Legge Lambert-Beer
Ciao, volevo chiedervi delle delucidazioni su un'esperienza in laboratorio che ho fatto qualche giorno fa:
in pratica avevo 2 matracci da 10 mL il primo contenente una soluzione diluita con concentrazione: $0,985*10^(-4)[(mol)/L]$ mentre nel secondo matraccio una soluzione con concentrazione: $1,97*10^-5[(mol)/L]$. Inoltre la concentrazione della soluzione madre (quella non diluita) é pari a: $1,97*10^-4[(mol)/L]$.
Analizzando con uno spettrofotometro le tre soluzioni (facendogli analizzare le lunghezze d'onda da $190[nm]$ a $500[nm]$) alla fine ha tracciato sullo schermo del pc i grafici dell'assorbanza in funzione della lunghezza d'onda. Ho salvato i valori di lunghezza d'onda e relativa assorbanza in corrispondenza dei picchi e delle valli principali e quindi per le tre soluzioni ho delle tabelle del tipo:
Lunghezza d'onda (nm)__Assorbanza
437.00_________________0.0517
349.00_________________0.1391
191.00_________________2.4409
313.00_________________0.0902
Dopodichè ho analizzato il contenuto di altri due matracci ma stavolta con concentrazione incognita. Anche per questi ho delle tabelle come quella riportata sopra. Quello che dovrei fare è risalire alla concentrazione delle due soluzioni incognite facendo un grafico di calibrazione partendo dalle 3 concentrazioni incognite. Quello che non capisco è come fare tale grafico e soprattutto quali dati utilizzare dalle tabelle e come utilizzarli.
Grazie anticipatamente!!!!
in pratica avevo 2 matracci da 10 mL il primo contenente una soluzione diluita con concentrazione: $0,985*10^(-4)[(mol)/L]$ mentre nel secondo matraccio una soluzione con concentrazione: $1,97*10^-5[(mol)/L]$. Inoltre la concentrazione della soluzione madre (quella non diluita) é pari a: $1,97*10^-4[(mol)/L]$.
Analizzando con uno spettrofotometro le tre soluzioni (facendogli analizzare le lunghezze d'onda da $190[nm]$ a $500[nm]$) alla fine ha tracciato sullo schermo del pc i grafici dell'assorbanza in funzione della lunghezza d'onda. Ho salvato i valori di lunghezza d'onda e relativa assorbanza in corrispondenza dei picchi e delle valli principali e quindi per le tre soluzioni ho delle tabelle del tipo:
Lunghezza d'onda (nm)__Assorbanza
437.00_________________0.0517
349.00_________________0.1391
191.00_________________2.4409
313.00_________________0.0902
Dopodichè ho analizzato il contenuto di altri due matracci ma stavolta con concentrazione incognita. Anche per questi ho delle tabelle come quella riportata sopra. Quello che dovrei fare è risalire alla concentrazione delle due soluzioni incognite facendo un grafico di calibrazione partendo dalle 3 concentrazioni incognite. Quello che non capisco è come fare tale grafico e soprattutto quali dati utilizzare dalle tabelle e come utilizzarli.
Grazie anticipatamente!!!!
Risposte
Ciao!!
Il lavoro che devi fare è diciamo il tipico approccio che devi seguire con praticamente tutti i metodi analitici, ovvero andare a costruirsi una così detta funzione di taratura (o calibrazione). Nella fattispecie dell'assorbimento all'UV, la relazione cardine è la Lamber-Beer ovvero $A=\epsilon*l*c$. Purtroppo l'equazione non può essere usata direttamente così com'è per ricavare la concentrazione c incognita conoscendo l'assorbanza e la lunghezza del cammino ottico, essenzialente, diciamo, perchè il valore del coeff di estinzione molare non è noto e comunque perchè c'è sempre il problema della matrice del campione, ovvero di tutto quello che sta nel campione analizzato che non è l'analita in questione che può dare "fastidio" all'analisi (il concetto quindi degli interferenti). Per eliminare tutti quesi problemi si fa precedere all'analisi incognita una fase di taratura (e costruzione della retta corrispondente).
