Un (altro) problema borgesiano
Carissimi, nella biblioteca di Babele descritta da Borges:
- ciascun libro è di quattrocentodieci pagine; ciascuna pagina, di quaranta righe; ciascuna riga di quaranta lettere;
il numero dei simboli ortografici è di venticinque;
non ci sono, nella vasta Biblioteca, due soli libri identici.
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I dati permettono di calcolare il numero di libri della Biblioteca. Esso è dato dalle possibili combinazioni (con ripetizioni) di 25 simboli su 410 × 40 × 40 posti, un numero circa uguale a $10$ alla $10^6$: un numero inconcepibilmente grande, ma finito.
Borges conclude il suo racconto così:
Aggiungo: [la Biblioteca è] infinita. Non introduco quest'aggettivo per un'abitudine retorica; dico che non è illogico pensare che il mondo sia infinito. Chi lo giudica limitato, suppone che in qualche luogo remoto i corridoi e le scale e gli esagoni possano inconcepibilmente cessare; ciò che è assurdo. Chi lo immagina senza limiti, dimentica che è limitato il numero possibile dei libri. Io m'arrischio a insinuare questa soluzione: La Biblioteca è illimitata e periodica. Se un eterno viaggiatore la traversasse in una direzione qualsiasi, constaterebbe alla fine dei secoli che gli stessi volumi si ripetono nello stesso disordine (che, ripetuto, sarebbe un ordine: l'Ordine). Questa elegante speranza rallegra la mia solitudine.
Fatemi capire: da come l'ho capita io, la biblioteca non è infinita. È invece illimitata.
Potrebbe avere la forma di una superficie sferica, una superficie finita ma senza limiti. O di un nastro di Moebius. O di un toro. Sbaglio?
In generale, quali sono le superfici tali che, percorrendole in una direzione, prima o poi ci si ritrova al punto di partenza?
Grazie.
Risposte
Ecco, ne ho imparata un'altra. C'è già chi ha provato a capire come possa essere fatta la biblioteca di Babele.
Il più famoso di questi tentativi è stato quello del matematico William Bloch, che (se ho capito bene) ha proposto una biblioteca come guscio di un'ipersfera.
Quindi la biblioteca non sarebbe un'ipersfera, che ha 4 dimensioni, ma il suo "guscio", che di dimensioni ne ha tre.
Ho capito bene?
Il più famoso di questi tentativi è stato quello del matematico William Bloch, che (se ho capito bene) ha proposto una biblioteca come guscio di un'ipersfera.
Quindi la biblioteca non sarebbe un'ipersfera, che ha 4 dimensioni, ma il suo "guscio", che di dimensioni ne ha tre.
Ho capito bene?
"Lorenzo Pantieri":
numero inconcepibilmente grande, ma finito.
certo.
"Lorenzo Pantieri":
Carissimi, nella biblioteca di Babele descritta da Borges:
ciascun libro è di quattrocentodieci pagine; ciascuna pagina, di quaranta righe; ciascuna riga di quaranta lettere;
il numero dei simboli ortografici è di venticinque;
non ci sono, nella vasta Biblioteca, due soli libri identici.
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I dati permettono di calcolare il numero di libri della Biblioteca. Esso è dato dalle possibili combinazioni (con ripetizioni) di 25 simboli su 410 × 40 × 40 posti, un numero circa uguale a $10$ alla $10^6$: un numero inconcepibilmente grande, ma finito.
Borges conclude il suo racconto così:
Aggiungo: [la Biblioteca è] infinita. Non introduco quest'aggettivo per un'abitudine retorica; dico che non è illogico pensare che il mondo sia infinito. Chi lo giudica limitato, suppone che in qualche luogo remoto i corridoi e le scale e gli esagoni possano inconcepibilmente cessare; ciò che è assurdo. Chi lo immagina senza limiti, dimentica che è limitato il numero possibile dei libri. Io m'arrischio a insinuare questa soluzione: La Biblioteca è illimitata e periodica. Se un eterno viaggiatore la traversasse in una direzione qualsiasi, constaterebbe alla fine dei secoli che gli stessi volumi si ripetono nello stesso disordine (che, ripetuto, sarebbe un ordine: l'Ordine). Questa elegante speranza rallegra la mia solitudine.
Fatemi capire: da come l'ho capita io, la biblioteca non è infinita. È invece illimitata.
Potrebbe avere la forma di una superficie sferica, una superficie finita ma senza limiti. O di un nastro di Moebius. O di un toro. Sbaglio?
In generale, quali sono le superfici tali che, percorrendole in una direzione, prima o poi ci si ritrova al punto di partenza?
Grazie.
Nel caso te lo fossi perso, qui trovi le mie risposte ai tuoi dubbi: https://www.matematicamente.it/staticfiles/curiosa/Ripa-biblioteca-borges.pdf