MissionImpossible3 URGENTE!

Avrei bisogno di un mega aiuto:
sono abbastanza incasinata su alcuni argomenti che stiamo affrontando in questo periodo in fisica. Qualcuno potrebbe darmi una spiegazione della differenza tra Lavoro,Potenza,Energia cinetica, teorema delle forze vive e spiegarmi quando vanno applicate le diverse formule??

E un’ultima cosa: ho provato a risolvere questo esercizio ma mi sono fermata alla prima parte:
Un ciclista di 65 kg guida la sua bicicletta di 10kg con una velocità costante di 12m/s.
-quanto lavoro deve essere compiuto dai freni per frenare il ciclista con la bicicletta?? (sol:-5400J)
-quanta strada compie la bici se servono 4 sec per fermarla? (soluz: 24m)
-qual è il modulo della forza frenante? (soluz:-230J)
grazie per favore ne avrei bisogno entro questa sera.Grazie a tutti!!!




Risposte
1)$L=DeltaE$
in questo caso $DeltaE=-1/2mv^2$ dato che l' energia cinetica iniziale è $1/2mv^2$ e quella finale $0$
$L=-1/2*(65+10)*12$
2) $a=(Deltav)/(Deltat)=(12m/s)/(4s)=3m/s^2$
$s=v_0Deltat-1/2at^2$
3) $F=ma$
in questo caso $DeltaE=-1/2mv^2$ dato che l' energia cinetica iniziale è $1/2mv^2$ e quella finale $0$
$L=-1/2*(65+10)*12$
2) $a=(Deltav)/(Deltat)=(12m/s)/(4s)=3m/s^2$
$s=v_0Deltat-1/2at^2$
3) $F=ma$
Grazie,adesso ho capito..ma c'è qualcuno che può spiegarmi quello che ho chiesto all'inizio del messaggio???
grazie!
grazie!
Sugli appunti di matematicamente non c'è niente?
ho guardato,ma non ho trovato quello che fa al caso mio...
HELP!!!
HELP!!!
Oddio Ila così su due piedi è un po' lungo da spiegare ma non è poi così difficile; scommetto che se ti impegni puoi benissimo capire la spiegazione del tuo libro di testo

Sarò il più breve e sintetico possibile.
Partiamo dai concetti primitivi.
Dicesi energia una quantità scalare associata allo stato di un corpo.
Il lavoro è una quantità di energia che viene trasferita ad un corpo o da un corpo quando su di esso agisce una forza. In termini matematici il lavoro è definito come il prodotto scalare tra la forza che agisce sul corpo ed il conseguente spostamento:
$L=vecF*vecd$
L'energia cinetica è una forma di energia associata allo stato di moto di un corpo. Essa, come sappiamo, è definita in termini matematici come $K=1/2mv^2$ per un corpo di massa $m$ e velocità $v$.
Se in un corpo agisce una o più forza tale che la forma di energia che varia è solo quella cinetica, allora vale il teorema dell'energia cinetica, secondo cui:
$DeltaL=K_(f)-K_(i)$
Il lavoro $L$ necessario per portare il corpo dallo stato energetico $i$ a quello $f$ è pari alla variazione di energia cinetica del corpo.
E' interessante notare come, partendo dal teorema dell'energia cinetica, supponendo che il corpo sia inizialmente fermo e che una forza agisca su di esso, abbiamo:
$L=K=Fd=ma*(1/2at^2)=1/2ma^2v^2/a^2=1/2mv^2$ che è proprio l'energia cinetica.
Infine la potenza, nella sua accezione più generale, è definita come la variazione con cui l'energia totale $E$ di un sistema fisico si trasforma da una forma all'altra; in termini matematici:
$P=(dE)/(dt)=vecF*vecv$.
Partiamo dai concetti primitivi.
Dicesi energia una quantità scalare associata allo stato di un corpo.
Il lavoro è una quantità di energia che viene trasferita ad un corpo o da un corpo quando su di esso agisce una forza. In termini matematici il lavoro è definito come il prodotto scalare tra la forza che agisce sul corpo ed il conseguente spostamento:
$L=vecF*vecd$
L'energia cinetica è una forma di energia associata allo stato di moto di un corpo. Essa, come sappiamo, è definita in termini matematici come $K=1/2mv^2$ per un corpo di massa $m$ e velocità $v$.
Se in un corpo agisce una o più forza tale che la forma di energia che varia è solo quella cinetica, allora vale il teorema dell'energia cinetica, secondo cui:
$DeltaL=K_(f)-K_(i)$
Il lavoro $L$ necessario per portare il corpo dallo stato energetico $i$ a quello $f$ è pari alla variazione di energia cinetica del corpo.
E' interessante notare come, partendo dal teorema dell'energia cinetica, supponendo che il corpo sia inizialmente fermo e che una forza agisca su di esso, abbiamo:
$L=K=Fd=ma*(1/2at^2)=1/2ma^2v^2/a^2=1/2mv^2$ che è proprio l'energia cinetica.
Infine la potenza, nella sua accezione più generale, è definita come la variazione con cui l'energia totale $E$ di un sistema fisico si trasforma da una forma all'altra; in termini matematici:
$P=(dE)/(dt)=vecF*vecv$.
Grazie!!!!
Ma se io avessi un problema come..non so...
ho un oggetto di massa m che cade da un'altezza h con una velocità finale Vf.
Se volessi sapere qual è il lavoro che l'aria ha esercitato sull'oggetto che formula dovrei usare??
Mettiamo poi che chieda di determinare la sua velocità in un istante t1,come posso fare??
Non so se i dati che ho messo sono sufficienti, ma ho provato a inventare un problema che magari c'entra qualcosa...
Grazie 1000000000!!
Ma se io avessi un problema come..non so...
ho un oggetto di massa m che cade da un'altezza h con una velocità finale Vf.
Se volessi sapere qual è il lavoro che l'aria ha esercitato sull'oggetto che formula dovrei usare??
Mettiamo poi che chieda di determinare la sua velocità in un istante t1,come posso fare??
Non so se i dati che ho messo sono sufficienti, ma ho provato a inventare un problema che magari c'entra qualcosa...
Grazie 1000000000!!
eh...si vede che è inventato...
Il lavoro esercitato dall'aria è complicato da trovare, ci vuole il calcolo integrale, se vuoi te lo posso spiegare ma non mi pare ti possa interessare.
Semmai puoi calcolare il lavoro svolto dalla forza peso che è una forza conservativa. Se un corpo cade di un'altezza $h$ il lavoro svolto dalla forza peso è, per la definizione di lavoro che ti ho dato nel post precedente: $L=mgh$
La velocità all'istante $t_(1)$ la puoi determinare semplicemente in questo modo: $v_(1)=-gt_(1)$.
Ciao.