Come usare i tuoi dati:
se non ho capito male, hai quindi tre soluzioni a concentrazioni note; dei dati che hai ricavato dalla curva di assorbanza di ognuno di questi ti interessa esclusivamente il valore di A e $\lambda$ in corrispondenza del massimo di assorbanza (o dei massimi se ne hai più di uno).
Per ognuno dei massimi (o per il massimo se ne hai uno) quello che devi fare è eseguire una regressione lineare (metodo dei minimi quadrati) per ottenere la retta di taratura valida per la specifica lunghezza d'onda che hai scelto; la pendenza di questa retta (a meno del cammino ottico che solitamente è comunque unitario) corrisponde al coeff di estinzione molare della sostanza a quella data lunghezza d'onda (il perchè lo dovresti capire guardando l'eq L-B, giusto?). Se quindi hai più massimi (quindi a valori di $\lambda$ diversi), devi calcolarti altrettante rette di taratura
Ora che tramite la taratura, hai il valore di $\epsilon$, lo puoi usare per calcolarti la concentrazione incognita delle due altre soluzioni, leggendo per ognuna il corrispondente valore di A (ovviamente alla stessa lunghezza d'onda di quella usata per la retta di taratura) e usando la L-B.
Spero di essermi spiegato bene; comunque penso che come si ottiene e come si usa una retta di taratura sia spiegato su ogni libro di chimica analitica, al massimo vai a vedere se dice qualcosa di più.
ciao
Il lavoro che devi fare è diciamo il tipico approccio che devi seguire con praticamente tutti i metodi analitici, ovvero andare a costruirsi una così detta funzione di taratura (o calibrazione). Nella fattispecie dell'assorbimento all'UV, la relazione cardine è la Lamber-Beer ovvero $A=\epsilon*l*c$. Purtroppo l'equazione non può essere usata direttamente così com'è per ricavare la concentrazione c incognita conoscendo l'assorbanza e la lunghezza del cammino ottico, essenzialente, diciamo, perchè il valore del coeff di estinzione molare non è noto e comunque perchè c'è sempre il problema della matrice del campione, ovvero di tutto quello che sta nel campione analizzato che non è l'analita in questione che può dare "fastidio" all'analisi (il concetto quindi degli interferenti). Per eliminare tutti quesi problemi si fa precedere all'analisi incognita una fase di taratura (e costruzione della retta corrispondente).
Come usare i tuoi dati:
se non ho capito male, hai quindi tre soluzioni a concentrazioni note; dei dati che hai ricavato dalla curva di assorbanza di ognuno di questi ti interessa esclusivamente il valore di A e $\lambda$ in corrispondenza del massimo di assorbanza (o dei massimi se ne hai più di uno).
Per ognuno dei massimi (o per il massimo se ne hai uno) quello che devi fare è eseguire una regressione lineare (metodo dei minimi quadrati) per ottenere la retta di taratura valida per la specifica lunghezza d'onda che hai scelto; la pendenza di questa retta (a meno del cammino ottico che solitamente è comunque unitario) corrisponde al coeff di estinzione molare della sostanza a quella data lunghezza d'onda (il perchè lo dovresti capire guardando l'eq L-B, giusto?). Se quindi hai più massimi (quindi a valori di $\lambda$ diversi), devi calcolarti altrettante rette di taratura
Ora che tramite la taratura, hai il valore di $\epsilon$, lo puoi usare per calcolarti la concentrazione incognita delle due altre soluzioni, leggendo per ognuna il corrispondente valore di A (ovviamente alla stessa lunghezza d'onda di quella usata per la retta di taratura) e usando la L-B.
