[Meccanica applicata] Sistemi a n gdl non smorzati - Massa modale e rigidezza principale
Buongiorno,
per un sistema a n gradi di libertà non smorzato l'equazione di moto in forma matriciale è la seguente:
1) $[K]*(x)=-[M]*(ddot(x))$
$[K]$ matrice delle rigidezze (simmetrica, definita semi-positiva)
$[M]$ matrice delle masse (simmetrica, definita positiva)
$(x)$ rappresenta le incognite del problema (i vari gradi di libertà delle masse), rappresenta il modo di vibrare
Considerando una risposta del tipo sinusoidale
2) $x_(i)(t)=X_(i)*cos(omega*t+phi)$
derivando due volte la 2) e sostituendo nella 1) avremo:
3) $[K]*(X) = mu*[M]*(X)$ posto $omega^2=mu$
Nelle dispense che ho si vuole arrivare a definire la matrice modale e quella di rigidezza modale, quindi si considerano questi passaggi;
si fa riferimento a un X i-esimo e un X j-esimo modo di vibrare del sistema, quindi si ha:
4) $[K]*(X_(i)) = mu_(i)*[M]*(X_(i))$
5) $[K]*(X_(j)) = mu_(j)*[M]*(X_(j))$
si moltiplica la 4) per $(X_(j))^T$ e la 5) per $(X_(i))^T$ (cioè i trasposti dei rispettivi vettori), si ha:
4a) $(X_(j))^T*[K]*(X_(i)) = mu_(i)*(X_(j))^T*[M]*(X_(i))$
5a) $(X_(i))^T*[K]*(X_(j)) = mu_(j)*(X_(i))^T*[M]*(X_(j))$
Prendendo una delle 2 (o la 4a o la 5a, in questo caso la 4a) avrò che (sviluppando il trasposto):
$((X_(j))^T*[K]*(X_(i)))^T=(X_(i))^T*[K]*(X_(j))$
Le stesse identiche considerazioni sono valide per i secondi termini (quelli con $mu$) posso dire che:
$(X_(j))^T*[M]*(X_(i))=(X_(i))^T*[M]*(X_(j))$
pertanto sottraendo dalla 4a) la 5a) avrò:
$(mu_(i)-mu_(j))*(X_(i))^T*[M]*(X_(j))=vec(0)$
Essendo $mu_(i)$ diverso da $mu_(j)$ avrò:
$(X_(i))^T*[M]*(X_(j))=vec(0)$ e anche quindi $(X_(j))^T*[M]*(X_(i))=vec(0)$
Vengono pertanto definite:
6) $(X_(i))^T*[M]*(X_(i))=M_(i)$ massa modale (o principale)
7) $(X_(i))^T*[K]*(X_(i))=K_(i)$ rigidezza modale (o principale)
ALCUNE DOMANDE RIGUARDO QUELLO FATTO FINO AD ORA:
domanda 1) Non riesco a capire quindi, alla fine che significato hanno questa massa modale e rigidezza modale e cosa centrano dopo tutto quello fatto sopra?
Sono due scalari definiti come dalla 6) e dalla 7), di fatto rappresentano gli elementi della diagonale della matrice principale di massa (nel caso delle masse) e della matrice principale di rigidezza (nel caso delle rigidezze) e servono per diagonalizzare $[M]$ e $[K]$, sono in pratica gli autovalori di $[M]$ e $[K]$. Se non ho capito male quindi la relazione 6) e 7) ci dice "GLI AUTOVALORI SI CALCOLANO COSI'".
