Esercizi (aiutatemi a capire)
con la Fisica vado in tilt e il professore dando per scontato
che capisco, è quasi imbarazzante dirgli il contrario, quello a fianco mi crede addirittura
un genio ed io non ho capito una mazza di tutto ciò e vorrei capire gli esercizi.
Altrochè genio
è imbarazzante sentirsi ottusi.
Non risolveteli, grazie, io vorrei capirli passo-passo.
"In uno stunt show, un motociclista acrobatico si stacca orizzontalmente in sella alla
sua moto da una piattaforma alta 4,00 metri da terra. Con quale velocità
minima deve affrontare il salto se, per superare senza danno l'ostacolo posto ai piedi della piattaforma, ha la necessità
di atterrare 7,38m più avanti.
Dati e incognite
yo = 4,00 m d = 7,38 m v0?
Ho capito solo che la gittata è pari a 7,38 metri. Se disponete di un sistema di assi cartesiani
nel punto in cui lo stunt effettua il salto significa che Y0 è pari a 4 metri da questo punto inizia
la discesa chiaramente con moto uniformemente accelerato infatti il testo mi riporta la legge oraria
dello stunt:
y = y0 - 1\2 * g * t^2
La benedetta x dovrebbe essere la posizione dello stunt dovrebbe essere il punto nel quale
lo stunt si trova prima di fare il salto quindi aveva una velocità iniziale e un tempo t.
Qualcuno mi spieghi meglio questa x visto che da lei si ricava la t che andrà sostituita
alla legge oraria sopra dalla quale si ricaverà V0.
La x sarà mica il momento in cui la moto scenderà a terra e quindi avremo la y nulla e
la x pari alla gittata per l'istante t in cui è durata la situazione precedente ?
Esercizio 2 (diagramma di un corpo libero)
Moto uniforme su per il pendio: com'è possibile?
Lo skilift trascina con moto uniforme uno sciatore, su per
una pista innevata che ha una pendenza di 30° rispetto all'orizzontale.
Supponendo che la massa dello sciatore, compresa la sua attrezzatura, sia di
92,0 kg e che la forza trainante verso la sommità abbia un'intensità di 580N e sia parallela
al pendio, calcoliamo il coefficient edi attrito dinamico fra la neve e gli sci.
Dati e incognite:
alfa = 30°
m = 92,0 kg
F = 580 N
Kd=?
Semplicemente attraverso il secondo principio della dinamica che dice che la risultante di tutte le forze
agenti su un corpo è nulla si ricava le componenti che gli servono e da qui il coefficiente di attrito dinamico?
Devo ragionare su questo particolare, sembra che lamente si concentri su tutto benchè meno sul necessario
a risolvere un esercizio.
Almeno mi entusiasma la coppia di forze... a proposito di coppia di forze, la forza data dal vettore Pistone
di un motore monocilindrico, con un cilindro avente un certo alesaggio e una certa corsa dalla quale
si stabilisce il volume di ingresso della miscela e quindi la forza di questo vettore.
Il vettore che chiamiamo p è perpendicolare all'albero Motore, ma più è grande quest'ultimo
è maggiore sarà il momento di coppia?
che capisco, è quasi imbarazzante dirgli il contrario, quello a fianco mi crede addirittura
un genio ed io non ho capito una mazza di tutto ciò e vorrei capire gli esercizi.
Altrochè genio

Non risolveteli, grazie, io vorrei capirli passo-passo.
"In uno stunt show, un motociclista acrobatico si stacca orizzontalmente in sella alla
sua moto da una piattaforma alta 4,00 metri da terra. Con quale velocità
minima deve affrontare il salto se, per superare senza danno l'ostacolo posto ai piedi della piattaforma, ha la necessità
di atterrare 7,38m più avanti.
Dati e incognite
yo = 4,00 m d = 7,38 m v0?
Ho capito solo che la gittata è pari a 7,38 metri. Se disponete di un sistema di assi cartesiani
nel punto in cui lo stunt effettua il salto significa che Y0 è pari a 4 metri da questo punto inizia
la discesa chiaramente con moto uniformemente accelerato infatti il testo mi riporta la legge oraria
dello stunt:
y = y0 - 1\2 * g * t^2
La benedetta x dovrebbe essere la posizione dello stunt dovrebbe essere il punto nel quale
lo stunt si trova prima di fare il salto quindi aveva una velocità iniziale e un tempo t.
Qualcuno mi spieghi meglio questa x visto che da lei si ricava la t che andrà sostituita
alla legge oraria sopra dalla quale si ricaverà V0.
La x sarà mica il momento in cui la moto scenderà a terra e quindi avremo la y nulla e
la x pari alla gittata per l'istante t in cui è durata la situazione precedente ?
Esercizio 2 (diagramma di un corpo libero)
Moto uniforme su per il pendio: com'è possibile?