Spero di essermi spiegato bene; comunque penso che come si ottiene e come si usa una retta di taratura sia spiegato su ogni libro di chimica analitica, al massimo vai a vedere se dice qualcosa di più.
ciao
Mmm scusami probabilmente sono io che sono tonto ma non riesco a capire come costruire i grafici. Il procedimento di taratura fatto mettendo una cuvetta contenente solo il solvente l'ho fatto e poi il software ha automaticamente memorizzato tale taratura.
Le cuvette successive sono state quelle delle 3 soluzioni. Lo spettrofotometro ha scansionato ogni singola cuvetta (una per volta) partendo da una lunghezza d'onda di 500nm fino ad arrivare a 190nm con passo di 1nm e ha tracciato un grafico dell'assorbanza in funzione della lunghezza d'onda. Questo grafico conteneva alcuni picchi (punti di massimo) e alcune valli (punti di minimo). Il docente ci ha fatto registrare mediante un'opportuna funzione del software stesso i valori delle lunghezze d'onda (e le corrispondenti assorbanze) in cui si verificavano tutti punti di massimo e tutti quelli di minimo. Infatti come vedrai in questa immagine ci sono più valori di lunghezze d'onda e assorbanza: alcuni sono i picchi e alcuni sono le valli:

In realtà per ogni cuvetta è stata ripetuta per 3 volte la stessa misurazione; le tabelle che ti ho riportato contengono i valori medi fatti sulle 3 misurazioni. Il problema è che le lunghezze d'onda dei max e dei min sono diverse per ogni cuvetta e quindi per ogni concentrazione. Da qui non so come costruire i grafici di calibrazione!!! Cioè che faccio? Non posso prendere una $lambda$ dalla prima misurazione perchè poi nelle altre misurazioni (concentrazioni diverse) non ritrovo un valore di assorbanza alla stessa $lambda$!!!!
Le cuvette successive sono state quelle delle 3 soluzioni. Lo spettrofotometro ha scansionato ogni singola cuvetta (una per volta) partendo da una lunghezza d'onda di 500nm fino ad arrivare a 190nm con passo di 1nm e ha tracciato un grafico dell'assorbanza in funzione della lunghezza d'onda. Questo grafico conteneva alcuni picchi (punti di massimo) e alcune valli (punti di minimo). Il docente ci ha fatto registrare mediante un'opportuna funzione del software stesso i valori delle lunghezze d'onda (e le corrispondenti assorbanze) in cui si verificavano tutti punti di massimo e tutti quelli di minimo. Infatti come vedrai in questa immagine ci sono più valori di lunghezze d'onda e assorbanza: alcuni sono i picchi e alcuni sono le valli:

In realtà per ogni cuvetta è stata ripetuta per 3 volte la stessa misurazione; le tabelle che ti ho riportato contengono i valori medi fatti sulle 3 misurazioni. Il problema è che le lunghezze d'onda dei max e dei min sono diverse per ogni cuvetta e quindi per ogni concentrazione. Da qui non so come costruire i grafici di calibrazione!!! Cioè che faccio? Non posso prendere una $lambda$ dalla prima misurazione perchè poi nelle altre misurazioni (concentrazioni diverse) non ritrovo un valore di assorbanza alla stessa $lambda$!!!!
Ciao!
Quello che dici relativamente alla "memorizzazione" nello strumento del bianco è una cosa a se stante, nel senso che è necessario farlo ogni volta per eliminare parte dei possibili interferenti della matrice; determinare la retta di taratura invece è un'altra cosa.
Una cosa che già mi è balzata all'occhio l'altra volta (e che ora hai ridetto), e che secondo me non ha alcun senso, è determinare anche i punti di "minimo"; per le analisi spettrofotometriche si usano solo i valori di massimo di assorbimento. Nn so per quale motivo il prof vi abbia detto di farlo
Detto questo, guardando le tue tabelline ho notato che, secondo me, c'è un problema con la terza misura che, se nn ho capito male, è la soluzione madre, da cui poi avete fatto due soluzioni standard (1:2 e 1:10); ti spiego perchè dico questo: in tutte le tabelle, tranne quella sol madre, hai un massimo di assorbanza a una $\lambda$ di circa 191 nm (quasi sempre 191.67 nm tranne nell'ultimo caso, per diciamo un errore nella lettura del softwar del massimo o per errore nella fase di recording dello strumento del grafico di assorbanza).