Poi dopo lo sproloquio delle dispense procede così:
Considerando che:
$[Phi]=[(x_(1), ... , x_(n)]$
l'equazione del moto del sistema può essere scritta come:
$([Phi]^T)[K][Phi]([Phi]^(-1))*(x)=([Phi]^T)[M][Phi]([Phi]^(-1))*(ddot(x))$
ponendo:
$([Phi]^T)[K][Phi]=[K_(p)]$
$([Phi]^T)[M][Phi]=[M_(p)]$
$([Phi]^(-1))*(x)=(x_(p))$
$([Phi]^(-1))*(ddot(x))=(ddot(x_(p)))$
diventa:
$[K_(p)](x_(p))=[M_(p)]*(ddot(x_(p)))$
Dove $x_(p)$ e $ddot(x_(p))$ sono espresse nelle direzioni principali.
ALCUNE DOMANDE RIGUARDO QUELLO FATTO FINO AD ORA:
Quanto fatto sopra riprende l'equazione 1) (non considera quindi espressamente $x_(i)(t)=X_(i)*cos(omega*t+phi)$, ho capito male? Perchè?
ALTRE DOMANDE RIGUARDO QUELLO FATTO FINO AD ORA:
Come faccio quindi a dimostrare che gli autovettori delle matrici delle masse e delle rigidezze sono ortogonali alla matrice dinamica $[A]=([M]^-1)[K]$ dopo tutto questo popò di roba? Probabilmente la risposta sta in quanto sopra ma sono in confusione e mi sfugge.
Grazie per qualsiasi suggerimento
per un sistema a n gradi di libertà non smorzato l'equazione di moto in forma matriciale è la seguente:
1) $[K]*(x)=-[M]*(ddot(x))$
$[K]$ matrice delle rigidezze (simmetrica, definita semi-positiva)
$[M]$ matrice delle masse (simmetrica, definita positiva)
$(x)$ rappresenta le incognite del problema (i vari gradi di libertà delle masse), rappresenta il modo di vibrare
Considerando una risposta del tipo sinusoidale
2) $x_(i)(t)=X_(i)*cos(omega*t+phi)$
derivando due volte la 2) e sostituendo nella 1) avremo:
3) $[K]*(X) = mu*[M]*(X)$ posto $omega^2=mu$
Nelle dispense che ho si vuole arrivare a definire la matrice modale e quella di rigidezza modale, quindi si considerano questi passaggi;
si fa riferimento a un X i-esimo e un X j-esimo modo di vibrare del sistema, quindi si ha:
4) $[K]*(X_(i)) = mu_(i)*[M]*(X_(i))$
5) $[K]*(X_(j)) = mu_(j)*[M]*(X_(j))$
si moltiplica la 4) per $(X_(j))^T$ e la 5) per $(X_(i))^T$ (cioè i trasposti dei rispettivi vettori), si ha:
4a) $(X_(j))^T*[K]*(X_(i)) = mu_(i)*(X_(j))^T*[M]*(X_(i))$
5a) $(X_(i))^T*[K]*(X_(j)) = mu_(j)*(X_(i))^T*[M]*(X_(j))$
Prendendo una delle 2 (o la 4a o la 5a, in questo caso la 4a) avrò che (sviluppando il trasposto):
$((X_(j))^T*[K]*(X_(i)))^T=(X_(i))^T*[K]*(X_(j))$
Le stesse identiche considerazioni sono valide per i secondi termini (quelli con $mu$) posso dire che:
$(X_(j))^T*[M]*(X_(i))=(X_(i))^T*[M]*(X_(j))$
pertanto sottraendo dalla 4a) la 5a) avrò:
$(mu_(i)-mu_(j))*(X_(i))^T*[M]*(X_(j))=vec(0)$
Essendo $mu_(i)$ diverso da $mu_(j)$ avrò:
$(X_(i))^T*[M]*(X_(j))=vec(0)$ e anche quindi $(X_(j))^T*[M]*(X_(i))=vec(0)$
Vengono pertanto definite:
6) $(X_(i))^T*[M]*(X_(i))=M_(i)$ massa modale (o principale)
7) $(X_(i))^T*[K]*(X_(i))=K_(i)$ rigidezza modale (o principale)
ALCUNE DOMANDE RIGUARDO QUELLO FATTO FINO AD ORA:
domanda 1) Non riesco a capire quindi, alla fine che significato hanno questa massa modale e rigidezza modale e cosa centrano dopo tutto quello fatto sopra?
