Spinta artesiana ed effetto Coriolis
E' possibile valutare quando in una pozza di un alveo c'è adduzione o imbibimento in falda ,l'effetto della forza di Coriolis,a seconda della rotazione del materiale in sospensione? Perdoniatemi la probabilmente strana dialettica ma sono solo un curioso non molto dentro la professione, che spesso si trova indeciso nell'infrangere i delicati sistemi dei ruscelli(per pulirli),per la speranza di non disturbare il bioma. Ho notato che nel caso di abbondanza d'umidità i microscopici ristagni hanno prevalenza di rotazioni destrogire e nei periodi secchi inversa(se ricordo bene); potrebbero sentire della rotazione terrestre indicando zone utili per risorgive artesiane? grazie Daniele
Risposte
A occhio e croce l'effetto Coriolis dovrebbe manifestarsi su scale molto più ampie. Siccome la forza in oggetto dipende dalla velocità del flusso d'acqua, ritengo che nei fenomeni da te citati essa sia modesta per cui direi che l'effetto Coriolis è del tutto trascurabile rispetto a tutte le altre possibili cause che condizionano i flussi.
La storia dell'acqua che scendendo nei lavandini ruoterebbe in un verso nell'emisfero nord e nel verso opposto nell'emisfero sud mi sa che è soltanto una bufala, una leggenda metropolitana. A questi livelli di scala e di velocità credo che per evidenziare l'effetto Coriolis il sistema rubinetto-acqua-lavandino dovrebbe essere talmente geometricamente perfetto, non turbato da vibrazioni , turbolenze, oscillazioni casuali e cause di disturbo varie da essere un'entità puramente matematica. I lavandini veri dove scorre acqua reale invece temo che di matematico abbiano solo la certezza che prima o poi il rubinetto perderà.
La storia dell'acqua che scendendo nei lavandini ruoterebbe in un verso nell'emisfero nord e nel verso opposto nell'emisfero sud mi sa che è soltanto una bufala, una leggenda metropolitana. A questi livelli di scala e di velocità credo che per evidenziare l'effetto Coriolis il sistema rubinetto-acqua-lavandino dovrebbe essere talmente geometricamente perfetto, non turbato da vibrazioni , turbolenze, oscillazioni casuali e cause di disturbo varie da essere un'entità puramente matematica. I lavandini veri dove scorre acqua reale invece temo che di matematico abbiano solo la certezza che prima o poi il rubinetto perderà.

Nella quiete la purezza di cui parli si sa che può esistere , c'è la, spesso ambita, perfezione continuamente fraintesa che non promuove il semplice pensare proprio dei sistemi ai quali la matematica tende inevitabilmente. Credo che nel depositarsi dei sedimenti si può dar agio ad una analisi che valuta la percentuale,nel tempo,di preferenza nella rotazione media. Non so se si capisce quello che voglio dire magari altri hanno notato questi fenomeni in delle risorgive e mi sarebbe d'aiuto saperne di più.I lavandini seguono logiche che partecipano meno a interazioni di organismi sociali(insetti,animali,radici,venti,direzione magnetica) che non gli stagnetti in un alveo serio (antico) e sono valutabili come meno comunicanti col sistema in stretta relazione con la terra e i suoi interessi organizzativi, leggendolo in una chiave di "fisiologia minerale" . Ciao
Insisto: secondo me stagni, risorgive e fenomeni di sedimentazione se ne fanno un baffo di Coriolis. Soprattutto perché le velocità in gioco sono modestissime. Coriolis dipende dalla velocità. Però se qualcuno ha altre idee intervenga, please.
Ciao.
Ciao.
Sono d'accordo con Falco: la forza di Coriolis può avere un effetto osservabile facilmente solo su scale molto molto grandi (nell'ordine dei km), basta fare un calcolo spannometrico per verificarlo.
L'accelerazione risultante è $2 \vec \omega \times \vec V$ dove $\omega=7,27 cdot 10 ^(-5) s^(-1)$ quindi per $V=1 m/s$, probabilmente enorme per fenomeni di sedimentazione, avremmo un'accelerazione di $1,4 cdot 10^(-4) m/s^2$ difficilmente osservabile, a meno che essa non agisca per tempi molto lunghi e quindi su distanze notevoli.... (senza contare che questo nelle condizioni in cui $\vec \omega$ e $\vec V$ siano ortogonali...) nei fenomeni di sedimentazione inoltre la forza di Coriolis, data la velocità in direzione principalmente verticale, agirebbe ortogonalmente alla gravità e praticamente sempre nella stessa direzione per cui non potrebbe contribuire a creare vortici.