Questo è il valore di lambda che devi usare per calcolare la retta di taratura (dai dati di A dei primi tre standard) e poi usarla come ti ho detto per valutare le due soluzioni incognite.
prova a rivedere il file della soluzione madre, forse hai saltato di riporare il valore di assorbanza del massimo a 191 nm; se non dovessi avercelo, cosa strana
, diciamo che te la puoi cavare comunque usando gli altri due dati di standard; purtroppo con solo i due dati non potrai sfruttare i valori di deviazione standard forniti dalla regressione lineare per la pendenza, e l'intercetta, che saranno entrambi 1 (visto che per due punti passa sempre e comunque una retta esattamente) per propagare l'errore al valore incognito di concentrazione dei due incogniti.
Così è più chiaro?
ciao
Quello che dici relativamente alla "memorizzazione" nello strumento del bianco è una cosa a se stante, nel senso che è necessario farlo ogni volta per eliminare parte dei possibili interferenti della matrice; determinare la retta di taratura invece è un'altra cosa.
Una cosa che già mi è balzata all'occhio l'altra volta (e che ora hai ridetto), e che secondo me non ha alcun senso, è determinare anche i punti di "minimo"; per le analisi spettrofotometriche si usano solo i valori di massimo di assorbimento. Nn so per quale motivo il prof vi abbia detto di farlo

Detto questo, guardando le tue tabelline ho notato che, secondo me, c'è un problema con la terza misura che, se nn ho capito male, è la soluzione madre, da cui poi avete fatto due soluzioni standard (1:2 e 1:10); ti spiego perchè dico questo: in tutte le tabelle, tranne quella sol madre, hai un massimo di assorbanza a una $\lambda$ di circa 191 nm (quasi sempre 191.67 nm tranne nell'ultimo caso, per diciamo un errore nella lettura del softwar del massimo o per errore nella fase di recording dello strumento del grafico di assorbanza).
Questo è il valore di lambda che devi usare per calcolare la retta di taratura (dai dati di A dei primi tre standard) e poi usarla come ti ho detto per valutare le due soluzioni incognite.
prova a rivedere il file della soluzione madre, forse hai saltato di riporare il valore di assorbanza del massimo a 191 nm; se non dovessi avercelo, cosa strana

Così è più chiaro?
ciao
Ciao, innanzitutto ti ringrazio tantissimo, cmq ci avevo fatto caso anche io alla questione della mancanza del picco a 191 nm ma ho notato dai miei dati che in tutte e tre le misurazioni fatte con la soluzione madre che a tale lunghezza d'onda non viene rilevato alcun picco (eh sì è strano).
In ogni caso il testo della prova che ci ha dato il prof dice di tracciare le curve di taratura per le i due picchi principali e per le due valli principali e dopodichè di scegliere la curva di taratura migliore (credo sia l'unico motivo per cui ci ha fatto prendere i dati anche delle valli).
Ora, se consideriamo che la curva di taratura migliore è quella che è stata ottenuta con i dati del secondo picco, cioè corrispondente a $lambda$ di circa 249 nm, (l'ho scelta io ed effettivamente credo proprio sia quella migliore delle 4): questa ha equazione: $y=2597,445286x+0,033095082$
Risolvendo i due sistemi dove le prime equazioni di ciascun sistema sono i valori di assorbanza delle soluzioni a concentrazione incognita X1 e X2 in corrispondenza della lunghezza d'onda $lambda$ del secondo picco (249 nm):
$y=0,1365$
$y=2597,445286x+0,033095082$
$y=0,1392$
$y=2597,445286x+0,033095082$
Si trovano le due concentrazioni delle soluzioni incognite:
Concentrazione $X_1: 3,98*10^-5$
Concentrazione $X_2: 4,08*10^-5$
che approssimativamente possiamo considerare entrambe uguali circa a $4*10^-5[(mol)/L]$
Quello che mi chiedo è: sarà stato così infame il prof. a prepararci due soluzioni con concentrazioni uguali??? Mah....
