[Elettronica analogica]

97.russo


Questo esercizio mi provoca diverse perplessità.
L'ho risolto in questo modo: per $v_gamma =0$







Suppongo tutti i diodi accesi
Scelti i riferimenti ho che essendo la caduta di tensione sui diodi pari a 0 essi sono come dei corto circuiti quindi
$v_(out) = v_r3 / R_3 =0 $
$I_5 =0$
$I_1 = I_3 + I_4$
$I_3 + I_4 + I_2 =0$
$v_R2 = v_2$
$v_R3 = v_1$
Ma ora non riesco a trovare un espressione per $I_3$ e $I_4$ per verificare la mia ipotesi

Risposte
Sling
Suppongo tutti i diodi accesi


Intendi sempre accesi?
Il punto 1 ti chiede di valutare $V_{out}$ in funzione di $V_2$ che varia da $0V$ a $5V$.
All'inizio $V_2 =0V$ mentre $V_1=3V$ , possono essere accesi i diodi in questo caso?

Inoltre non ho capito nella tua espressione di $V_{out}$ cosa è $v_r$ (nota che l'espressione è anche dimensionalmente errata).

RenzoDF
"simoorusso":
... Questo esercizio mi provoca diverse perplessità.

Premesso che anche diverse tue equazioni mi provocano perplessità, io ragionerei nel seguente modo:

Caso 1 (diodi ideali)

Osservato che per V2 > 0 il diodo D1 risulterà sempre ON, essendo Vout riferita a massa, è chiaro che al crescere di V2, fino a quando il potenziale dell'anodo di D2 non supera il potenziale del punto centrale del partitore formato da R1 e R3, D2 e D3 risulteranno OFF e la tensione di uscita uguaglierà quella di ingresso, ovvero per

$V_2\ \le \ V_1/2 \quad \Rightarrow \quad V_{out}=V_2$

Superato quel limite la tensione d'uscita risulterà pari alla media pesata [nota]Ma puoi ovviamente usare un diverso metodo.[/nota] fra i potenziali di V1 di V2 e di massa (Teo. Millman), secondo le rispettive conduttanze.

$V_2\ \ge \ V_1/2 \quad \Rightarrow \quad V_{out}=(V_1/R_1+V_2/R_2+0/R_3)/(1/R_1+1/R_2+1/R_3)=(V_1+V_2)/3$

Fino a qui, concordi?

Gio23121
"RenzoDF":


Osservato che per V2 > 0 il diodo D1 risulterà sempre ON


Ciao Renzo, gentilmente potresti spiegarmi perchè D1 risulta sempre accesso? io ho provato a risolvere l'esercizio (nel caso ideale) e mi risulta che per V2>1.5 V tutti i tre diodi risultano accesi e Vout= V1+V2/3 ,mentre V2<1.5V i diodi risultano tutti spenti e Vout= V1/2 cioè 1.5V.

Sling
Credo che sia perché tu (come avevo fatto anche io) hai considerato D1 in parallelo a D2 e D3 ,ossia la presenza di un nodo tra D1 R1 D3 R3 e Vout, mentre RenzoDF no (ossia l'anodo di D1 collegato tra R2 e D2 e il catodo a Vout). Dal disegno non si capisce in quanto nessun nodo è evidenziato ma pensandoci, se i diodi fossero effettivamente in parallelo ci sarebbe un problema nel punto 2 qualora si trovassero tutti e tre accesi contemporaneamente.
Attendiamo comunque la risposta di RenzoDF.

RenzoDF
"Sling":
... Dal disegno non si capisce in quanto nessun nodo è evidenziato ...

Se in uno schema elettrico, nell'incrocio di due conduttori, non è indicato il punto di interconnessione, non esiste collegamento fra i due; è semplicemente una regola del disegno elettrico.

Sling
Certo, ma nello schema proposto non c'è nessun punto di connessione, neanche dove dovrebbero, al che mi è venuto il dubbio che potesse essercene uno anche li. :roll:

RenzoDF
"Sling":
Certo, ma nello schema proposto non c'è nessun punto di connessione, neanche dove dovrebbero, ...

Non vedo dove dovrebbero esserci.

Sling
[ot]Penso tu ti riferisca a una tecnica di disegno di circuiti elettrici che non prevede il punto di connessione per tre bipoli interconnessi. Io l'ho sempre visto usare in questi casi e inoltre, secondo me, rende anche più leggibile lo schema.
Comunque buono a sapersi. :D[/ot]

Quinzio
Queste regole grafiche negli schemi elettrici vanno prese con molto buon senso.
Io in genere ho queste linee guida.
Negli schizzi fatti a mano le giunzioni vanno sempre evidenziate con un pallino (anche le "T") e negli incroci una delle due connessioni deve fare lo "scavalco", il semicerchio piccolo.
Negli schemi a computer lo scavalco si omette ma non il pallino (li disegna in automatico il computer, perche' complicarsi la vita ?).

Nello schema sopra, che e' ambiguo, direi che i diodi sono in parallelo.

RenzoDF
"Quinzio":
Queste regole grafiche negli schemi elettrici vanno prese con molto buon senso.

Le regole grafiche vengono imposte dalla normativa [nota]In questo caso CEI EN 60617-3.[/nota], non dal "buon senso" individuale.

"Quinzio":
Io in genere ho queste linee guida.
Negli schizzi fatti a mano le giunzioni vanno sempre evidenziate con un pallino (anche le "T") e negli incroci una delle due connessioni deve fare lo "scavalco", il semicerchio piccolo.

Premesso che nelle connessioni si cerca sempre di evitare i "punti di connessione" (pallini), il loro uso è ammesso come "seconda forma" dalla suddetta normativa, sia per le T che per gli incroci di due conduttori, ma in ques'ultimo caso è considerata "eccezionale", proprio per il discorso dell'ambiguità [nota]Due fili che si intersecano non sono (quasi) mai connessi.[/nota], ma comunque nell'incrocio non sono ammessi gli "scavalchi". [nota]Se nei disegni un po' complessi si dovessero usare gli scavalchi sai che schifo ne verrebbe fuori?[/nota]

Poi, ovviamente, ognuno a casa sua, può crearsi le regole che vuole. :)

"Quinzio":
Nello schema sopra, che e' ambiguo, direi che i diodi sono in parallelo.

Che sia fuori dalle "regole" non c'è dubbio, ma quando vedo un attraversamento senza punto di connessione, non posso che supporre che chi lo ha disegnato le conosca.

Quinzio
Grazie per la dettagliata precisazione.

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