Lo skilift trascina con moto uniforme uno sciatore, su per
una pista innevata che ha una pendenza di 30° rispetto all'orizzontale.
Supponendo che la massa dello sciatore, compresa la sua attrezzatura, sia di
92,0 kg e che la forza trainante verso la sommità abbia un'intensità di 580N e sia parallela
al pendio, calcoliamo il coefficient edi attrito dinamico fra la neve e gli sci.
Dati e incognite:
alfa = 30°
m = 92,0 kg
F = 580 N
Kd=?
Semplicemente attraverso il secondo principio della dinamica che dice che la risultante di tutte le forze
agenti su un corpo è nulla si ricava le componenti che gli servono e da qui il coefficiente di attrito dinamico?
Devo ragionare su questo particolare, sembra che lamente si concentri su tutto benchè meno sul necessario
a risolvere un esercizio.
Almeno mi entusiasma la coppia di forze... a proposito di coppia di forze, la forza data dal vettore Pistone
di un motore monocilindrico, con un cilindro avente un certo alesaggio e una certa corsa dalla quale
si stabilisce il volume di ingresso della miscela e quindi la forza di questo vettore.
Il vettore che chiamiamo p è perpendicolare all'albero Motore, ma più è grande quest'ultimo
è maggiore sarà il momento di coppia?
Risposte
Riguardo l'esercizio 2 a mio parere bisogna proprio partire dal secondo principio della dinamica. Diciamo che in parole povere la forza trainante deve ''sfidare'' una forza d'attrito e la componente parallela della forza peso, che tende a tirare verso il basso lo sciatore. Bisogna solo fare attenzione a scomporre in modo esatto la forza peso ed il gioco è fatto.
Sul primo problema non saprei perchè non capisco bene il testo. Magari ci penso un po'.
Sul primo problema non saprei perchè non capisco bene il testo. Magari ci penso un po'.
ma perchè non mi viene naturale l'interpretazione pratica?
Vorrei non dover chiedere nulla e ogni volta è la solita storia.
Stefano 83 lo dice già la soluzione del libro che bisogna partire da quella equazione, il problema
è come essere sicuri di applicare la teoria. Al punto dell'equazione per rilevarmi le componenti
ci sono arrivato persino io.
Vorrei non dover chiedere nulla e ogni volta è la solita storia.
Stefano 83 lo dice già la soluzione del libro che bisogna partire da quella equazione, il problema
è come essere sicuri di applicare la teoria. Al punto dell'equazione per rilevarmi le componenti
ci sono arrivato persino io.
Il primo è un moto parabolico. Nei casi di moto parabolico io ragiono sempre spezzando il moto in uno rettilineo uniforme in orizzontale e uno accelerato uniformemente in verticale (effettivamente il moto parabolico è la composizione di questi due moti. Ora, tratto sempre i due moti separati tenendo presente che ciò che li lega è il tempo, a meno che non sia chiesta esplicitamente l'equazione della traiettoria.
Nel caso di questo problema sai che in qualsiasi caso il tempo di caduta è determinato dai 4 metri di altezza. Nulla può cambiare tale tempo. Infatti il motociclista cade per effetto della gravità, che è costante, e impiegherà un dato tempo per percorrere quei 4 metri. Nello stesso tempo deve riuscire a percorrere almeno 7.38 metri muovendosi orizzontalmente con velocità costante Vo (che è la velocità cercata). Quindi basta calcolare il tempo che ci mette a cadere in verticale e sostituirlo nella legge oraria del moto rettilineo uniforme per trovare la velocità minima orizzontale.
Spero di essermi spiegato bene!
PS I problemi di fisica sono difficili! E nessuno può dire il contrario. Tutto sta nel trovare il proprio metodo di ragionamento e nel fare un sacco di esercizi. Almeno io la penso così. Curiosità, che facoltà frequenti?
Nel caso di questo problema sai che in qualsiasi caso il tempo di caduta è determinato dai 4 metri di altezza. Nulla può cambiare tale tempo. Infatti il motociclista cade per effetto della gravità, che è costante, e impiegherà un dato tempo per percorrere quei 4 metri. Nello stesso tempo deve riuscire a percorrere almeno 7.38 metri muovendosi orizzontalmente con velocità costante Vo (che è la velocità cercata). Quindi basta calcolare il tempo che ci mette a cadere in verticale e sostituirlo nella legge oraria del moto rettilineo uniforme per trovare la velocità minima orizzontale.
Spero di essermi spiegato bene!
PS I problemi di fisica sono difficili! E nessuno può dire il contrario. Tutto sta nel trovare il proprio metodo di ragionamento e nel fare un sacco di esercizi. Almeno io la penso così. Curiosità, che facoltà frequenti?
Sono difficili, ma per me non è difficile trovare la strada quando applicare la teoria 
Non frequento l'università, ma un corso di formazione professionale e voglio prepararmi
molto bene perchè quando questi argomenti si allacciano con i veicoli (di qualunque
natura siano) mi entusiasmano un casino.