Sono due scalari definiti come dalla 6) e dalla 7), di fatto rappresentano gli elementi della diagonale della matrice principale di massa (nel caso delle masse) e della matrice principale di rigidezza (nel caso delle rigidezze) e servono per diagonalizzare $[M]$ e $[K]$, sono in pratica gli autovalori di $[M]$ e $[K]$. Se non ho capito male quindi la relazione 6) e 7) ci dice "GLI AUTOVALORI SI CALCOLANO COSI'".
Poi dopo lo sproloquio delle dispense procede così:
Considerando che:
$[Phi]=[(x_(1), ... , x_(n)]$
l'equazione del moto del sistema può essere scritta come:
$([Phi]^T)[K][Phi]([Phi]^(-1))*(x)=([Phi]^T)[M][Phi]([Phi]^(-1))*(ddot(x))$
ponendo:
$([Phi]^T)[K][Phi]=[K_(p)]$
$([Phi]^T)[M][Phi]=[M_(p)]$
$([Phi]^(-1))*(x)=(x_(p))$
$([Phi]^(-1))*(ddot(x))=(ddot(x_(p)))$
diventa:
$[K_(p)](x_(p))=[M_(p)]*(ddot(x_(p)))$
Dove $x_(p)$ e $ddot(x_(p))$ sono espresse nelle direzioni principali.
ALCUNE DOMANDE RIGUARDO QUELLO FATTO FINO AD ORA:
Quanto fatto sopra riprende l'equazione 1) (non considera quindi espressamente $x_(i)(t)=X_(i)*cos(omega*t+phi)$, ho capito male? Perchè?
ALTRE DOMANDE RIGUARDO QUELLO FATTO FINO AD ORA:
Come faccio quindi a dimostrare che gli autovettori delle matrici delle masse e delle rigidezze sono ortogonali alla matrice dinamica $[A]=([M]^-1)[K]$ dopo tutto questo popò di roba? Probabilmente la risposta sta in quanto sopra ma sono in confusione e mi sfugge.
Grazie per qualsiasi suggerimento
Risposte
per un sistema a n gradi di libertà non smorzato l'equazione di moto in forma matriciale è la seguente:
1) [K]⋅(x)=[M]⋅(x..)
No, scrivi l'equazione giusta e si può continuare.
"gtx":per un sistema a n gradi di libertà non smorzato l'equazione di moto in forma matriciale è la seguente:
1) [K]⋅(x)=[M]⋅(x..)
No, scrivi l'equazione giusta e si può continuare.
Cos ha che non va??
e' sbagliata
"gtx":
e' sbagliata
eloquente, ok:
EDIT
1) $[K]*(x)=-[M]*(ddot(x))$
$Mddotx+Kx=0$
semi-definita positiva. sai dimostrarlo?
sai dimostrarlo?
no, le x sono i gdl del sistema, non i modi di vibrare, che sono tutt'altra cosa.
Lascia perdere quelle dispense. Per prima cosa, qual è il problema principale di una generica equazione $Mddotx + Kx=0$?.
Considera quindi soluzioni del tipo $x=Xe^(i omega t)$, sostituiscile nelle equazioni di moto, cosa ottieni?
matrice di rigidezza, simmetrica, definita semi-positiva)
semi-definita positiva. sai dimostrarlo?
matrice di massa (simmetrica, definita positiva)
sai dimostrarlo?
x rappresenta le incognite del problema (i vari gradi di libertà delle masse), rappresenta il modo di vibrare
no, le x sono i gdl del sistema, non i modi di vibrare, che sono tutt'altra cosa.
