Bacchetta elettrizzata, separazione di cariche.
Salve ragazzi, scusate se da un paio di giorno vi sto assillando con domande di elettrostatica, ma l'ho fatta qualche anno fa e non ricordo neanche le cose più banali (la feci molto male, ahimè!).
Comunque la domanda è questa:
Se prendo una bacchetta di materiale isolante (o dielettrico) e la strofino essa si elettrizza, poiché fornisco energia, che permette agli elettroni di "svincolarsi" dai loro atomi.
Tuttavia non mi è chiaro questo concetto: se prendo una bacchetta di vetro e la strofino essa si carica positivamente, se prendo una di bachelite, negativamente.
MA perché questa differenza?
Cioè alla fine io strofinando non faccio altro che separare le cariche, sia positive che negative; che senso ha dire che la bacchetta di vetro si carica positivamente mentre quella di bachelite negativamente?? cosa c'è alla base di questa distinzione? tant'è che se avvicino le due bacchette esse si attraggono (dopo averle elettrizzate)??.
Grazie.
Comunque la domanda è questa:
Se prendo una bacchetta di materiale isolante (o dielettrico) e la strofino essa si elettrizza, poiché fornisco energia, che permette agli elettroni di "svincolarsi" dai loro atomi.
Tuttavia non mi è chiaro questo concetto: se prendo una bacchetta di vetro e la strofino essa si carica positivamente, se prendo una di bachelite, negativamente.
MA perché questa differenza?
Cioè alla fine io strofinando non faccio altro che separare le cariche, sia positive che negative; che senso ha dire che la bacchetta di vetro si carica positivamente mentre quella di bachelite negativamente?? cosa c'è alla base di questa distinzione? tant'è che se avvicino le due bacchette esse si attraggono (dopo averle elettrizzate)??.
Grazie.
Risposte
E' stata una convenzione ,per dire che in realta' esistono 2 tipi di cariche ed e' stato deciso di assegnare al vetro la carica positiva e alla bachelite quella negativa
I Greci purtroppo non approfondirono mai la questione dell'elettrizzazione e si fermarono ad una mera curiosita'.
Non intuirono(sebbene fossero degli ottimi intuitori)che in relta' si trattava dello stesso fenomeno sia per l'ambra che per il vetro:trasferimento di cariche
Se avessero approfondito anche questa faccenda(oltre a tutte le altre arti),avremmo una conoscenza di fatta di oltre 2300 anni circa
I Greci purtroppo non approfondirono mai la questione dell'elettrizzazione e si fermarono ad una mera curiosita'.
Non intuirono(sebbene fossero degli ottimi intuitori)che in relta' si trattava dello stesso fenomeno sia per l'ambra che per il vetro:trasferimento di cariche
Se avessero approfondito anche questa faccenda(oltre a tutte le altre arti),avremmo una conoscenza di fatta di oltre 2300 anni circa
Ma allora perché se avviciniamo una bacchetta di vetro ad una di bachelite, esse si attraggono (dopo averle elettrizzate)?. Mentre se avviciniamo due bacchette di bachelite (o due di vetro) esse si respingono? cioè se il fenomeno è lo stesso, come si spiega ciò?
Perché la natura è tale per cui cariche di segno opposto si attraggono, e cariche dello stesso segno si respingono
"Maurizio Zani":
Perché la natura è tale per cui cariche di segno opposto si attraggono, e cariche dello stesso segno si respingono
Ok Maurizio, fin qui c'ero

Il problema è che non capisco che differenza ci sia, a livello microscopico, tra una bacchetta di vetro e una di bachelite, quando li elettrizzo..Cosa accade alle cariche.?
Sicuramente ci sarà una differenza quando elettrizzo una bacchetta di vetro da quando elettrizzo una di bachelite.
Sapreste spiegamelo?
La natura atomica dei due materiali (ovvero come sono energeticamente configurati) fa sì che per uno sia più favorevole cedere elettroni, per l'altro prenderli