Nel primo esercizio sia una curva, in pratica l'origine che in un moto parabolico
è normalmente nell'origine degli assi questa volta parte da 4 metri e arriva sulle x.
E' una curva.

Non frequento l'università, ma un corso di formazione professionale e voglio prepararmi
molto bene perchè quando questi argomenti si allacciano con i veicoli (di qualunque
natura siano) mi entusiasmano un casino.
Nel primo esercizio sia una curva, in pratica l'origine che in un moto parabolico
è normalmente nell'origine degli assi questa volta parte da 4 metri e arriva sulle x.
E' una curva.
"Paolo86":
ma perchè non mi viene naturale l'interpretazione pratica?
Vorrei non dover chiedere nulla e ogni volta è la solita storia.
Stefano 83 lo dice già la soluzione del libro che bisogna partire da quella equazione, il problema
è come essere sicuri di applicare la teoria. Al punto dell'equazione per rilevarmi le componenti
ci sono arrivato persino io.
Anche se il libro non lo dicesse è l'unica cosa che puoi fare. In ogni caso quando hai dei piani inclinati e delle forze in gioco le prime cose che ti devono balzare in mente sono il secondo principio e la conservazione dell'energia. Quando si può si usa la conservazione perchè solitamente semplifica i conti, ma in questo caso non ci sono informazioni sufficienti per applicarla (manca infatti un'altezza, lunghezza percorsa o un tempo, informazioni dalle quali ricavare in qualche modo l'energia potenziale)
"Paolo86":
Sono difficili, ma per me non è difficile trovare la strada quando applicare la teoria
Non frequento l'università, ma un corso di formazione professionale e voglio prepararmi
molto bene perchè quando questi argomenti si allacciano con i veicoli (di qualunque
natura siano) mi entusiasmano un casino.
Nel primo esercizio sia una curva, in pratica l'origine che in un moto parabolico
è normalmente nell'origine degli assi questa volta parte da 4 metri e arriva sulle x.
E' una curva.
So che è una curva. Come è giusto che sia si tratta di una parabola. E non ti deve interessare se il sistema di riferimento è diverso. Se viene richiesta la traiettoria o questioni complicate allora sfrutti gli assi cartesiani per trovarti l'equazione che descrive la parabola nel piano. Ma solo in quel caso ti interessa dove si trova l'origine degli assi e in che punto si colloca sul piano il corpo che cade. In problemi come quello proposto è sufficiente ragionare come ho spiegato poco fa.
Caro Paolo 86, dici di non capire nulla di Fisica, ma qualcosa l'hai intuita. Quindi non buttarti tanto giù, ma piuttosto ragiona, anzi seguimi, per ora forse è meglio. [ piccolo inciso: impara come si scrivono le formule su questo forum, è una regola].
Metti gli assi cartesiani come hai detto: $Oxy$, con asse $y$ passante per l'estremo del trampolino di lancio; quindi il punto $A$ di distacco della moto dal trampolino ha coordinate :$ (0, y_0)$. L'asse $x$ è orizzontale, e su di esso si trova il punto $B$ in cui atterra la moto; quindi tale punto ha coordinate : $(d,0)$ , dove $d$ è la gittata. Ci sei fin qui?
Analizza ora il moto della moto tra $A$ e $B$. (non è un gioco di parole). Si tratta di un moto che avviene in due dimensioni, rappresentate dalle due coordinate dette, che evidentemente sono legate tra loro. Come?
La moto salta giù da $A$ con una velocità diretta orizzontalmente, di modulo $v_x = v_(0x)$, che rimane costante durante tutto il movimento, perché non ci sono forze che possano causare accelerazione orizzontale.
Perciò nella direzione $x$ lo spazio è percorso con velocità costante, incognita, e puoi dire che:
$x = v_x*t = v_(0x)*t$ ------(1)
Nella direzione $y$, agisce la forza di gravità, che causa l'accelerazione $g$ diretta in basso. Inizialmente non c'è componente di velocità in direzione $y$ , quindi la velocità lungo $y$ è data da : $ v_y = -g*t $ . Perciò la coordinata $y$ varia con la legge del moto uniformemente accelerato (verso il basso, perciò compare il segno " $-$ " ) :
$y = y_0 - 1/2*g*t^2$ --------(2)
Adesso, quando la moto atterra in $B$ è passato un certo tempo $T$, che puoi determinare dalla (1) ponendo la $x$ al primo membro uguale alla gittata : $ T = d/v_0 $ ( ho scritto solo $v_0$ senza l'altro pedice $x$ perché non occorre).
Prendi questo valore del tempo $T$ , e vallo a sostituire nella (2), mettendo contemporaneamente uguale a zero la $y$ al primo membro, perchè in questo istante la moto è atterrata in$B$ . PERciò :
$ 0 = y_0 -1/2*g* (d/v_0)^2 $ ------(3)
Nella (3), l'unica incognita è proprio $v_0$ : risolvi e ti sei sbrigato. Che traiettoria è ?