Lascia perdere quelle dispense. Per prima cosa, qual è il problema principale di una generica equazione $Mddotx + Kx=0$?.
Considera quindi soluzioni del tipo $x=Xe^(i omega t)$, sostituiscile nelle equazioni di moto, cosa ottieni?
Per dimostrare che $[M]$ e $[K]$ siano rispettivamente positiva e semi-positiva credo vada verificato che gli autovalori sono poistivi per $[M]$ e positivi o nulli per $[K]$. E così?
Per il fatto che siano simmetriche non saprei da dove iniziare.
Le $x$ sono i gdl del sistema ... infatti avevo scritto così inzialmente, poi nelle dispense c era una nota fuorviante che parlava di modo i-esimo ...
$-m*omega^2*X+K*X=0$
Per il fatto che siano simmetriche non saprei da dove iniziare.
Le $x$ sono i gdl del sistema ... infatti avevo scritto così inzialmente, poi nelle dispense c era una nota fuorviante che parlava di modo i-esimo ...
Considera quindi soluzioni del tipo $x=Xe^iωt$, sostituiscile nelle equazioni di moto, cosa ottieni?
$-m*omega^2*X+K*X=0$
−M⋅ω2⋅X+K⋅X=0
eh ok vai avanti, detta $A=K-Momega^2$ la matrice hai un sistema lineare omogeneo $AX=0$, quando è che si hanno soluzioni diverse a questo sistema oltre alla banale $X=0$? Perchè chiaramente si tu avessi $X=0$ allora avresti anche $x=0$, cioè niente si muove, chiaramente non è cosi.
Per dimostrare che [M] e [K] siano rispettivamente positiva e semi-positiva credo vada verificato che gli autovalori sono poistivi per [M] e positivi o nulli per [K]. E così?
beh certo, cosi applicheresti la definizione, io intendevo qualcosa di piu intuitivo basato sul significato fisico di K e M.
M rappresenta la forma quadratica associata all'energia cinetica, e si sa che l'energia cinetica è una forma quadratica simmetrica definita positiva (ossia non è mai negativa ed è nulla solo se sono nulle tutte le velocità), quindi anche M è simmetrica definita positiva.
Per quanto riguarda K essa rappresenta la forma quadratica associata all'energia elastica, e l'energia è simmetrica, si può dimostrare dal plv o dai vari teroemi energetici di teoria dell'aelasticita lineare. Inoltre è semidefinita positiva perché quando le x rappresentano un moto rigido allora l'energia di deformazione è nulla, pertanto si hanno degli automoti $x!=0$ che non modificno l'energia elastica rendendo K semi definitia positiva.
quando è che si hanno soluzioni diverse a questo sistema oltre alla banale X=0?
La soluzione non banale ce l ho quando il determinante della matrice dinamica è nullo, pertanto è un problema agli autovalori.
In queste dispense viene definita appunto la matrice dinamica $[A]$ considerando che (partendo dalla relazione del sistema)
$[K]X- mu[M]X=0$ con $[A]=[M]^-1[K]$ diventa $([A]-mu)X=0$ ($mu=omega^2$ e $$è la matrice identità)
Ora tutto quel popò di roba con X i-esimo e X j-esimo servono a dimostrare cosa? E' un pò lungo tutto il discorso ma alla fine (almeno credo) il tutto è finalizzato a esprime il sistema nelle coordinate principali, quindi con una matrice di massa diagonale e di rigidezza diagonale, disaccoppiando tutte le n equazioni (potendole quindi risolvere una ad una).
