I Circuiti di Fisica II
Buongiorno a tutti, anche se oggi non è proprio un buon giorno: alle prese con i circuiti di fisica 2 mi rendo conto che non so proprio farli questi esercizi, pur avendo ben chiare le formule e seguito sempre le lezioni e la pratica, ho la netta impressione che mi manchi un metodo per approcciare questi esercizi. Non mi sembra che sia roba difficile, anzi le formulettte da applicare sono poche, e questo rafforza la mia precedente convinzione.
l'esame è tra 2 settimane e devo subito invertire la rotta, così torno a chiedere aiuto al mitico forum
: mi sembra che la cosa migliore sia strutturare un procedimento risolutivo che vada bene per ogni esercizio cosa che sono certo sarà utile a tutti quelli nella mia situazione: chiedo aiuto a chi ha già fatto queste cose e si è trovato un suo metodo che funziona ed è generale per affrontare un qualsisasi circuito. se vi serve sapere un tipico esercizio come è fatto
l'esame è tra 2 settimane e devo subito invertire la rotta, così torno a chiedere aiuto al mitico forum


Risposte
Se forse non sono stato chiaro specifico meglio: nel caso precedente, quali sarebbero i passaggi mentali per risolverlo? 1)->2)->3) ecc... esempio 1) scrivere come circola la corrente 2) individuare i nodi... insomma non ne ho la minima idea!!!! Mi sento anche un po' un cretino...
aiutatemi x favore...


Per prima cosa va calcolata la corrente a regime nell'induttore (in questo caso) prima che si apra il circuito. Se fosse un condensatore andrebbe invece calcolata la tensione a regime ai suoi capi.
Il calcolo a regime è presto fatto: nel caso dell'induttore lo si considera semplicemente come un pezzo di filo e si risolve il circuito in CC in modo da calcolare la corrente su questo filo. Se fosse un condensatore andrebbe calcolata la tensione ai suoi capi considerandolo come un circuito aperto.
Note dunque le condizioni iniziali, aprendo (o chiudendo in altri casi) l'interruttore del circuito, si deve calcolare la corrente (o la tensione) al nuovo regime CC sull'elemento reattivo, calcolo del tutto analogo a quanto fatto sopra.
Il raccodo tra le due situazioni a regime, quella prima e quella dopo l'apertura (o chiusura) dell'interruttore, avviene con un esponenziale la cui costante di tempo è data da $R_(eq)C$ o $L/R_(eq)$, dove $R_(eq)$ è la resistenza eqivalente vista dai capi dell'elemento reattivo.
Nel caso dell'esempio la corrente di regime prima del'apertura è f/3R, la corrente di regime dopo l'apertura è 0 e la resistenza equivalente vista dall'induttore con l'interruttore aperto è 2R. Dunque [tex]i\left( t \right) = \frac{f}{{3R}}{e^{ - \frac{{2R}}{L}t}}[/tex]
Il calcolo a regime è presto fatto: nel caso dell'induttore lo si considera semplicemente come un pezzo di filo e si risolve il circuito in CC in modo da calcolare la corrente su questo filo. Se fosse un condensatore andrebbe calcolata la tensione ai suoi capi considerandolo come un circuito aperto.
Note dunque le condizioni iniziali, aprendo (o chiudendo in altri casi) l'interruttore del circuito, si deve calcolare la corrente (o la tensione) al nuovo regime CC sull'elemento reattivo, calcolo del tutto analogo a quanto fatto sopra.
Il raccodo tra le due situazioni a regime, quella prima e quella dopo l'apertura (o chiusura) dell'interruttore, avviene con un esponenziale la cui costante di tempo è data da $R_(eq)C$ o $L/R_(eq)$, dove $R_(eq)$ è la resistenza eqivalente vista dai capi dell'elemento reattivo.
Nel caso dell'esempio la corrente di regime prima del'apertura è f/3R, la corrente di regime dopo l'apertura è 0 e la resistenza equivalente vista dall'induttore con l'interruttore aperto è 2R. Dunque [tex]i\left( t \right) = \frac{f}{{3R}}{e^{ - \frac{{2R}}{L}t}}[/tex]
[xdom="dissonance"]@Drugotulo90: Per favore elimina il titolo in TUTTO MAIUSCOLO. Vedi regolamento §3.5.
Grazie.[/xdom]
Grazie.[/xdom]