Differenza di potenziale
salve,
nel dimostrare che il lavoro compiuto dalla ddp per spostare una carica da A a B non dipende dal percorso,c'e' una cosa che nn mi quadra:

r (con l'accento circonflesso sopra) e' il versore uscente dalla carica q e costituisce il prolungamento di r.Lo spostamento e' ds .poi facciamo la proiezione di ds su r ..perchè lo chiamiamo dr??
nel dimostrare che il lavoro compiuto dalla ddp per spostare una carica da A a B non dipende dal percorso,c'e' una cosa che nn mi quadra:

r (con l'accento circonflesso sopra) e' il versore uscente dalla carica q e costituisce il prolungamento di r.Lo spostamento e' ds .poi facciamo la proiezione di ds su r ..perchè lo chiamiamo dr??
Risposte
Perché se $\vec(ds)$ è il vettore che separa i due punti, la differenza della coordinata r tra i due punti è proprio $dr=\vec(ds)*\vecu_r$, dove quest'ultimo è il versore radiale.
"Falco5x":
la differenza della coordinata r tra i due punti è proprio $dr=\vec(ds)*\vecu_r$, dove quest'ultimo è il versore radiale.
non ho capito..che significa la coordinata r??
"fedeee":
[quote="Falco5x"]la differenza della coordinata r tra i due punti è proprio $dr=\vec(ds)*\vecu_r$, dove quest'ultimo è il versore radiale.
non ho capito..che significa la coordinata r??[/quote]
Oltre alle coordinate cartesiane esistono anche coordinate di altro genere, ad esempio le coordinate polari. In questo caso con r si identifica la distanza da un polo O prefissato, cioè la lunghezza del vettore $r\vecu_r$ che congiunge O col punto P, e con l'angolo ad esempio $\theta$ si identifica l'angolo tra il vettore suddetto e un versore arbitrario, ad esempio parallelo all'asse x di un sistema cartesiano avente l'origine nel medesimo polo O. Un qualunque punto nello spazio è dunque individuato sia dalle coordinate x,y che dalle coordinate $r,\theta$. La relazione tra queste è dunque $x=rcos\theta, y=rsin\theta$. Ecco perché ho parlato di coordinata r. La dr è la variazione di questa coordinata, ovvero la differenza di raggio tra le circonferenze centrate in O che passano per i due punti infinitamente vicini.