Dubbio su dimostrazione (relatività ristretta)

Zkeggia
Salve, vorrei chiedervi di chiarirmi un dubbio, sorto dalla lettura del mio libro, che riporto.
Nel seguito non indicherò i vettori con la freccia sopra perché il mio problema è proprio il fatto che non capisco se siano vettori o quadrivettori.
Nella legge relativistica delle forze si ha:

$F = (dp)/(dt) = d/(dt) (m_0 gamma u) = m_0gamma*a + m_0 (dgamma)/(dt)*u$

se si svolgono i conti si nota che $(dgamma)/(dt) = gamma^3 * (u*a)/c^2$

quindi alla fine dei giochi rimane:

$F = m*a + gamma^2 (u*a)/c^2 *u$

e fin qui son d'accordo. Adesso però il dubbio. Il mio libro definisce l'energia come la funzione E tale che:
$dE/dt = F*u = m*gamma^2 u*a= m_0 c^2 (dgamma)/(dt)$

E qui non capisco cosa succeda. In pratica moltiplicando $F*u$ si ha che $ma*u = 0 $ e $mgamma^2/c^2* (u*a)u^2 = mgamma^2 u*a$

Allora io so che la relazione $a*u = 0 $ è valida per i quadrivettori, così come so che $u^2 = c $ vale per la quadrivelocità. Però fin qui sembra che usi soltanto i vettori, e non i quadrivettori. Però se $a*u = 0$ perché questa relazione non vale anche per $u*a$ ? cioè o $u*a = 0$ oppure no, ma dai calcoli una volta fa 0 e un'altra no... non capisco, qualcuno può aiutarmi? io mi sono spiegato il tutto così:

$a$ e $u$ sono quadrivettori, ma il prodotto scalare che c'è all'interno dell'espressione della forza è fatto tra vettori normali. Però non capisco perché il libro non li indichi con il consueto simbolo dei quadrivettori, cioè $a^mu$ e $u_(mu)$...

Risposte
fu^2
buffo, non l'ho mai vista l'energia definita cos,,,

ma con $u$ inidica il quadrivettore? non è che considera solo la parte spaziale di essi?... essendo che l'espressione $p=m_0\gamma u$ è la parte non temporale della quantità di moto...

è una domanda, poi non so :D ...

ps $a_{\mu}u^{\mu}=0=u_{\mu}a^{\mu}$!

Zkeggia
Il problema è che non capisco cosa indichi. Cioè l'unico modo che si ha per avere $F*u= mgamma^2u*a$ è considerare corretta questa espressione:

$F_mu = m* (a_mu + gamma^2* (\vecu*\veca)/ c^2* u_mu)$

infatti poi se si moltiplica per il quadrivettore u si ottiene proprio:

$F_mu U^mu = 0 + m gamma^2* (\vecu*\veca)$ in virtù del fatto appunto che $a_mu *u^mu= 0$ e $u_mu*u^mu = c^2$. Altrimenti non so spiegarmi come si passi dall'espressione di F a quella di $F*u$... insomma un bel casino....

Sul libro scrive F, u, a in grassetto, quindi sarei portato a dire che indica i vettori... inoltre definisce la quantità di moto come $\vecp = m_0 gamma * \vecu$ dove u è la componente spaziale della velocità. Insomma mi pare confonda quadrivettori e vettori!!! A mio avviso ha sbagliato alla grande...

fu^2
se non ti torna la storia e conosci le lagrangiane in relatività potresti trovare l'hamiltoniana e derivarla nel tempo e vedere se ti torna la formula del tuo libro... :D ...

Zkeggia
No purtroppo la trattazione lagrangiana alla meccanica relativa non l'ho ancora affrontata, devo studiarla, ma nel libro è trattata dopo... vorrei sapere se ho scritto giusto o se va bene anche come è scritto sul libro.

fu^2
allora aspetterai domani :D ... comunque anche a me non torna troppo, il tuo ragionamento di usare i quadrivettori è giusto se no i conti a prima vista non tornano...

anche se il risultato è giusto essendo che alla fine risulta $E=\gamma mc^2$.

Eredir
C'è abbastanza confusione di notazione ed ora purtroppo non ho molto tempo, comunque quando scrivi

"Zkeggia":
se si svolgono i conti si nota che $(dgamma)/(dt) = gamma^3 * (u*a)/c^2$


hai necessariamente vettori (infatti in $\gamma$ c'è $v^2$, il modulo del vettore velocità), mentre per il resto del ragionamento dovrebbero essere quadrivettori.

fu^2
comunque sempre provando un'altra via mi è venuto in mente che tu conosci il legame tra $F\cdot u$ e $F_0$, ovvero $F\cdot u= cF_0$ e per definizione $F_0=d/(dt)p_0=d/(dt)m\gamma c$, inoltre $F\cdot u$ è la potenza, quindi l'energia è la sua derivata e i conti tornano.

