Macchina magnetica - moto perpetuo
ciao a tutti!
Quello che sto per chiedervi in questo topic è un po' strano.
Come sapete, negli anni sono state proposte molte invenzioni per ottenere il cosiddetto 'moto perpetuo', cioè creare un qualcosa che producesse più energia di quanta gliene occorresse per funzionare, in pratica creare energia dal nulla. Ora, il 1° e il 2° principio della termodinamica vietano essenzialmente la creazione di questo tipo di moto, infatti molte di queste invenzioni (anzi, credo tutte per ora) ad un'attenta analisi del bilancio energetico mostravano che da qualche parte l'energia prima o poi andava persa.
Una delle tante invenzioni è una specie di ruota magnetica, presentata in mille salse diverse. Il principio di funzionamento comunque (almeno come l'ho inteso io) è più o meno il seguente:
si pone ad esempio un grosso magnete fisso, poi si crea una ruota sulla cui circonferenza sono posti dei piccoli magneti; ora, se si orienta opportunamente i poli nord e sud dei magneti sulla ruota, si può far si che questa scorrendo sul magnete fisso (il tutto per mezzo di guide) venga spinta in avanti; immaginiamo infatti che il polo nord venga attratto e quello sud respinto dal magnete a terra, se tutti i magnetini sono disposti nello stesso modo, si avrà che il magnetino che ha appena passato il 'punto di contatto' della ruota viene respinto lontano dal 'magnetone' (perchè ha il polo sud più vicino al magnete a terra), mentre il magnetino sulla ruota che ancora non è arrivato al punto di contatto ne viene attratto (perchè ha il polo nord più vicino al magnetone). In questo modo, la ruota verrebbe continuamente spinta in avanti dalla forza creata dai magneti.
Spero di averla spiegata in modo decente, se cosi non fosse cercherò un'immagine o qualcosa. Comunque di invenzioni simili ce ne son state parecchie a quanto ho letto, tutte quante però si son rivelate delle burle.
Quello che interessa a me fondamentalmente è questo: in una macchina ad esempio costruita come vi ho detto, dov'è che viene persa l'energia? mi spiego meglio: la termodinamica ci dice che non si può creare più energia di quanta ne utilizziamo per crearne; nel caso di questa ruota quindi non è possibile che i magneti forniscano continuamente alla ruota la forza necessaria per andare, giusto? Escludendo anche gli attriti... Cioè in sostanza, alla fine l'energia creata da questa ruota non può essere maggiore del lavoro fatto per metterla in moto... ma a vederla cosi questa ruota non potrebbe andare all'infinito? dove sta invece l'inghippo? (so che c'è da qualche parte!)
Magari è una cavolata e non ci arrivo io, però spero che qualcuno sappia risolvere questo mio dubbio!
Quello che sto per chiedervi in questo topic è un po' strano.
Come sapete, negli anni sono state proposte molte invenzioni per ottenere il cosiddetto 'moto perpetuo', cioè creare un qualcosa che producesse più energia di quanta gliene occorresse per funzionare, in pratica creare energia dal nulla. Ora, il 1° e il 2° principio della termodinamica vietano essenzialmente la creazione di questo tipo di moto, infatti molte di queste invenzioni (anzi, credo tutte per ora) ad un'attenta analisi del bilancio energetico mostravano che da qualche parte l'energia prima o poi andava persa.
Una delle tante invenzioni è una specie di ruota magnetica, presentata in mille salse diverse. Il principio di funzionamento comunque (almeno come l'ho inteso io) è più o meno il seguente:
si pone ad esempio un grosso magnete fisso, poi si crea una ruota sulla cui circonferenza sono posti dei piccoli magneti; ora, se si orienta opportunamente i poli nord e sud dei magneti sulla ruota, si può far si che questa scorrendo sul magnete fisso (il tutto per mezzo di guide) venga spinta in avanti; immaginiamo infatti che il polo nord venga attratto e quello sud respinto dal magnete a terra, se tutti i magnetini sono disposti nello stesso modo, si avrà che il magnetino che ha appena passato il 'punto di contatto' della ruota viene respinto lontano dal 'magnetone' (perchè ha il polo sud più vicino al magnete a terra), mentre il magnetino sulla ruota che ancora non è arrivato al punto di contatto ne viene attratto (perchè ha il polo nord più vicino al magnetone). In questo modo, la ruota verrebbe continuamente spinta in avanti dalla forza creata dai magneti.
