmi ancora di più per questo ho provato a chiedere.
Il mito ovviamente è quello di Charlie Egg (mi pare si chiami così, il protagonista di Numbers) il quale pare che non perda mai a poker. E' finzione cinematografica, ma qualcosa di vero dovrebbe pur esserci ovviamente
Tra l'altro io ho letto di un modo di fare che in pratica è basato sulla percentuale delle tue puntate nel banco finale,e col confronto tra la probabilità di vittoria (ho visto anche io una tabella, ma senza approfondire più di tanto) e tale percentuale.
Alla fine, soprattutto a certi livelli, penso che contino più altre cose, "esperienza", "carattere", oltre alla fortuna che è alla base, comunque. Tuttavia era un modo interessante per divertirmi ancora di più per questo ho provato a chiedere.
Il mito ovviamente è quello di Charlie Egg (mi pare si chiami così, il protagonista di Numbers) il quale pare che non perda mai a poker. E' finzione cinematografica, ma qualcosa di vero dovrebbe pur esserci ovviamente

Non so chi sia Charlie Egg (non guardo la tv), ma esistono molti campioni nella realtà ed ognuno ha un modo tutto suo di giocare.
Ad esempio, il modo di giocare di Gus Hansen è totalmente diverso dal mio (e a me non piace come gioca). Il fatto che abbia vinto un paio di campionati mondiali in più di me probabilmente gli dà ragione, ma non necessariamente.
In generale, il concetto che hai espresso è valido e deve funzionare da guida.
Cioè, in assenza di strategie diverse e fattori esterni, ha senso puntare se la probabilità di vittoria moltiplicata per la vincita è maggiore del costo della giocata (call).
E questa regola deve essere usata anche quando decidi i rilanci e le puntate.
Diciamo che ti consente sia di misurare la mano dell'avversario, sia di dare un tono aggressivo o invitante alla tua giocata.
Dal mio punto di vista, essere aggressivi semplifica la vita, poichè gli avversari avranno difficoltà nel capire quando hai il punto e quando stai bluffando.
E comunque, anche quando penseranno che stai bluffando, dovranno pagare caro per vedere le tue carte.
Inoltre, bisogna considerare che "giocare morbido" significa consentire agli avversari di vedere un'altra carta ad un prezzo accessibile. Che potrebbe significare trasformare una mano vincente in una mano perdente.
Certo, la fortuna conta (all'ultimo torneo ho perso con AJ contro A7 perchè è uscito un 7), ma non è così determinante.
Anche la probabilità è importante, di sicuro più della fortuna, perchè ti consente di creare una strategia coerente.
Non so quale sia il tuo livello, ma per iniziare credo che già queste tabelle siano pesantucce.
È importante notare come le probabilità di vittoria (ed il rapporto tra esse) cambino a seconda dei giocatori che partecipano alla mano. Questo è uno dei motivi principali per cui si dice che il Texas Hold 'em è un gioco "di posizione". La stessa mano che in una posizione è fortissima, in un'altra posizione potrebbe non esserlo.
Come dici tu, il poker è una combinazione di diversi fattori; la probabilità è fondamentale per costruirsi una strategia, ma non è la sola cosa che bisogna conoscere. Di certo, senza non si va da nessuna parte.
Un libro carino è "The intelligent guide to Texas Hold 'em poker". Oppure, "Texas hold 'em poker for dummies", che per iniziare vanno abbastanza bene. Sono generici (nelle strategie) ma dettagliati per quanto riguarda le tecniche.
Dopo che avrai preso una certa confidenza, potrai cominciare a leggere libri scritti dai vari campioni. Io non sono ancora a quel livello, e secondo me certi libri vanno letti più per la passione della lettura che per costruirsi la strategia. Ognuno ha il suo modo di giocare: lo si può correggere e perfezionare, ma non si può giocare "imitando" qualcuno.
Ad esempio, il modo di giocare di Gus Hansen è totalmente diverso dal mio (e a me non piace come gioca). Il fatto che abbia vinto un paio di campionati mondiali in più di me probabilmente gli dà ragione, ma non necessariamente.
In generale, il concetto che hai espresso è valido e deve funzionare da guida.
Cioè, in assenza di strategie diverse e fattori esterni, ha senso puntare se la probabilità di vittoria moltiplicata per la vincita è maggiore del costo della giocata (call).
E questa regola deve essere usata anche quando decidi i rilanci e le puntate.
Diciamo che ti consente sia di misurare la mano dell'avversario, sia di dare un tono aggressivo o invitante alla tua giocata.
Dal mio punto di vista, essere aggressivi semplifica la vita, poichè gli avversari avranno difficoltà nel capire quando hai il punto e quando stai bluffando.
E comunque, anche quando penseranno che stai bluffando, dovranno pagare caro per vedere le tue carte.
Inoltre, bisogna considerare che "giocare morbido" significa consentire agli avversari di vedere un'altra carta ad un prezzo accessibile. Che potrebbe significare trasformare una mano vincente in una mano perdente.
Certo, la fortuna conta (all'ultimo torneo ho perso con AJ contro A7 perchè è uscito un 7), ma non è così determinante.
Anche la probabilità è importante, di sicuro più della fortuna, perchè ti consente di creare una strategia coerente.
Non so quale sia il tuo livello, ma per iniziare credo che già queste tabelle siano pesantucce.
È importante notare come le probabilità di vittoria (ed il rapporto tra esse) cambino a seconda dei giocatori che partecipano alla mano. Questo è uno dei motivi principali per cui si dice che il Texas Hold 'em è un gioco "di posizione". La stessa mano che in una posizione è fortissima, in un'altra posizione potrebbe non esserlo.
Come dici tu, il poker è una combinazione di diversi fattori; la probabilità è fondamentale per costruirsi una strategia, ma non è la sola cosa che bisogna conoscere. Di certo, senza non si va da nessuna parte.
Un libro carino è "The intelligent guide to Texas Hold 'em poker". Oppure, "Texas hold 'em poker for dummies", che per iniziare vanno abbastanza bene. Sono generici (nelle strategie) ma dettagliati per quanto riguarda le tecniche.
Dopo che avrai preso una certa confidenza, potrai cominciare a leggere libri scritti dai vari campioni. Io non sono ancora a quel livello, e secondo me certi libri vanno letti più per la passione della lettura che per costruirsi la strategia. Ognuno ha il suo modo di giocare: lo si può correggere e perfezionare, ma non si può giocare "imitando" qualcuno.
Grazie, vedrò di procurarmi i libri che dici allora. Cercherò anche di dare uno sguardo alle tabelle, quando avrò più tempo magari.
In bocca al lupo per la tua carriera, magari giocheremo online qualche volta.
In bocca al lupo per la tua carriera, magari giocheremo online qualche volta.

"turtle87":
Il mito ovviamente è quello di Charlie Egg (mi pare si chiami così, il protagonista di Numbers) il quale pare che non perda mai a poker. E' finzione cinematografica, ma qualcosa di vero dovrebbe pur esserci ovviamente
Si chiama Charlie Eppes.
Si chiama Charlie Eppes.
OK,...
