Indipendenza dei vettori di una catena

anto_zoolander
Ho tentato di dimostrare autonomamente questo risultato che non trovo da nessuna parte.

Sia $w_1,...,w_d$ una catena di autovettori generalizzati relativi a $lambda$
Tali che $w_k=(A-lambdaI_n)^(d-k)v forallk=1,...,d,Aw_1=lambdaw_1$ Allora:

$sum_(j=1)^(d)lambda_jw_j=0<=>lambdaj=0forallj=1,...,d$

Ora $sum_(j=1)^(d)lambda_jw_j=vsum_(j=1)^(d)lambda_j(A-lambdaI_n)^(d-j)=0$
Prendo $v ne0_v$ segue deve essere $0=sum_(j=1)^(d)lambda_j(A-lambdaI_n)^(d-j)$

Ovvero $lambda_1(A-lambda)^(d-1)+...+lambda_(d-1)(A-lambda)+lambda_d=0$
Ovviamente tutte queste potenze di matrici sono non nulle poiché $d=min{n inNN:(A-lambdaI_n)^nv=0}$

Supponiamo per assurdo che sia $v_dne0$
Allora $-lambda_d=sum_(j=1)^(d-1)lambda_j(A-lambdaI_n)^(d-j)$
Da qui si ottiene la contraddizione poiché $lambda$ è uno scalare e non può essere scritto come somma di matrici.
Naturalmente suppongo che le matrici non siano quelle $1x1$.
Quindi $lambda_d=0$
Otterrei dunque $lambda_1(A-lambda)^(d-1)+...+lambda_(d-1)(A-lambda)=0$
Ovvero $(A-lambda)[lambda_1(A-lambda)^(d-1)+...+lambda_(d-1)]=0$

$(A-lambda)$ non è la matrice nulla e dunque di conseguenza otteniamo di nuovo una scrittura simile a quella di prima. Da cui supponendo che sia $lambda_(d-1)ne0$ si ottiene un altro assurdo.
Iterando questo procedimento esattamente $d$ volte otteniamo che tutti gli scalari sono nulli e quindi che i vettori sono effettivamente linearmente indipendenti

Risposte
Shocker1
Ciao!

"anto_zoolander":
Ho tentato di dimostrare autonomamente questo risultato che non trovo da nessuna parte.

Sia $w_1,...,w_d$ una catena di autovettori generalizzati relativi a $lambda$
Tali che $w_k=(A-lambdaI_n)^(d-k)v forallk=1,...,d,Aw_1=lambdaw_1$ Allora:

$sum_(j=1)^(d)lambda_jw_j=0<=>lambdaj=0forallj=1,...,d$

Ora $sum_(j=1)^(d)lambda_jw_j=vsum_(j=1)^(d)lambda_j(A-lambdaI_n)^(d-j)=0$

E' legale quello che hai fatto? cioè tu hai "raccolto" un vettore fuori dalla sommatoria, ma non mi sembra molto corretto! I termini della sommatoria sono $\lambda_h(A-\lambda)^(d-j)(v)$ cioè uno scalare per il trasformato di $v$ mediante la matrice, cosa vuol dire portare fuori $v$?


Prendo $v ne0_v$ segue deve essere $0=sum_(j=1)^(d)lambda_j(A-lambdaI_n)^(d-j)$

Perché? La parte della sommatoria non è mica uno scalare.


Ovvero $(A-lambda)[lambda_1(A-lambda)^(d-1)+...+lambda_(d-1)]=0$

$(A-lambda)$ non è la matrice nulla e dunque di conseguenza otteniamo di nuovo una scrittura simile a quella di prima.

Perché? Perché otteniamo una scrittura simile a prima?

anto_zoolander
Ciao Shocker :-D

Si hai ragione, nemmeno a me la cosa ha convinto più di tanto.
Ero di fretta ed ero diventato illegale :-D
Penso che potrei giustificare quasi tutto ma la dimostrazione non mi piace per niente, sopratutto perché non mi convinceva già dall'inizio. 'Giocando' mi è saltata un'idea in testa che sembra legale.

Comincio mostrando:

$v inKer(A-lambda)^k<=>(A-lambda)v inKer(A-lambda)^(k-1)$

Diciamo che la seconda è ovvia per un fatto più generale.
Ovvero che $Ker(B^n)subseteqKer(B^(n+1))$

Se $v inKer(B^n)=>B^nv=0$ dunque,
$B^(n+1)v=B(B^nv)=B0=0=>vinKer(B^(n+1))$


La prima è altrettanto ovvia

Se $v inKer(A-lambda)^k=>(A-lambda)v=0$ dunque,
$(A-lambda)^(k-1)[(A-lambda)v]=(A-lambda)^kv=0$

Questo a che mi serve? Con questo so che una catena intera appartiene, per così dire, all'ultimo nucleo della successione: $Ker(A-lambda)^d$
Ora so che $d=min{n inNN:(A-lambda)^nv=0}$

Ora posso cominciare la dimostrazione che mi serve
Prendo $w_d inKer(A-lambda)^d-Ker(A-lambda)^(d-1)$
E costruisco la catena $w_(j-1)=(A-lambda)w_j,forallj=2,...,d$
questo mi assicura $v$ appartiene solo a $Ker(A-lambda)^d$

$lambda_1w_1+...+lambda_dw_d=0$
Supponiamo per assurdo che sia $lambda_dne0$
Allora $w_d=a_1w_1+...+a_(d-1)w_(d-1),a_j=-lambda_j/lambda_d$,

$w_dinW_1=$ ma $W_1subsetKer(A-lambda)^(d-1)$ e quindi anche $w_d$ vi appartiene, che contraddice l'ipotesi che non gli appartenesse. Dunque $lambda_d=0$

Ora $lambda_1w_1+...+lambda_(d-1)w_(d-1)=0$

$w_(d-1)$ appartiene soltanto a $Ker(A-lambda)^(d-1),Ker(A-lambda)^d$
Questo punto non l'ho ben chiarito, lo esprimo meglio a mente fresca.


