Cinematica delle palle
Un giocoliere mantienene in moto 5 palle lanciondone una dopo l altra fino all altezza di 3m. Determinare a) il tempo tra un lancio e l altro, b)la posizione delle palle quando una di esse arriva sulla sua mano.
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Ho calcolato il tempo di lancio calcolando prima il tempo di caduta con la formula t=sqrt(2h/g), e poi dividendolo per il numero di palle. Ma quando tento di calcolare le posizioni mi perdo....
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Ho calcolato il tempo di lancio calcolando prima il tempo di caduta con la formula t=sqrt(2h/g), e poi dividendolo per il numero di palle. Ma quando tento di calcolare le posizioni mi perdo....
Risposte
Calcola la velocità iniziale vo con cui viene lanciata ciascuna palla ricordando che, nel punto di massima altezza (3 metri), si ha che la componente lungo y della velocità [ v(3) ] è zero;
dunque: v(3) = vo - g*t (t è il tempo che serve ad una palla per arrivare alla max altezza; " -g " se le y positive sono quelle orientate verso l'alto); poiché v(3) = 0 allora vo = g*t. Prendi come punto yo=0 quello da cui vengono lanciate; a questo punto, usa l'equazione
y(f) (cioé posizione finale) = yo + vo*t - 1/2*g*t^2
sostituendo a " t " i 4 tempi che hai trovato per le palle ancora in aria (i risultati saranno uguali a due a due).
dunque: v(3) = vo - g*t (t è il tempo che serve ad una palla per arrivare alla max altezza; " -g " se le y positive sono quelle orientate verso l'alto); poiché v(3) = 0 allora vo = g*t. Prendi come punto yo=0 quello da cui vengono lanciate; a questo punto, usa l'equazione
y(f) (cioé posizione finale) = yo + vo*t - 1/2*g*t^2
sostituendo a " t " i 4 tempi che hai trovato per le palle ancora in aria (i risultati saranno uguali a due a due).
si per il secondo punto concordo, ma sei sicuro che il tempo di caduta sia sqrt(2h/g) e non 2sqrt(2h/g)..
io sapevo che la prima rappresentava il tempo di caduta da un punto ad una altezza h fino a terra ma non quello necessario per salire e riscendere, bensì appunto la metà..
ma potrei anche sbagliarmi..
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A perenne vanto della scienza sta il fatto che essa, agendo sulla mente umana, ha vinto l'insicurezza dell'uomo di fronte a se stesso e alla natura.
io sapevo che la prima rappresentava il tempo di caduta da un punto ad una altezza h fino a terra ma non quello necessario per salire e riscendere, bensì appunto la metà..
ma potrei anche sbagliarmi..
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A perenne vanto della scienza sta il fatto che essa, agendo sulla mente umana, ha vinto l'insicurezza dell'uomo di fronte a se stesso e alla natura.
