Legame tra trasformazione irreversibile-non quasi-statica

Sk_Anonymous
Una trasformazione di un sistema termodinamico dallo stato $A$ allo stato $B$ è reversibile se è possibile eseguire una trasformazione inversa che riporti il sistema dallo stato $B$ allo stato $A$ originario e se, inoltre, anche l'ambiente (che può aver scambiato calore, lavoro) ritorna allo stato originale.
Una trasformazione irreversibile è dunque una trasformazione che non rispetterà tali condizioni.
Ora è giusto affermare che una trasformazione non quasi-statica, cioè che non evolve attraverso una sequenza infinita di stati di equilibrio, è irreversibile perchè:
Essendo la trasformazione troppo veloce, si possono creare disuniformità di temperatura all'interno del sistema termodinamico e quindi si possono innescare fenomeni interni di propagazione del calore da zone calde a zone fredde che, come postula l'enunciato di Clausius del secondo principio, sono chiaramente processi irrecuperabili, in quanto per ritornare allo stato originario bisognerebbe fornire al sistema del lavoro esterno (e quindi, pur ritornando il sistema allo stato $A$, non lo farà altrettanto l'ambiente, che, al contrario, avrà dovuto erogare un certo lavoro)...?

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Faussone
:smt023

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