Il lavoro esercitato dall'aria è complicato da trovare, ci vuole il calcolo integrale, se vuoi te lo posso spiegare ma non mi pare ti possa interessare.
Semmai puoi calcolare il lavoro svolto dalla forza peso che è una forza conservativa. Se un corpo cade di un'altezza $h$ il lavoro svolto dalla forza peso è, per la definizione di lavoro che ti ho dato nel post precedente: $L=mgh$
La velocità all'istante $t_(1)$ la puoi determinare semplicemente in questo modo: $v_(1)=-gt_(1)$.
Ciao.
Si! Si vede che l'hai inventato: è molto pericoloso risolvere esercizi inventati quando non si è esperti!
Per quanto riguarda il tuo problema, mi dispiace dissentire da Giuseppe87x.
In effetti, si può rispondere alla tua prima domanda senza grandi calcoli.
Supponiamo che il corpo di massa $m$ parta da fermo ad altezza $h$ e che arrivi al suolo con velocità finale $v_f$, per il teorema dell'energia cinetica (o delle forze vive) deve essere:
$L=1/2mv_f^2$
Se supponiamo che sul corpo in caduta agiscano solo il peso e la resistenza dell'aria, la relazione sarà:
$L_p+L_a=1/2mv_f^2$
in cui i lavori fatti dalle due forze sono stati separati.
Da ciò, essendo $L_p=mgh$, ricavi:
$L_a=1/2mv_f^2-mgh$
Tale lavoro (se l'aria è ferma) deve essere negativo.
La risposta alla seconda domanda invece non è ottenibile sulla base dei dati forniti a meno di non fare ipotesi ulteriori sul moto e sul tipo di resistenza dell'aria. Anche in queste ipotesi, comunque, la soluzione non sarebbe elementare e richiede competenze matematiche di tipo universitario (equazioni differenziali).
ciao
PS consiglio: 'accontentati' di risolvere esercizi che trovi sul libro.
Per quanto riguarda il tuo problema, mi dispiace dissentire da Giuseppe87x.
In effetti, si può rispondere alla tua prima domanda senza grandi calcoli.
Supponiamo che il corpo di massa $m$ parta da fermo ad altezza $h$ e che arrivi al suolo con velocità finale $v_f$, per il teorema dell'energia cinetica (o delle forze vive) deve essere:
$L=1/2mv_f^2$
Se supponiamo che sul corpo in caduta agiscano solo il peso e la resistenza dell'aria, la relazione sarà:
$L_p+L_a=1/2mv_f^2$
in cui i lavori fatti dalle due forze sono stati separati.
Da ciò, essendo $L_p=mgh$, ricavi:
$L_a=1/2mv_f^2-mgh$
Tale lavoro (se l'aria è ferma) deve essere negativo.
La risposta alla seconda domanda invece non è ottenibile sulla base dei dati forniti a meno di non fare ipotesi ulteriori sul moto e sul tipo di resistenza dell'aria. Anche in queste ipotesi, comunque, la soluzione non sarebbe elementare e richiede competenze matematiche di tipo universitario (equazioni differenziali).
ciao
PS consiglio: 'accontentati' di risolvere esercizi che trovi sul libro.
"mirco59":
PS consiglio: 'accontentati' di risolvere esercizi che trovi sul libro.
Permettimi di dissentire. Cosa c'è di male nel provare a "sbattere" la testa contro problemi più grandi di sé stessi?
Convengo che a sbattere contro problemi grandi c'è molto da imparare. Questi problemi si possono comunque trovare sui libri.
Quello che volevo dire è che i problemi inventati (soprattutto quelli di Fisica) spesso sono privi di senso e quindi si corre il rischio di perderci un sacco di tempo senza guadagnarci nulla.
Altro aspetto ancora è l'atteggiamento di chi cerca di iterpretare fenomeni fisici che osserva: questo è veramente il massimo del guadagno per me!
ciao
Quello che volevo dire è che i problemi inventati (soprattutto quelli di Fisica) spesso sono privi di senso e quindi si corre il rischio di perderci un sacco di tempo senza guadagnarci nulla.