Fai prima questo esercizio, e poi prova a impostare il secondo, se no faccio io tutto il lavoro, e non è conforme allo spirito del forum. Ti dico solo: perché ti meraviglia un moto uniforme su per un pendio?
EDIT : mentre scrivevo, ti ha risposto anche stefano, non lo avevo notato. Ma 2 is meglio che 1.
Metti gli assi cartesiani come hai detto: $Oxy$, con asse $y$ passante per l'estremo del trampolino di lancio; quindi il punto $A$ di distacco della moto dal trampolino ha coordinate :$ (0, y_0)$. L'asse $x$ è orizzontale, e su di esso si trova il punto $B$ in cui atterra la moto; quindi tale punto ha coordinate : $(d,0)$ , dove $d$ è la gittata. Ci sei fin qui?
Analizza ora il moto della moto tra $A$ e $B$. (non è un gioco di parole). Si tratta di un moto che avviene in due dimensioni, rappresentate dalle due coordinate dette, che evidentemente sono legate tra loro. Come?
La moto salta giù da $A$ con una velocità diretta orizzontalmente, di modulo $v_x = v_(0x)$, che rimane costante durante tutto il movimento, perché non ci sono forze che possano causare accelerazione orizzontale.
Perciò nella direzione $x$ lo spazio è percorso con velocità costante, incognita, e puoi dire che:
$x = v_x*t = v_(0x)*t$ ------(1)
Nella direzione $y$, agisce la forza di gravità, che causa l'accelerazione $g$ diretta in basso. Inizialmente non c'è componente di velocità in direzione $y$ , quindi la velocità lungo $y$ è data da : $ v_y = -g*t $ . Perciò la coordinata $y$ varia con la legge del moto uniformemente accelerato (verso il basso, perciò compare il segno " $-$ " ) :
$y = y_0 - 1/2*g*t^2$ --------(2)
Adesso, quando la moto atterra in $B$ è passato un certo tempo $T$, che puoi determinare dalla (1) ponendo la $x$ al primo membro uguale alla gittata : $ T = d/v_0 $ ( ho scritto solo $v_0$ senza l'altro pedice $x$ perché non occorre).
Prendi questo valore del tempo $T$ , e vallo a sostituire nella (2), mettendo contemporaneamente uguale a zero la $y$ al primo membro, perchè in questo istante la moto è atterrata in$B$ . PERciò :
$ 0 = y_0 -1/2*g* (d/v_0)^2 $ ------(3)
Nella (3), l'unica incognita è proprio $v_0$ : risolvi e ti sei sbrigato. Che traiettoria è ?
Fai prima questo esercizio, e poi prova a impostare il secondo, se no faccio io tutto il lavoro, e non è conforme allo spirito del forum. Ti dico solo: perché ti meraviglia un moto uniforme su per un pendio?
EDIT : mentre scrivevo, ti ha risposto anche stefano, non lo avevo notato. Ma 2 is meglio che 1.
"Paolo86":
con la Fisica vado in tilt e il professore dando per scontato
che capisco, è quasi imbarazzante dirgli il contrario, quello a fianco mi crede addirittura
un genio ed io non ho capito una mazza di tutto ciò e vorrei capire gli esercizi.
Altrochè genioè imbarazzante sentirsi ottusi.
Non risolveteli, grazie, io vorrei capirli passo-passo.
"In uno stunt show, un motociclista acrobatico si stacca orizzontalmente in sella alla
sua moto da una piattaforma alta 4,00 metri da terra. Con quale velocità
minima deve affrontare il salto se, per superare senza danno l'ostacolo posto ai piedi della piattaforma, ha la necessità
di atterrare 7,38m più avanti.
Dati e incognite
yo = 4,00 m d = 7,38 m v0?
Ho capito solo che la gittata è pari a 7,38 metri. Se disponete di un sistema di assi cartesiani
nel punto in cui lo stunt effettua il salto significa che Y0 è pari a 4 metri da questo punto inizia
la discesa chiaramente con moto uniformemente accelerato infatti il testo mi riporta la legge oraria
dello stunt:
y = y0 - 1\2 * g * t^2
La benedetta x dovrebbe essere la posizione dello stunt dovrebbe essere il punto nel quale
lo stunt si trova prima di fare il salto quindi aveva una velocità iniziale e un tempo t.
Qualcuno mi spieghi meglio questa x visto che da lei si ricava la t che andrà sostituita
alla legge oraria sopra dalla quale si ricaverà V0.
La x sarà mica il momento in cui la moto scenderà a terra e quindi avremo la y nulla e
la x pari alla gittata per l'istante t in cui è durata la situazione precedente ?
