Conservazione quantità di moto per massa variabile
Ciao,
Nel libro c'è scritto che nei casi in cui la massa varia col tempo si dovrebbe usare la conservazione della quantità di moto anziché $sumvecF=mveca$. Però provando a dimostrare la conservazione della q.d.m. ci riesco solo se considero costante la massa, ma vale anche se non lo è?
Nel libro c'è scritto che nei casi in cui la massa varia col tempo si dovrebbe usare la conservazione della quantità di moto anziché $sumvecF=mveca$. Però provando a dimostrare la conservazione della q.d.m. ci riesco solo se considero costante la massa, ma vale anche se non lo è?
Risposte
Non so se ho capito bene il tuo dubbio, ma per es. un caso può essere il funzionamento di un razzo. Qui si ha che la QM è costantemente zero, se parte da fermo, tenendo conto sia del razzo che dei gas espulsi, mentre la massa del razzo diminuisce man mano che brucia il carburante.
In pratica io riesco a dimostrare la conservazione della q.d.m. solo se la massa è costante nel tempo. Vorrei capire come si dimostra quando la massa varia nel tempo.
"AnalisiZero":
In pratica io riesco a dimostrare la conservazione della q.d.m. solo se la massa è costante nel tempo. Vorrei capire come si dimostra quando la massa varia nel tempo.
Un qualche esempio concreto?
Perchè, detto così, suona un po' strano, dopo tutto la massa è una quantità che si conserva, che vuol dire "varia col tempo"?
Non saprei..
Copio letteralmente dal libro:
"Nei casi in cui la massa varia col tempo, si dovrebbe usare una forma alternativa della seconda legge di Newton: la variazione dell'unità di tempo della quantità di moto di una particella è uguale alla forza risultante sulla particella.
$sumvecF=(dvecp)/dt$ "
Sulla massa che varia dice solo questo.
Per esempio, nel caso del razzo la massa varia col tempo, e quindi si dovrebbe dimostrare la conservazione della q.d.m. anche se la massa è una funzione del tempo, no?
Copio letteralmente dal libro:
"Nei casi in cui la massa varia col tempo, si dovrebbe usare una forma alternativa della seconda legge di Newton: la variazione dell'unità di tempo della quantità di moto di una particella è uguale alla forza risultante sulla particella.
$sumvecF=(dvecp)/dt$ "
Sulla massa che varia dice solo questo.
Per esempio, nel caso del razzo la massa varia col tempo, e quindi si dovrebbe dimostrare la conservazione della q.d.m. anche se la massa è una funzione del tempo, no?
"AnalisiZero":
Copio letteralmente dal libro:
"Nei casi in cui la massa varia col tempo, si dovrebbe usare una forma alternativa della seconda legge di Newton: la variazione dell'unità di tempo della quantità di moto di una particella è uguale alla forza risultante sulla particella.
$sumvecF=(dvecp)/dt$ "
Forse si riferisce alla versione relativistica delle leggi di Newton...
"mgrau":
[quote="AnalisiZero"]
Copio letteralmente dal libro:
"Nei casi in cui la massa varia col tempo, si dovrebbe usare una forma alternativa della seconda legge di Newton: la variazione dell'unità di tempo della quantità di moto di una particella è uguale alla forza risultante sulla particella.
$sumvecF=(dvecp)/dt$ "
Forse si riferisce alla versione relativistica delle leggi di Newton...[/quote]
Ho trovato qualcosa su Wikipedia. In pratica la conservazione della quantità di moto è una legge più generale di $vecf=mveca$ che si riduce a quest' ultima nel caso di massa costante. Ora è più chiaro anche se non ho capito come si dimostra
Non esistono le leggi di Newton, la meccanica si basa su Eulero, l'equazione fondamentale è $F=(dp)/dt$, essendo p la quantita di moto di un sistema, niente relativismi e sofismi, è cosí perché é cosí.
@ AnalisiZero
In passato ci sono state parecchie discussioni sui sistemi a massa variabile, basta usare "cerca" . Cito questa, eliminando i nomi degli autori poiché non fanno più parte del forum, e apportando qualche lieve modifica formale.
Questa è la domanda :
E questa è la risposta :
Nota che una particella materiale ha una massa $m$ definita, altrimenti non sarebbe una particella. Per cui, non può perdere massa . Si parla di massa variabile nel caso dei sistemi, o corpi estesi , come il razzo che espelle gas combusti.
E lasciamo stare la relatività , anche se pure in relatività la massa è un invariante . Rimaniamo in meccanica classica .
In passato ci sono state parecchie discussioni sui sistemi a massa variabile, basta usare "cerca" . Cito questa, eliminando i nomi degli autori poiché non fanno più parte del forum, e apportando qualche lieve modifica formale.
Questa è la domanda :
Il mio libro dice questo : supponiamo che un corpo di massa $M$ si muova all’istante $t$, con velocità $V$ rispetto ad un riferimento inerziale $S$. Nell’intervallo di tempo $deltat$, il corpo espelle una quantità di massa $deltaM$ (se la massa viene persa : $ -deltaM$ ; se invece viene acquistata : $+ deltaM$) con velocità $v_g$ , rispetto ad un sistema solidale con il corpo stesso. In questo intervallo di tempo la velocità del corpo sarà passata a $V + deltaV$. Rispetto al riferimento inerziale $S$, la velocità di espulsione della massa $deltaM$ sarà
$v_(g,T) = v_(g) + V$
Confrontando le quantità di moto al tempo $t$ ed al tempo $t+deltat$ si ottiene
$MV = (M + deltaM)(V + deltaV) - deltaM (v_(g) + V)$
dove il segno meno al secondo membro è dovuto alla diversa orientazione della quantità di materia $(M+deltaM)$ e $deltaM$.
Da : $MV = (M + deltaM)(V + deltaV) - deltaM (v_(g) + V)$
arriva poi a :
$M * frac{dV}{dt} - v_g * frac{dM}{dt}=0$
Ma non capisco come arriva a questa formula. Potete chiarirmi le idee? Grazie
E questa è la risposta :
Si tratta di applicare il teorema della conservazione della Quantità di moto : non essendoci , nel tuo caso , risultante di forze esterne, la quantità di moto del sistema "corpo più massa espulsa" si deve conservare . Quindi la q.d.m. prima dell'espulsione della massa , data da $MV$ , deve essere uguale a quella dopo l'espulsione della massa : $(M + \deltaM)(V + \deltaV) - \deltaM (v_(g) + V)$
Sviluppa il secondo membro, e trascura il prodotto : $\deltaM*\deltaV$ , (perchè prodotto di due quantità molto piccole , trascurabile rispetto agli altri termini se l'intervallo di tempo è abbastanza piccolo) . Ti rimane : $M*\deltaV-\deltaM*v_g=0$.
Dividendo per il tempo $\deltat$ , e passando al limite per $\deltat\rarr0$, ottieni proprio la relazione finale da te scritta, dove $frac{dV}{dt}$ è l'accelerazione, e il termine $frac{dM}{dt}$ è la variazione della massa nel tempo.
Nota che una particella materiale ha una massa $m$ definita, altrimenti non sarebbe una particella. Per cui, non può perdere massa . Si parla di massa variabile nel caso dei sistemi, o corpi estesi , come il razzo che espelle gas combusti.
E lasciamo stare la relatività , anche se pure in relatività la massa è un invariante . Rimaniamo in meccanica classica .
Grazie a tutti