Altro aspetto ancora è l'atteggiamento di chi cerca di iterpretare fenomeni fisici che osserva: questo è veramente il massimo del guadagno per me!
ciao
Scusate....non volevo fare casini!!!
ci ho provato,di certo non voglio impegolarmi in certe strane situazioni!!!
GRAZIE A TUTTI X LA COLLABORAZIONE!!!
ci ho provato,di certo non voglio impegolarmi in certe strane situazioni!!!
GRAZIE A TUTTI X LA COLLABORAZIONE!!!
"mirco59":
Convengo che a sbattere contro problemi grandi c'è molto da imparare. Questi problemi si possono comunque trovare sui libri.
Certo. Però io intendevo dire che se si prova a risolvere un problema complicato rispetto alla proprie conoscienze non si fa nulla di male (ma in effetti questo vale di più per la matematica).
"mirco59":
Altro aspetto ancora è l'atteggiamento di chi cerca di iterpretare fenomeni fisici che osserva: questo è veramente il massimo del guadagno per me!
Qui non posso che essere d'accordo

Si mirco, hai ragione...però se vuoi sapere a priori (cioè prima di lanciare il corpo) il lavoro che svolgerà l'aria devi utilizzare il calcolo differenziale no?
Nel tuo caso, per sapere il lavoro svolto dall'aria è necessario far cadere il corpo e misurare la sua velocità.
Nel tuo caso, per sapere il lavoro svolto dall'aria è necessario far cadere il corpo e misurare la sua velocità.
Si hai ragione. Mi riferivo alla soluzione dell'esercizio per come era stato proposto per il quale la valutazione della legge di moto non è necessaria.
ciao
ciao
qualcuno potrebbe aiutarmi a risolvere questo problema per piacere
La figura 18-35 mostra un interferometro acustico riempito d'aria, utilizzato per dimostrare l'interferenza delle onde sonore. S e' una membrana oscillante; D e' un rivelatore di suoni, come un orecchio o un microfono. Il tratto SBD puo' variare in lunghezza, mentre il tratto SAD e' fisso. In D le onde sonore che percorrono il tratto SBD interferiscono con quelle che percorrono il tratto SAD. L'intensita' del suono in D ha un valore minimo di 100 unita' in una certa posizione di B e con continuita' cresce fino a una valore massimo di 900 unita' quando B si e' spostato di 1.65 cm. Trovate (a) la frequenza del suono emesso dalla sorgente e (b) il rapporto tra l'ampiezza dell'onda SAD e quella dell'onda SBD in D. (c) Come puo' accadere che queste onde abbiano diverse ampiezze, visto che vengono originate dalla stessa sorgente? [(a) 5200 Hz; (b) 2]
La figura 18-35 mostra un interferometro acustico riempito d'aria, utilizzato per dimostrare l'interferenza delle onde sonore. S e' una membrana oscillante; D e' un rivelatore di suoni, come un orecchio o un microfono. Il tratto SBD puo' variare in lunghezza, mentre il tratto SAD e' fisso. In D le onde sonore che percorrono il tratto SBD interferiscono con quelle che percorrono il tratto SAD. L'intensita' del suono in D ha un valore minimo di 100 unita' in una certa posizione di B e con continuita' cresce fino a una valore massimo di 900 unita' quando B si e' spostato di 1.65 cm. Trovate (a) la frequenza del suono emesso dalla sorgente e (b) il rapporto tra l'ampiezza dell'onda SAD e quella dell'onda SBD in D. (c) Come puo' accadere che queste onde abbiano diverse ampiezze, visto che vengono originate dalla stessa sorgente? [(a) 5200 Hz; (b) 2]