Le forze assiali di un asta di compressione sono negative?

evvaimatematica
ciao a tutti,
in scienze delle costruzioni quando trovo le forze assiali su un asta e mi vengono negative,
se mi vengono negative vuole dire che sono di compressione e se mi vengono positive sono di trazione?
e nel taglio se mi vengono negative o positive cosa significa?
grazie a tutti !!!!
buon fine settimana !!!
:smt023

Risposte
peppe.carbone.90
se mi vengono negative vuole dire che sono di compressione e se mi vengono positive sono di trazione?


Sì.

nel taglio se mi vengono negative o positive cosa significa?


Considerato un concio elementare di trave, se il taglio viene positivo significa che esso tende a far ruotare il concio in senso orario; se negativo tende a farlo ruotare in senso antiorario.

mircoFN1
"JoJo_90":

Considerato un concio elementare di trave, se il taglio viene positivo significa che esso tende a far ruotare il concio in senso orario; se negativo tende a farlo ruotare in senso antiorario.


Interessante definizione, quindi se guardo la trave dall'alta parte il segno del taglio si inverte?

peppe.carbone.90
In realtà il segno non cambia, perchè guardando o a destra o a sinistra le caratteristiche di sollecitazione sono le stesse, in segno e modulo. I segni possono cambiare se si usano convenzioni diverse.

mircoFN1
Ma allora la tua definizione di taglio mi sembra un po' inconsistente. Se un verso è orario guardato da una parte diventa anitorario dall'altra. Quindi dovresti definire il segno del taglio in modo che non risenta di questa ambiguità se vuoi che sia, come sostieni, indipendente dall'osservatore, non credi?

peppe.carbone.90
"mircoFN":
...la tua definizione di taglio mi sembra un po' inconsistente...


Vorrei precisare che la definizione che ho riportato non è mia, ma viene riportata (che io sappia) generalmente nei corsi di Scienza delle Costruzioni. Se riesco cerco di riportare qui almeno una fonte bibliografica.

"mircoFN":
Se un verso è orario guardato da una parte diventa anitorario dall'altra.


Sinceramente non ho ben capito questa affermazione.
Ripeto quello che ho scritto nel post precedente: le caratteristiche di sollecitazione sono le stesse sia che io guardi a destra o sinistra di una sezione scelta arbitrariamente.
Per quanto riguarda i segni essi dipendono dal sistema di riferimento e dalle convenzioni scelte: ad esempio potrei affermare (come mi sembra accade nel mondo anglosassone) che lo sforzo normale è positivo se è di compressione anzichè di trazione.

"mircoFN":
Quindi dovresti definire il segno del taglio in modo che non risenta di questa ambiguità se vuoi che sia, come sostieni, indipendente dall'osservatore, non credi?


Non credo di dover essere io a definire il segno del taglio dal momento che sono un semplice studente che si limita a riportare quanto studiato e appreso.

Per chiarire meglio come funzionano le convenzioni sui segni posso consigliarti di dare un'occhiata qui:

http://books.google.it/books?id=945Q2aA ... ne&f=false

mircoFN1
"JoJo_90":

Non credo di dover essere io a definire il segno del taglio dal momento che sono un semplice studente che si limita a riportare quanto studiato e appreso.


Non voglio fare polemiche e quindi mi limito a ricitarti

"JoJo_90":

Considerato un concio elementare di trave, se il taglio viene positivo significa che esso tende a far ruotare il concio in senso orario; se negativo tende a farlo ruotare in senso antiorario.


Questa mi sembra una definizione e, su questo sono sicuro, è tua. Se non ti senti all'altezza in quanto studente (chissà perché poi) di dare definizioni ad altri, perché lo fai?

La suddetta 'definizione' sul segno del taglio non è corretta, come ti ho fatto notare. Che possa essere presente su certa letteratura tecnica non rigorosa non ne elimina l'ambiguità. Ricorda che chi domanda e legge questi post spesso lo fa per chiarirsi le idee e non apprezza quando la discussione le rende ancora più confuse.

Ciao

peppe.carbone.90
No per carità nemmeno io voglio far polemica. Ti assicuro però che la definizione non è mia (vedi ad esempio il testo che ho linkato) e l'ho riportata perchè costituiva una risposta alla domanda postata. Sulla sua correttezza o meno non sò che dirti. Posso parlare per quello che ho studiato ovvero che è semplicemente una questione di convenzione.
Se l'utente che ha postato la domanda o altri, hanno interesse ad approfondire la questione dico subito che non sono in grado di dare spiegazioni più approfondite. In questo senso come dici tu, non mi sento all'altezza o meglio, riconosco di non avere le conoscenze necessarie per addentrarmi in argomentazioni più approfondite, come la discussione sulla correttezza o meno della definizione data.
Spero con questo di aver chiarito la mia posizione e chiedo scusa se i toni del post precedente sono sembrati toni polemici.