Lo so che non è il calcolo che fa il tuo libro, però se i conti non tornano tanto vale provare un'altra via :D ...

Zkeggia
no ce l'ho fatta a dimostrarlo:

$ \vec F*\vecu = m(\veca*\vecu + gamma^2 * (\vecu*\veca)/c^2 *\vecu*\vecu) =m(\veca*\vecu + gamma^2 * u^2/c^2 *\veca*\vecu) = m (\veca*\vecu + gamma^2*( 1-1/ gamma^2 ) *\veca*\vecu) = mgamma^2 *\veca*\vecu$

Certo era dura immaginarlo...

Ora sono alle prese con un'altra dimostrazione che non torna per niente, ovvero che il prodotto di due quadrimpulsi $P_1mu * P_2^v = m_1*m_2 gamma (v_r)$ ove $v_r$ è la velocità relativa tra i due corpi... non riesco a dimostrarlo. Pensavo di considerare un qualche riferimento di quiete e sfruttare il fatto che il prodotto tra quadrivettori è invariante di lorentz, ma non escono i conti... qualche suggerimento?

fu^2
non manca anche la velocità nel prodotto di due quadrimpulsi?...
dimensionalmente quello che hai scritto non ha le dimensioni di un impulso al quadrato... è solo $kg^2$, manca una velocità al quadrato... o sbaglio?... (essendo $p_{\mu}=m\gamma u_{\mu}$...)

Zkeggia
no sul libro è scritta così, ponendo $c=1$ adimensionale.

fu^2
a ok, ponendo $c=1$ :D non son abbituato a usare questo,

quindi avrai il prodotto uguale a $m_1m_2\gamma(v_r)c^2$, beh allora se un riferimento è solidale vede la particella ferma e l'altra si muoverà di conseguenza con velocità $v_r$ come ti dice il problema (essendo che quella è la velocità con cui si muovono i due corpi l'uno rispetto all'altro), giusto? Dunque sai perfettamente se parametrizzi con il tempo proprio (cosa lecita) come sono le sue componenti.

a questo punto penso ti basti ricordare che nel riferimento in quiete vedi solo la prima componente non nulla... o no?...

L'idea che hai avuto è giusta.

Ps dirò una scemenza, ma se vuoi ottenere uno scalare la scrittura di moltiplicazione non dovrebbe essere $P_{1,\mu}P_2^{\mu}$, i.e. con indici ripetuti? :D da cui si vede bene che questo è uno scalare invariante...

Zkeggia
non capisco il "Quindi avrai il prodotto uguale a..." cioè non mi riesce dimostrarlo che quello è il prodotto tra due quadrimpulsi...

fu^2
se il rpodotto tra due quadrimpulsi è uno scalare allora il prodotto è il prodotto scalare secondo la tua norma... e a questo punto devi solo scrivere i due vettori e farne il prodotto, come ho scritto essendo il primo avente le tre componenti spaziali nulle, il prodotto si riduce a moltiplicare tra loro le prime due componenti dei rispetivi quadrimpulsi, che sai scriverle...

concordi?...

Zkeggia
Allora nel sistema di riferimento in cui il primo corpo è in quiete si ha che le componenti del primo quadrimpulso sono:
$(m_(01)c,0)$ mentre le componenti del secondo quadrimpulso sono $(gamma(v)m_(02), gamma(v)p$

Se faccio il prodotto mi rimane $gamma(v)*m_1m_2$.

Ma queste sono le masse a riposo, la formula mi pare che sprima le masse non a riposo... almeno credo, non capisco come ottenere le mase $m_1$, $m_2$...

Zkeggia
Forse sarebbe più corretto cambiare il titolo del topic in "Dubbi su dimostrazioni", perché proprio ora me ne è venuto un altro!!!

Supponiamo di avere 4 quadrimpulsi legati dalla relazione $P = p_1 + p_2+p_3$

e definiamo un quadrivettore $L_mu = epsilon_(muabcd)p_1^ap_2^bp_3^c$

il mio libro a questo punto dice
"Poiché vale $P=p_1 + p_2 + p_3$ si può in generale riscrivere

$L_mu = epsilon_(muabcd)p_1^ap_2^bP^c$

Non mi torna, caso mai si dovrebbe scrivere


$L_mu = epsilon_(muabcd)p_1^ap_2^b(P-p_1-p_2)^c$

Non so se è un problema di relatività ristretta o uno di algebra di tensori... in ogni caso qui brancollo proprio nel buio e non ho la più pallida idea di come sia possibile quella relazione... Vi ringrazio comunque della disponibilità che mi state dando!

fu^2
"Zkeggia":

Ma queste sono le masse a riposo, la formula mi pare che sprima le masse non a riposo... almeno credo, non capisco come ottenere le mase $m_1$, $m_2$...


ora scatenerò un putiferio...

però le masse non esistono a riposo o non a riposo. Il corso di relatività di quest'anno fatto bene mi ha illuminato :D

le masse sono coefficienti $m>=0$ associati alle particelle (se leggi per esempio il Landau questa differenza non viene mai detta...).

