Primo principio della termodinamica

squall1
salve a tutti,

contesto:processo a V=cost e internamente reversibile(cioè privo di attriti)

il primo principio lo scrivo così:
$ du=c * dT + deltaLv $
dove du è la varizione di energia interna a V costante, c calore specifico a V costante, dT variazione infinitesima di temperatura e con delta indico la non perfetta differenziabilità del lavoro a volume costante pur essendo una variazione.
il mio dubbio sta nel fatto che quella scrittura si riferisce a grandezze specifiche(è la variazione di energia per unità di massa, infatti du è indicata con la lettera minuscola).

se voglio passare alla grandezza estensiva devo dunque moltiplicare per la massa ottenendo questa scrittura:

$ dU=m* c * dT + deltaLv $

giusto?
sbaglio qualcosa?
perchè mi sembra strano che il $ deltaL$ non subisca variazioni.
potete chiarirmi le idee?

Risposte
Falco5x
E' chiaro che il $\deltaL$ della seconda relazione non è uguale a quello della prima, ma è quello della prima moltiplicato per m; pure il lavoro può essere inteso come lavoro specifico fatto da una massa unitaria di gas oppure lavoro reale prodotto da un sistema che utilizza una massa m di gas.

(In questo caso però se siamo a V costante il lavoro è sempre zero)

squall1
innanzi tutto ti ringrazio della risposta.
quindi anche δL può essere rapportato alla massa; era quello che volevo sapere.
vorrei però puntualizzare che il lavoro non è per forza uguale a zero.
ho indicato appositamente δLv perchè se si è a V costante rimane uguale a zero il lavoro dilatativo cioè δLd.
ti cito come esempio l'esperienza del mulinello di joule per farti capire cosa intendo con δLv, infatti l'esperienza è stata condotta a V costante e si verifica un aumento di U a causa degli effetti dissipativi i quali rientrano nel bilancio del primo principio o nel termine a destra sottoforma di variazione di energia interna dovuta alle dissipazioni o attriti(chiamiamola per comodità dU'), oppure nel termine di sinistra sotto forma di lavoro dissipativo(appunto δLv ).

c'è da puntualizzare però che i due termini sopra citati non sono in mutua esclusione, infatti ci sono casi in cui esiste δLv e non è del tutto dovuto ad effetti di dissipazione o attrito che dir si voglia,ad esempio se vi è la presenza di attriti interni e di una resistenza elettrica nel sistema sono costretto ad inserire tutti e due i termini che,ovviamente,avranno valori differenti.

Falco5x
"squall":
ho indicato appositamente δLv perchè se si è a V costante rimane uguale a zero il lavoro dilatativo cioè δLd.
ti cito come esempio l'esperienza del mulinello di joule per farti capire cosa intendo con δLv, infatti l'esperienza è stata condotta a V costante e si verifica un aumento di U a causa degli effetti dissipativi i quali rientrano nel bilancio del primo principio o nel termine a destra sottoforma di variazione di energia interna dovuta alle dissipazioni o attriti(chiamiamola per comodità dU'), oppure nel termine di sinistra sotto forma di lavoro dissipativo(appunto δLv )

Ah ecco, non avevo interpretato questo tuo significato dato al pedice v.
Quello che dici torna, io mi riferivo al solo lavoro dilatativo.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.