Differenza tra ventilatore, compressore e turbocompressore
Salve, se ho capito bene, i tre dispositivi quali ventilatore, compressore e turbocompressore hanno lo stesso principio di funzionamento. Ognuno di questi dispositivi è dotato di un albero (montato su dei cuscinetti suppongo) sul quale è attaccata una girante. Dei dispositivi esterni esercitano delle forze sulla girante, mettendola in rotazione; queste forze, inoltre, poichè spostano il loro punto di applicazione, compiono lavoro. Infine, la rotazione della girante ha l'effetto di "risucchiare" e aumentare la velocità del fluido, aumentandone la pressione. E' corretta più o meno questa spiegazione?
Qual è la differenza tra un compressore e un turbocompressore?
Grazie!
Qual è la differenza tra un compressore e un turbocompressore?
Grazie!
Risposte
Più o meno, più o meno...
Si tratta di macchine "operatrici" , che ricevono lavoro meccanico da un motore e lo trasformano in energia di altra specie comunicandola ad un fluido comprimibile. Nel ventilatore ha importanza soprattutto la velocità impressa al fluido, non la variazione di pressione. Nel compressore viceversa ha importanza la variazione di pressione.
"Compressore" è il generico nome che si dà alla macchina operatrice. Ne esistono di numerosi tipi : volumetrici, rotativi...
"Turbocompressore" significa che il compressore è azionato da una turbina.
Studierai il tutto in "Macchine" .
Si tratta di macchine "operatrici" , che ricevono lavoro meccanico da un motore e lo trasformano in energia di altra specie comunicandola ad un fluido comprimibile. Nel ventilatore ha importanza soprattutto la velocità impressa al fluido, non la variazione di pressione. Nel compressore viceversa ha importanza la variazione di pressione.
"Compressore" è il generico nome che si dà alla macchina operatrice. Ne esistono di numerosi tipi : volumetrici, rotativi...
"Turbocompressore" significa che il compressore è azionato da una turbina.
Studierai il tutto in "Macchine" .
"navigatore":
Più o meno, più o meno...
Si tratta di macchine "operatrici" , che ricevono lavoro meccanico da un motore e lo trasformano in energia di altra specie comunicandola ad un fluido comprimibile. Nel ventilatore ha importanza soprattutto la velocità impressa al fluido, non la variazione di pressione. Nel compressore viceversa ha importanza la variazione di pressione.
"Compressore" è il generico nome che si dà alla macchina operatrice. Ne esistono di numerosi tipi : volumetrici, rotativi...
"Turbocompressore" significa che il compressore è azionato da una turbina.
Studierai il tutto in "Macchine" .
Grazie per la risposta navigatore. Sto studiando Fisica Tecnica e il libro mi fa un breve cenno a tali dispositivi.
Ne approfitto per farti una domanda sulla pressione di un fluido, concetto che mi lascia dei dubbi.
Prendiamo l'acqua contenuta in un bicchiere. Se prendo una superficie molto piccola e la metto all'interno dell'acqua, si rileva sperimentalmente che quest'ultima esercita una forza distribuita su tale superficie; facendo il rapporto tra il valore della forza e quello della superficie, ottengo un numero detto pressione. Si verifica inoltre che tale numero è indipendente dal modo in cui oriento la superficie (centrata sempre nello stesso punto di prima). Ancora, l'esperienza mi fa notare che se centro tale superficie in un punto qualunque del piano orizzontale contenente il punto precedente, il valore della pressione continua ad essere lo stesso, e indipendentemente dall'orientazione. Possiamo dunque concludere che, in un fluido in quiete, la pressione non varia muovendosi lungo piani orizzontali. Si verifica, invece, che in un fluido in quiete la pressione varia al variare della quota, e tale situazione è espressa dalla legge di Stevino. Questo discorso vale per il gas in equilibrio termodinamico entro un cilindro, per l'aria presente sulla Terra, insomma per un qualunque fluido in quiete. (EDIT, forse questo discorso vale solo per i liquidi in quiete, ma non per i gas...). In tale caso la pressione varia sempre da punto a punto, però solo con la quota, mentre è costante se ci si sposta lungo piani orizzontali.
