Da connesso a sconnesso

dan952
Rifacendomi ad una discussione nata in un altro post... Chiedo a chi lo sa, perché io purtroppo non ho trovato nulla, stranamente neanche nel mio libro di topologia.

Sia $X$ uno spazio topologico connesso di dimensione $n$. Quale ipotesi deve soddisfare il sottospazio $Y \subset X$ affinché $X\\Y$ sia sconnesso.

Nel caso di $X=\mathbb{R}^{n}$ penso basti che $Y$ abbia dimensione $n-1$, nel caso generale non lo so.

Risposte
megas_archon
Come definisci la dimensione di un sottospazio quando non è una varietà?

dan952
Onestamente non saprei, sono ormai parecchi anni che non tocco un libro di topologia e quando l' ho fatta all' università abbiamo studiato solo varietà topologiche. Immagino che si definisca con le basi analogamente agli spazi vettoriali.

megas_archon
No, per uno spazio topologico a caso non esiste niente di analogo, perlomeno non definito in maniera così ingenua... Questo è proprio il punto che cercavo di fare nell'altro 3d

otta96
Queste sono questioni un po' complicate, qualcosa è noto ma non so se la soluzione completa.
Dovrei andare a rivedermi alcune cose, magari nei prossimi giorni vi aggiorno, comunque la dimensione per uno spazio topologico con certe proprietà si può definire in vari modi, di cui la principale è questa, ma tanto in questo contesto sarebbero tutte equivalenti.
Intanto dico che quel tipo di ragionamenti come: se tolgo un sottospazio di codimensione maggiore $1$ non sconnetto lo spazio, codimensione maggiore di $2$ lo non sconnetto semplicemente, ecc. non funziona sempre, ci sono controesempi per la seconda che ho detto ma non so se anche per la prima, quello potrebbe essere anche vero.

dissonance
È una domanda potenzialmente difficile, specialmente a questo livello di generalità. Se poi neanche sappiamo definire la dimensione... :-D

In un contesto di teoria geometrica della misura, dove c'è la nozione di "dimensione di Hausdorff", si può vedere qui: https://math.stackexchange.com/q/2730111/8157

È un argomento a cui mi sono interessato qualche anno fa, ma non mi ricordo assolutamente più nulla.

megas_archon
La dimensione di Hausdorff è un'altra cosa, non c'entra, no?

Il problema si può iniziare a formalizzare così: prendi un insieme bene ordinato $S$ (ad esempio, un ordinale \(\lambda\)) e supponiamo che esista una nozione di dimensione \(d : {\sf Top} \to \lambda\); prendi uno spazio topologico connesso \(X\) e cerca il sottospazio \(Y\subseteq X\) di "dimensione" minima tale che l'inclusione \(i_{Y^c} : X\setminus Y \to X\) non induca un iso sul \(\pi_0\). Cioè, cerca l'inf dell'insieme
\[\{dY\mid Y\subseteq X, \, |\pi_0(X\setminus Y)| \ne 1 \}\] che non è vuoto perché ad esempio contiene $X$ (il vuoto ha zero componenti connesse).

Ci sono tuttavia diversi problemi:

- questa definizione dipende da $d$;
- non è chiaro come calcolare questo inf;
- quando $X$ è uno spazio topologico timorato di Dio tutto bene, ma cosa succede quando è patologico?
- il problema non è solo qual è la cardinalità/dimensione minima di un sottospazio che va tolto ad $X$ per sconnetterlo (idea che questa definizione tenta di formalizzare), ma anche come questo sottospazio viene tolto. Spazi patopologici famosi tipo il seno del topologo o l'orecchino Hawaiiano si disconnettono o meno a seconda di dove togli il punto, e in effetti lo stesso succede per un wedge di sfere o di spazi puntati...

dan952
"megas_archon":
spazio topologico timorato di Dio


Dammi la definizione di spazio topologico timorato di Dio :lol:

megas_archon
La categoria di tutti gli spazi topologici è un oggetto orrendo che non vuoi toccare nemmeno con un bastone intinto nel curaro:

