Curve dell'indifferenza
magari questo non è il posto più adatto ma magari qualcuno qui può aiutarmi:
in microeconomia si studiano le curve di indifferenza che per lo più sono curve di Cobb_douglas e si fanno esempi di padri che devono decidere quanto spendere per mandre i figli in università e cose del genere...esempi insomma reali, pratici, ebbene io mi chiede, ma è assurdo! la funzione viene data negli esercizi, ma nella realtà, chi sa quale è la propria curva Cobb-Douglas?! come viene stimata? c'entra la statististica? io ho appena iniziato micro x cui forse mi mancano i collegamenti..quello che so è che ci si basa sull'assioma di completezza della persona che deve sapere esattamente quanto è disposto a dare in cambio di qualcosa...ma è un assioma a parer mio molto poco stabile..è possibile che questo assioma non sia mai stato messo in dicussione? insomma l'idea della perfect rationality è stata abbandonata in favore dell'human being e quseto assioma resiste ancora??
in microeconomia si studiano le curve di indifferenza che per lo più sono curve di Cobb_douglas e si fanno esempi di padri che devono decidere quanto spendere per mandre i figli in università e cose del genere...esempi insomma reali, pratici, ebbene io mi chiede, ma è assurdo! la funzione viene data negli esercizi, ma nella realtà, chi sa quale è la propria curva Cobb-Douglas?! come viene stimata? c'entra la statististica? io ho appena iniziato micro x cui forse mi mancano i collegamenti..quello che so è che ci si basa sull'assioma di completezza della persona che deve sapere esattamente quanto è disposto a dare in cambio di qualcosa...ma è un assioma a parer mio molto poco stabile..è possibile che questo assioma non sia mai stato messo in dicussione? insomma l'idea della perfect rationality è stata abbandonata in favore dell'human being e quseto assioma resiste ancora??
Risposte
needmathhelp, la tua è una bella domanda che mi sono fatto anche io più volte.
Personalmente ritengo la trattazione di Microeconomia molto "intelligente".
Cosa intendo? per come l'ho trattata io, a livello matematico i vari "problemi del consumatore" o "problema del produttore" si riconducono ad esercizi di ottimizzazione vincolata, per poter essere risolti praticamente chiaramente bisogna conoscere le varie equazioni e poterle scrivere in "x e y".
Nasce poi il problema a monte di come determinare le varie "funzioni di utilità", ora non so se qui o da qualche altra parte si erano menzionate le famose "carte fedeltà del supermercato", quelle che ti permettono di raccogliere i punti ma per mezzo dello stesso strumento vieni "studiato" in quanto chi di dovere sa esattamente "che marca di pomodori compra il sig. rossi" e tante altre informazioni accessorie e che attraverso strumenti (li chiamo così perchè non so neanche cosa siano nel dettaglio) possono permette di costruire le preferenze dei vari consumatori.
...Questo per quanto riguarda il problema del consumatore...
Per quanto riguarda "il problema del produttore", io in 2 anni e mezzo di università non ho mai visto un'espressione matematica che rappresentasse la tecnologia di un impianto (quella che gli economisti chiamano "funzione di produzione"), chiaramente per massimizzare la produzione nella realtà non credo si faccia uso di queste funzioni matematiche.
dove voglio arrivare? per quello che ho capito io la Microeconomia (come l'economia in generale) fornisce dei MODELLI di riferimento per studiare certe situazioni, essendo dei modelli poi non si può avere la pretesa di poterli applicare a 360° nella vita reale per i motivi elencati sopra e per le forti ipotesi restrittive (soprattutto in Macro), operativamente quindi si procederà per vie alternative (ricordiamoci che l'Economia prima di tutto è una scienza sociale).
Resta comunque affascinante come dei problemi "reali" possano essere modellizzati per via matematica attraverso dei semplici strumenti matematici (Analisi B) e come questi siano "completi" nella loro formulazione.
Questa è la mia opinione
Marvin
Personalmente ritengo la trattazione di Microeconomia molto "intelligente".
Cosa intendo? per come l'ho trattata io, a livello matematico i vari "problemi del consumatore" o "problema del produttore" si riconducono ad esercizi di ottimizzazione vincolata, per poter essere risolti praticamente chiaramente bisogna conoscere le varie equazioni e poterle scrivere in "x e y".
Nasce poi il problema a monte di come determinare le varie "funzioni di utilità", ora non so se qui o da qualche altra parte si erano menzionate le famose "carte fedeltà del supermercato", quelle che ti permettono di raccogliere i punti ma per mezzo dello stesso strumento vieni "studiato" in quanto chi di dovere sa esattamente "che marca di pomodori compra il sig. rossi" e tante altre informazioni accessorie e che attraverso strumenti (li chiamo così perchè non so neanche cosa siano nel dettaglio) possono permette di costruire le preferenze dei vari consumatori.
...Questo per quanto riguarda il problema del consumatore...
Per quanto riguarda "il problema del produttore", io in 2 anni e mezzo di università non ho mai visto un'espressione matematica che rappresentasse la tecnologia di un impianto (quella che gli economisti chiamano "funzione di produzione"), chiaramente per massimizzare la produzione nella realtà non credo si faccia uso di queste funzioni matematiche.
dove voglio arrivare? per quello che ho capito io la Microeconomia (come l'economia in generale) fornisce dei MODELLI di riferimento per studiare certe situazioni, essendo dei modelli poi non si può avere la pretesa di poterli applicare a 360° nella vita reale per i motivi elencati sopra e per le forti ipotesi restrittive (soprattutto in Macro), operativamente quindi si procederà per vie alternative (ricordiamoci che l'Economia prima di tutto è una scienza sociale).
Resta comunque affascinante come dei problemi "reali" possano essere modellizzati per via matematica attraverso dei semplici strumenti matematici (Analisi B) e come questi siano "completi" nella loro formulazione.
Questa è la mia opinione
Marvin
io vedrei questa roba come quando in fisica studi la caduta di un grave nel vuoto, o il moto di pendoli immaginari senza attrito, con filo inestensibile, etc...
servono per capire alcune cose di base
poi vengono le cose più fini
certo che si lavora su 'ste cose!
proprio recentemente, qui sul forum, ho segnalato (per la tesina sull'orgasmo di fu^2):
http://www.umass.edu/preferen/gintis/TowardsUnity.pdf
c'è un mucchio di ricerca attiva su questa problematica (behavioural economics e neuroeconomics sono fronti importanti in questa ricerca, così come gli approcci "evolutivi")
servono per capire alcune cose di base
poi vengono le cose più fini
certo che si lavora su 'ste cose!
proprio recentemente, qui sul forum, ho segnalato (per la tesina sull'orgasmo di fu^2):
http://www.umass.edu/preferen/gintis/TowardsUnity.pdf
c'è un mucchio di ricerca attiva su questa problematica (behavioural economics e neuroeconomics sono fronti importanti in questa ricerca, così come gli approcci "evolutivi")
"Fioravante Patrone":
(per la tesina sull'orgasmo di fu^2)







spero vivamente x la sua promozione che cambi argomento





grazie cmq x le vostre risposte! E grazie anche del link, lo leggerò quanto prima.

"needmathhelp":
spero vivamente x la sua promozione che cambi argomento
naturalmente, come già detto in quel thread, io invece spero che lui abbia il "coraggio" di portare questo argomento