E' giusto?
Prendiamo adesso un fluido in movimento, per esempio l'acqua che scorre in un tubo (oppure il sangue che scorre nelle vene). La domanda è: cosa significa, nel caso di un fluido in movimento, "pressione di un fluido"?
Ti ringrazio, buona giornata!
La prima parte va bene, praticamente hai espresso il principio di Pascal e quello dei vasi comunicanti.
Per la seconda domanda si può ricorrere all'equazione di Eulero, applicata a fluidi ideali incomprimibili (altrimenti si ricorre a Navier- Stokes), dalla quale,tra l'altro, si ricava la legge idrostatica valida per fluidi in quiete e il principio di Bernoulli.
$ gamma*nabla h +nabla p=-rho*((dv)/dt) $
che significa che la pressione può avere andamento idrostatico quando la forza è nulla(il termine a DX è 0), e che invece dipende dall'accelerazione temporale quando è presente una forza (oltre alla gravità, già contemplata nella stessa equazione). Si può più facilmente capire dall'equazione di Bernoulli, che non è altro che l'equazione di Eulero proiettata lungo una linea di corrente:
$ p/(gamma)+h+(v^2)/(2g)= cost $ lungo una linea di corrente. Se prendi un a linea di corrente orizzontale puoi facilmente capire come la pressione vari al variare della velocità e quindi come essa dipendi da variazioni temporali di velocità, cioè accelerazioni.
Per la seconda domanda si può ricorrere all'equazione di Eulero, applicata a fluidi ideali incomprimibili (altrimenti si ricorre a Navier- Stokes), dalla quale,tra l'altro, si ricava la legge idrostatica valida per fluidi in quiete e il principio di Bernoulli.
$ gamma*nabla h +nabla p=-rho*((dv)/dt) $
che significa che la pressione può avere andamento idrostatico quando la forza è nulla(il termine a DX è 0), e che invece dipende dall'accelerazione temporale quando è presente una forza (oltre alla gravità, già contemplata nella stessa equazione). Si può più facilmente capire dall'equazione di Bernoulli, che non è altro che l'equazione di Eulero proiettata lungo una linea di corrente:
$ p/(gamma)+h+(v^2)/(2g)= cost $ lungo una linea di corrente. Se prendi un a linea di corrente orizzontale puoi facilmente capire come la pressione vari al variare della velocità e quindi come essa dipendi da variazioni temporali di velocità, cioè accelerazioni.
Lisdap, la giornata era buona prima di leggere il tuo post....( scherzo, eh...ma non troppo...).
Ti dico subito che anche per i gas ( per esempio, l'aria) in quiete in un campo gravitazionale si considera ( o si dovrebbe considerare) la variazione di pressione con l'altezza. Per l'aria esiste una "equazione barometrica", che però noi abitanti della Terra, a livello del suolo, non prendiamo in considerazione. Se abiti al 5° piano di un palazzo, e scendi in strada, sta pur tranquillo; la pressione dell'aria non cambia, ovvero cambia in maniera così ridicolmente piccola che puoi dire che è costante. E se consideri un serbatoio chiuso, dove nella metà inferiore c'è un liquido e nella metà superiore c'è aria in pressione, si assume che la pressione nell'aria sia costante per tutta l'altezza sopra il liquido.
Ma sei vai in alta montagna, l'acqua bolle a temperatura inferiore a 100°C....E tu che sei bravo certamente sai il perchè.
Poi...la pressione in un fluido in moto ha lo stesso significato che per un fluido in quiete : "sforzo unitario".
