Hamilton Cayley
Le radici del polinomio caratteristico annullano il polinomio minimo.
Ma il polinomio caratteristico in generale è di grado maggiore o uguale a quella del polinomio minimo?
Quindi il polinomio caratteristico ha in generale più radici del polinomio minimo, giusto?
Ma il polinomio caratteristico in generale è di grado maggiore o uguale a quella del polinomio minimo?
Quindi il polinomio caratteristico ha in generale più radici del polinomio minimo, giusto?
Risposte
Le radici sono sempre le stesse, tuttalpiù cambia la molteplicità.
Se ad esempio il polinomio caratteristico è $(x-2)^2(x-3)$ come ricaverei il polinomio minimo?
Non hai abbastanza informazioni per ricavare il polinomio minimo. Ci sono matrici aventi lo stesso polinomio caratteristico e diverso polinomio minimo. (EDIT: almeno, mi pare. Sono cose che non vedo da parecchio, non le ricordo più tanto bene. Controlla su http://www.math.unipd.it/~maurizio/m2m/AGLQ910pp.pdf ).
"dissonance":Se questo non fosse vero allora tutte le matrici sarebbero diagonalizzabili. Quindi direi che è vero
Ci sono matrici aventi lo stesso polinomio caratteristico e diverso polinomio minimo.

Consideriamo la matrice $((2,0,0),(1,2,1),(1,0,3))$.
Il suo polinomio caratteristico è $(2-x)^2(3-x)$ ma come ricavo il polinomio minimo?
Il suo polinomio caratteristico è $(2-x)^2(3-x)$ ma come ricavo il polinomio minimo?
"thedarkhero":Ricorda che se la matrice è diagonalizzabile allora ogni autovalore è radice semplice del polinomio minimo.
Consideriamo la matrice $((2,0,0),(1,2,1),(1,0,3))$.
Il suo polinomio caratteristico è $(2-x)^2(3-x)$ ma come ricavo il polinomio minimo?
D'accordo, era solo un esempio. Intendevo dire, in generale, come stabilisco il polinomio minimo a partire da una matrice?
"thedarkhero":Usi il seguente fatto:
come stabilisco il polinomio minimo a partire da una matrice?
Fatto. Sia [tex]\varphi[/tex] un endomorfismo dello spazio vettoriale V sul campo C e sia [tex]\lambda[/tex] un autovalore di [tex]\varphi[/tex] di molteplicità [tex]m[/tex]. Allora [tex]\lambda[/tex] è radice del polinomio minimo di [tex]\varphi[/tex] con molteplicità uguale al minimo intero positivo [tex]k[/tex] tale che [tex]\dim(\ker((\varphi-\lambda \mbox{id})^k))=m[/tex].
"dissonance":
Le radici sono sempre le stesse, tuttalpiù cambia la molteplicità.
Vale di più: il polinomio caratteristico e il polinomio minimo hanno gli stessi fattori irriducibili (per parlare in modo aulico: il radicale dell'ideale generato dal polinomio caratteristico e il radicale dell'ideale generato dal polinomio minimo coincidono)
Un modo pratico, che può essere applicato anche nel caso di matrici non triangolarizzabili (che invece non è contemplato dal post di Martino), per calcolare il polinomio minimo è il seguente:
Sia $A in M_n (RR)$. Sia $I$ la matrice identica.
Le matrici $I,A$ sono linearmente dipendenti? Se sì, ho trovato il polinomio minimo.
Se no, considero le matrici $I,A,A^2$. Esse sono linearmente dipendenti? Se sì, ho trovato il polinomio minimo.
Se no, considero le matrici $I,A,A^2,A^3$. E continuo...
Questo algoritmo deve necessariamente terminare perché lo spazio $M_n (RR)$ ha dimensione $n^2$ e quindi non può esistere un insieme infinito linearmente indipendente.
Questo dà anche una stima per il grado del polinomio minimo che non può superare $n^2$. (In realtà per il teorema di Hamilton-Cayley, il grado del polinomio minimo non può superare $n$)