Calcolo del tempo in un moto rettilineo
Salve a tutti, avrei un dubbio sul quarto punto cioè il calcolo del tempo.
Per i due tratti in cui è presente un moto circolare uniforme possiamo considerare il semiperiodo per percorrere le semicirconferenze. Per il tratti che corrispondono al passaggio tra le armature avevo pensato di considerare semplicemente il tempo come il rapporto tra la distanza e la velocità media in quel tratto visto che conosciamo la velocità finale e la velocità inziale però alcuni colleghi ( senza giustificare la loro scelta) propongono un procedimento diverso cioè considerando l'accelerazione , vale a dire considerare a=(vf^2-vi^2)/2d e poi considerare il tempo come (vf-vi)/a. Il loro procedimento mi sembra molto farraginoso , potete consigliare il procedimento più rigoroso tra i due ?
Un protone (m = 1,67*10-27 kg, q = e = 1,6*10-19 C) con velocità v0 di
modulo v0 = 5*105 m/s fuoriesce da una fenditura F che separa due
doppi strati carichi S1 e S2 . I piani dei doppi strati, distanti d = 2mm,
sono polarizzati in modo opposto da una stessa differenza di potenziale
!V = 5*103 V. A destra e a sinistra dei doppi strati è presente un campo
magnetico B uniforme di modulo B = 0,05 T e diretto
perpendicolarmente alla velocità v0. Partendo dalla fenditura F il fascio
di particelle viene deviato dal campo B di destra fino al foro A dal
quale attraversa il doppio strato S2. Quindi il fascio viene nuovamente
deviato dal campo B di sinistra e convogliato nel foro C dal quale
fuoriesce dopo aver attraversato il doppio strato S1. i) Descrivere
qualitativamente il moto di un protone in termini di traiettoria e
velocità. Inoltre, determinare: ii) le distanze dFA e dFC; iii) la velocità
finale vC; iv) il tempo impiegato da un protone a descrivere il percorso
da F a C.
Per i due tratti in cui è presente un moto circolare uniforme possiamo considerare il semiperiodo per percorrere le semicirconferenze. Per il tratti che corrispondono al passaggio tra le armature avevo pensato di considerare semplicemente il tempo come il rapporto tra la distanza e la velocità media in quel tratto visto che conosciamo la velocità finale e la velocità inziale però alcuni colleghi ( senza giustificare la loro scelta) propongono un procedimento diverso cioè considerando l'accelerazione , vale a dire considerare a=(vf^2-vi^2)/2d e poi considerare il tempo come (vf-vi)/a. Il loro procedimento mi sembra molto farraginoso , potete consigliare il procedimento più rigoroso tra i due ?
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modulo v0 = 5*105 m/s fuoriesce da una fenditura F che separa due
doppi strati carichi S1 e S2 . I piani dei doppi strati, distanti d = 2mm,
sono polarizzati in modo opposto da una stessa differenza di potenziale
!V = 5*103 V. A destra e a sinistra dei doppi strati è presente un campo
magnetico B uniforme di modulo B = 0,05 T e diretto
perpendicolarmente alla velocità v0. Partendo dalla fenditura F il fascio
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quale attraversa il doppio strato S2. Quindi il fascio viene nuovamente
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finale vC; iv) il tempo impiegato da un protone a descrivere il percorso
da F a C.

Risposte
Il tuo metodo è più snello, ma vanno bene tutti e due.
[ot]Però sarebbe ora che imparassi a scrivere le formule...$1,67*10^-27$ per esempio[/ot]
[ot]Però sarebbe ora che imparassi a scrivere le formule...$1,67*10^-27$ per esempio[/ot]
"mgrau":
Il tuo metodo è più snello, ma vanno bene tutti e due.
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