Hai presente l'equazione indefinita di Eulero ( anno 1775, mica ha aspettato a noi...) del movimento di un fluido perfetto ? : $\rho(\vecF-\vecA) = \nabla p $
Potrei anche dirti che, nelle ipotesi del teorema di Bernouilli ( fluido perfetto, pesante, incomprimibile, in moto permanente), che vale per un filetto fluido, la pressione ( o meglio, il rapporto $p/\rho$) è uno dei tre termini energetici, per unità di massa fluida, che si mantiene costante.
Altro discorso è ( ed è qui forse che vuoi andare a parare...) il fatto che il moto possa alterare la distribuzione delle pressioni, ad es. se una corrente in pressione in un tubo passa in un tratto curvo del tubo, con piccolo raggio di curvatura, si hauna distribuzione delle pressioni, nella sezione del tubo dove maggiore è la curvatura, che si discosta dalla distribuzione idrostatica. Quando invece la curvatura è piccola, cioè i raggi di curvatura delle singole traiettorie sono grandi, si constata che la distribuzione delle pressioni nelle sezioni trasversali si discosta molto poco dalla distribuzione idrostatica. Si parla allora di correnti "gradualmente variate" o "lineari" ( Venturoli), e si assume ladistribuzione idrostatica.
PS : Batted , ci siamo sovrapposti, scusa.
Ti dico subito che anche per i gas ( per esempio, l'aria) in quiete in un campo gravitazionale si considera ( o si dovrebbe considerare) la variazione di pressione con l'altezza. Per l'aria esiste una "equazione barometrica", che però noi abitanti della Terra, a livello del suolo, non prendiamo in considerazione. Se abiti al 5° piano di un palazzo, e scendi in strada, sta pur tranquillo; la pressione dell'aria non cambia, ovvero cambia in maniera così ridicolmente piccola che puoi dire che è costante. E se consideri un serbatoio chiuso, dove nella metà inferiore c'è un liquido e nella metà superiore c'è aria in pressione, si assume che la pressione nell'aria sia costante per tutta l'altezza sopra il liquido.
Ma sei vai in alta montagna, l'acqua bolle a temperatura inferiore a 100°C....E tu che sei bravo certamente sai il perchè.
Poi...la pressione in un fluido in moto ha lo stesso significato che per un fluido in quiete : "sforzo unitario".
Hai presente l'equazione indefinita di Eulero ( anno 1775, mica ha aspettato a noi...) del movimento di un fluido perfetto ? : $\rho(\vecF-\vecA) = \nabla p $
Potrei anche dirti che, nelle ipotesi del teorema di Bernouilli ( fluido perfetto, pesante, incomprimibile, in moto permanente), che vale per un filetto fluido, la pressione ( o meglio, il rapporto $p/\rho$) è uno dei tre termini energetici, per unità di massa fluida, che si mantiene costante.
Altro discorso è ( ed è qui forse che vuoi andare a parare...) il fatto che il moto possa alterare la distribuzione delle pressioni, ad es. se una corrente in pressione in un tubo passa in un tratto curvo del tubo, con piccolo raggio di curvatura, si hauna distribuzione delle pressioni, nella sezione del tubo dove maggiore è la curvatura, che si discosta dalla distribuzione idrostatica. Quando invece la curvatura è piccola, cioè i raggi di curvatura delle singole traiettorie sono grandi, si constata che la distribuzione delle pressioni nelle sezioni trasversali si discosta molto poco dalla distribuzione idrostatica. Si parla allora di correnti "gradualmente variate" o "lineari" ( Venturoli), e si assume ladistribuzione idrostatica.
PS : Batted , ci siamo sovrapposti, scusa.
"navigatore":
( scherzo, eh...ma non troppo...).
In che senso "ma non troppo"?

Nel senso che i tuoi post mi fanno venire il mal di testa, talvolta....
Ma no, dai, non te la prendere! Scherzo e basta, ok ?
Ma no, dai, non te la prendere! Scherzo e basta, ok ?