Domanda sulle funzioni

Darkforty
Buongiorno, faccio questa domanda sulla categoria universitaria perché il concetto di funzione e il suo studio sono più approfonditi rispetto alle superiori. In pratica è per avere sicurezza di ottenere una risposta.
In questi ultimi giorni non sto capendo la relazione tra equazione e funzione.
La definizione più adatta che mi viene in me te adesso è "l'equazione esprime un momento di una funzione (ovviamente sapendo che l'equazione altro non è che una domanda a cui si può rispondere vero o falso)" e fino a qui tutto va bene.
Non so se posso dire però che ad ogni equazione corrisponde una sua funzione e soprattutto se ciò dovesse essere vero perché a livello grafico l'equazione
x^2=0 è diversa da y=x^2, cioè una mi da una retta l'altra una parabola.
E ciò ha incasinato abbastanza la mia vita perché fino a questo momento mi avevano insegnato a risolvere disequazioni ed equazioni di secondo grado tramite la parabola, come se l'equazione fosse veramente la parabola.
Tutto questo è per dire che non sto comprendendo più la relazione tra eq/dis e funzione e vorrei sapere come voi studenti universitari l'avete compresa per riuscire a ridare senso alle mie basi matematiche.

Risposte
gio_73
Ciao

Proviamo con qualche definizione?

Una equazione è una UGUAGLIANZA tra due espressioni di cui almeno una letterale

Es

x+y=4
3x-5y=z

x^2+y^2=1

x^2-4x+4=y

x^2-4x+4=0


Sono equazioni

Qualcuna di queste può essere interpretata come una funzione?






gugo82
@ gio_73: Permettimi di essere un po' più preciso.

Innanzitutto, definiamo cos'è una funzione.
Questo si può fare in vari modi, ma una definizione operativa "decente" è quella che segue:

Una funzione $f$ è una terna ordinata $(X,Y, x\mapsto y)$ in cui:

  • $X$ è un insieme (non vuoto per evitare casi banali) detto dominio di $f$ ,

  • $Y$ è un altro insieme (non vuoto, per lo stesso motivo, e non necessariamente diverso da $X$) detto codominio di $f$ ,

  • $x \mapsto y$ è una corrispondenza (espressa in qualche modo, e.g. attraverso una formula esplicita) che ad ogni elemento $x \in X$ associa un unico elemento $y \in Y$.


Per indicare che la funzione $f$ ha dominio $X$ e codominio $Y$ si scrive $f: X \to Y$ oppure $X \stackrel{f}{\longrightarrow} Y$ (che si legge: "$f$ è una funzione di $X$ in $Y$").

Visto che l'elemento $y\in Y$ corrispondente ad $x \in X$, detto immagine di $x$ mediante $f$ , è univocamente determinato dalla $f$ e dalla scelta di $x$, si è soliti scrivere:

$y= f(x)$

(che si legge: "$y$ uguale $f$ di $x$") per indicare la corrispondenza $x \mapsto y$.

[Un'altra possibile definizione è quella che usa la nozione di coppia ordinata e che è usualmente presentata sui testi delle scuole superiori e dell'università.]

Detto ciò, diamo anche una definizione di equazione, che non è:

gio_73:
un'uguaglianza tra due espressioni di cui almeno una letterale


(questa è proprio da scuole medie... Coglie solo l'aspetto morfologico della faccenda e neanche in modo sensato).
Un po' più seriamente, possiamo dire che:

Data una funzione $f:X \to Y$ e scelto un elemento $\bar{y} \in Y$, si chiama equazione il problema di determinare se esistono, ed eventualmente calcolare esplicitamente, elementi $x \in X$ che hanno per immagine tramite $f$ proprio l'elemento $\bar{y}$, ossia tali che:

(*) $f(x) = \bar{y}$.

Gli elementi $x \in X$ che soddisfano la (*) si chiamano soluzioni dell'equazione .