Infatti (se non ho capito male) le relazioni $(X_(j))^T[M](X_(i))=0$ e $(X_(i))^T[M](X_(j))=0$ sono sufficienti a dire (dimostrando l'ortogonalità reciproca) che i 2 vettori $X_(i)$ e $X_(j)$ sono autovettori (rispettivamente legati all'autovalore $mu_(i)$ e $mu_(j)$) e quindi che posso considerare:
$[Phi]=[(X_(1)); .... (X_(n))]$ una matrice composta da n autovettori (della matrice dinamica suppongo)
avrò:
$[Phi]^T[K][Phi][Phi]^-1(x)+[Phi]^T[M][Phi][Phi]^-1(ddot(x))=0$
quindi nelle direzioni principali
$[K_(p)](x_(p))+[M_(p)](ddot(x_(p)))=0$
Che ho confusione è evidente ... mi sfugge proprio il criterio con cui sono stati fatti questi passaggi ...

Risolvendo l'equazione agli autovalori trovi le pulsazioni $omega_i$ che annullano il determinante, il corrispondente autovettore $X_i$ è tale che $(K-omega_i^2M)X_i=0$. Hai n autovalori (o pulsazioni proprie $omega_i$) e i corrispondenti n autovettori (o modi propri) $X_i$. Per i gdl puoi quindi scrivere:
$x=sum X_ie^(iomegat)$
Ossia la risposta del sistema è una combinazione lineare dei modi propri alle rispettive pulsazioni proprie.
Ma la questione non si ferma qui. Infatti se fosse presente una forzante nel sistema aver trovato i modi e le pulsazioni proprie è di grande utilita nel risolvere il problema forzato perché il problema di base è accoppiato (ossia le varie equazioni sono accoppiate tra loro e non è semplice risolverle in maniera diretta perché i gdl nei sistemi meccanici in generale sono dell'ordine dei migliaia, basti pensare agli elementi finiti). Per questo si sfruttano le proprietà di ortogonalità dei modi propri, ossia si dimostra che i modi X_i e X_j con $i!=j$ sono ortognali rispetto a M e K, come hai scritto te.
Questo ci permette di diagonalizzare M e K, in pratica ci consente di fare un cambio di coordinate in cui la rappresentazione di M e K è diagonale. Considera quindi il seguente cambio di coordinate:
$x_p=Phi^-1x$
In cui $Phi$ è la matrice dei modi propri.
Allora hai: $x=Phix_p$, sostituendo nell'equazione di moto hai:
$MPhiddotx_p+KPhix_p=0$
Premoltiplicando a sinistra per $Phi^T$ hai:
$Phi^TMPhiddotx_p+Phi^TKPhix_p=0$
Dalle proprieta di ortogonalita dei modi propri si arriva a dire che la matrice dei modi propri diagonalizza M e K, quind le matrici:
$M_p=Phi^TMPhi$
$K_p=Phi^TKPhi$
sono la rappresentazione di K e M nel nuovo sistema di coordinate $x_p$ e risulta che questa rappresentazione è diagonale.
QUesto è fondamentale perché ci permette di disaccoppiare le equazioni di moto e risolverle una a una nel sistema di coordinate principali $x_p$ e poi tornare nel sistema originaria attraverso la trasformazione di coordinate di prima.
Fare questo passaggio è fondamentale soprattutto quando nel sistema è presente una forzante $Mddotx+Kx=f$.
In questo caso per prima cosa si risolve il problema non forzato, si trovano modi e pulsazioni proprie, si passa quindi al sistema di coordinate principali e in questo sistema di coordinate si risolve il problema dinamico, in cui risulta facilmente risolvibile e da luogo ai concetto di risonanza, ricettanza etc che avrai sentito.
$x=sum X_ie^(iomegat)$
Ossia la risposta del sistema è una combinazione lineare dei modi propri alle rispettive pulsazioni proprie.
Ma la questione non si ferma qui. Infatti se fosse presente una forzante nel sistema aver trovato i modi e le pulsazioni proprie è di grande utilita nel risolvere il problema forzato perché il problema di base è accoppiato (ossia le varie equazioni sono accoppiate tra loro e non è semplice risolverle in maniera diretta perché i gdl nei sistemi meccanici in generale sono dell'ordine dei migliaia, basti pensare agli elementi finiti). Per questo si sfruttano le proprietà di ortogonalità dei modi propri, ossia si dimostra che i modi X_i e X_j con $i!=j$ sono ortognali rispetto a M e K, come hai scritto te.
