Circuito rc
salve a tutti; leggendo un esempio di circuito rc ho incontrato qualche difficoltà nel comprendere le ragioni delle conclusioni a cui si giunge, mi potreste aiutare a capire quei 2 risultati che si ottiengono?
(l'esercizio in questione è
)
(tratto da http://recanati.df.unicam.it/recanati_files/lez6.pdf)
(l'esercizio in questione è

(tratto da http://recanati.df.unicam.it/recanati_files/lez6.pdf)
Risposte
1) Un condensatore inizialmente scarico richiede tempo per caricarsi, dunque all'istante iniziale assorbe corrente senza aumentare subito la tensione ai capi in modo apprezzabile: nell'istante iniziale si comporta dunque come un corto circuito.
Allora se al posto del condensatore c'è un filo, la R2 è come se non esistesse perché è cortocircuitata e tutto va come se ci fosse solo la batteria con R1 in serie. La corrrente I1 è uguale a I3 e a E/R1 e passa tutta per il condensatore (=corto circuito) senza interessare R2.
2) Quando il condensatore arriva lentamente a raggiungere una situazione di regime dopo un tempo sufficientemente lungo, alla fine la corrente che lo attraversa cessa, dunque è come se non ci fosse, come un ramo aperto. Allora dopo un tempo sufficentemente lungo la I1 diventa uguale a I2 e a E/(R1+R2), mentre la I3 va a zero.
Nel tempo intermedio, cioè né troppo breve né troppo lungo, le correnti sono variabili; ad esempio la I3 che inizialmente era quella della situazione 1) scende fino ad annullarsi (situazione 2). La forma della funzione che rappresenta la corrente I3 nel tempo è un esponenziale decrescente che in t=0 parte dal valore E/R1 e scende nel tempo annullandosi per t che tende a infinito.
Allora se al posto del condensatore c'è un filo, la R2 è come se non esistesse perché è cortocircuitata e tutto va come se ci fosse solo la batteria con R1 in serie. La corrrente I1 è uguale a I3 e a E/R1 e passa tutta per il condensatore (=corto circuito) senza interessare R2.
2) Quando il condensatore arriva lentamente a raggiungere una situazione di regime dopo un tempo sufficientemente lungo, alla fine la corrente che lo attraversa cessa, dunque è come se non ci fosse, come un ramo aperto. Allora dopo un tempo sufficentemente lungo la I1 diventa uguale a I2 e a E/(R1+R2), mentre la I3 va a zero.
Nel tempo intermedio, cioè né troppo breve né troppo lungo, le correnti sono variabili; ad esempio la I3 che inizialmente era quella della situazione 1) scende fino ad annullarsi (situazione 2). La forma della funzione che rappresenta la corrente I3 nel tempo è un esponenziale decrescente che in t=0 parte dal valore E/R1 e scende nel tempo annullandosi per t che tende a infinito.
grazie mille della spiegazione!