La (*), che è la proprietà caratteristica delle soluzioni, è anche il simbolo che si usa comunemente per esprimere sinteticamente il problema; quindi, di solito, si dicono cose del tipo "consideriamo l'equazione $f(x) = \bar{y}$", o "le soluzioni di $f(x) = \bar{y}$", etc... in cui l'abuso di linguaggio è evidente, ma tollerato.

[Sono possibili altre nozioni -un po' più larghe- di equazione, ma per ora ci basta questa che è quella già familiare dalle scuole medie.]

Tanto per capire la portata della definizione precedente, facciamo un po' di esempi.

  • Se fissiamo $X= \mathbb{R} = Y$ ed $f:\mathbb{R} \to \mathbb{R}$ con $f(x) = 2x + 3$, e scegliamo $\bar{y} = 4$, l'equazione:

  • $f(x) = \bar{y}\quad \Leftrightarrow\quad 2x+3=4$

    è il problema di determinare i possibili numeri reali $x$ il cui doppio sommato a $3$ dà $4$; quest'equazione è lineare e la sua soluzione, che è unica, è $x = 1/2$ e si ricava sfruttando tutto l'armamentario di tecniche apprese tra i banchi.

  • Se fissiamo $X=\{ \text{parole del dizionario italiano}\}$, $Y=\{\text{lettere dell'alfabeto italiano/latino}\}$ (come lo si vuole chiamare) ed $f:X \to Y$ con $f(x) = \text{iniziale della parola } x$ (questa legge evidentemente individua una funzione perché ogni parola di $X$ ha un'unica iniziale in $Y$), e scegliamo $\bar{y} = \text{g}$, l'equazione:

  • $f(x) = \bar{y} \quad \Leftrightarrow \quad \text{iniziale della parola } x = \text{g}$

    è il problema di determinare tutte le possibili parole $x$ del dizionario che iniziano per $\text{g}$; l'equazione ha tante soluzioni (ma in numero finito), che sono -appunto- tutte e sole le parole del dizionario italiano che iniziano con la lettera $\text{g}$.

  • Se fissiamo $X = \{\text{nomi utente degli utenti del forum al 08/04/'25}\}$, $Y=\{\text{stringa finita di caratteri alfanumerici}\}$ ed $f:X\to Y$ con $f(x) = x$ (questa legge individua una funzione perché il nome utente $x$ è una stringa finita di caratteri alfanumerici), e se scegliamo $\bar{y} = \text{X3R7T9Q2PL}$, l'equazione:

  • $f(x) = \bar{y} \quad \Leftrightarrow \quad x = \text{X3R7T9Q2PL}$

    è il problema di stabilire se nell'elenco dei nomi utente degli utenti del forum fino ad oggi c'è qualcuno che si chiama $\text{X3R7T9Q2PL}$; l'equazione non ha soluzione (come si può vedere facendo una ricerca).

  • Se fissiamo $X=\mathbb{R} = Y$ ed $f:X\to Y$ con $f(x) = 1$, e scegliamo $\bar{y} = 0$, l'equazione:

  • $f(x) = \bar{y} \quad \Leftrightarrow \quad 1 = 0$

    è il problema di determinare se esistono numeri reali $x$ per cui $1 = 0$; questa equazione è evidentemente impossibile, nel senso che non ha alcuna soluzione.
    Se, invece, scegliamo $\bar{y} = 1$, l'equazione:

    $f(x) = \bar{y} \quad \Leftrightarrow \quad 1 = 1$

    è il problema di determinare se esistono numeri reali $x$ per cui $1=1$; questa equazione è evidentemente soddisfatta da ogni numero reale.


Osservo che entrambe le equazioni del 4° punto non hanno né a primo né a secondo membro alcuna lettera... Quindi la definizione delle scuole medie non è questo granché.

***

Infine, per venire alla domanda di OP...

Un'equazione non è una funzione, né è un grafico (come quello di una parabola), né è il metodo con cui si risolve.