Esercizio 2 (diagramma di un corpo libero)
Moto uniforme su per il pendio: com'è possibile?
Lo skilift trascina con moto uniforme uno sciatore, su per
una pista innevata che ha una pendenza di 30° rispetto all'orizzontale.
Supponendo che la massa dello sciatore, compresa la sua attrezzatura, sia di
92,0 kg e che la forza trainante verso la sommità abbia un'intensità di 580N e sia parallela
al pendio, calcoliamo il coefficient edi attrito dinamico fra la neve e gli sci.
Dati e incognite:
alfa = 30°
m = 92,0 kg
F = 580 N
Kd=?
Semplicemente attraverso il secondo principio della dinamica che dice che la risultante di tutte le forze
agenti su un corpo è nulla si ricava le componenti che gli servono e da qui il coefficiente di attrito dinamico?
Devo ragionare su questo particolare, sembra che lamente si concentri su tutto benchè meno sul necessario
a risolvere un esercizio.
Almeno mi entusiasma la coppia di forze... a proposito di coppia di forze, la forza data dal vettore Pistone
di un motore monocilindrico, con un cilindro avente un certo alesaggio e una certa corsa dalla quale
si stabilisce il volume di ingresso della miscela e quindi la forza di questo vettore.
Il vettore che chiamiamo p è perpendicolare all'albero Motore, ma più è grande quest'ultimo
è maggiore sarà il momento di coppia?
Vettore pistone? Cosa vuol dire questa cosa? Io non credo di poterti aiutare comunque su motori pistoni e miscele...
Io navigatore non ho parole di fronte alla tua chiarezza e alla tua padronanza
dell'argomento, ti ringrazio tanto. Per quanto mi fa arrabbiare la fisica
mi affascina il fatto che interpreta in termini analitici la realtà, di questa
parliamo e questa risposta vale anche alla tua domanda
sull' esercizio del moto al parapendio. Mi piace capire.
Mi incoraggiano molto le parole tue però non basta intuire, tutto il discorso
che hai fatto tu per me sarebbe stato difficile impostarlo chiaramente.
C'è la matematica dietro però con sostituzioni varie, con ragionamenti ci si dimentica
che si discute una situazione REALISSIMA questo è il bello.
In sintesi, prima che cominci la discesa, il nostro simpaticissimo stuntman oserei dire giustamente
procede a velocità costante e quindi accelerazione zero per cui la formula dovrebbe essere quella
del moto rettilineo uniforme e da qui la coordinata x equivale alla velocità per quell'istante t.
Nel momento in cui lo stunt salta con la moto la forza del Motore che lo spingeva viene sostituita dall'accelerazione
di gravità, in fondo anche un imbecille (come il sottoscritto) saprebbe che in caduta libera non c'è alcuna forza
che possa spingere il corpo almeno non la si eserciti dal basso e di intensità superiore alla g stessa.
Da qui: x = V0 * t
Visto che l'esercizio lo avevamo già fatto in classe e il calcolo mi uscì correttamente
V0 = la radice di g * d^2/ 2 yo ovvero 8,17 m/s che corrispondono a 21,42 km/h
E' una traiettoria curva appunto, una delle curve della parabola che in condizioni ideali
è rivolta verso il basso.
Grazie navigatore, vorrei capire anche l'altro, se ti stanca seguirmi scrivimi poco perchè
ho interesse a leggere anche una singola frase tua
Se ho capito bene e ho i miei dubbi, il nostro campioncino procedeva ad una velocità costante
di 16 km/h quando poi nello slancio per superare l'ostacolo ha raggiunto i 21,42 km/h?
La nostra situazione vede l'analisi dello stuntman un attimo prima di cadere per gravità, a questo punto
si può dire che procedesse ad una certa velocità V0x per un certo tempo t il tutto ad una distanza di 4 metri
da terra. Ora, conoscendo t che dai nostri calcoli viene come 0,9 secondi dati da 7,38 metri / Voy che mi hai dato
da ricavare come compitino, ecco che troviamo questo valore.
All'inizio dicevamo che il pilota procedeva ad una certa velocità orizzontale prima di raggiungere la velocità minima per superare l'ostacolo quindi sappiamo di preciso che fermo non era, Se x = Vx * t e sappiamo che la componente orizzontale
è a circa 4 metri da terra, allora in quei 0,9 secondi prima di saltare procedeva a velocità pari a 4,44 m/s è utopia o è corretto?
dell'argomento, ti ringrazio tanto. Per quanto mi fa arrabbiare la fisica
mi affascina il fatto che interpreta in termini analitici la realtà, di questa
parliamo e questa risposta vale anche alla tua domanda
sull' esercizio del moto al parapendio. Mi piace capire.
Mi incoraggiano molto le parole tue però non basta intuire, tutto il discorso
che hai fatto tu per me sarebbe stato difficile impostarlo chiaramente.