Spero di averla spiegata in modo decente, se cosi non fosse cercherò un'immagine o qualcosa. Comunque di invenzioni simili ce ne son state parecchie a quanto ho letto, tutte quante però si son rivelate delle burle.
Quello che interessa a me fondamentalmente è questo: in una macchina ad esempio costruita come vi ho detto, dov'è che viene persa l'energia? mi spiego meglio: la termodinamica ci dice che non si può creare più energia di quanta ne utilizziamo per crearne; nel caso di questa ruota quindi non è possibile che i magneti forniscano continuamente alla ruota la forza necessaria per andare, giusto? Escludendo anche gli attriti... Cioè in sostanza, alla fine l'energia creata da questa ruota non può essere maggiore del lavoro fatto per metterla in moto... ma a vederla cosi questa ruota non potrebbe andare all'infinito? dove sta invece l'inghippo? (so che c'è da qualche parte!)
Magari è una cavolata e non ci arrivo io, però spero che qualcuno sappia risolvere questo mio dubbio!
Risposte
Se fai uno schema è meglio, ti risponderei che in ogni caso quello che conta è il principio di conservazione dell'energia, però per spiegarti nel dettaglio dove falla il ragionamento è meglio avere un disegno
Buonasera. Dunque, la costruzione di una macchina a moto perpetuo che produca più energia rispetto a quella immessa è quella costituita da una leva del terzo tipo. Questa leva è chiamata leva svantaggiosa, ed è quella in cui cioè è necessario immettere più energia rispetto a quella minima necessaria per sollevare il carico. Naturalmente questa macchina è provvista di un fulcro di rotazione. Si immagini ora però, che la parte resistente sia sprovvista del braccio e sia posizionata invece sul fulcro e che questo corrisponda ad un albero rotante che assorba energia dalla leva in movimento attraverso una rotazione.
L'altro braccio invece, può avere la forma di un canale entro il quale può scorrere una sfera del peso di 1000 kg , e che questa sia posizionata alla estremità del braccio la cui lunghezza è ad esempio di 10 metri, mentre la posizione in altezza valga 1 mt.
Una volta effettuata la rotazione e posizionata l'asta in modo orizzontale il lavoro prodotto sarà uguale al peso della sfera per la lunghezza della proiezione dell'asta sul piano orizzontale. A conti fatti, il lavoro varrà poco meno di 10.000 kilogrammetri (10 metri x 1000 kg) , mentre il lavoro per riportare la sfera verso il punto iniziale sarà pari a circa 1000 kg x 1 mt = 1000 kilogrammetri. Una volta in posizione orizzontale la sfera potrà essere rotolata verso il centro, rialzare il canale e poi rotolare lungo il piano inclinato la sfera , riportandola verso il punto di partenza.
Il netto lordo vale 9.000 kgm.
L'altro braccio invece, può avere la forma di un canale entro il quale può scorrere una sfera del peso di 1000 kg , e che questa sia posizionata alla estremità del braccio la cui lunghezza è ad esempio di 10 metri, mentre la posizione in altezza valga 1 mt.
Una volta effettuata la rotazione e posizionata l'asta in modo orizzontale il lavoro prodotto sarà uguale al peso della sfera per la lunghezza della proiezione dell'asta sul piano orizzontale. A conti fatti, il lavoro varrà poco meno di 10.000 kilogrammetri (10 metri x 1000 kg) , mentre il lavoro per riportare la sfera verso il punto iniziale sarà pari a circa 1000 kg x 1 mt = 1000 kilogrammetri. Una volta in posizione orizzontale la sfera potrà essere rotolata verso il centro, rialzare il canale e poi rotolare lungo il piano inclinato la sfera , riportandola verso il punto di partenza.
Il netto lordo vale 9.000 kgm.