Problema su campo magnetico indotto

gugo82
Un problemino fisico interessante sul campo magnetico è il seguente.

Problema:

Sia $\Gamma$ un circuito piano[nota]Si può pensare che $\Gamma$ sia una curva semplice chiusa del piano.[/nota], racchiudente un aperto stellato $\Omega$, attraversato da una corrente d'intensità $j$.
Detto $p$ un punto di $\Omega$ rispetto al quale $\Omega$ è stellato, la legge di Biot-Savart consente di esprimere l'intensità $B(p)$ del vettore induzione magnetica \(\mathbf{B}(p)\) nel punto $p$ usando un integrale in coordinate polari.

Provare che, a parità di area racchiusa dal circuito $\Gamma$, il valore di $B$ è minimo quando $\Gamma $ è una circonferenza e $p$ è il suo centro.

Risposte
mathbells
Provo a rispondere in modo molto informale, indicando solo qualche idea. Credo che la dimostrazione si regga su questi due fatti:
a) a parità di area racchiusa, la figura piana che ha il perimetro minore è la circonferenza. Dalla legge di Biot-Savart (o meglio, dalla prima legge di Laplace) si deduce che il contributo dato a \(\displaystyle B \) da una porzione di cicuito infinitesima lunga \(\displaystyle dl \) è proporzionale a \(\displaystyle dl \). Ne segue che un circuito più corto genera un campo minore. Questo "dimostra" che la forma di \(\displaystyle \Gamma \) che minimizza \(\displaystyle B \) è la circonferenza.

b) sempre dalla legge di Laplace, si deduce che il contributo dato a \(\displaystyle B \), in un punto \(\displaystyle P \), da una porzione di cicuito infinitesima lunga \(\displaystyle dl \) è inversamente proporzionale al quadrato della distanza di \(\displaystyle dl \) da \(\displaystyle P \). Consideriamo quindi un punto \(\displaystyle P \) interno alla circonferenza, e prendiamo una corda qualsiasi passante per \(\displaystyle P \). Siano \(\displaystyle A \) e \(\displaystyle B \) le intersezioni della corda con la circonferenza. Allora, il contributo dato a \(\displaystyle B \) dai pezzetti di circuito posti in \(\displaystyle A \) e\(\displaystyle B \) è del tipo

\(\displaystyle \propto \frac{1}{\overline{AP}^2}+\frac{1}{\overline{PB}^2}=\frac{1}{\overline{AP}^2}+\frac{1}{(d-\overline{AP}^2)} \)



dove $d$ è la lunghezza della corda. E' facile verificare che tale quantità è minima per \(\displaystyle \overline{AP}=\frac{d}{2} \) e cioè quando $P$ si trova al centro della corda. Ora, l'unico punto che soddisfa tale condizione per tutte le corde passanti per $P$ è proprio il centro della circonferenza. Ne segue (a naso...) che, prendendo $P$ nel centro della circonferenza, quando si va ad integrare su tutta la circonferenza, si ottiene il valore minimo possibile (basta immaginare di considerare tutti i pezzettini del circuito prendendoli a coppie, ciascuna delle quali formata dai pezzetti diametralmente opposti a rispetto a $P$).

Questa è l'idea di fondo. Una dimostrazione rigorosa forse si può fare nell'ambito della teoria del calcolo variazionale...o mi sto complicando la vita? :-D

Light_1
Mi trovo in accordo con quanto dice Mathbells,
anche se credo si voglia una dimostrazione meno intuitiva,
basata sul fatto che il circuito racchiuda un aperto stellato.

Ci penserò :-D

mathbells
"Light_":
anche se credo si voglia una dimostrazione meno intuitiva


lo credo anche io, considerando le "origini matematiche" di gugo82 :D

"Light_":
basata sul fatto che il circuito racchiuda un aperto stellato


Questa ipotesi credo serva solo per evitare forme "esotiche" per \(\displaystyle \Gamma \), tipo circuiti a spirale (o, in generale, circuiti percorrendo i quali il punto $P$ non resterebbe sempre a destra o sempre a sinistra rispetto alla direzione di moto) per i quali alcune porzioni di essi diano un contributo a \(\displaystyle \vec B \) in un verso, mentre altre porzioni diano un contributo nel verso opposto. In tal caso, la cosa si complicherebbe alquanto, poiché l'integrale non potrebbe più essere visto come una "somma a termini positivi", ma sarebbe a termini con segno variabile, e quindi l'intensità risultante di \(\displaystyle \vec B \) dipenderebbe anche da come si distribuiscono "le curve" del circuito.

Anche qui, il tutto è detto molto in maniera informale. Spero di essere riuscito almeno a dare l'idea di quanto voglio dire.

Light_1
Inizialmente ho pensato che magari era il caso di utilizzare il teorema del rotore ma ,
dato che non ne sono per niente sicuro, ho poi messo il problema in termini più pratici arrivando alle tue stesse conclusioni.

Sarei molto interessato alla formalizzazione del tutto :-D

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