C'è la matematica dietro però con sostituzioni varie, con ragionamenti ci si dimentica
che si discute una situazione REALISSIMA questo è il bello.
In sintesi, prima che cominci la discesa, il nostro simpaticissimo stuntman oserei dire giustamente
procede a velocità costante e quindi accelerazione zero per cui la formula dovrebbe essere quella
del moto rettilineo uniforme e da qui la coordinata x equivale alla velocità per quell'istante t.
Nel momento in cui lo stunt salta con la moto la forza del Motore che lo spingeva viene sostituita dall'accelerazione
di gravità, in fondo anche un imbecille (come il sottoscritto) saprebbe che in caduta libera non c'è alcuna forza
che possa spingere il corpo almeno non la si eserciti dal basso e di intensità superiore alla g stessa.
Da qui: x = V0 * t
Visto che l'esercizio lo avevamo già fatto in classe e il calcolo mi uscì correttamente
V0 = la radice di g * d^2/ 2 yo ovvero 8,17 m/s che corrispondono a 21,42 km/h
E' una traiettoria curva appunto, una delle curve della parabola che in condizioni ideali
è rivolta verso il basso.
Grazie navigatore, vorrei capire anche l'altro, se ti stanca seguirmi scrivimi poco perchè
ho interesse a leggere anche una singola frase tua

Se ho capito bene e ho i miei dubbi, il nostro campioncino procedeva ad una velocità costante
di 16 km/h quando poi nello slancio per superare l'ostacolo ha raggiunto i 21,42 km/h?
La nostra situazione vede l'analisi dello stuntman un attimo prima di cadere per gravità, a questo punto
si può dire che procedesse ad una certa velocità V0x per un certo tempo t il tutto ad una distanza di 4 metri
da terra. Ora, conoscendo t che dai nostri calcoli viene come 0,9 secondi dati da 7,38 metri / Voy che mi hai dato
da ricavare come compitino, ecco che troviamo questo valore.
All'inizio dicevamo che il pilota procedeva ad una certa velocità orizzontale prima di raggiungere la velocità minima per superare l'ostacolo quindi sappiamo di preciso che fermo non era, Se x = Vx * t e sappiamo che la componente orizzontale
è a circa 4 metri da terra, allora in quei 0,9 secondi prima di saltare procedeva a velocità pari a 4,44 m/s è utopia o è corretto?
"Stefano93":
[quote="Paolo86"]con la Fisica vado in tilt e il professore dando per scontato
che capisco, è quasi imbarazzante dirgli il contrario, quello a fianco mi crede addirittura
un genio ed io non ho capito una mazza di tutto ciò e vorrei capire gli esercizi.
Altrochè genioè imbarazzante sentirsi ottusi.
Non risolveteli, grazie, io vorrei capirli passo-passo.
"In uno stunt show, un motociclista acrobatico si stacca orizzontalmente in sella alla
sua moto da una piattaforma alta 4,00 metri da terra. Con quale velocità
minima deve affrontare il salto se, per superare senza danno l'ostacolo posto ai piedi della piattaforma, ha la necessità
di atterrare 7,38m più avanti.
Dati e incognite
yo = 4,00 m d = 7,38 m v0?
Ho capito solo che la gittata è pari a 7,38 metri. Se disponete di un sistema di assi cartesiani
nel punto in cui lo stunt effettua il salto significa che Y0 è pari a 4 metri da questo punto inizia
la discesa chiaramente con moto uniformemente accelerato infatti il testo mi riporta la legge oraria
dello stunt:
y = y0 - 1\2 * g * t^2
La benedetta x dovrebbe essere la posizione dello stunt dovrebbe essere il punto nel quale
lo stunt si trova prima di fare il salto quindi aveva una velocità iniziale e un tempo t.
Qualcuno mi spieghi meglio questa x visto che da lei si ricava la t che andrà sostituita
alla legge oraria sopra dalla quale si ricaverà V0.
La x sarà mica il momento in cui la moto scenderà a terra e quindi avremo la y nulla e
la x pari alla gittata per l'istante t in cui è durata la situazione precedente ?
Esercizio 2 (diagramma di un corpo libero)
Moto uniforme su per il pendio: com'è possibile?
Lo skilift trascina con moto uniforme uno sciatore, su per
una pista innevata che ha una pendenza di 30° rispetto all'orizzontale.
Supponendo che la massa dello sciatore, compresa la sua attrezzatura, sia di
92,0 kg e che la forza trainante verso la sommità abbia un'intensità di 580N e sia parallela
al pendio, calcoliamo il coefficient edi attrito dinamico fra la neve e gli sci.
Dati e incognite:
alfa = 30°
m = 92,0 kg
F = 580 N
Kd=?
Semplicemente attraverso il secondo principio della dinamica che dice che la risultante di tutte le forze
agenti su un corpo è nulla si ricava le componenti che gli servono e da qui il coefficiente di attrito dinamico?
