"Ogni spazio finitamente generato ammette una base" e insiemi massimali

marco2132k
Voglio provare a dimostrare in un modo simile a quanto scritto qui che ogni spazio finitamente generato ha una base.

Dimostrazione. Sia \( V \) non banale, finitamente generato da un insieme di \( n \) vettori \( \left\{v_1,\dots,v_n\right\} \). Devo provare l'esistenza di un insieme massimale nella famiglia \( \mathcal B \) dei sottoinsiemi linearmente indipendenti dello spazio (e, poiché questo è di tipo finito, posso evitare il lemma di Zorn e amici). L'esistenza di un elemento massimale in \( \mathcal{B} \) è implicata dall'esistenza di un massimo nell'insieme dei naturali \( k \) per i quali esiste un insieme di cardinalità \( k \) linearmente indipendente. Tale insieme non è vuoto, e se non ammettesse massimo, per ogni insieme linearmente indipendente di \( k \) elementi ne esisterebbe un altro di \( l>k \) elementi. \( \square \)

Come va? Mi sembra un modo di procedere più coerente con la dimostrazione del caso di \( V \) non di tipo finito.

Risposte
anto_zoolander
Ciao marco

Da quello che ho capito poni $A={k inNN| existsSsubsetB(#S=k wedge S$ \( l.i. \)$)}$
Poi dici che è non vuoto poiché $1 in A$ poiché lo spazio essendo non vuoto ammette almeno un vettore(che forma un sistema indipendente).

Il massimo esiste per forza perché se $k in A$ allora $k$ è là cardinalità di qualche sottoinsieme di $B={v_1,...,v_n}$ e quindi $kleqn$ e data l’esistenza del massimo...

In genere nel finito le cose filano quasi sempre meglio :lol:

PS: nella dimostrazione puoi anche non scrivere $B={v_1,...,v_n}$ ma semplicemente $BsubsetV$ con $#B=n$ e $<>=V$; nella dimostrazione la particolare scrittura di $B$ nemmeno la usi

marco2132k
Grazie per al risposta. Eccomi. Sì, avrei dovuto specificare all'inizio che ho diviso la dimostrazione nel caso di \( V \) banale e no, solo che ho dimenticato di scrivere che il caso \( V=\langle 0\rangle \) è vero. Usando i simboli del mio post, \( A \) è l'insieme \( \left\{\#S:S\in\mathcal{B}\right\} \). Questo si dimostra tenendo presente che in uno spazio \( n \)-finitamente generato ogni insieme linearmente indipendente[nota]Per me \( S\subset V \) (finito o meno) lo è, se nessun \( v\in S \) appartiene al sottospazio generato da \( S\setminus\{v\} \).[/nota] è anche finito, e quindi non c'è nessun problema a dire che \( A \) è l'insieme dei naturali \( k \) che [...].

"anto_zoolander":
Il massimo esiste per forza perché se $ k in A $ allora $ k $ è là cardinalità di qualche sottoinsieme di $ B={v_1,...,v_n} $ e quindi $ kleqn $ e data l’esistenza del massimo...
Qui stai praticamente affermando che per ogni insieme linearmente indipendente \( S \) di cardinalità \( \#S=k \) esiste un sottoinsieme del sistema di generatori \( B \) che ho fissato (inutilmente, come hai detto :-D ) della stessa cardinalità? Non capisco che cosa è \( B \).

Stai semplicemente dicendo che \( A \) ha una limitazione superiore (i.e., \( n \)), e quindi per sua natura un massimo?

p.s. Non ricordo più che cosa intendessi quando ho messo il \( \square \) ad indicare che la dimostrazione è conclusa, o che ne manca solo un passaggio banale; probabilmente avevo in mente una cosa sbagliata.

anto_zoolander
Le definizioni prese per una stessa cosa devono essere equivalenti; quindi puoi intenderla in qualsiasi modo :-D

Ti scrivo in forma estesa quanto volevo dire prima che tanto non ho sonno


vict85
Ti stai complicando la vita. Considera \(B_0 = \{ v_1, \dotsc, v_n \}\). Se esso è linearmente indipendente hai finito. Altrimenti costruisci un suo sottoinsieme \(B_1\) eliminando un suo elemento che è generato da altri elementi dell'insieme \(B_0\). Prosegui in questo modo fino ad avere un insieme linearmente indipendente. Questo procedimento è finito perché la cardinalità di \(B_0\) lo è. Inoltre \(B_s\) genera \(V\) per ogni \(s\) perché genera \(B_0\).

marco2132k
Sono due messaggi che dimentico, dopo aver più o meno provato che \( A \) ha massimo, di concludere la dimostrazione. E credo ci sia un modo più veloce di finire. Se \( A \) ha massimo, si vede immediatamente che l'insieme a cui corrisponde tale cardinalità è massimale nel poset \( \mathcal{B} \) ordinato per inclusione: se \( B \) è un sottoinsieme linearmente indipendente dello spazio, di cardinalità \( \#B=\max{A} \), ammetterne un maggiorante diverso da \( B \) stesso è contraddittorio.





@vict85 Sì, conosco ovviamente quella dimostrazione; volevo imitare quella che si fa per gli spazi non a dimensione finita (dove, appunto, conviene dimostrare che esiste un massimale nella famiglia a carattere finito degli insiemi linearmente indipendenti).

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