La definizione di prodotto hermitiano

kaspar1
Ciao ancora :smt039
Sto studiando su queste note, e in particolare l'ultimo capitolo, da pagina 77. Leggendo anche sul Sernesi le cose cambiano un po' nella definizione:

    [*:1avddexh] nel Sernesi il prodotto hermintiano è definito lineare a sinistra e antilineare a destra[/*:m:1avddexh]
    [*:1avddexh] nelle note del prof (definizione 1.1, pagina 77) lineare a destra e antilineare a sinistra, vedi punto (d) della stessa definzione[/*:m:1avddexh][/list:u:1avddexh] Cercando altrove, trovo al definizione del Sernesi, non quella del prof. Sebbene il capitolo sia veramente corto e a lezione si sia posto più l'accento sul caso reale e sulle sue conseguenze, mi chiedo se ci siano delle motivazioni per fare questa scelta. Dando un'occhiata alle sezioni 1 e 2 del capitolo, mi pare che non sia un "errore di battitura". Che dite?

Risposte
j18eos
Parte spiritosa: nella carbonara ci vuole il guanciale o la pancetta?

Parte seria: il prof. Sernesi utilizza la definizione "da matematici" e il prof. Pirola utilizza la definizione "da fisici" o viceversa. Ciò origina dalle marachelle tra matematici e fisici... :roll:

kaspar1
Scusate se rispondo solo adesso, ma ho avuto altre priorità. Quindi è come pensavo io, si tratta di scelte.

"j18eos":
il prof. Sernesi utilizza la definizione "da matematici" e il prof. Pirola utilizza la definizione "da fisici" o viceversa. Ciò origina dalle marachelle tra matematici e fisici... :roll:
stando così le cose, penso che sia possibile, con qualche adattamento, shiftare da una impostazione all'altra. Dopo tutto ho scoperto che lo stesso prof ha pubblicato delle note aggiornate (tipo 2009) in cui propone l'impostazione "da matematici": eccola (anche se con qualche errore proprio nell'ultimo capitolo, se non sbaglio).

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