Dunque supponendo per assurdo che sia $lambda_(d-1)ne0$ si avrebbe che,
$w_(d-1)inW_2=$ ma $W_2subsetKer(A-lambda)^(d-2)$ e quindi anche $w_(d-1)$ gli appartiene, che contraddice l'ipotesi che non gli appartenesse. Dunque ancora $lambda_(d-1)=0$

Iterando questo procedimento otteniamo che tutti gli scalari sono nulli e quindi i vettori sono linearmente indipendenti.
Questa mi sembra abbastanza convincente.

Shocker1
Ciao!

Adesso andiamo meglio!

La dimostrazione mi sembra corretta,
"anto_zoolander":

$ w_(d-1) $ appartiene soltanto a $ Ker(A-lambda)^(d-1),Ker(A-lambda)^d $
Questo punto non l'ho ben chiarito, lo esprimo meglio a mente fresca.


A me sembra tu l'abbia giustificato bene, cosa ti sembra poco chiaro?

Comunque adesso vado di fretta, più tardi(o domani) posto qualche cosa in più.

Ciao :)

anto_zoolander
Grazie Shocker :-D

Diciamo che non mi era chiaro perché non lo avevo dimostrato.
Però poi ho pensato che deve essere così.

definito $d=min{...}$ so che $(A-lambda)^(d-1)vne0$

Se $(A-lambda)v in Ker(A-lambda)^(d-2)=>(A-lambda)^(d-2)(A-lambda)v=(A-lambda)^(d-1)v=0$ Ovvero l'assurdo che cercavo.

Tra l'altro da questo discende in maniera naturale che esiste almeno un blocco di Jordan di ordine $d$ poiché c'è almeno una catena di $d$ autovettori generalizzati relativi all'autovalore $lambda$

Poi se esistono $k$ catene di lunghezze $l_1,...,l_k$ vorrà dire che ci saranno $k$ blocchi di Jordan relativi all'autovalore $lambda$ i cui ordini saranno $l_1,...,l_k$ e l'ordine totale sarà $sum_(j=1)^(k)l_k$

Inoltre $d$ è il massimo ordine di un blocco di Jordan presente nella forma canonica. Perché se così non fosse esisterebbe una catena più lunga, ma abbiamo supposto che da $d$ in poi i nuclei coincidano. E quindi palo.
Dunque una volta trovato $d$ troverò almeno un blocco di Jordan di ordine $d$ ora vorrei usare questo risultato per arrivare al fatto che la molteplicità algebra di un autovalore è uguale alla somma dei blocchi di Jordan relativi a quell'autovalore.

Shocker1
Ciao!

Le osservazioni che hai fatto sono tutte corrette, da queste puoi benissimo dedurre come si costruisce la forma di jordan di un endomorfismo triangolabile e come si trova una base di Jordan. Oh e chiaramente il numero totale di blocchi di Jordan relativo a $\lambda$ è data dalla dimensione dell'autospazio relativo a $\lambda$ ;)

Per quanto riguarda questa affermazione
"anto_zoolander":

Dunque una volta trovato $ d $ troverò almeno un blocco di Jordan di ordine $ d $ ora vorrei usare questo risultato per arrivare al fatto che la molteplicità algebra di un autovalore è uguale alla somma dei blocchi di Jordan relativi a quell'autovalore.

Beh sia $f$ un endomorfismo triangolabile, supponiamo che la parte della forma di jordan di $f$ relativa a un autovalore $\lambda \in Spf$ sia del tipo [tex]\left[\begin{array}{cc} \begin{array}{cc} J(\lambda, n_1) & \\ & J(\lambda, n_2) \end{array} & 0 \\ 0 & \begin{array}{cc} \ddots & \\ & J(\lambda, n_t) \end{array} \end{array}\right][/tex], dove $n_1 + ... + n_t = dimKer(f-\lambdaid)^d$, con $d = min{ k | Ker(f-\lambdaid)^k = Ker(f-\lambdaId)^(k+1)}$ e $J(\lambda, n_i)$ è un blocco di jordan relativo a $\lambda$ di dimensione $n_i$(gli $n_i$ non sono necessariamente tutti distinti). Qual è il polinomio caratteristico di questa matrice?

anto_zoolander
Ciao! :-D

Giustamente il polinomio sarà $P(lambda)=prod_(j=1)^(t)(lambda_0-lambda)^(n_j)$

E dal fatto che due matrici simili hanno lo stesso polinomio caratteristico, deve essere vero che:

$dimKer(A-lambda_0)^d=sum_(j=1)^(t)n_j=m_a(lambda_0)$

:-k

Shocker1
Beh hai concluso, no? :P

anto_zoolander
A quanto pare :-D
Grazie :-D

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