Dimostazione velocità relativistica
Ho problemi ha trovare la dimostrazione della formula dell'accelerazione relativistica partendo dalla formula della velocità ,è da molto tempo che ci lavoro su ma non riesco a risolvere questo quesito. (Ho l'immagine del quesito nel forum).
P.S. Si tratta di un elettrone che viene spinto inizialmente dall'azione del campo elettrico.I vettori forza e velocità sono parallele tra loro

P.S. Si tratta di un elettrone che viene spinto inizialmente dall'azione del campo elettrico.I vettori forza e velocità sono parallele tra loro

Risposte
La cosa è semplice analiticamente (forse un po’ brigosa nei calcoli). Devi derivare rispetto a $t$ il secondo membro della (3) , tenendo conto che la variabile $t$ compare sia al numeratore che al denominatore. Sai farlo ?
Puoi dirmi da dove hai preso quell’immagine? È parziale, manca il pezzo precedente. Ma non penso che venga dal forum. Non si “inventa una possibile espressione “ per v e poi si trova l’accelerazione .
Per maggior chiarezza , ti do questo link ad una recente discussione, dove si parla dell’accelerazione relativistica. Guarda anche il link inserito nella risposta (quello di navigatore), e gli esercizi sotto spoiler .
Nota che $A = (eE)/m $ è l’accelerazione di un elettrone di carica $e$ e massa $m$, in un campo elettrico di intensità $E$. Deriva dalla 2º equazione della dinamica in forma non relativistica :
$mA = eE $
ma per passare alla forma relativistica, ci vuole tutto un percorso di Relatività ristretta... E quando si passa alla RR, l’accelerazione della particella si distingue in “accelerazione coordinata” , cioè rispetto a un riferimento inerziale dato, e “accelerazione propria” , che è quella, che si suppone costante, che la particella “sente” rispetto al riferimento MCRF : questo acronimo vuol dire “ Momentary comoving reference frame” , e si tratta di un rif. inerziale momentaneamente comovente con la particella , rispetto al quale essa accelera istantaneamente. Per fare un paragone con la meccanica non relativistica, l’accelerazione propria è quella che tu senti nella tua schiena quando vai in macchina e acceleri costantemente. In meccanica non relativistica , non c’é differenza tra accelerazione coordinata e accelerazione propria. In RR , c’è invece una bella differenza. Se si suppone che l’accelerazione propria sia costante , viene fuori la velocità a quella maniera che è riportata nell’immagine, e viene fuori una “linea di universo” che è una iperbole, da cui il nome di moto iperbolico relativistico.
Questa trattazione è dovuta a W. Rindler, si arriva alle coordinate di Rindler, l’orizzonte di Rindler... e compagnia bella. E soprattutto , l’iter è al contrario, nel senso che si parte da “accelerazione propria costante” e si arriva alla espressione della velocita, che tende a $c$ al tendere del tempo a $+infty$.
Sotto spoiler ho messo un paio di pagine trovate in giro.
E rovistando nelle pieghe della memoria e nelle pagine del forum ho trovato anche questa pagina, dove @Navigatore parlava del moto accelerato di un’asta in RR; ho solo fatto qualche piccola modifica per renderla più chiara :
Ho tagliato il seguito, dove Navigatore partendo da questo fa vedere che un’asta accelerata in RR deve avere accelerazioni proprie diverse tra testa e coda, precisamente la coda deve avere accelerazione propria maggiore della testa, se si vuole che i punti dell’asta mantengano la stessa velocitá. Ma questa é una storia diversa, a te basta la dimostrazione riportata all’inizio, di come si arriva alla velocitá :
$v = (g*t)/sqrt(1+g^2t^2) = (dx)/(dt) $
nella ipotesi di accelerazione propria costante $g$. Sotto lo spoiler seguente ho messo un’altra spiegazione trovata in buoni appunti di RR :
c’è anche un esempio numerico. Assumendo $g =10m/s^2$ ( quasi pari alla accelerazione di gravità al suolo terrestre), la particella raggiunge la velocità $v= 0,999c$ in un tempo proprio pari a 3.6 anni; invece il tempo coordinato , misurato dalla base di lancio, vale circa 22 anni.