L'accelerazione risultante è $2 \vec \omega \times \vec V$ dove $\omega=7,27 cdot 10 ^(-5) s^(-1)$ quindi per $V=1 m/s$, probabilmente enorme per fenomeni di sedimentazione, avremmo un'accelerazione di $1,4 cdot 10^(-4) m/s^2$ difficilmente osservabile, a meno che essa non agisca per tempi molto lunghi e quindi su distanze notevoli.... (senza contare che questo nelle condizioni in cui $\vec \omega$ e $\vec V$ siano ortogonali...) nei fenomeni di sedimentazione inoltre la forza di Coriolis, data la velocità in direzione principalmente verticale, agirebbe ortogonalmente alla gravità e praticamente sempre nella stessa direzione per cui non potrebbe contribuire a creare vortici.
Come per quel discorso della diversità nella abrasione dei binari dei treni (che segue leggi simili), la risultante di una costante quale la continuità dell'eterno evolversi in un piano di importanza strategica(voglio dire che non in tutti i fossetti si amplifica questo effetto se non in casi di struttura strettamente legata al territorio),non credo sia vincolata alla massa o alla velocità. Ogni goccia nel suo piccolo tende a salire se lasciata in stato di quiete e solo se spinta o tirata dalle contigue dominanti(come per il meristema) varia l'effetto che anche in quel caso include il naturale vortice di Coriolis. E' come se una sorgente si distribuisse(nascesse) per le proprie radici. So che è un pò azzardato ma non si può non pensarlo (come il fatto che un fuoco senza aria non brucia),quando si trovano zampilli (come da me)dati dal terreno che occasionalmente si ripresentano negli stessi posti; il passaggio di ciò che porta queste conduzioni è simile allo scorrere di vene e arterie, ma va pensato anche a cielo aperto e deciso da propensioni simili,cioè dipendenti dall'atomica spinta rotatoria della terra. Su un sito di geologi mi è stato detto che le corrivazioni( sono solo in sospensione ma credo che se si accetta il termine per quelle interrate si può sviluppare un modo per evitare gli aggrottamenti dei ruscelli dettati solo dal caso e cercare di( lodando l'inviolato come dice F.Battiato) rispettare quei posti ,nidi,vortici che nel tempo darebbero una giusta veicolazione, compresi sedimenti e cariche elettrostatiche, al defluire del risultato d'un ambiente autopoietico. Da qui m'è venuto in mente di chiederlo a dei matematici. Da anni (daccordo con docenti vari) vorrei creare una zona dove studiando le tendenze proposte dal terreno si eviti di fare pozzi e si promuova la ricerca nel piccolo di certe leggi. Poca gente ne sa qualcosa. Sapevo che ai tempi degli antichi romani venivano deviati ruscelli in grotte imbibendo falde da cui sgorgavano acque riscaldate. La potenza delle trivelle c'ha reso un pò troppo schiavi degli utensili, mentre (ragionando con vari settori della ricerca) la forza "vitale" della terra può aiutarci a capire come "calmare" infestazioni,estinzioni o casualità dell'esterno. Più o meno vivo.
L'importanza intrinseca del binario destro si estrinseca sul sinistro per continuità uniforme spazio temporale, come la goccia scava la roccia.
Scherzo, non prendertela. E' solo per dire che parliamo linguaggi diversi. Non ci capiremo mai, quindi non posso aiutarti e mi ritiro dalla discussione.
Ciao,
Scherzo, non prendertela. E' solo per dire che parliamo linguaggi diversi. Non ci capiremo mai, quindi non posso aiutarti e mi ritiro dalla discussione.
Ciao,
"Faussone":Non dicevo di vederla,ma di considerarla.Ortogonale è da laboratorio ,la realtà è fatta del divenire(Socrate)e la sinergia sarebbe ,intuita,utile. Per un grande fiume si sa il pericolo di un eccessivo dragaggio,ma l'affluire a una marcita di una sorgiva è spesso in mano all'occasionalità del fare razionale che pecca in logiche adeguate. Un impronta di uno stivale in certi momenti può interrompere l'idoneo scorrere azionando rallentamenti capace di far franare un intero terrapieno e spesso è cosi'.