Qui: http://www.megaupload.com/?d=MKA95ZYZ ti metto il testo della prova ed un foglio di lavoro excel con tutti i dati messi bene ed i grafici... prova a dargli un'occhiata...
GRAZIE ANCORA INFINITE PER IL TUO GRANDISSIMO AIUTO!!!
In ogni caso il testo della prova che ci ha dato il prof dice di tracciare le curve di taratura per le i due picchi principali e per le due valli principali e dopodichè di scegliere la curva di taratura migliore (credo sia l'unico motivo per cui ci ha fatto prendere i dati anche delle valli).
Ora, se consideriamo che la curva di taratura migliore è quella che è stata ottenuta con i dati del secondo picco, cioè corrispondente a $lambda$ di circa 249 nm, (l'ho scelta io ed effettivamente credo proprio sia quella migliore delle 4): questa ha equazione: $y=2597,445286x+0,033095082$
Risolvendo i due sistemi dove le prime equazioni di ciascun sistema sono i valori di assorbanza delle soluzioni a concentrazione incognita X1 e X2 in corrispondenza della lunghezza d'onda $lambda$ del secondo picco (249 nm):
$y=0,1365$
$y=2597,445286x+0,033095082$
$y=0,1392$
$y=2597,445286x+0,033095082$
Si trovano le due concentrazioni delle soluzioni incognite:
Concentrazione $X_1: 3,98*10^-5$
Concentrazione $X_2: 4,08*10^-5$
che approssimativamente possiamo considerare entrambe uguali circa a $4*10^-5[(mol)/L]$
Quello che mi chiedo è: sarà stato così infame il prof. a prepararci due soluzioni con concentrazioni uguali??? Mah....
Qui: http://www.megaupload.com/?d=MKA95ZYZ ti metto il testo della prova ed un foglio di lavoro excel con tutti i dati messi bene ed i grafici... prova a dargli un'occhiata...
GRAZIE ANCORA INFINITE PER IL TUO GRANDISSIMO AIUTO!!!
ciao!
Ti faccio un'osservazione: mi hai detto che hai scelto come lungh di riferimento per calcolare la retta di taratura il valore di 249nm , ma dalle tabelle che hai riportato prima (il file di excell non posso leggerlo perchè non ho l'excell di Vista) non c'è alcuna lunghezza d'onda che ci si avvicini tranne che in un caso, in alcuni casi invece non c'è proprio una tale lunghezza d'onda. Non ho capito quindi da dove hai preso quella lunghezza d'onda e quindi quali assorbanze hai preso!
Poi, un'altra cosa che mi pare strana e che hai detto quando hai riportato nei due sistemi il valore di assorbanza degli incogniti:
1) il valore di assorbanza del prim incognito è come quello delal tabella, il secondo è diverso; perchè hai usato un'assorbanza diversa da quella della tabella?
2) cosa ancora più strana
: visto che hai usato come lunghezza d'onda di riferimento 249nm (al di là del problema che ti ho deto sopra) perchè adesso usi dei valori di assorbanza riferiti ad una lungh. d'onda completamente diversa???
Quindi, direi che ci sono un po' di errori nel tuo procedimento di calcolo: nell'identificazione della lunghezza d'onda di riferimento e, soprattutto, il fatto che hai usato per la valutazione degli incogniti una lungh. d'onda completamente diversa da quella usata per a retta e ovviamente questo NON ha alcun senso (visto che il coeff di estinzione molare è funzione della lungh. dìonda, e quindi cambia SICURAMENTE passando da una all'altra lungh. d'onda).