Devo ragionare su questo particolare, sembra che lamente si concentri su tutto benchè meno sul necessario
a risolvere un esercizio.
Almeno mi entusiasma la coppia di forze... a proposito di coppia di forze, la forza data dal vettore Pistone
di un motore monocilindrico, con un cilindro avente un certo alesaggio e una certa corsa dalla quale
si stabilisce il volume di ingresso della miscela e quindi la forza di questo vettore.
Il vettore che chiamiamo p è perpendicolare all'albero Motore, ma più è grande quest'ultimo
è maggiore sarà il momento di coppia?
Vettore pistone? Cosa vuol dire questa cosa? Io non credo di poterti aiutare comunque su motori pistoni e miscele...[/quote]
Cercavo di collegare il il concetto di coppia ai motori che mi interessano non poco.
A rileggere sembra non sappia nemmeno io cos'ho detto

Paolo. mi fa piacere che tu abbia compreso il moto parabolico e le equazioni relative, molto semplici del resto, che comunque vanno adattate caso per caso, come nel tuo esercizio. Ci sono altre situazioni in cui i dati sono diversi, e diverse anche le quantità incognite da determinare.
MA alcune cose sono certe, nel moto bidimensionale di un corpo in una piccola zona di spazio dove si può ritenere che il vettore $vecg$ si mantenga costante (dovrei dire, per la precisione : " il campo gravitazionale è uniforme", ma il succo è quello), e sono queste: la traiettoria è un arco di parabola ad asse verticale; la componente della velocità in direzione orizzontale è costante; la componente della velocità in direzione verticale varia nel tempo con legge lineare ( ad es. $v_y = v_(0y) - g*t$ come nel tuo caso, ma ci sono altri casi). Quindi la coordinata $x$ varia con legge lineare, mentre la $y$ varia ( può aumentare, diminuire, o prima aumentare e poi diminuire, dipende). Di qui, si adattano le eq del moto al caso in esame, e si ricavano le incognite, che sono tra queste: altezze, distanze, tempi, velocità, angolo di lancio.
MA nel tuo esercizio, non puoi fare, anzi non devi fare, alcuna deduzione o illazione su quello che era lo stato di moto del motociclista prima di arrivare al punto di stacco $A$ con la velocità orizzontale da trovare. Non lo sappiamo, e non ci interessa, chiaro?
Il secondo esercizio ti dice che un corpo sale a velocità costante su un piano inclinato, e c'è un cavo che lo tira: a che serve il tiro, se la velocità è costante? Se il corpo non accelera vuol dire che quella forza applicata dal cavo serve semplicemente a vincere, cioè "equilibrare", tutte le resistenze che si oppongono al moto. E quali sono?
Il peso $vecP = mvecg$ è verticale, quindi si scompone in due componenti, uno diretto parallelamente al piano, che vale: $mgsen\alpha$ (dove $\alpha$ è lo stesso angolo che il piano inclinato forma con l'orizzontale), e già questa forza si oppone al moto. L'altro componente del peso è perpendicolare al piano inclinato, e vale: $mgcos\alpha$. LA rezione del piano inclinato è uan forza uguale e contraria a questa componente, e l'attrito tra piano e corpo in moto dà luogo ad una seconda forza diretta in verso contrario al moto, che vale : $\mu_dmgcos\alpha$ .
In totale, ci sono tre forze sul corpo in moto: il tiro $F$, e le due forze resistenti dette. LA loro risultante deve essere nulla, se si vuole che il corpo non acceleri ma viaggi a velocità costante:
$F-mgsen\alpha - \mu_dmgcos\alpha = 0 $
E questa è l'unica equazione che ti serve per ricavare $\mu_d$.
Infine il pistone: i gas prodotti con l'accensione si espandono, l'espansione causa una spinta sul pistone, cioè una forza che si trasmette all'albero motore tramite il meccanismo biella-manovella. Che cosa vuoi sapere?
MA alcune cose sono certe, nel moto bidimensionale di un corpo in una piccola zona di spazio dove si può ritenere che il vettore $vecg$ si mantenga costante (dovrei dire, per la precisione : " il campo gravitazionale è uniforme", ma il succo è quello), e sono queste: la traiettoria è un arco di parabola ad asse verticale; la componente della velocità in direzione orizzontale è costante; la componente della velocità in direzione verticale varia nel tempo con legge lineare ( ad es. $v_y = v_(0y) - g*t$ come nel tuo caso, ma ci sono altri casi). Quindi la coordinata $x$ varia con legge lineare, mentre la $y$ varia ( può aumentare, diminuire, o prima aumentare e poi diminuire, dipende). Di qui, si adattano le eq del moto al caso in esame, e si ricavano le incognite, che sono tra queste: altezze, distanze, tempi, velocità, angolo di lancio.
