Corrente alternata e istante t=0

Leocap9999
Studiando il comportamento dei vari circuiti connessi a un'alternatore, mi sono trovato di fronte a due situazioni alquanto "inspiegabili": ho inserito la parola fra virgolette perché effettivamente ho svolto le dimostrazioni corrispondenti e, quindi, da un punto di vista prettamente matematico torna tutto; il buon senso, però, mi dice che c'è qualcosa che non va. La domanda è: come è possibile che nei circuiti puramente capacitivi o induttivi all'istante t=0 la corrente sia alla sua intensità massima? come è possibile avere una variazione di moto delle cariche tanto consistente in un lasso di tempo pressoché nullo?
Per quanto riguarda il circuito induttivo ho provato a darmi una spiegazione: quando collego il circuito alla bobina, oppure, più in generale, assemblo il sistema in questione, compio un lavoro; questo lavoro viene quindi immagazzinato nell'induttore (come un solenoide) sotto forma della corrente in cui ci imbatteremo all'istante t=0.
Questo ragionamento però non sta in piedi se si prende in considerazione un sistema capacitivo. Qual è dunque la spiegazione?

Risposte
RenzoDF
"CapitanCap":
... come è possibile che nei circuiti puramente capacitivi o induttivi all'istante t=0 la corrente sia alla sua intensità massima?

La domanda è mal posta in quanto supponendo tu intenda riferirti ad un interruttore che va a chiudersi all'istante t=0, e che va a collegare un generatore di tensione (o di corrente) alternata ad un induttore o ad un condensatore inizialmente "scarichi" [nota]Ovvero ad un induttore con corrente nulla nell'istante t=0- prima della chiusura e ad un condensatore con tensione nulla.[/nota], la corrente che andrà a circolare nel circuito così formato dipenderà dalla legge temporale associata a detto generatore.
In condizioni ideali, supponendo per esempio di alimentare con un GIT (generatore ideale di tensione) con forza elettromotrice e(t), nell'induttore la corrente rimarrà nulla nell'istante immediatamente successivo alla chiusura t=0+, qualsiasi sia la e(t), mentre la corrente nel condensatore sarà pari a zero solo se e(0)=0 e altrimenti infinita, vista l'ipotizzata "purezza" del bipolo.
Tutto poi dipende da come modelli il circuito, ad esempio, mantenendo l'idealità di condensatore e induttore, dal circuito equivalente che vai ad usare per il generatore, dopo di che per capire come vanno le cose ti basterà scrivere e risolvere le equazioni differenziali in iL(t) e iC(t) con condizioni iniziali iL(0+)=iL(0-) e vC(0+)=vC(0-).

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