Ti dico come procederei io:
fermo restando che con la misura della madre è successo qualcosa di strano (molto strano), per per usare tre punti per la retta userei la lunghezza d'onda pari a circa 348nm (che per la madre è 350nm) che come vedi è presente in tutti ed ha un valore di assorbanza discreto. E' comunque sempre meglio usare la lunghezza d'onda del massimo "primario", ovvero quello con l'assorbanza maggiore (191nm), ma visto che qui manca il valore per la madre a questa lungh. d'onda, puoi usare anche il secondo massimo.
P.S: lascia stare completamente i valori di lungh d'onda delle valli; visto che il prof li ha richiesti lasciali nella tabella, ma nn usarli mai (per il futuro) per le rette di taratura.
Ti faccio un'osservazione: mi hai detto che hai scelto come lungh di riferimento per calcolare la retta di taratura il valore di 249nm , ma dalle tabelle che hai riportato prima (il file di excell non posso leggerlo perchè non ho l'excell di Vista) non c'è alcuna lunghezza d'onda che ci si avvicini tranne che in un caso, in alcuni casi invece non c'è proprio una tale lunghezza d'onda. Non ho capito quindi da dove hai preso quella lunghezza d'onda e quindi quali assorbanze hai preso!
Poi, un'altra cosa che mi pare strana e che hai detto quando hai riportato nei due sistemi il valore di assorbanza degli incogniti:
1) il valore di assorbanza del prim incognito è come quello delal tabella, il secondo è diverso; perchè hai usato un'assorbanza diversa da quella della tabella?
2) cosa ancora più strana

Quindi, direi che ci sono un po' di errori nel tuo procedimento di calcolo: nell'identificazione della lunghezza d'onda di riferimento e, soprattutto, il fatto che hai usato per la valutazione degli incogniti una lungh. d'onda completamente diversa da quella usata per a retta e ovviamente questo NON ha alcun senso (visto che il coeff di estinzione molare è funzione della lungh. dìonda, e quindi cambia SICURAMENTE passando da una all'altra lungh. d'onda).
Ti dico come procederei io:
fermo restando che con la misura della madre è successo qualcosa di strano (molto strano), per per usare tre punti per la retta userei la lunghezza d'onda pari a circa 348nm (che per la madre è 350nm) che come vedi è presente in tutti ed ha un valore di assorbanza discreto. E' comunque sempre meglio usare la lunghezza d'onda del massimo "primario", ovvero quello con l'assorbanza maggiore (191nm), ma visto che qui manca il valore per la madre a questa lungh. d'onda, puoi usare anche il secondo massimo.
P.S: lascia stare completamente i valori di lungh d'onda delle valli; visto che il prof li ha richiesti lasciali nella tabella, ma nn usarli mai (per il futuro) per le rette di taratura.
Mi sono dimenticato di dirti un'altra cosa.
per quanto riguarda il valore atteso degli incogniti: usando la lungh. d'onda che ti ho detto ti dovresti aspettare che le conc siano molto simili vist che le A sono praticamente identiche.
Al contrario, se noti, i valori di A degli incogniti differiscono molto di più per i due massimi primari (191nm) il che ti avrebbe portato a conc più differenziate.
Questo ti fa vedere come è sempre meglio usare le lungh. d'ond dei massimi maggiori!
Cmq, anche usando la lungh che ti ho suggerito prima, (rifacendo ovviamete la retta con questa lungh) otterrai penso cmq delle conc molto simili.
Insomma, forse è meglio che tu ti costruisca la retta usando il valori delle due diluizioni a 191 nm e usare questa per valutare l'incognito! Anche se la retta è fatta su due punti (perdendo le informazioni sulle incertezze come ti ho detto in uno dei post precedenti) secondo me ottieni comunque dei valori più precisi che con la retta calcolata usando i tre punti a 348 nm.
