Dubbio condizionatore
Ciao a tutti. Ho un dubbio sul funzionamento dei condizionatori con recupero di condensa.
Consideriamo un condizionatore.
L'acqua di condensa recuperata dentro viene sputata fuori in modo da umidificare l'aria esterna che entra nel condensatore.
Quali sono le conseguenze del recupero della condensa dal punto di vista dei consumi dell’impianto?
Che effetto vi aspettate in termini di efficienza, nel caso in cui la condensa sia semplicemente scartata?
(si tenga presente che la temperatura di condensazione può variare, ed in genere è tenuta circa 5 gradi sopra la
temperatura di uscita dell’aria)
Consideriamo un condizionatore.
L'acqua di condensa recuperata dentro viene sputata fuori in modo da umidificare l'aria esterna che entra nel condensatore.
Quali sono le conseguenze del recupero della condensa dal punto di vista dei consumi dell’impianto?
Che effetto vi aspettate in termini di efficienza, nel caso in cui la condensa sia semplicemente scartata?
(si tenga presente che la temperatura di condensazione può variare, ed in genere è tenuta circa 5 gradi sopra la
temperatura di uscita dell’aria)
Risposte
Non sono un esperto di tecnologie di condizionamento, ma non ho mai sentito di questo uso della condensa.
In generale la condensa è prima di tutto un problema, nel senso che occorre liberarsene. Potrei sbagliarmi, ma non credo sia utile a alcunché.
Poi c'è il problema che quando si raffredda si finisce quasi sempre per saturare l'aria che andrebbe al 100% di umidità relativa, il che non sarebbe confortevole... Per questo generalmente al raffreddamento dell'aria segue un piccolo post-riscaldamento per abbassarne l'umidità relativa.
In generale la condensa è prima di tutto un problema, nel senso che occorre liberarsene. Potrei sbagliarmi, ma non credo sia utile a alcunché.
Poi c'è il problema che quando si raffredda si finisce quasi sempre per saturare l'aria che andrebbe al 100% di umidità relativa, il che non sarebbe confortevole... Per questo generalmente al raffreddamento dell'aria segue un piccolo post-riscaldamento per abbassarne l'umidità relativa.
"Faussone":
Poi c'è il problema che quando si raffredda si finisce quasi sempre per saturare l'aria che andrebbe al 100% di umidità relativa, il che non sarebbe confortevole... Per questo generalmente al raffreddamento dell'aria segue un piccolo post-riscaldamento per abbassarne l'umidità relativa.
Se hai un post-riscaldamento, si parla di un UTA (unità trattamento aria), non di un semplice condizionatore.
All'uscita dal condizionatore l'aria ha umidità relativa massima, ma poi si ri-mischia con quella della stanza.
"anonymous_58f0ac":
Se hai un post-riscaldamento, si parla di un UTA (unità trattamento aria), non di un semplice condizionatore.
All'uscita dal condizionatore l'aria ha umidità relativa massima, ma poi si ri-mischia con quella della stanza.
Esattamente (quando prima ho scritto "generalmente" non volevo intendere che avviene così nei comuni condizionatori): un normale condizionatore non può controllare più di tanto l'umidità relativa dovendo al contempo raffreddare, e l'acqua di condensa rimossa dall'ambiente non può essere rimessa nello stesso ambiente.
Per questo non capisco come funzionerebbero questi condizionatori a recupero di condensa, a meno che non si parli di pompe di calore, lì il problema di saturare l'ambiente non c'è e anzi può esserci in alcuni ambienti il problema di non asciugare troppo l'aria, quindi l'umidificazione avrebbe senso.