Isobara irreversibile
Salve vorrei dei chiarimenti sulla trasformazione isobara irreversibile.
Per quanto riguarda un isobara reversibile é tutto chiaro la pressione rimane costante durante tutta la trasformazione.
Ora cosa si può dire nel caso di un isobara irreversibile?anche in questo caso per essere definita tale la pressione interna nel sistema termodinamico deve essere considerata costante anche se non si conosco le altre coordinate?cioè non basta dire che la pressione finale e iniziale siano uguali per dire che si tratta di un isobara irreversibile altrimenti qualunque ciclo termico é una trasformazione isobara irreversibile.
Grazie mille per chiunque risponda
Per quanto riguarda un isobara reversibile é tutto chiaro la pressione rimane costante durante tutta la trasformazione.
Ora cosa si può dire nel caso di un isobara irreversibile?anche in questo caso per essere definita tale la pressione interna nel sistema termodinamico deve essere considerata costante anche se non si conosco le altre coordinate?cioè non basta dire che la pressione finale e iniziale siano uguali per dire che si tratta di un isobara irreversibile altrimenti qualunque ciclo termico é una trasformazione isobara irreversibile.
Grazie mille per chiunque risponda

Risposte
Nelle trasformazioni irreversibili le variabili termodinamiche interne del sistema durante la trasformazione non sono definite né definibili, per cui per isobara irreversibile si intende una trasformazione per cui la pressione del sistema sia la stessa all'inizio e alla fine della trasformazione stessa.
Quindi, se vuoi, sì un ciclo puoi pensarlo come una isobara, visto che lo stato iniziale e finale hanno la stessa pressione, ma anche, per lo stesso motivo, come una isoterma e una isocora, quindi non è molto utile quella osservazione.
Quindi, se vuoi, sì un ciclo puoi pensarlo come una isobara, visto che lo stato iniziale e finale hanno la stessa pressione, ma anche, per lo stesso motivo, come una isoterma e una isocora, quindi non è molto utile quella osservazione.
Grazie mille.
Un atra cosa,allora nelle trasformazione isocore irreversibili non si può dire che il lavoro sia nullo, in quanto sapendo che il volume finale e iniziale siano uguali non vuol dire necessariamente che il lavoro “di volume”sia zero in quanto il lavoro non è una funzione di stato.giusto?
Un atra cosa,allora nelle trasformazione isocore irreversibili non si può dire che il lavoro sia nullo, in quanto sapendo che il volume finale e iniziale siano uguali non vuol dire necessariamente che il lavoro “di volume”sia zero in quanto il lavoro non è una funzione di stato.giusto?
Ultime sulle trasformazione isobara irreversibile.
Se immagino un contenuto con dentro un gas perfetto, che presenta un pistone mobile e scaldo il sistema quest’ultimo dovrebbe aumentare di volume con conseguente compiere lavoro, ora se immagino ad un certo punto; mente il pistone ancora si sta alzandodi aggiungere Un nuovo peso sul pistone, questo dovrebbe iniziare a scendere, infine subito dopo che il pistone inizi a scendere tolgo il peso precedentemente aggiunto e faccio terminare la trasformazione.
Ora la trasformazione descritta é isobara?beh in teorie la pressione iniziale e finali sono le stesse.
Credo tuttavia che non lo sia, o almeno lo credo, per prima cosa se si trattasse di un isobara irr. Potrei utilizzare la formula ben nota Q=Cp(Tf-Ti),tuttavia non credo che ci dia il valore corretto di calore scambiato perché con l’aggiunta di quel mattone ci sarà un lavoro compiuto “sul” sistema, è una volta tolto c’è ne sarà un altro compiuto, questa volta dal sistema che però non potrà essere uguale al lavoro descritto un attimo fa giusto?
Io ho cercato di dare un sorta di spiegazione convincendomi che quando si aggiunto il peso ci sia un istante infinitesimo di equilibrio termodinamico in cui la pressione iniziale e finali sono diverse quindi non si può dire che sia una trasformazione isobara.
Può essere?secondo voi ha senso?
Se immagino un contenuto con dentro un gas perfetto, che presenta un pistone mobile e scaldo il sistema quest’ultimo dovrebbe aumentare di volume con conseguente compiere lavoro, ora se immagino ad un certo punto; mente il pistone ancora si sta alzandodi aggiungere Un nuovo peso sul pistone, questo dovrebbe iniziare a scendere, infine subito dopo che il pistone inizi a scendere tolgo il peso precedentemente aggiunto e faccio terminare la trasformazione.
Ora la trasformazione descritta é isobara?beh in teorie la pressione iniziale e finali sono le stesse.
Credo tuttavia che non lo sia, o almeno lo credo, per prima cosa se si trattasse di un isobara irr. Potrei utilizzare la formula ben nota Q=Cp(Tf-Ti),tuttavia non credo che ci dia il valore corretto di calore scambiato perché con l’aggiunta di quel mattone ci sarà un lavoro compiuto “sul” sistema, è una volta tolto c’è ne sarà un altro compiuto, questa volta dal sistema che però non potrà essere uguale al lavoro descritto un attimo fa giusto?
Io ho cercato di dare un sorta di spiegazione convincendomi che quando si aggiunto il peso ci sia un istante infinitesimo di equilibrio termodinamico in cui la pressione iniziale e finali sono diverse quindi non si può dire che sia una trasformazione isobara.
Può essere?secondo voi ha senso?
Prima in effetti ho dimenticato di specificare una cosa importante, è vero che per trasformazioni irreversibili le variabili interne al sistema non sono definibili durante la trasformazione, però le variabili esterne lo possono essere e sono quelle che determinano in molti casi il tipo di trasformazione.
Per una isobara irreversibile per esempio la pressione esterna a un cilindro con pistone è sempre costante. Questo ha un effetto ovviamente sul lavoro fatto all'esterno (e sul lavoro scambiato).
Nel caso di isoterma il discorso è analogo, l'ambiente esterno è a temperatura fissa, mentre nel gas per esempio ci possono essere disuniformità di temperatura durante la trasformazione quindi la variabile di stato temperatura del gas è non definita sempre, così come le altre variabili di stato.
Per le isocore il discorso, guardando il volume, è diverso e più semplice perché il volume totale occupato dal sistema resta fisso, quindi il lavoro di tipo $p dV$ fatto dal sistema sull'esterno è sempre nullo, anche se il volume specifico e le altre variabili di stato del sistema sono sempre non definite durante la trasformazione.
Per una isobara irreversibile per esempio la pressione esterna a un cilindro con pistone è sempre costante. Questo ha un effetto ovviamente sul lavoro fatto all'esterno (e sul lavoro scambiato).
Nel caso di isoterma il discorso è analogo, l'ambiente esterno è a temperatura fissa, mentre nel gas per esempio ci possono essere disuniformità di temperatura durante la trasformazione quindi la variabile di stato temperatura del gas è non definita sempre, così come le altre variabili di stato.
Per le isocore il discorso, guardando il volume, è diverso e più semplice perché il volume totale occupato dal sistema resta fisso, quindi il lavoro di tipo $p dV$ fatto dal sistema sull'esterno è sempre nullo, anche se il volume specifico e le altre variabili di stato del sistema sono sempre non definite durante la trasformazione.