Questo ci permette di diagonalizzare M e K, in pratica ci consente di fare un cambio di coordinate in cui la rappresentazione di M e K è diagonale. Considera quindi il seguente cambio di coordinate:
$x_p=Phi^-1x$
In cui $Phi$ è la matrice dei modi propri.
Allora hai: $x=Phix_p$, sostituendo nell'equazione di moto hai:
$MPhiddotx_p+KPhix_p=0$
Premoltiplicando a sinistra per $Phi^T$ hai:
$Phi^TMPhiddotx_p+Phi^TKPhix_p=0$
Dalle proprieta di ortogonalita dei modi propri si arriva a dire che la matrice dei modi propri diagonalizza M e K, quind le matrici:
$M_p=Phi^TMPhi$
$K_p=Phi^TKPhi$
sono la rappresentazione di K e M nel nuovo sistema di coordinate $x_p$ e risulta che questa rappresentazione è diagonale.
QUesto è fondamentale perché ci permette di disaccoppiare le equazioni di moto e risolverle una a una nel sistema di coordinate principali $x_p$ e poi tornare nel sistema originaria attraverso la trasformazione di coordinate di prima.
Fare questo passaggio è fondamentale soprattutto quando nel sistema è presente una forzante $Mddotx+Kx=f$.
In questo caso per prima cosa si risolve il problema non forzato, si trovano modi e pulsazioni proprie, si passa quindi al sistema di coordinate principali e in questo sistema di coordinate si risolve il problema dinamico, in cui risulta facilmente risolvibile e da luogo ai concetto di risonanza, ricettanza etc che avrai sentito.
Complimenti sei preparatissimo ... a differenza di qualcuno di mia conoscenza ....
Nel caso di sistema forzante dovrei quindi trovare una espressione sempre nelle coordinate principali del tipo $[Phi]^T[F][Phi]$?
Ho l abitudine di indicare le matrici con le parentesi quadre...
Nel caso di sistema forzante dovrei quindi trovare una espressione sempre nelle coordinate principali del tipo $[Phi]^T[F][Phi]$?
Ho l abitudine di indicare le matrici con le parentesi quadre...
No, una volta trovata la matrice modale $Phi$, fai la trasformazione $x=Phix_p$ e ottieni:
$MPhiddotx_p+KPhix_p=f$
Quindi premoltiplichi per $Phi^T$:
$Phi^TMPhiddotx_p+Phi^TKPhix_p=Phi^Tf$
Per quanto detto quindi hai le matrici $M_p$ e $K_p$ diagonali, mentre il termine $f_p=Phi^Tf$ rappresenta le forzanti principali, ossia la proiezione delle forzanti sulle coordinate principali, infine:
$M_pddotx_p+K_px_p=f_p$
Rappresenta l'equazione di moto nelle coordinate principali.
brutta abitudine, ti fa perdere tempo inutilmente e inoltre non permette di afferrare al volo le analogie "scalari", e vettoriali/matriciali/tensoriali...ossia per me scrivere $Mddotx+Kx=0$ lo vedo gia come una relazione matriciale perché ho l'abitudine a vedere le cose in modo piu generale, e considerando che nella pratica ingegneristica qualsiasi relazione è matriciale, questo ti evita inutili forme di rappresentzioni per le matrici.
$MPhiddotx_p+KPhix_p=f$
Quindi premoltiplichi per $Phi^T$:
$Phi^TMPhiddotx_p+Phi^TKPhix_p=Phi^Tf$
Per quanto detto quindi hai le matrici $M_p$ e $K_p$ diagonali, mentre il termine $f_p=Phi^Tf$ rappresenta le forzanti principali, ossia la proiezione delle forzanti sulle coordinate principali, infine:
$M_pddotx_p+K_px_p=f_p$
Rappresenta l'equazione di moto nelle coordinate principali.
