Perchè scommettere non Paga?

ybor4
Salve a tutti,

Premetto che io non voglio sapere un metodo matematico per vincere le scommesse, pero sono molto incuriosito dalla matematica, perché di questo si tratta, con cui le società di scommesse ci guadagnano sempre!

Nella mia ignoranza ho capito che le quotazioni degli eventi vengono calcolati secondo una probabilità di vincita ad esempio consideriamo

Palermo Livorno 1=1.50 x=3.75 2=7.00

Considerando le quote la vittoria del Palermo è quella con più probabilità!

Vorrei capire come posso calcolarmi, considerando le quote, la percentuale di ogni risultato!

Correggetemi se sbaglio! se ho tre carte coperte ed una sola c'è una sola mi fa vincere ho $ P (1/3) $ una possibilità su tre di vincere !

Che posso anche dire cosi ogni carta ha il $ 33% $ di possibilità di essere quella vincente. ovvero ho $33%$ di vincita ed il $66%$ di perdere.


Lo stesso ragionamento si può applicare, credo agli avvenimenti sportivi, pero non credo che per ogni risultato ho$33%$ di vincita perché le quote giocano un ruolo fondamentale credo.

Detto questo se qualcuno mi spiega perché le agenzie di scommesse sportive non perdono mai sarei felice, magari con un esempio e per sommi capi!

Ragionandoci un po sopra ad esempio su un numero n = 1000 scommettitori ci sarà una percentuale che vince ed una che perde!

come fa a guadagnare considerando che magari se escono risultati attesi ovvero molte persone scommettono su quote basse quinti tanti vincono ma poco e nell'ipotesi che escono risultati pazzi vincono pochi ma tantissimi solti.

Conoscete l'equazione che c'è dietro che presuppongo sia uguale a zero ovvero entrate delle scommesse giocate - le vincite da pagare =0

In questo caso il loro guadagno sarebbe l'interesse :) bello sognare vero ! forse cosi è più corretto entrate delle scommesse giocate - le vincite da pagare >0

Risposte
markowitz
Mi interesso da tempo, a livello amatoriale e da (quasi) autodidatta, all'applicazione della teoria della probabilità ai giochi d'azzardo e voglio provare a risponderti anche se premetto che la mia risposta non sarà certo esaustiva e forse neppure corretta.
Per curiosità ti segnalo che, per ciò che mi risulta, la teoria della probabilità "nasce" (o comunque si sviluppa molto) nel XII secolo ed uno dei primi (se non il primo) campo di utilizzo di tale campo di ricerca era proprio i gioco d'azzardo.

Limitatamente al calcio scommesse a cui ti riferisci si può, secondo me, partire dalla seguente considerazione:
se si ha un incontro A vs B dove i tre esiti (1 X 2) sono considerati equiprobabili quindi $1/3$ ciascuno, le quote "eque" si possono ricavare dal reciproco delle probabilità stesse:
quota(1)=quota(2)=quota(3)=$3$
adesso, se consideriamo le partite "da tripla" ovvero quelle "difficili" da pronosticare, si può assegnare (bada che si tratta senpre di assegnazioni soggettive), la stessa prob. ai tre eventi, ottenendo le quote da me indicate sopra.
Se ci hai fatto caso in tali partite nella realtà (puoi verificarlo) solitamente le quote sono tutte $2<$quota$<3$ ed è proprio tale "sconto" a rendere la scommessa "iniqua" e quindi a portare in guadagno atteso il banco ed in perdita attesa il giocatore.

Se ti interessa, a partire dalle quote si può anche ricavare una sorta di probabilità assegnata dai gestori agli eventi,
sostanzialmente devi calcolare (1/quota) per tutti i possibili esiti (1 X 2)
solitamente la somma dei tre valori che trovi è $<1$ e normalizzando gli addendi in modo che sommino ad $1$ ricavi le pro. implicite nelle quote.
Se la somma restituisse $1$ (secondo la mia logica) il gioco sarebbe "equo".
Nei casi reali solitamente la somma degli addendi è minore di 1 nell'esempio fatto da te è maggiore, questo mi porta a pensare che le quote sono state inventate da te e non sono vere, se sono vere ti chiedo di dirmi quale gestore le paga!!!