Ma ora basta, non faccio più modifiche, perché mi sembra che non ci sia interesse.
Ho l'immagine del quesito nel forum
Puoi dirmi da dove hai preso quell’immagine? È parziale, manca il pezzo precedente. Ma non penso che venga dal forum. Non si “inventa una possibile espressione “ per v e poi si trova l’accelerazione .
Per maggior chiarezza , ti do questo link ad una recente discussione, dove si parla dell’accelerazione relativistica. Guarda anche il link inserito nella risposta (quello di navigatore), e gli esercizi sotto spoiler .
Nota che $A = (eE)/m $ è l’accelerazione di un elettrone di carica $e$ e massa $m$, in un campo elettrico di intensità $E$. Deriva dalla 2º equazione della dinamica in forma non relativistica :
$mA = eE $
ma per passare alla forma relativistica, ci vuole tutto un percorso di Relatività ristretta... E quando si passa alla RR, l’accelerazione della particella si distingue in “accelerazione coordinata” , cioè rispetto a un riferimento inerziale dato, e “accelerazione propria” , che è quella, che si suppone costante, che la particella “sente” rispetto al riferimento MCRF : questo acronimo vuol dire “ Momentary comoving reference frame” , e si tratta di un rif. inerziale momentaneamente comovente con la particella , rispetto al quale essa accelera istantaneamente. Per fare un paragone con la meccanica non relativistica, l’accelerazione propria è quella che tu senti nella tua schiena quando vai in macchina e acceleri costantemente. In meccanica non relativistica , non c’é differenza tra accelerazione coordinata e accelerazione propria. In RR , c’è invece una bella differenza. Se si suppone che l’accelerazione propria sia costante , viene fuori la velocità a quella maniera che è riportata nell’immagine, e viene fuori una “linea di universo” che è una iperbole, da cui il nome di moto iperbolico relativistico.
Questa trattazione è dovuta a W. Rindler, si arriva alle coordinate di Rindler, l’orizzonte di Rindler... e compagnia bella. E soprattutto , l’iter è al contrario, nel senso che si parte da “accelerazione propria costante” e si arriva alla espressione della velocita, che tende a $c$ al tendere del tempo a $+infty$.
Sotto spoiler ho messo un paio di pagine trovate in giro.
E rovistando nelle pieghe della memoria e nelle pagine del forum ho trovato anche questa pagina, dove @Navigatore parlava del moto accelerato di un’asta in RR; ho solo fatto qualche piccola modifica per renderla più chiara :
Ho tagliato il seguito, dove Navigatore partendo da questo fa vedere che un’asta accelerata in RR deve avere accelerazioni proprie diverse tra testa e coda, precisamente la coda deve avere accelerazione propria maggiore della testa, se si vuole che i punti dell’asta mantengano la stessa velocitá. Ma questa é una storia diversa, a te basta la dimostrazione riportata all’inizio, di come si arriva alla velocitá :
$v = (g*t)/sqrt(1+g^2t^2) = (dx)/(dt) $
nella ipotesi di accelerazione propria costante $g$. Sotto lo spoiler seguente ho messo un’altra spiegazione trovata in buoni appunti di RR :
c’è anche un esempio numerico. Assumendo $g =10m/s^2$ ( quasi pari alla accelerazione di gravità al suolo terrestre), la particella raggiunge la velocità $v= 0,999c$ in un tempo proprio pari a 3.6 anni; invece il tempo coordinato , misurato dalla base di lancio, vale circa 22 anni.
Ma ora basta, non faccio più modifiche, perché mi sembra che non ci sia interesse.