Che la massa non a riposo non ha senso te ne accorgi dal fatto che se tu guardi $p^{\mu}=m\gamma u^{\mu}$ se il coefficiente $\gamma$ lo appiccichi alla massa creando la massa non a riposo allora potresti definire $p^{\mu}=m u^{\mu}$ ma a questo punto questo non trasforma come un quadrivettore.

quindi - anche per i calcoli è più comodo - la massa non varia mai, i coefficienti sono "attaccati" alle velocità che sono parametrizzate attraverso il tempo proprio, altrimenti gli impulsi non sarebbero quadrivettori.

Per questo il risultato ottenuto così per me è perfettamente giuto :D

Eredir
"Zkeggia":
Forse sarebbe più corretto cambiare il titolo del topic in "Dubbi su dimostrazioni", perché proprio ora me ne è venuto un altro!!!

Supponiamo di avere 4 quadrimpulsi legati dalla relazione $P = p_1 + p_2+p_3$

e definiamo un quadrivettore $L_mu = epsilon_(muabcd)p_1^ap_2^bp_3^c$

il mio libro a questo punto dice
"Poiché vale $P=p_1 + p_2 + p_3$ si può in generale riscrivere

$L_mu = epsilon_(muabcd)p_1^ap_2^bP^c$

Non mi torna, caso mai si dovrebbe scrivere


$L_mu = epsilon_(muabcd)p_1^ap_2^b(P-p_1-p_2)^c$

Non so se è un problema di relatività ristretta o uno di algebra di tensori... in ogni caso qui brancollo proprio nel buio e non ho la più pallida idea di come sia possibile quella relazione... Vi ringrazio comunque della disponibilità che mi state dando!


Sulle masse è corretto quello che dice fu^2.

Per quanto riguarda questo conto invece quello che dici tu si riduce facilmente a quello che riporta il libro, in virtù dell'antisimmetria di $\epsilon$ (nota che hai messo un indice di troppo).

Mostrarlo è molto semplice. Per prima cosa scriviamo $\epsilon_{abcd} p_1^a p_2^b p_1^c = \epsilon_{cbad} p_1^c p_2^b p_1^a$, ovvero $a \to c$ e $c \to a$ (cosa che puoi sempre fare poichè sono indici su cui stai sommando). A questo punto utilizza $\epsilon_{cbad} = -\epsilon_{abcd}$ (il tensore è totalmente antisimmetrico), da cui rinominando hai $\epsilon_{abcd} p_1^a p_2^b p_1^c = - \epsilon_{abcd} p_1^a p_2^b p_1^c = 0$. Quindi $\epsilon_{abcd} p_1^a p_2^b (P - p_1 - p_2)^c = \epsilon_{abcd} p_1^a p_2^b P^c$.

Zkeggia
Non capisco una cosa. Dalla dimostrazione mi pare che si deduca che quel tensore faccia sempre 0, allora che senso ha scriverlo in quell'altro modo, voglio dire, hai dimostrato che
$\epsilon_(abcd)p_1^ap_2^bp_3^c= 0$

o Sbaglio?


P.S Grazie Fox per il discorso sulle masse a riposo. Molto interessante! NOn è che il professore che tiene il tuo corso di relatività ha messo a disposizione in rete qualche dispensa o simili? mi interesserebbe molto approfondire la materia, io non seguo il corso e sto studiando sul libro che ho ma è molto povero di dimostrazioni "complete" (nel senso che salta molti passaggi algebrici, a volte fondamentali) e difficile da seguire...

Eredir
"Zkeggia":
Non capisco una cosa. Dalla dimostrazione mi pare che si deduca che quel tensore faccia sempre 0, allora che senso ha scriverlo in quell'altro modo, voglio dire, hai dimostrato che
$\epsilon_(abcd)p_1^ap_2^bp_3^c= 0$

o Sbaglio?


Sbagli, funziona solo se lo contrai con due vettori uguali.

Semplifichiamo la faccenda considerando il caso in cui hai due soli indici.
Allora $\epsilon_{ab}x^a x^b = 0$ ma $\epsilon_{ab}x^a y^b != 0$. Infatti usando la stessa strategia del precedente post hai $\epsilon_{ab}x^a x^b = - \epsilon_{ab}x^a x^b = 0$, mentre nel secondo caso hai $\epsilon_{ab}x^a y^b = - \epsilon_{ab}y^a x^b != 0$.

Zkeggia
Aaaah non mi ero accorto che usavi due indici uguali. Ok ora mi torna! grazie mille a tutti. Se ho qualche altro dubbio continuo a scriverli qui o è meglio se apro un altro topic?

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