Comunque in generale è "l'iniquità" della scommessa a portare in guadagno atteso il gestore e, quindi, in perdita attesa il giocatore ma il modo in cui tale meccanismo interviene si deve studiare da gioco a gioco.
Tuttavia in giochi come il calcio scommesse (che a mio parere non è dei peggiori) il "banco" limitatamente a certe giornate può anche andare incontro a perdite , che comunque saranno controbilanciate molto bene dagli incassi futuri.

Mi raccomando, non giocate troppo...

ybor4
Ciao, io in genere scommetto solo 4 euro la Domenica per gustarmi meglio il campionato1 :)

Tornando a noi non ho ben chiaro un paio di cose, potresti spiegarti meglio quando parli di:

$Se ci hai fatto caso in tali partite nella realtà (puoi verificarlo) solitamente le quote sono tutte 2 $

Se ho ben capito la probabilità di vincita su un A vs B con $1/quota$ Quindi considerando le mie quote che non sono inventate, palinsesto snai alla mano sono

Palermo livorno 1=1,50 x=3,75 2=7,00

Capisco che ogni risultato è equi probabile ovvero ho la stessa probabilità che esca 1 oppure 2 oppure x non capisco cosa vuoi dire con:
$quota(1)=quota(2)=quota(3)=3 $

Ma probabilmente ho preso un caso facile prendiamo un caso da tripla come ad esempio Roma Milan sempre quote alla mano 1=2.30 x=3.30 2=3,00 anche in questo caso la quota per lo meno del pareggio non è compreso tra 2 e 3 . . . quindi non mi torna $2
Ora mi calcolo la percentuale secondo il tuo metodo per Palermo Livorno ed ottengo 1=0,666 x=0,266 2=0,142 considerando solo tre cifre dopo la virgolo sommando ho 1.074 cosa intendi per normalizzare gli addendi? in questo caso restituisce 1 quindi è equo?

Ripeto a me incuriosisce la matematica delle scommesse sportive! se questo modello è equo vuol dire che matematicamente il gestore potrebbe andare a perderci spesso? Non dirmi che il loro guadagno è solo nell'interesse dei soldi depositati? Mi piacerebbe capire almeno il meccanismo delle scommesse sportive

markowitz
Intendevo dire quota(1)=quota(X)=quota(2)=3


perdonatemi ho fatto confusione (e un po tardi) volevo dire che la somma del reciproco delle quote restituiscono un valore interpretabile come misura (solitamente incoerente) della somma delle prob. degli eventi. Tale valore solitamente è $>1$ quindi la situazione da te esposta è nella norma (nuovamente scusami)

Se, ad esempio, nel gioco delle tre carte (esito 1 esito 2 esito 3; equiprobabili), fatto però onestamente cioè estraendo la vincente (ad esempio) da un buon generatore di numeri casuali di un programma per computer; dove se punto 1 euro, e vinco, me ne pagano 3 , allora il gioco è "equo" cioè, in sostanza, nel lungo periodo ne io ne il banco guadagnamo, ma andiamo a pari.
Giocare una "partita da tripla" al calcioscommesse dove (per ipotesi) abbiamo ragione di credere che i tre esiti siano equiprobabili, il meccanismo è identico ed anche i risultati di lungo periodo.

Guarda questo caso assurdo:
se quota (1)=3 quota(X)=3 quota(2)=3,2
ipotizzando che puoi giocare le singole (ma anche se non si può il concetto si può estendere a più partite)
le gioco tutte e tre in singola e puntando gli stessi soldi su ogni esito male che mi vada riprendo i miei soldi e se esce il 2 guadagno. Per tale motivo le quote sono assurde. Oltre ad esserci un possibile guadagno positivo ed un'impossibilità di perdere, puoi notare che (come risultato secondario) la somma dei reciproci delle quote è $<1$

dopodichè, in generale, se il premio pagato per l'esito è uguale al reciproco della probabilità che l'eveto stesso si verifichi allora il premio è equo; se il premio è minore (del reciproco suddetto) allora lo stesso è iniquo nel senso che il banco va in guadagno atteso (situazione tipica);
se il premio è maggiore allora il premio è iniquo nel senso che il giocatore va in guadagno atteso.

adesso se consideriamo come prob. soggettive, il reciproco delle quote, se la somma delle prob. così intese è maggiore di 1 allora la differenza tra detta somma ed 1 rappresenta la distanza tra la realtà e l'equità, ed in qualche modo ingloba il guadagno atteso del banco. (se il valore non fosse maggiore ma minore il guadagno atteso andrebbe agli scommettitori)
Notare che se tale situazione si verifica non è detto che ci sia un caso evidentemente assurdo come quello di prima.

