[EDO] Un teorema di unicità... da costruire
Chiunque abbia studiato la teoria base delle equazioni differenziali ordinarie conosce il seguente:
Se vi chiedessi "Cosa succede se [tex]$f$[/tex] è localmente lipschitziana non rispetto alla seconda, ma rispetto alla prima variabile da cui dipende?" i più smaliziati mi risponderebbero "Come sapeva anche Peano, la soluzione non è unica: basta scegliere [tex]$f(x,y)=3y^\frac{2}{3}$[/tex] ed [tex]$(x_0,y_0)=(0,0)$[/tex], ad esempio"...
Ebbene, allora rilancio: cosa succede se aggiungo alla lipschitzianità locale rispetto alla prima variabile anche l'ipotesi [tex]$f(x_0,y_0)\neq 0$[/tex]?
Teorema di esistenza ed unicità locale
Sia [tex]$f:I\times J \to \mathbb{R}$[/tex] continua nel rettangolo [tex]$I\times J \subseteq \mathbb{R}^2$[/tex] e localmente lipschitziana rispetto alla seconda delle variabili da cui dipende.
Comunque si scelga il punto [tex]$(x_0,y_0)\in I^\circ \times J^\circ$[/tex], il problema di Cauchy:
(*) [tex]$\begin{cases} y^\prime (x)=f(x,y(x)) \\ y(x_0)=y_0\end{cases}$[/tex]
ha una soluzione locale intorno ad [tex]$(x_0,y_0)$[/tex]; inoltre tale soluzione è unica.
Se vi chiedessi "Cosa succede se [tex]$f$[/tex] è localmente lipschitziana non rispetto alla seconda, ma rispetto alla prima variabile da cui dipende?" i più smaliziati mi risponderebbero "Come sapeva anche Peano, la soluzione non è unica: basta scegliere [tex]$f(x,y)=3y^\frac{2}{3}$[/tex] ed [tex]$(x_0,y_0)=(0,0)$[/tex], ad esempio"...
Ebbene, allora rilancio: cosa succede se aggiungo alla lipschitzianità locale rispetto alla prima variabile anche l'ipotesi [tex]$f(x_0,y_0)\neq 0$[/tex]?
Risposte
Hai già qualche idea in proposito?
Ce l'ho, non è una domanda fatta così per caso. 

Ok, formalizziamo un po' il discorso.
Un piccolo dubbio. Forse non è la discussione adatta, ma non sapevo dove scriverlo e visto che ho trovato questa discussione su questo teorema che mi sto riguardando, lo scrivo qui.
Essendo [tex]I[/tex] un intervallo di [tex]\mathbb{R}[/tex], cos'è [tex]I^\circ[/tex]? Non me lo ricordo più...
P.S.: Ma in TeX o LaTeX non esiste un modo per scriverlo correttamente con il pallino sopra la [tex]I[/tex] e non accanto?
Essendo [tex]I[/tex] un intervallo di [tex]\mathbb{R}[/tex], cos'è [tex]I^\circ[/tex]? Non me lo ricordo più...

P.S.: Ma in TeX o LaTeX non esiste un modo per scriverlo correttamente con il pallino sopra la [tex]I[/tex] e non accanto?
Se [tex]$X$[/tex] è una parte di uno spazio topologico, [tex]$X^\circ$[/tex] è il più grande (rispetto all'inclusione) aperto contenuto in [tex]$X$[/tex]; tale insieme si chiama interno di [tex]$X$[/tex].
La notazione giusta ci sarà certamente il modo di ottenerla, ma non ho mai avuto dovuto usarla finora... Perciò non saprei come fare.
La notazione giusta ci sarà certamente il modo di ottenerla, ma non ho mai avuto dovuto usarla finora... Perciò non saprei come fare.

"ale83_webmaster":Io uso il comando \stackrel{...}{...}! Ma su questo forum non funziona.
...P.S.: Ma in TeX o LaTeX non esiste un modo per scriverlo correttamente con il pallino sopra la [tex]I[/tex] e non accanto?

EDIT: Invece, funziona... forse Stan ha provveduto oppure io non ho sempre sbagliato qualcosa. MAH!
@j18eos: Ah \stackrel... E dire che lo uso per le sostituzioni negli integrali!
Insomma suggerisci [tex]$ \stackrel{\circ}{I}$[/tex]; viene bene, ma la [tex]$I$[/tex] cala un po' dal rigo.
Insomma suggerisci [tex]$ \stackrel{\circ}{I}$[/tex]; viene bene, ma la [tex]$I$[/tex] cala un po' dal rigo.
@gugo82 Invece è una funzione matematica universale, ovviamente qualcosa si restringe.

Si impara sempre! Conoscevo il "caso particolare" delle equazioni a variabili separabili, ma non mi ero mai soffermato sul perché e percome, né tanto meno sulla estendibilità di tale risultato al caso generale. Mi domando se non si possa provare il caso generale riconducendosi in qualche modo al caso particolare delle EDO a VS. Ma in questo caso partocolare la locale lipschzianità non viene invocata! Idee brillanti in merito?
@FP: A quale risultato ti riferisci?
Ad ogni modo, un modo per mettere in mezzo le equazioni a variabili separabili potrebbe essere usare il teorema di approssimazione di un operatore compatto con una successione di operatori a rango finito... Ci dovrei pensare un po'.
Ricercando in rete un po' di roba sull'argomento ho trovato questo interessante articolo:
Cid & Pouso, Does Lipschitz with Respect to $x$ Imply Uniqueness for the Differential Equation $y' = f(x, y)$?, American Mathematical Monthly 116 (2009).
In generale, trovo che lo AMM sia una rivista da tenere sempre d'occhio, soprattutto per i docenti dei corsi dei primi anni.
Ad ogni modo, un modo per mettere in mezzo le equazioni a variabili separabili potrebbe essere usare il teorema di approssimazione di un operatore compatto con una successione di operatori a rango finito... Ci dovrei pensare un po'.
Ricercando in rete un po' di roba sull'argomento ho trovato questo interessante articolo:
Cid & Pouso, Does Lipschitz with Respect to $x$ Imply Uniqueness for the Differential Equation $y' = f(x, y)$?, American Mathematical Monthly 116 (2009).
In generale, trovo che lo AMM sia una rivista da tenere sempre d'occhio, soprattutto per i docenti dei corsi dei primi anni.
"gugo82":
@FP: A quale risultato ti riferisci?
Al fatto che in una EDO a VS: y'=a(x)b(y) è sufficiente la continuità del secondo membro, senza lipschitzianità, per garantire l'unicità (purché la b non si annulli nel valore iniziale).
Non so se c'entri. Forse no, magari è tutta un'altra cosa: nel caso generale la lipschitzianità rispetto a una variabile è comunque chiesta. Quindi magari sono completamente "fuori tema".