Ho l abitudine di indicare le matrici con le parentesi quadre...
brutta abitudine, ti fa perdere tempo inutilmente e inoltre non permette di afferrare al volo le analogie "scalari", e vettoriali/matriciali/tensoriali...ossia per me scrivere $Mddotx+Kx=0$ lo vedo gia come una relazione matriciale perché ho l'abitudine a vedere le cose in modo piu generale, e considerando che nella pratica ingegneristica qualsiasi relazione è matriciale, questo ti evita inutili forme di rappresentzioni per le matrici.
Tra le varie c è un altra cosa che non ho capito ed è una scrittura abbastanza ricorrente nelle varie dimostrazioni.
Viene definita la massa modale come
$M_(k)=(X_(k))^T[M](X_(k))$
e spesso mi trovo questa equivalenza (premoltiplicando $x(t)=[Phi]x_(p)(t)$ per $(X_(k))^T[M]$ e considerando $x_(p_(i))=( A_(i)cos(ω_(n_(i))t)+B_(i)sin(ω_(n_(i))t))$ sono le soluzioni armoniche i-esime nelle direzioni principali, ottengo:
$(X_(k))^T[M]x(t)=(X_(k))^T[M][Phi]X_(p)(t)= sum_(i = 1\ldotsn) (X_(k))^T[M](X_(i))(A_(i)cos(ω_(n_(i))t)+B_(i)sin(ω_(n_(i))t))=M_(k)(A_(k)cos(ω_(n_(k))t)+B_(k)sin(ω_(n_(k))t)) $
Da qui poi si trovano $A_(k)$ e $B_(k)$ per $t=0$
Faccio difficoltà a capire:
$sum_(i = 1\ldotsn) (X_(k))^T[M](X_(i))(A_(i)cos(ω_(n_(i))t)+B_(i)sin(ω_(n_(i))t))=M_(k)(A_(k)cos(ω_(n_(k))t)+B_(k)sin(ω_(n_(k))t)) $
dipende dal fatto che tutti gli altri autovettori diversi da k sono ortogonali e quindi si annullano??
Viene definita la massa modale come
$M_(k)=(X_(k))^T[M](X_(k))$
e spesso mi trovo questa equivalenza (premoltiplicando $x(t)=[Phi]x_(p)(t)$ per $(X_(k))^T[M]$ e considerando $x_(p_(i))=( A_(i)cos(ω_(n_(i))t)+B_(i)sin(ω_(n_(i))t))$ sono le soluzioni armoniche i-esime nelle direzioni principali, ottengo:
$(X_(k))^T[M]x(t)=(X_(k))^T[M][Phi]X_(p)(t)= sum_(i = 1\ldotsn) (X_(k))^T[M](X_(i))(A_(i)cos(ω_(n_(i))t)+B_(i)sin(ω_(n_(i))t))=M_(k)(A_(k)cos(ω_(n_(k))t)+B_(k)sin(ω_(n_(k))t)) $
Da qui poi si trovano $A_(k)$ e $B_(k)$ per $t=0$
Faccio difficoltà a capire:
$sum_(i = 1\ldotsn) (X_(k))^T[M](X_(i))(A_(i)cos(ω_(n_(i))t)+B_(i)sin(ω_(n_(i))t))=M_(k)(A_(k)cos(ω_(n_(k))t)+B_(k)sin(ω_(n_(k))t)) $
dipende dal fatto che tutti gli altri autovettori diversi da k sono ortogonali e quindi si annullano??