MA nel tuo esercizio, non puoi fare, anzi non devi fare, alcuna deduzione o illazione su quello che era lo stato di moto del motociclista prima di arrivare al punto di stacco $A$ con la velocità orizzontale da trovare. Non lo sappiamo, e non ci interessa, chiaro?
Il secondo esercizio ti dice che un corpo sale a velocità costante su un piano inclinato, e c'è un cavo che lo tira: a che serve il tiro, se la velocità è costante? Se il corpo non accelera vuol dire che quella forza applicata dal cavo serve semplicemente a vincere, cioè "equilibrare", tutte le resistenze che si oppongono al moto. E quali sono?
Il peso $vecP = mvecg$ è verticale, quindi si scompone in due componenti, uno diretto parallelamente al piano, che vale: $mgsen\alpha$ (dove $\alpha$ è lo stesso angolo che il piano inclinato forma con l'orizzontale), e già questa forza si oppone al moto. L'altro componente del peso è perpendicolare al piano inclinato, e vale: $mgcos\alpha$. LA rezione del piano inclinato è uan forza uguale e contraria a questa componente, e l'attrito tra piano e corpo in moto dà luogo ad una seconda forza diretta in verso contrario al moto, che vale : $\mu_dmgcos\alpha$ .
In totale, ci sono tre forze sul corpo in moto: il tiro $F$, e le due forze resistenti dette. LA loro risultante deve essere nulla, se si vuole che il corpo non acceleri ma viaggi a velocità costante:
$F-mgsen\alpha - \mu_dmgcos\alpha = 0 $
E questa è l'unica equazione che ti serve per ricavare $\mu_d$.
Infine il pistone: i gas prodotti con l'accensione si espandono, l'espansione causa una spinta sul pistone, cioè una forza che si trasmette all'albero motore tramite il meccanismo biella-manovella. Che cosa vuoi sapere?
Chiaro, leggerò e studierò meglio il secondo esercizio.
Dove tu mi richiami e dici che lo stato del motociclista prima del punto A non ci interessa, beh
io sono solito avere una visione ampia del contesto e dell'analisi ecco perchè negli esercizi
non mi concentro e poi non li ho ben chiari come vengono chiari a te. Magari avessi un maestro
come te almeno spero nei buoni suggerimenti da parte tua.
Dove tu mi richiami e dici che lo stato del motociclista prima del punto A non ci interessa, beh
io sono solito avere una visione ampia del contesto e dell'analisi ecco perchè negli esercizi
non mi concentro e poi non li ho ben chiari come vengono chiari a te. Magari avessi un maestro
come te almeno spero nei buoni suggerimenti da parte tua.
Navigatore, a me interessa "vedere" il concetto nelle varie applicazioni.
Ad esempio, la coppia di forze che interessa un Motore una forza è il pistone
spinto verso il basso, l'altra la manovella che comportano la rotazione dell'albero Motore.
Correggimi se sbaglio navigatore, ma ho sempre pensato al concetto di coppia come Pistone + Albero Motore.
Se io conosco i giri\min di un Motore qualsiasi posso ricavarmi la frequenza in herz dei giri che compie in un secondo.
Ad esempio, la coppia di forze che interessa un Motore una forza è il pistone
spinto verso il basso, l'altra la manovella che comportano la rotazione dell'albero Motore.
Correggimi se sbaglio navigatore, ma ho sempre pensato al concetto di coppia come Pistone + Albero Motore.
Se io conosco i giri\min di un Motore qualsiasi posso ricavarmi la frequenza in herz dei giri che compie in un secondo.
Se hai sempre pensato al concetto di "coppia" come dici, non ti è chiaro il concetto di "coppia" in un motore.
La forza che il pistone trasmette alla biella, da questa si trasmette alla manovella. Senza stare a far disegni e scrivere formule, ti dico brevemente che la forza agente sulla manovella ha un "momento" rispetto all'asse di rotazione del motore, che come ogni momento è dato dal prodotto di una forza per una braccio. E questo è il momento motore, che si può chiamare anche "coppia motrice". A l momento motore si oppone un momento resistente.
Ma questo argomento non ha niente a che vedere con il topic discusso. Se vuoi, apri un nuovo argomento.
La forza che il pistone trasmette alla biella, da questa si trasmette alla manovella. Senza stare a far disegni e scrivere formule, ti dico brevemente che la forza agente sulla manovella ha un "momento" rispetto all'asse di rotazione del motore, che come ogni momento è dato dal prodotto di una forza per una braccio. E questo è il momento motore, che si può chiamare anche "coppia motrice". A l momento motore si oppone un momento resistente.
Ma questo argomento non ha niente a che vedere con il topic discusso. Se vuoi, apri un nuovo argomento.
"navigatore":
Se vuoi, apri un nuovo argomento.
Non credo sia necessario; una discussione simile su pistone albero motore si è già fatta qui e credevo (mi rivolgo a Paolo86) che la questione fosse risolta.