Aspetti realistici e illusori in R.R.
Salve
Il paradosso dei gemelli e' stato affrontato in diversi modi sia matematici che grafici attribuendone la soluzione sia alla
R.R. che alla R.G.
Vorrei confrontare con voi una spiegazione al perche' il gemello che rientra abbia un'eta' inferiore al gemello rimasto.
Siamo in R.R. e non prendiamo in considerazioni le accelerazioni e decellerazioni che possono essere trascurate immaginando che possano essere molto intense per brevissimi periodi non modificando sostanzialmente il tempo del gemello partito.
Vorrei accompagnarmi con un esempio per chiarezza.
A e' il gemello a terra e B e' quello che parte.
A comincia il suo viaggio e come obiettivo ha la stella Mysterium che dista dalla terra 9 milioni di chilometri.
Alla partenza B ha installato un orologio a luce sulla sua astronave e cosi' anche A a terra.
Trascurando quindi le accelerazioni e considerando B in un sistema inerziale per tutto il viaggio e muovendosi a
v = 240000 chilometri al secondo A (a viaggio ultimato) puo' dire che B ha percorso i 9 milioni di chilometri in
37,5 secondi.
Ora pero' A si chiede: quale sara' invece il tempo che e' trascorso nell'astronave durante il viaggio?
Lorentz ci dice che la contrazione porta i 37,5 secondi a 22,5 secondi.(60%)
In sintesi le riflessioni di A sono:
B e' arrivato a destinazione in 37,5 secondi percorrendo 9 milioni di chilometri visto da A ma il suo tempo (interno all'astronave) e' passato piu' lentamente visto da A e cioe' sono passati 22,5 secondi.Quindi rispetto ad A B all'arrivo e' un po' piu' "giovane" rispetto ad A.
Questo e' cio' che dice la R.R.
Purtroppo la situazione e' simmetrica e qui nasce il paradosso: A chi attribuire il ritardo temporale.
Se riflettiamo ci accorgiamo che la dilatazione di Lorentz esiste solo se esiste sempre una differenza di velocita'
tra A e B.Gli orologi a luce posti sia all'interno dell'astronave che a terra durante il viaggio hanno continuato a
ticchettare in maniera perfettamente sincrona essendo i due sistemi inerziali. Non esistono sistemi privilegiati quando si
parla di sistemi inerziali.
Allora dobbiamo concludere che le trasformate Lorentiane avendo valore solo quando esiste una differenza di velocita'
creino una sitazione illusoria che permane fino a che rimagono attivi i presupposti (differenza di velocita').
Pero' come e' stato ampiamente dimostrato per B quando arriva a destinazione sono effettivamente passati 22,5 secondi.
Ritengo che il problema, perche' abbia una soluzione, debba essere visto con un'altra prospettiva in R.R.
Vediamo.
B quando parte (sistema inerziale) crea una situazione simmetrica tra il suo sistema di riferimento e l'universo
che sta attraversando.Infatti possiamo pensare che sia l'universo che gli venga incontro.
Cioe' gli viene incontro alla velocita' di 240000 chilometri al secondo Mysterium e lo spazio che esiste tra l'astronave
e Mysterium stessa.
Questo spazio si contrae a v relativistica per cui i 9 milioni di chilometri visti tali da terra per B sono invece
5,4 milioni che percorrera'analizzando il suo orologio a bordo proprio in 22,5 secondi.
Non c'e' dilatazione temporale ma solo il tempo per percorrere una distanza inferiore.
Qual'e' la differenza concettuale tra i due modi di affrontare il problema che portano pero' allo stesso risultato?
Parlare di dilatazione temporale reale che rimane non soddisfa per le premesse fatte e cioe' l'orologio a luce di B
e' sincrono sempre con quello di A ma segna un tempo inferiore proprio perche' come detto la distanza e' piu' breve.
Parlare invece di contrazione dello spazio ritengo che dia una buona interpretazione dei fatti.
Bisogna distinguere qual'e' l'effetto reale che rimane e che produce il ritardo dall'effetto illusorio che non produce effetti reali.
Se applichiamo queste considerazioni al muone mi chiedevo se visto da terra la dilatazione temporale che gli viene attribuita fosse veramente la causa della sua presenza (circa al 50% degli stessi)sulla terra o non sia piuttosto un effetto illusorio e che la vera spiegazione riguarderebbe la sua permanenza nell'atmosfera per un tempo inferiore.(contrazione dello spazio)
A questo punto pero' non avrebbe piu' senso considerare il sistema di riferimento terra.
Sembrerebbe quasi che cio' che importa in natura siano due aspetti legati ad un unico sistema di riferimento che abbia queste caratteristiche:
1) Perfetta simmetria.
2) Interazione con lo spazio che sta attraversando.
Cio' che ho scritto e' una semplice premessa per discutere effettivamente su aspetti realistici e illusori in relativita'.
Grazie
Il paradosso dei gemelli e' stato affrontato in diversi modi sia matematici che grafici attribuendone la soluzione sia alla
R.R. che alla R.G.
