Perché le cariche si muovono verso i punti a maggiore potenziale?
Buongiorno, oggi sto riprendendo alcuni appunti di fisica e non riesco bene a capire perché gli elettroni si muovano dai punti a potenziale minore verso quelli a potenziale maggiore: io so che il potenziale è uguale alla circuitazione del campo, ovvero al lavoro fatto per carica per andare da un punto iniziale al punto finale, e dipende solo da questi estremi.
Quindi sono partito da un'analisi dimensionale: il potenziale è energia/carica, e allora + carica ---> - energia; all'equilibrio dovrò avere uguali valori, quindi devo per forza partire dai punti dove le cariche sono di più, per portarle nei punti dove sono più carenti, tramite il lavoro per unità di carica fatto con la circuitazione del campo.
Per adesso non sono riuscito a trovare un ragionamento più pratico e più semplice, intanto rimango in attesa e giro a voi la domanda
Quindi sono partito da un'analisi dimensionale: il potenziale è energia/carica, e allora + carica ---> - energia; all'equilibrio dovrò avere uguali valori, quindi devo per forza partire dai punti dove le cariche sono di più, per portarle nei punti dove sono più carenti, tramite il lavoro per unità di carica fatto con la circuitazione del campo.
Per adesso non sono riuscito a trovare un ragionamento più pratico e più semplice, intanto rimango in attesa e giro a voi la domanda

Risposte
Ciao! Io la vedo cosi : essendo la ddp $V(a)-V(b)=int_a^b (vec E*vec dr)$ e essendo $vec E*vec dr=Edrcos(alpha)$ se il campo e lo spostamento infinitesimo hanno stesso verso la ddp è positiva.Quindi l elettrone sente una forza $vec F=qvec E=-evec E$ che provova un accelerazione e quindi un moto opposto alla direzione del campo. E siccome il campo "andava" verso il potenziale minore, l elettrone va verso il potenziale maggiore avendo carica negativa.
Ti ringrazio per la risposta, ho capito il tuo ragionamento
è sempre comodo avere più opinioni davanti, almeno così si allargano i propri orizzonti!