Sono d'accordo con Falco: la forza di Coriolis può avere un effetto osservabile facilmente solo su scale molto molto grandi a meno che essa non agisca per tempi molto lunghi e quindi su distanze notevoli.... (senza contare che questo nelle condizioni in cui $\vec \omega$ e $\vec V$ siano ortogonali...) nei fenomeni di sedimentazione inoltre la forza di Coriolis, principalmente verticale, agirebbe ortogonalmente alla gravità e praticamente sempre nella stessa direzione per cui non potrebbe contribuire a creare vortici.
Credo che il non approfondimento di certi argomenti tra matematici,geologi,biologi e osservatori vari continui ad esser la causa nel reputare al caso frane e siccitàia per non parlare di diatribe territoriali ataviche...non è facile e a volte nemmeno piacevole approfondire argomenti tra chi conosce materie diverse ma, anche perchè " un lungo viaggio comincia dall'ultimo passo", potremmo esser già avanti nell'appurare una tendenza fisica seppur minima. Su wikipedia, che si contraddice(parla di errore sistematico per l'approccio a una prova) a questo riguardo, c'è scritto"...Una forza di Coriolis è quindi presente e induce gli atomi a muoversi in una ..."e gli atomi sono piccoli si sa. La legge dei grandi numeri qua la saprete meglio di me ma essa si basa solo sulla casualità, la tendenza imposta nel mio caso fa da spartiacque tra caso e necessità:
"Falco5x":
... stagni, risorgive e fenomeni di sedimentazione se ne fanno un baffo di Coriolis. Soprattutto perché le velocità in gioco sono modestissime. Coriolis dipende dalla velocità...
Non so se,almeno te (io no),sei un matematico,ma, in quel caso,non mi sembra stai usando termini in uso in quel settore, cosa che mi piacerebbe trovare in chi consiglia qualcosa, nel senso che in questo sito e in quello che sto cercando di valutare, potrebbe esserci più possibilismo...
Per esempio pensavo che, per ragionare sull' espressione di un evento, si può immaginare il distacco dei semi di un Tarassaco: se si potesse avere quest'evento all'interno di un' area ermetica, sferica, i semi non si allontanerebbero dallo stelo ma cascherebbero in basso...l 'unica possibilità che avrebbero per essere influenzati dalla rotazione terrestre deriverebbe dalla loro stessa costituzione ,che li porterebbe a ruotare in un verso o nell'altro secondo la direzione magnetica. Essendo d'accordo su questo punto si potrebbe anche accettare l'intrusione di qualcosa nel sistema il quale andrebbe ad incidere sulla costanza della manifestazione, non riuscendo mai completamente a cancellare quest'evidenza se lasciato il tempo giusto per l'analisi, che può essere anche infinito. Per tornare all'argomento di questo 3d, gli antagonisti sulla terra interagiscono malgrado noi si possa capirlo, dal primo soffio di vento, quindi dovrebbe essere scontato non accedere a tali affermazioni(farsene un baffo) in un era dove la fisica classica potrebbe aprirsi a sovrapposizioni coerenti per evitare di lasciare all'ignoranza l'ultima critica.
La sollecitazione della quota piezometrica non dovrebbe essere così inanalizzabile se gli specialisti presenti (compresi quelli non definiti), si fidassero del probabile sviluppo anziche solo dell'attuabile in base alle proprie conoscenze.
Se posso darti un consiglio, in generale, per avere delle risposte, cercherei di essere meno prolisso. E' veramente faticoso, allo stesso tempo stupefacente, leggere ciò che scrivi.
Ma che ca...ppero vuol dire?
"danbart":
Essendo d'accordo su questo punto si potrebbe anche accettare l'intrusione di qualcosa nel sistema il quale andrebbe ad incidere sulla costanza della manifestazione, non riuscendo mai completamente a cancellare quest'evidenza se lasciato il tempo giusto per l'analisi, che può essere anche infinito. Per tornare all'argomento di questo 3d, gli antagonisti sulla terra interagiscono malgrado noi si possa capirlo, dal primo soffio di vento, quindi dovrebbe essere scontato non accedere a tali affermazioni(farsene un baffo) in un era dove la fisica classica potrebbe aprirsi a sovrapposizioni coerenti per evitare di lasciare all'ignoranza l'ultima critica.






"danbart":
[quote="Falco5x"]... stagni, risorgive e fenomeni di sedimentazione se ne fanno un baffo di Coriolis. Soprattutto perché le velocità in gioco sono modestissime. Coriolis dipende dalla velocità...
Non so se,almeno te (io no),sei un matematico,ma, in quel caso,non mi sembra stai usando termini in uso in quel settore, cosa che mi piacerebbe trovare in chi consiglia qualcosa, nel senso che in questo sito e in quello che sto cercando di valutare, potrebbe esserci più possibilismo...