- non è cartesiana chiusa, vedi anche il secondo tomo dell'Handbook of Categorical Algebra di Borceux, la proposizione 7.1.2.
- Non è presentabile per nessun cardinale \(\alpha\), e i suoi oggetti \(\alpha\)-presentabili non sono gli spazi \(\alpha\)-compatti (questo è un noto problema che venne fuori nel libro di Hovey sulle categorie modello; povero Hovey)
- contrariamente al famoso principio del micro- e macrocosmo, la categoria degli spazi topologici non è un topos, cioè non si può vedere come un gros topos nel senso di Grothendieck.
- Legato a questo problema c'è il fatto vari tentativi di riformulare la topologia generale mediante degli strumenti più algebrici sono destinati a catturare solo alcuni spazi topologici; uno può confondere lo spazio topologico $X$ con il frame dei suoi aperti, ma perde delle informazioni e riesce a studiare solo spazi sobri.
- Il topologo quadratico medio vuole studiare oggetti non patologici, perché più della eccezione statistica gli interessa la tassonomia dei casi "concreti": però se non stai attento a definire bene cosa è uno spazio ti ritrovi tutti quei famosi spazi che sono connessi ma non per archi, spazi che non ammettono un rivestimento universale, e come conseguenza spazi il cui gruppo fondamentale è molto complicato da studiare (per esempio, può succedere che sia un gruppo profinito), oppure -in topologia differenziale- varietà che hanno una struttura autosimile, come certi frattali, la sfera cornuta di Alexander, o capi di bestiario simili. Gli invarianti che di solito uno sa calcolare, per questi oggetti si rompono.

Il primo problema è piu profondo di quanto uno possa pensare all'inizio: se \(\sf Top\) ha una struttura semicartesiana è proprio ciò che immediatamente precede Borceux II.7.1.2 a dimostrare che quella struttura è in realtà cartesiana, quindi il problema è proprio che c'è "troppa roba" in \(\sf Top\) per garantire che i suoi oggetti siano tutti esponenziabili. Il secondo problema è pure piuttosto profondo, perché ti dice che gli spazi topologici sono abbastanza, e abbastanza "grandi" da non poter essere approssimati da nessuna sotto-collezione piccola di oggetti. E' un po' l'analogo degli spazi vettoriali a dimensione infinita: nessun insieme finito di vettori genererà mai tutto lo spazio. Qui è la stessa cosa, solo che il problema è che nessun insieme genererà mai tutta \(\sf Top\). Il terzo problema è al cuore di quella che si chiama "topologia senza punti", o pointfree topology, che ti invito a googlare.

Nel corso del tempo sono state proposte diverse soluzioni al problema, adattate caso per caso alla necessità; sottocategorie famose di \(\sf Top\), come gli spazi compattamente generati, oppure i complessi CW, sono cartesiane chiuse. Gli spazi di approssimazione offrono un esempio di categoria di spazi che è un topos ed è "grosso" abbastanza da contenere spazi interessanti. Ogni spazio topologico semilocalmente semplicemente connesso $X$ ammette una teoria di Galois che "rappresenta" il suo gruppo fondamentale facendolo agire sulle fibre dei rivestimenti sopra $X$.

dan952
Grazie Megas e anche agli altri per le informazioni. Mi fa piacere sapere che il problema non è banale come sembra, anzi...

megas_archon
Come ho già detto prima, io ho una vaga memoria dell'esistenza di un "indice/numero di disconnessione" per uno spazio topologico, ma non riesco a trovare niente in merito...

otta96
Quello che ricordavo è (rifacendomi alle notazioni del primo post): se $X=RR^n$, $Y$ separa $X$ se e solo se $EEf:Y->S^(n-1)$ che non sia nullomotopica.
Equivalentemente ($Y$ compatto) se e solo se $(S^(n-1))^Y$ non è connesso per archi con la compatta aperta.
Però non è molto collegabile con il concetto di dimensione, almeno mi pare.

j18eos
Seguo con interesse;

sto imparando alcuni trucchi che non conoscevo.

@megas_archon [ot]Hai appena demolito un mito: \(\mathbf{Top}\) non è anarchica, è proprio un lebbrosario! :lol:[/ot]

megas_archon
"otta96":
Quello che ricordavo è (rifacendomi alle notazioni del primo post): se $X=RR^n$, $Y$ separa $X$ se e solo se $EEf:Y->S^(n-1)$ che non sia nullomotopica.
Questo è un elemento non banale del $n-1$-esima coomotopia di $Y$, il che è interessante...

otta96
Si, è interessante vederla in quel modo, non ci avevo pensato, comunque è un risultato di Borsuk.

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