Teorema di Thevenin

fede161
Ciao ragazzi! Purtroppo non riesco a risolvere questo esercizio..

Mi chiede di misurare la tensione ai capi di R3 usando il teorema di Thevenin nella figura sottostante.



Ho provato cosi:

Se taglio il circuito ai capi di R3, avremo solo una maglia in cui circola corrente. Mi risulta che I = 0,714 A.
A questo punto i miei problemi sono 2:

1) quando devo conoscere Vth (cioè la tensione nel circuito prima dell'inserimento di R3), è possibile che tra i punti A e B vi sia una ddp di -2 Volt? (ho chiamato A e B i capi dove ho tagliato il circuito). A= 4V B = 6V ?? Possibile???

2) quando devo cortocircuitare i generatori e calcolare la resistenza interna totale, devo considerare le reistenze interne dei generatori oppure no perchè sono cortocircuitate?

Vi ringrazio in anticipo per la risposta! ;)

Risposte
Gost91
Le resistenze interne dei generatori si modellano ponendo dei resistori in serie ai generatori stessi.
Riporto nuovamente il circuito:



I resistori \(Rf_i\) modellano le resistenze interne dei generatori \(F_i\).

La tensione \(V_{Th}\) equivalente di Thevenin è quella vista ai terminali A e B quando \(R_3\) non è connesso alla rete.
Secondo il riferimento che ho utilizzato, abbiamo:

\[V_C=F_2\]

Come giustamente hai osservato, abbiamo una sola maglia nella quale scorre corrente quindi sui resistori \(R_{f3}\) , \(R_{f_4}\) e \(R_2\) non scorre corrente (a causa della mancanza di \(R_3\)).
Di conseguenza non vi è neanche caduta di tensione, quindi possiamo corto circutarli.
Troviamo quindi:

\[\begin{split} & V_A =V_C-F_3=F_2-F_3 \\ & V_B=0-F_4=-F_4\end{split}\]

Assumendo che il potenziale di al terminale in A sia maggiore di quello in B, si ha che:

\[\begin{split} V_{Th} &=V_A-V_B \\ & = F_2-F_3+F_4\end{split}\]

Numericamente:

\[V_{Th}=7 \quad \text{[V]}\]

Siccome la \(V_{Th}\) trovata è positiva, l'assunzione precedente è verificata e la polarità di tale tensione è quella precedentemente indicata.

Dobbiamo ora calcolare la resistenza \(R_{Th}\) equivalente della rete.
Per farlo si disattivano tutti i generatori, quindi ogni generatore deve erogare una ddp nulla.
Questo significa corto circuitare ogni generatore.

Il ramo costituito dalla serie \(Rf_1\)-\(R_1\) è sottoposto a tensione nulla, quindi possiamo trascurarlo.
Di conseguenza la \(R_{Th}\) è data dalla serie dei resistori rimanenti:

\[R_{Th}=Rf_3+Rf_4+R_2\]

Numericamente:

\[R_{Th}=7 \quad [\Omega]\]

A questo punto il circuito equivalente di Thevenin è il seguente:



Quindi concludiamo che la tensione \(V_{R_3}\) a cui è sottoposto il resistore \(R_3\) corrisponde a:

\[V_{R_3}=V_{Th}\frac{R_3}{R_{Th}+R_3}\]

Numericamente:

\[V_{R_3}=\frac{28}{11} \quad \text{[V]}\]

fede161
semplice, chiaro, perfetto! Grazie ancora ! ;)

Avrei però delle domande di chiarimento:

1) perchè hai inserito un collegamento a terra nel ramo di mezzo? (vicino al generatore F 2) ? voglio dire..
nel disegno non c'è.. perchè si può fare?

2) Hai detto che il potenziale in C è uguale a F 2 giusto? perchè non potrebbe essere uguale a F1? Del resto tra F1 e il punto C non c'è alcuna caduta di potenziale..

3) Quando hai ridisegnato il circuito, hai messo tutte le resistenze interne dei generatori in corrispondenza della faccia a potenziale minore. Perchè non possono trovarsi dopo la faccia a potenziale maggiore?

Gost91
Partiamo domanda più facile da trattare fino ad arrivare a quella un po' più complessa...

Domanda 3)

L'importante è porre il resistore in serie al generatore.
Il fatto che li abbia posti tutti in corrispondenza della faccia a potenziale minore è una coincidenza :-)

Domanda 1/2)

Ho fissato il riferimento in prossimità della faccia a potenziale minore del generatore \(F_2\) in quanto semplifica l'analisi del circuito (un po' come quando in meccanica si cerca di fissare il sistema di riferimento più comodo per risolvere un esercizio).
La scelta di tale riferimento è del tutto arbitraria.
Il nodo di riferimento (chiamiamolo M), detto massa, è un nodo nel quale si assume che il potenziale sia nullo.
Sotto questa ipotesi, troviamo molto semplicemente il valore del potenziale al nodo C in quanto sappiamo che tra esso e il riferimento è presente una differenza di potenziale di valore pari a \(F_2\):

\[\begin{split} & V_C-V_M=F_2 \Rightarrow & V_C=F_2+V_M \Rightarrow \\ & V_C=F_2+0=F_2 \\\end{split}\]

Il valore \(V_C\) non può corrispondere a \(F_1\) in quanto sui resistori \(Rf_1\) e \(R_1\) scorre corrente, quindi sono presenti delle differenze di potenziale ai loro capi.
E' corretto affermare che tra la faccia a potenziale più alto di \(F_1\) e il nodo C non c'è una differenza di potenziale, ma tra la faccia a potenziale più basso e la massa c'è una differenza di potenziale!
Se per caso il potenziale sulla faccia a potenziale più basso fosse X, allora la faccia a potenziale più alto sarebbe \(F_1\)+X, non sarebbe solo \(F_1\).
Comunque possiamo semplicemente determinare il valore di X, in quanto sappiamo che \(F_1\)+X=\(V_C\).
Se questa giustificazione non te gusta, puoi osservare che \(F_2\) è in parallelo al ramo contenente la serie \(F_1\)-\(Rf_1\)-\(R_1\), quindi la ddp sarà fissata dal generatore \(F_2\).


Probabilmente adesso ti avrò confuso un po' le idee, ma tranquillo è normale!
Dopo qualche esercizio si riesce a prendere bene dimestichezza con questi potenziali :wink:

fede161
Credo di aver capito! Grazie mille ;)

PS: ho visto che studi ingegneria elettronica... per te queste cosine saranno il pane quotidiano! Beato te... veramente bravo! ;)

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