Per esempio pensavo che, per ragionare sull' espressione di un evento, si può immaginare il distacco dei semi di un Tarassaco ecc. ecc. ecc.[/quote]
Non sono un matematico sono un ingegnere, ma il termine "baffo" venne usato per la prima volta in matematica da Riemann quando a proposito della funzione zeta ipotizzò che i suoi zeri non banali si allineassero lungo un baffo rettilineo di spessore tendente a zero centrato sull'ascissa reale pari a 1/2; per cui trattasi di termine matematico rigoroso.

Quanto alle altre tue interessanti considerazioni concordo su tutto, però riguardo a Coriolis continuo a insistere su quanto ho già sostenuto.
Ossequi cordiali.
@danbart: ti prego, nei prossimi post scrivi meno cose ma chiare
Io credo che tu possa avere ragione se dici che c'è una causa alla formazione dei vortici e delle sorgenti che vedi ma da questa discussione dovrebbe esserti chiaro che non può essere la forza di Coriolis, decisamente troppo debole per i fenomeni che stiamo considerando. Infatti per definizione l'intensità della forza di coriolis è proporzionale alla velocità media degli atomi, che è nientemeno che la velocità del fiume nel punto di semdimentazione. Ovvero bassa, a differenza del treno che va veloce e consuma di più il binario destro. Quindi coriolis c'entra per altre cose ma non per i tuoi vortici. La causa è un'altra, se ci spieghi con più semplicità il fenomeno (con meno possibile interpretazioni aggiunte) magari troviamo una spiegazione ragionevole.
Ma non credi che le posizione degli zampilli sia dovuta a un canale dentro alle rocce o a qualcosa del genere piuttosto che a fenomeni più complicati? Finchè non si dimostra che è sbagliata è la soluzione più semplice che si tiene buona...
Io credo che tu possa avere ragione se dici che c'è una causa alla formazione dei vortici e delle sorgenti che vedi ma da questa discussione dovrebbe esserti chiaro che non può essere la forza di Coriolis, decisamente troppo debole per i fenomeni che stiamo considerando. Infatti per definizione l'intensità della forza di coriolis è proporzionale alla velocità media degli atomi, che è nientemeno che la velocità del fiume nel punto di semdimentazione. Ovvero bassa, a differenza del treno che va veloce e consuma di più il binario destro. Quindi coriolis c'entra per altre cose ma non per i tuoi vortici. La causa è un'altra, se ci spieghi con più semplicità il fenomeno (con meno possibile interpretazioni aggiunte) magari troviamo una spiegazione ragionevole.
Ma non credi che le posizione degli zampilli sia dovuta a un canale dentro alle rocce o a qualcosa del genere piuttosto che a fenomeni più complicati? Finchè non si dimostra che è sbagliata è la soluzione più semplice che si tiene buona...
in effetti sono un pò peso a leggermi, ma non mi viene niente di più semplice per parlare di queste cose.
Ganza la storia del baffo non lo sapevo e mi scuso per la risposta.
Riguardo l'ultimo post ,cercando di essere più chiaro, (rileggendo quel che avevo detto più sù)intendo sviluppare lo studio su zone" strettamente legate al territorio", cioè cercare di preservare le proposte ,se pur lievi,fruibili da certi anfratti( tendenzialmente franosi) che generalmente, se non franano da soli vengono ripuliti a casaccio da chi ha troppa furia per pensare a quello che stò dicendo. I canali di cui parli IngFis, vanno pensati in continua modifica, proprio perchè la forza che li costituisce diminuisce man mano che si presenta dato che, sia la forza intermolecolare che la genera, sia l'inviluppo che(suppongo) va a legarsi con quanto in superfice l'aspetta, sono spinte da infiniti (relativamente al momento che li genera) spazi , semi saturi, quindi poco d'impatto. scusa il solito groviglio.
p.s. per" momento che li genera"( che è un pò il "mattone" del discorso)intendo ciò che rende questi esperimenti poco realizzabili visto che (come per quella che viene chiamata memoria dell'acqua)http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&sqi=2&ved=0CCoQFjAA&url=http%3A%2F%2Fit.wikipedia.org%2Fwiki%2FMasaru_Emoto&ei=HddMTsrwIOXE4gTxpO2nBw&usg=AFQjCNFTeD7SX-ZZHjfBCruVUMvUqQlbqw&sig2=Gx6M7LYeHZG8WP6BtyeGng, la presenza di una forza è valutabile solo in relazione a ciò che ha costruito nel tempo anche attorno a se.
volevo fare il link ma non riesco più,comunque basta cercare Masaru Emoto che penso un pò tutti conosceranno ...