(quando parlavo di normalizzazione intendevo dire che se la somma delle tre prob. intese come ho detto prima fosse diversa da 1 allora per trovare prob. coerenti (cioè che sommino ad 1) bisogna normalizzarle ma è un punto che puoi trascurare).

Ad ogni modo tale ragionamento è tutto mio, e tanto che non lo rinverdivo, non so se lo ho esposto correttamente, ed anche fosse non è garantito che sia fondato.

ybor4
Ti ringrazio, giusta o sbagliata che sia ho un idea più chiara del tutto

Ne approfitto per fare un'altra domanda se ho 4 avvenimenti calcistici "potresti prendere come esempio la vecchia schedina del totocalcio " e volessi vincere sicuramente ho due strade ovvero giocare 4 triple oppure $C(12/3)= 44 $ anche se non mi torna tanto. Non so se mi sono spiegato bene vorrei calcolare tutte le combinazioni per che devo giocare per simulare le triple 1x2 su quattro eventi ..

markowitz
Se in una scommessa punti sul'esito (inteso come: 1,X,2) di quattro partite allora le possibili combinazioni sono:
$3^4=81$ quindi devi giocare tutte le 81 "bollette" al calcio scommesse se vuoi avere la certezza che vincerai.
Purtroppo però non hai la certezza che guadagnerai perchè la maggior parte delle posssibili combinazioni
ti garantirebbe una vincita inferiore alla cifra spesa.

In casi come questi il numero di casi possibili si calcola semplicemente così:
esiti possibili 3 (intesi come: 1,X,2); partite inserite "N"
numero esiti possibili$=3^N$

Non so da dove tu abbia fatto uscire quel 44, ma qualsiasi cosa tu abbia letto o qualsiasi cosa ti abbiano detto altri a proposito di sistemistica vera o presunta, posso assicurarti (e di questo ne sono certo) che il metodo corretto per calcolare gli eventi possibili è quello che ho scritto io. Se vuoi avere la certezza di "chiuderli" tutti devi forzatamente giocarli tutti.
Qualsiasi sistema di riduzione si fonda sull'eslcusione di alcuni eventi da parte dello scommettitore e sul "lasciare liberi" gli altri.

Umby2
"markowitz":


Tuttavia in giochi come il calcio scommesse (che a mio parere non è dei peggiori) il "banco" limitatamente a certe giornate può anche andare incontro a perdite , che comunque saranno controbilanciate molto bene dagli incassi futuri.



E' vero quello che dici,
è altresi vero che il banco, se durante le giocate si accorge che una determinata scommessa è squilibrata, corregge immediatamente le quote affinchè limiti il piu possibile l'eventuale perdita.

ybor4
La tua formula mi richiama l'insieme delle parti! Ho detto una cavolata?

markowitz
Non so cosa tu intenda dire per insieme delle parti

ybor4
&2^n&

Per insieme delle parti intendo il numero di sotto insiemi di un dato insieme con n elementi

markowitz
Il concetto che richiami mi sembra proprio dell'analisi combinatoria, dove il numero di sottoinsiemi di $k$ elementi presenti in un insieme complessivo di $n>=k$ elementi vale
$(n!)/((n-k)!*k!)$ (dove, per la precisione, l'ordinamento degli elementi all'interno dei sottoinsiemi non è rilevante)
ma non è quello che serve adesso, perchè quello che vogliamo individuare noi (se ciò che ci interessa è il numero di casi possibili, individuati come detto sopra) non è un numero di sottoinsiemi ma la numerosità dell'insieme stesso

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