Un'equazione è un problema .
In particolare, è il problema che ti chiede di stabilire se (e dove e in quanti punti) un'assegnata funzione $f$ assume o meno un certo valore $\bar{y}$ appartenente al codominio.

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Gugo permettendo vorrei aggiungere un paio di considerazioni.


In primo luogo vorrei dare una descrizione differente di equazione, soltanto perché vorrei sottolineare una cosa che magari non è molto chiara con la definizione di gugo.

Un possibile approccio per definire "equazione" te lo ha dato gugo. Un'altro possibile approccio è il seguente. Dato un linguaggio $L$, un'equazione è una proposizione $E(x_1,\ldots,x_n)$ della forma $p(x_1,\ldots,x_n) = q(x_1,\ldots,x_n)$ dove $x_j$ è una variabile libera per ogni $1\leq j \leq n$. E dove $p,q$ sono termini, ovvero espressioni formate da simboli di costanti, simboli di variabili, operazioni, e che possono essere valutate nel universo $U$. Pertanto un equazione può essere visto come un oggetto che valutato può prendere valori di vero oppure falso quando $x_1,\ldots,x_n$ sono rimpiazzati da elementi del universo. Un equazione può essere quindi definita come la seguente funzione
[math]E : U \to \{ \text{vero},\text{falso} \}[/math]

[math]x \mapsto \text{vero se} p(x)=q(x)[/math]

[math]x \mapsto \text{falso se} p(x) \neq q(x)[/math]


Quando si "risolve" un equazione si cerca $E^{-1}(\text{vero}) \subseteq U$. Nota che a priori è possibile avere $E^{-1}(\text{vero})=\emptyset$, ad esempio $x^2=-1$ quando $U= \mathbb{R}$. E' anche possibile avere $E^{-1}(\text{vero})=U$, ad esempio $x=x$.
Prendiamo un esempio più interessante. L'equazione che descrive un cerchio unitario in $\mathbb{R}^2$. Ovvero $x^2+y^2=1$. Con la definizione di equazione di cui sopra abbiamo che possiamo vederla come la funzione seguente
[math]E : \mathbb{R}^2 \to \{ \text{vero},\text{falso} \}[/math]

[math](x,y) \mapsto \text{vero se} x^2+y^2=1[/math]

[math](x,y) \mapsto \text{falso se} x^2+y^2 \neq 1[/math]

Inoltre abbiamo che $E^{-1}(\text{vero})$ è il cerchio di raggio $1$ centrato in $(0,0)$.
E' invece sbagliato affermare che l'equazione ci permette di definire $y$ in funzione di $x$. Poiché esiste almeno un $x$ tale per cui ci sono più valori di $y$ associati. Per simmetria non possiamo nemmeno definire $x$ in funzione di $y$.

Tornando alla domanda originale. Per semplicità diciamo che l'universo $U=\mathbb{R}$. Prendiamo la notazione di cui sopra e prendiamo un equazione $E(x)$ del tipo $p(x)=q(x)$. Ora quando $p$ e $q$ sono funzioni entrambi con dominio e codominio $\mathbb{R}$ abbiamo che l'equazione è rappresentata in modo naturale dalla funzione $f : \mathbb{R} \to \mathbb{R}$ definita da $x \mapsto p(x)-q(x)$. Questo ovviamente perché $E^{-1}(\text{vero})= f^{-1}(0)$. La tua confusione forse nasce da qui. Sebbene i due insiemi sono lo stesso insieme l'equazione $E$ non è la funzione $f$ e viceversa $f$ non è l'equazione $E$.

Torniamo al esempio precedente. E' vero che possiamo definire la funzione
[math]f: \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}[/math]

[math](x,y) \mapsto x^2+y^2-1[/math]

si ha ora che $E^{-1}(\text{vero})=f^{-1}(0)$.


ps: che tristezza sto nuovo forum :( ho risposto solo perché mi è piaciuta la domanda





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