Ganza la storia del baffo non lo sapevo e mi scuso per la risposta.
Riguardo l'ultimo post ,cercando di essere più chiaro, (rileggendo quel che avevo detto più sù)intendo sviluppare lo studio su zone" strettamente legate al territorio", cioè cercare di preservare le proposte ,se pur lievi,fruibili da certi anfratti( tendenzialmente franosi) che generalmente, se non franano da soli vengono ripuliti a casaccio da chi ha troppa furia per pensare a quello che stò dicendo. I canali di cui parli IngFis, vanno pensati in continua modifica, proprio perchè la forza che li costituisce diminuisce man mano che si presenta dato che, sia la forza intermolecolare che la genera, sia l'inviluppo che(suppongo) va a legarsi con quanto in superfice l'aspetta, sono spinte da infiniti (relativamente al momento che li genera) spazi , semi saturi, quindi poco d'impatto. scusa il solito groviglio.
p.s. per" momento che li genera"( che è un pò il "mattone" del discorso)intendo ciò che rende questi esperimenti poco realizzabili visto che (come per quella che viene chiamata memoria dell'acqua)http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=1&sqi=2&ved=0CCoQFjAA&url=http%3A%2F%2Fit.wikipedia.org%2Fwiki%2FMasaru_Emoto&ei=HddMTsrwIOXE4gTxpO2nBw&usg=AFQjCNFTeD7SX-ZZHjfBCruVUMvUqQlbqw&sig2=Gx6M7LYeHZG8WP6BtyeGng, la presenza di una forza è valutabile solo in relazione a ciò che ha costruito nel tempo anche attorno a se.
volevo fare il link ma non riesco più,comunque basta cercare Masaru Emoto che penso un pò tutti conosceranno ...
Intervengo solo per sottolineare che l'acqua NON ha memoria. ...o a essere possibilisti oggi non esistono prove scientifiche che ne abbia. Tutti gli esperimenti volti a dimostrare la memoria dell'acqua (o altre "strane" proprietà) si sono rilevati fallaci, quando andava bene, o delle assolute bufale, come nel caso del personaggio che citi.
Vedi qui.
Vedi qui.
"Faussone":
Intervengo solo per sottolineare che l'acqua NON ha memoria. ...o a essere possibilisti oggi non esistono prove scientifiche che ne abbia. Tutti gli esperimenti volti a dimostrare la memoria dell'acqua (o altre "strane" proprietà) si sono rilevati fallaci, quando andava bene, o delle assolute bufale, come nel caso del personaggio che citi.
Vedi qui.
Scherzi ?
Una volta un bicchiere d'acqua mi ha raccontato tutta la sua storia da quando è uscita dalla sorgente.

Magari era vino come tutto quello che avevi bevuto... ah ah
a parte quello ho letto, la visione degli scettici la capisco ma mi domando: se considerassimo l'uomo una molecola come potremmo "provare la sua memoria"? Eppure i ricordi ci caratterizzano e costituiscono parte del divenire pratico. Il terreno è un pò come questa caratteristica( insondabile). Sviluppa dove vuole sorgenti ma sono formate da vicissitudini espresse poi in determinati canali di adduzione. Per la teoria dello strato limite questa espressione del sottosuolo cerca posti rigidi su cui scorrere ma nel tempo si sa tutto si muove e così è molto raro che nuove sorgive affiorino. C'è molto da approfondire in questo discorso, anziche solo l'aspettar prove.
a parte quello ho letto, la visione degli scettici la capisco ma mi domando: se considerassimo l'uomo una molecola come potremmo "provare la sua memoria"? Eppure i ricordi ci caratterizzano e costituiscono parte del divenire pratico. Il terreno è un pò come questa caratteristica( insondabile). Sviluppa dove vuole sorgenti ma sono formate da vicissitudini espresse poi in determinati canali di adduzione. Per la teoria dello strato limite questa espressione del sottosuolo cerca posti rigidi su cui scorrere ma nel tempo si sa tutto si muove e così è molto raro che nuove sorgive affiorino. C'è molto da approfondire in questo discorso, anziche solo l'aspettar prove.