Vedi tu cosa fare; fammi sapere cosa sei riuscito a fare alla fine.
ciao
per quanto riguarda il valore atteso degli incogniti: usando la lungh. d'onda che ti ho detto ti dovresti aspettare che le conc siano molto simili vist che le A sono praticamente identiche.
Al contrario, se noti, i valori di A degli incogniti differiscono molto di più per i due massimi primari (191nm) il che ti avrebbe portato a conc più differenziate.
Questo ti fa vedere come è sempre meglio usare le lungh. d'ond dei massimi maggiori!
Cmq, anche usando la lungh che ti ho suggerito prima, (rifacendo ovviamete la retta con questa lungh) otterrai penso cmq delle conc molto simili.
Insomma, forse è meglio che tu ti costruisca la retta usando il valori delle due diluizioni a 191 nm e usare questa per valutare l'incognito! Anche se la retta è fatta su due punti (perdendo le informazioni sulle incertezze come ti ho detto in uno dei post precedenti) secondo me ottieni comunque dei valori più precisi che con la retta calcolata usando i tre punti a 348 nm.
Vedi tu cosa fare; fammi sapere cosa sei riuscito a fare alla fine.
ciao
Premetto che nel post precedente ho commesso un errore di battitura all'inizio che poi mi son portato dietro per tutto il post: la $lambda$ che consideravo era 349 nm e non 249. La retta di calibrazione è stata fatta con questa lunghezza d'onda ed anche i relativi valori di assorbanza usati sono quelli riferiti a 349 nm. Quindi a parte l'errore di scrittura per il resto il ragionamento fatto funziona e le concentrazioni sono molto simili.
Per quanto riguarda le misurazioni della soluzione madre anche io sono stupito che non abbia rilevato il picco a 191 nm (addirittura non è stato misurato su nessuna delle 3 prove effettuate). Mah...chissà cosa è successo...
In ogni caso tu hai detto che secondo te è più preciso usare la retta di calibrazione riferita alla lunghezza d'onda del picco principale (191 nm) anche se ho solo due punti dato che nelle due concentrazioni incognite la variazione di assorbanza è maggiore. Effettivamente i valori di assorbanza si discostano un po' ma secondo me questa discrepanza è causata da errori di misurazione dello strumento: osserva tu stesso i dati sperimentali delle 3 prove:
soluzione incognita 1:
...................$lambda$...........$A$
prova 1 .....192,00.....2,3255
prova 2 .....192,00.....2,2016
prova 3 .....191,00.....2,4386
media........191,67.....2,3219
soluzione incognita 2:
...................$lambda$...........$A$
prova 1 .....191,00.....2,4409
prova 2 .....non ril......non ril
prova 3 .....191,00.....2,5493
media........191,00.....2,4951
come puoi vedere i dati da una prova all'altra sono molto diversi tra loro...
Comunque l'ho fatta ugualmente la curva di taratura utilizzando solo le due assorbanze note alla lunghezza d'onda di 191 nm, ecco il risultato:
equazione: $y=12814,72081x+1,77105$ .... già qui la retta dovrebbe essere più o meno passante per l'origine secondo Lamber-Beer mentre qui l'intercetta è ben 1,77.... ma andando avanti e risolvendo i due sistemi:
$y=12814,72081x+1,77105$
$y=2,3219$
$y=12814,72081x+1,77105$
$y=2,4951$
Si trovano le due concentrazioni delle soluzioni incognite:
Concentrazione $X_1:4,30*10^-5 [(mol)/L]$
Concentrazione $X_2:5,65*10^-5 [(mol)/L]$
che come puoi vedere sono molto diverse fra loro.
Ti posso infine dire che ho provato lo stesso a fare le rette di taratura anche con le due valli e le concentrazioni risultano anche in questi due casi molto prossime entrambe a $4*10^-5 [(mol)/L]$ come dal calcolo fatto nel post precedente.
Io sarei più propenso a tenere questo come risultato valido. Tu che dici????