Si esatto
una cosa che per te sicuramente sarà banale (sono 15 anni che non faccio più un esercizio), faccio difficoltà per un sistema generico a definire le matrici di massa e di rigidezza, prendiamo ad esempio un modello semplice come il seguente (trascurando al momento gli smorzatori viscosi):

Io procedo (ma non so se è corretto), simulando lo spostamento di ogni massa in direzione positiva (in questo caso verso il basso), e mettendo in equilibrio ogni massa.
Ad esempio sulla prima (quella più in alto) avrò:
- una forza elastica verso l'alto pari a $-k*x_(1)$ (il segno meno è dovuto all'orientatamento in su)
- una forza elastica (il verso dipende dalla differenza tra $x_(2)$ e $x_(1)$, in ogni caso per convenzione, questa forza sarà $-kx_(1)+kx_(2)$
- la massa per accelerazione
Per le varie masse numerate dall'alto verso il basso in 1-2-3 avrò:
1) $mddot(x_(1))+x_(1)(-2k)+x_(2)(k)+x_(3)(0)=0$
2) $mddot(x_(2))+x_(1)(k)+x_(2)(-2k)+x_(3)(k)=0$
3) $mddot(x_(3))+x_(1)(0)+x_(2)(k)+x_(3)(-k)=0$
Da cui ne deriva la matrice di massa diagonale:
$ [ ( m , 0 , 0 ),( 0 , m , 0 ),( 0 , 0 , m ) ] $
e la matrice di rigidezza:
$ [ (-2k , k , 0 ),( k , -2k , k ),( 0 , k , -k ) ] $
E' corretta? Il modo di approcciarsi a questa tipologia di problemi è corretto?
Scusami se ti sto tempestando di domande ...
Per quanto riguarda gli smorzatori, in questo caso la matrice è analoga a quella delle rigidezze, quindi è proporzionale a $[K]$ e si può risolvere sempre in coordinate principali (diversamente sarebbe stato un casotto).

Io procedo (ma non so se è corretto), simulando lo spostamento di ogni massa in direzione positiva (in questo caso verso il basso), e mettendo in equilibrio ogni massa.
Ad esempio sulla prima (quella più in alto) avrò:
- una forza elastica verso l'alto pari a $-k*x_(1)$ (il segno meno è dovuto all'orientatamento in su)
- una forza elastica (il verso dipende dalla differenza tra $x_(2)$ e $x_(1)$, in ogni caso per convenzione, questa forza sarà $-kx_(1)+kx_(2)$
- la massa per accelerazione
Per le varie masse numerate dall'alto verso il basso in 1-2-3 avrò:
1) $mddot(x_(1))+x_(1)(-2k)+x_(2)(k)+x_(3)(0)=0$
2) $mddot(x_(2))+x_(1)(k)+x_(2)(-2k)+x_(3)(k)=0$
3) $mddot(x_(3))+x_(1)(0)+x_(2)(k)+x_(3)(-k)=0$
Da cui ne deriva la matrice di massa diagonale:
$ [ ( m , 0 , 0 ),( 0 , m , 0 ),( 0 , 0 , m ) ] $
e la matrice di rigidezza:
$ [ (-2k , k , 0 ),( k , -2k , k ),( 0 , k , -k ) ] $
E' corretta? Il modo di approcciarsi a questa tipologia di problemi è corretto?
Scusami se ti sto tempestando di domande ...
Per quanto riguarda gli smorzatori, in questo caso la matrice è analoga a quella delle rigidezze, quindi è proporzionale a $[K]$ e si può risolvere sempre in coordinate principali (diversamente sarebbe stato un casotto).
Come hai messo le varie coordinate lagrangiane $x_i$?
in direzione verticale con verso in basso positivo
Ma l'origine? tutte e tra hanno l'origine nel telaio in alto oppure ognuna ha origine nella massa che sta sopra?
ognuna ha l'origine nella sua posizione iniziale ($x_(1)$ ad esempio rappresenta la posizione rispetto all'origine della massa 1, ecc..), altri esempi li ho visti trattati così