Caro danbart,
sei ovviamente libero di pensare e di sostenere tutto quello che vuoi, ma la cosa che non puoi fare (almeno qui) è pretendere di usare la scienza in ambiti non scientifici.
Sei intervenuto qui citando Coriolis, per spiegare a tuo modo un qualcosa (che a dire il vero non sono riuscito a capire in dettaglio), ti è stato detto che Coriolis non può comunque far nulla alle scale e alle velocità del fenomeno a cui sei interessato, adesso tiri fuori una teoria pseudoscientifica, la memoria dell'acqua, che in quanto pseudo di scientifico (ancora almeno) non ha nulla.
Nell'ultimo post citi la teoria dello strato limite, in un contesto che c'entra poco o nulla...
La scienza è fondata sul metodo scientifico il quale esige prove inoppugnabili, che piaccia o no. Senza prove non si fa scienza ma pseudoscienza e misticismo, quindi per favore se sei in quell'ambito, ripeto, non pretendere di usare o di voler usare strumenti scientifici.
Se vuoi pertanto discutere di queste cose non sei nel posto adatto, qui si segue la scienza ortodossa (l'unica che in realtà dovrebbe chiamarsi scienza nell'accezione moderna) e le pseudoscienze non sono parte della discussione, puoi, se vuoi, spostarti nel forum Generale, per confrontarti liberamente in proposito, anche lì credo non avrai molto soddisfazione se ti mantieni su questo registro però...
Ciao.
sei ovviamente libero di pensare e di sostenere tutto quello che vuoi, ma la cosa che non puoi fare (almeno qui) è pretendere di usare la scienza in ambiti non scientifici.
Sei intervenuto qui citando Coriolis, per spiegare a tuo modo un qualcosa (che a dire il vero non sono riuscito a capire in dettaglio), ti è stato detto che Coriolis non può comunque far nulla alle scale e alle velocità del fenomeno a cui sei interessato, adesso tiri fuori una teoria pseudoscientifica, la memoria dell'acqua, che in quanto pseudo di scientifico (ancora almeno) non ha nulla.
Nell'ultimo post citi la teoria dello strato limite, in un contesto che c'entra poco o nulla...
La scienza è fondata sul metodo scientifico il quale esige prove inoppugnabili, che piaccia o no. Senza prove non si fa scienza ma pseudoscienza e misticismo, quindi per favore se sei in quell'ambito, ripeto, non pretendere di usare o di voler usare strumenti scientifici.
Se vuoi pertanto discutere di queste cose non sei nel posto adatto, qui si segue la scienza ortodossa (l'unica che in realtà dovrebbe chiamarsi scienza nell'accezione moderna) e le pseudoscienze non sono parte della discussione, puoi, se vuoi, spostarti nel forum Generale, per confrontarti liberamente in proposito, anche lì credo non avrai molto soddisfazione se ti mantieni su questo registro però...
Ciao.
"Faussone":
....sei ovviamente libero di pensare e di sostenere tutto ....
Mi scuso se ti ho citato fonti per te poco o nulla inerenti con l'approfondimento del contesto,
non sostenevo però un granchè,se rileggi bene, solo che ,strato limite e Coriolis, erano tentativi ,da parte mia, di avvicinare chi, non sapendo nulla di questi studi, vuole allargare gli orizzonti( sia pur con cose discutibili...); forse facevo più strada se non citavo un bel niente e raccontavo solo le mie impressioni. Non so come spostare la discussione nel caso( credo tocchi a Voi) ma evitando citazioni, ritorno sul discorso chiedendo:
sia per il rinboschimento che per la gestione dei tempi di ricarica dei pozzi, la gestione delle biocenosi è fondamentale; la modifica delle abitudini in superfice va, molto lentamente, a ritrovare le passate percolazioni ( spostare di poco una scolina può far denutrire ettari con relative marcite)orientando i nuovi assorbimenti gestiti da soggetti generalmente poco saldi. Per raggiungere ed interessare gli strati più profondi e modificarne l'imbibimento, può essere utile ( e magari c'è degli studi in proposito) un'azione percussiva ragionata ?
Dopo le piogge ad esempio certe rocce vibrano se colpite col palmo di una mano mentre l'altra e i piedi partecipano all'oscillazione( che si distribuisce secondo le faglie...), ma ripetendo l'impatto la caratteristica (se non si attende un pò) si attenua...la struttura lasciata a se sembra avere ritmi per i quali ogni piccolo fatto ha conseguenze soggette all'accettazione e integrazione in pressoché infinite altre "onde", vettori decisi da uno spesso apparente immobilismo. grazie