Grazie infinite!
Per quanto riguarda le misurazioni della soluzione madre anche io sono stupito che non abbia rilevato il picco a 191 nm (addirittura non è stato misurato su nessuna delle 3 prove effettuate). Mah...chissà cosa è successo...
In ogni caso tu hai detto che secondo te è più preciso usare la retta di calibrazione riferita alla lunghezza d'onda del picco principale (191 nm) anche se ho solo due punti dato che nelle due concentrazioni incognite la variazione di assorbanza è maggiore. Effettivamente i valori di assorbanza si discostano un po' ma secondo me questa discrepanza è causata da errori di misurazione dello strumento: osserva tu stesso i dati sperimentali delle 3 prove:
soluzione incognita 1:
...................$lambda$...........$A$
prova 1 .....192,00.....2,3255
prova 2 .....192,00.....2,2016
prova 3 .....191,00.....2,4386
media........191,67.....2,3219
soluzione incognita 2:
...................$lambda$...........$A$
prova 1 .....191,00.....2,4409
prova 2 .....non ril......non ril
prova 3 .....191,00.....2,5493
media........191,00.....2,4951
come puoi vedere i dati da una prova all'altra sono molto diversi tra loro...
Comunque l'ho fatta ugualmente la curva di taratura utilizzando solo le due assorbanze note alla lunghezza d'onda di 191 nm, ecco il risultato:
equazione: $y=12814,72081x+1,77105$ .... già qui la retta dovrebbe essere più o meno passante per l'origine secondo Lamber-Beer mentre qui l'intercetta è ben 1,77.... ma andando avanti e risolvendo i due sistemi:
$y=12814,72081x+1,77105$
$y=2,3219$
$y=12814,72081x+1,77105$
$y=2,4951$
Si trovano le due concentrazioni delle soluzioni incognite:
Concentrazione $X_1:4,30*10^-5 [(mol)/L]$
Concentrazione $X_2:5,65*10^-5 [(mol)/L]$
che come puoi vedere sono molto diverse fra loro.
Ti posso infine dire che ho provato lo stesso a fare le rette di taratura anche con le due valli e le concentrazioni risultano anche in questi due casi molto prossime entrambe a $4*10^-5 [(mol)/L]$ come dal calcolo fatto nel post precedente.
Io sarei più propenso a tenere questo come risultato valido. Tu che dici????
Grazie infinite!
ciao!
Guardando i dati direi che o lo strumento che avevate fa un po' schifo o nn so... soprattutto non mi capacito come in un caso non abbai rilevato il valore!!! Conveniva rifare la misura...
Comunque vedi tu; se vuoi usa pure la retta con 3 punti (vedi se tenendo conto dell'errore sull'intercetta, la retta passa entro $3\sigma$ per l'origine; se è così è indice di "assenza" di errore sistematico). Non so cosa suggerirti; nel senso che i dati non sono il massimo purtroppo
Comunque ti ripeto che, per quello che so io nel mio piccolo, si usano ssmpre i valori di massimo e non di minimo; semplicemente perchè questi posson essere soggetti ad un errore maggiore (un rapporto segnale:rumore minore).
ciao
Guardando i dati direi che o lo strumento che avevate fa un po' schifo o nn so... soprattutto non mi capacito come in un caso non abbai rilevato il valore!!! Conveniva rifare la misura...
Comunque vedi tu; se vuoi usa pure la retta con 3 punti (vedi se tenendo conto dell'errore sull'intercetta, la retta passa entro $3\sigma$ per l'origine; se è così è indice di "assenza" di errore sistematico). Non so cosa suggerirti; nel senso che i dati non sono il massimo purtroppo

Comunque ti ripeto che, per quello che so io nel mio piccolo, si usano ssmpre i valori di massimo e non di minimo; semplicemente perchè questi posson essere soggetti ad un errore maggiore (un rapporto segnale:rumore minore).
ciao