Detto questo, volevo riportare una nota bibliografica che credo risponda ai dubbi di mircoFN:

Alberto Carpinteri, Scienza delle Costruzioni 1, Pitagora Editrice Bologna, 1993:

    [...] lo sforzo tagliante è assunto positivo quando tende a far ruotare in senso orario il tronco di trave su cui agisce [...][/list:u:34rdvcgr]

    poco dopo:

      Si comprende come tali convenzioni siano del tutto arbitrarie e, tranne che per lo sforzo normale, relative all'orientazione dell'osservatore (il momento flettente) o al suo semispazio di osservazione (il taglio)[/list:u:34rdvcgr]

      Credo che questa sia una spiegazione più dettagliata e credo anche che il prof Carpinteri possa considerarsi affidabile.

      Non credo infine di aver scritto qualcosa di diverso nella definizione precedente (tranne per il fatto che ho considerato un concio elementare). Non ho infatti parlato di invarianza rispetto all'osservatore, ma ho scritto che quando vado a calcolare il taglio in una struttura e faccio una sezione, sia che io guardi a destra o a sinistra di tale sezione, il taglio mi verrà uguale sia in segno sia in modulo.

mircoFN1
Anche Dio ha fatto la mosca e anche Carpinteri può sbagliare, soprattutto in un testo didattico. Ti assicuro che esistono definizioni rigorose che permettono di rendere il taglio e il momento indipendenti dall'orientazione dell'osservatore e dal suo semispazio di osservazione. Come tutte le convenzioni, anche queste hanno il loro fisiologico livello di arbitrarietà (legata alla scelta del sistema di riferimento locale) ma questa è una ovvietà: cosa c'è di più convenzionle di una convenzione?
Si può invece dire che per un materiale isotropo il segno del taglio non è importante dal punto di vista degli effetti che produce e questo giustifica il fatto che molti testi non sono precisi nella sua definizione. L'effetto del segno nelle componenti normali è invece significativo anche per i materiali più semplici e per questo si sta attenti. Chi si occupa di materiali non isotropi deve stare attento anche al segno del taglio.
Ma non voglio sembrare lezioso o pignolo e quindi penso che, se non hai voglia di approfondire la questione, la possiamo chiudere qui.
Ne approfitto comunque per farti osservare che la nozione di senso orario e antiorario è spesso ambigua e si può applicare con una certa tranquillità solo nei problemi piani per i quali il punto di vista dell'osservatore è di fatto scontato (la figura si guarda infatti sempre da sopra il foglio e non in trasparenza da dietro). Per i problemi tridimensionali la questione è molto più delicata.

Ciao

peppe.carbone.90
"mircoFN":
Anche Dio ha fatto la mosca e anche Carpinteri può sbagliare, soprattutto in un testo didattico.


Per carità tutto può essere, però a questo punto dovremmo sempre mettere in dubbio tutto quello che leggiamo o studiamo (con questo non voglio dire che è bisogna studiare coi paraocchi, anzi sono propenso per uno studio critico).

"mircoFN":
Ma non voglio sembrare lezioso o pignolo e quindi penso che, se non hai voglia di approfondire la questione, la possiamo chiudere qui


Assolutamente si, ho voglia di approfondire la questione dato che ne ho l'opportunità. Certo, sempre se vuoi.

"mircoFN":
Ti assicuro che esistono definizioni rigorose che permettono di rendere il taglio e il momento indipendenti dall'orientazione dell'osservatore e dal suo semispazio di osservazione.


Come su, mi piacerebbe conoscerle per poter imparare di più.

"mircoFN":
Si può invece dire che per un materiale isotropo il segno del taglio non è importante dal punto di vista degli effetti che produce e questo giustifica il fatto che molti testi non sono precisi nella sua definizione. L'effetto del segno nelle componenti normali è invece significativo anche per i materiali più semplici e per questo si sta attenti. Chi si occupa di materiali non isotropi deve stare attento anche al segno del taglio.


A questo proposito vorrei solo dire che a mio avviso il discorso riguarda un livello di approfondimento maggiore di quello richiesto dalla domanda postata inizialmente.

Nel rispondere, forse sbagliando, ho dato per scontato che l'asta oggetto della domanda rientri nella categoria dei corpi rigidi piani. Quindi ritengo non inerente (ma non per questo non interessante, anzi) parlare di materiali isotropi o di ambiguità della nozione di senso orario o antiorario, in quanto questo potrebbe confondere più che chiarire. Ma questo è solo un mio pensiero.

A conclusione rinnovo la mia richiesta di poterne sapere di più riguardo questa questione e se possibile mi piacerebbe avere qualche riferimento bibliografico che tratti l'argomento nel modo rigoroso citato.

mircoFN1
OK, perchè non apri un post con il problema del segno del taglio nelle travi? Potremmo parlarne lì senza andare fuori tema, cosa che invece abbiamo fatto abbondantemente in questo. Compatibilmente con il tempo, parteciperò volentieri alla dicussione.

Camillo
Ottima idea, mi associo come lettore :D

peppe.carbone.90
La trovo anche io una buona idea, sopratutto perchè non è bene continuare qui, visto che effettivamente si è andati fuori tema e di questo me scuso.

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