Vorrei confrontare con voi una spiegazione al perche' il gemello che rientra abbia un'eta' inferiore al gemello rimasto.
Siamo in R.R. e non prendiamo in considerazioni le accelerazioni e decellerazioni che possono essere trascurate immaginando che possano essere molto intense per brevissimi periodi non modificando sostanzialmente il tempo del gemello partito.
Vorrei accompagnarmi con un esempio per chiarezza.
A e' il gemello a terra e B e' quello che parte.
A comincia il suo viaggio e come obiettivo ha la stella Mysterium che dista dalla terra 9 milioni di chilometri.
Alla partenza B ha installato un orologio a luce sulla sua astronave e cosi' anche A a terra.
Trascurando quindi le accelerazioni e considerando B in un sistema inerziale per tutto il viaggio e muovendosi a
v = 240000 chilometri al secondo A (a viaggio ultimato) puo' dire che B ha percorso i 9 milioni di chilometri in
37,5 secondi.
Ora pero' A si chiede: quale sara' invece il tempo che e' trascorso nell'astronave durante il viaggio?
Lorentz ci dice che la contrazione porta i 37,5 secondi a 22,5 secondi.(60%)
In sintesi le riflessioni di A sono:
B e' arrivato a destinazione in 37,5 secondi percorrendo 9 milioni di chilometri visto da A ma il suo tempo (interno all'astronave) e' passato piu' lentamente visto da A e cioe' sono passati 22,5 secondi.Quindi rispetto ad A B all'arrivo e' un po' piu' "giovane" rispetto ad A.
Questo e' cio' che dice la R.R.
Purtroppo la situazione e' simmetrica e qui nasce il paradosso: A chi attribuire il ritardo temporale.
Se riflettiamo ci accorgiamo che la dilatazione di Lorentz esiste solo se esiste sempre una differenza di velocita'
tra A e B.Gli orologi a luce posti sia all'interno dell'astronave che a terra durante il viaggio hanno continuato a
ticchettare in maniera perfettamente sincrona essendo i due sistemi inerziali. Non esistono sistemi privilegiati quando si
parla di sistemi inerziali.
Allora dobbiamo concludere che le trasformate Lorentiane avendo valore solo quando esiste una differenza di velocita'
creino una sitazione illusoria che permane fino a che rimagono attivi i presupposti (differenza di velocita').
Pero' come e' stato ampiamente dimostrato per B quando arriva a destinazione sono effettivamente passati 22,5 secondi.
Ritengo che il problema, perche' abbia una soluzione, debba essere visto con un'altra prospettiva in R.R.
Vediamo.
B quando parte (sistema inerziale) crea una situazione simmetrica tra il suo sistema di riferimento e l'universo
che sta attraversando.Infatti possiamo pensare che sia l'universo che gli venga incontro.
Cioe' gli viene incontro alla velocita' di 240000 chilometri al secondo Mysterium e lo spazio che esiste tra l'astronave
e Mysterium stessa.
Questo spazio si contrae a v relativistica per cui i 9 milioni di chilometri visti tali da terra per B sono invece
5,4 milioni che percorrera'analizzando il suo orologio a bordo proprio in 22,5 secondi.
Non c'e' dilatazione temporale ma solo il tempo per percorrere una distanza inferiore.
Qual'e' la differenza concettuale tra i due modi di affrontare il problema che portano pero' allo stesso risultato?
Parlare di dilatazione temporale reale che rimane non soddisfa per le premesse fatte e cioe' l'orologio a luce di B
e' sincrono sempre con quello di A ma segna un tempo inferiore proprio perche' come detto la distanza e' piu' breve.
Parlare invece di contrazione dello spazio ritengo che dia una buona interpretazione dei fatti.
Bisogna distinguere qual'e' l'effetto reale che rimane e che produce il ritardo dall'effetto illusorio che non produce effetti reali.
Se applichiamo queste considerazioni al muone mi chiedevo se visto da terra la dilatazione temporale che gli viene attribuita fosse veramente la causa della sua presenza (circa al 50% degli stessi)sulla terra o non sia piuttosto un effetto illusorio e che la vera spiegazione riguarderebbe la sua permanenza nell'atmosfera per un tempo inferiore.(contrazione dello spazio)
A questo punto pero' non avrebbe piu' senso considerare il sistema di riferimento terra.
Sembrerebbe quasi che cio' che importa in natura siano due aspetti legati ad un unico sistema di riferimento che abbia queste caratteristiche:
1) Perfetta simmetria.
2) Interazione con lo spazio che sta attraversando.
Cio' che ho scritto e' una semplice premessa per discutere effettivamente su aspetti realistici e illusori in relativita'.
Grazie
Risposte
Vorrei estrapolare le considerazioni fatte proprio sul disco rotante.
Immaginiamo di avere lungo il raggio una fila di orologi sincronizzati con uno esterno.Se il disco ruota a v relativistica
l'orologio sulla circonferenza esterna sara'quello piu' lento rispetto a quello esterno e avvicinandoci al centro
un po' meno fino ad arrivare al centro dove l'orologio sara' sincrono con quello esterno.
Ora ripetiamo l'esperienza con diversi dischi tutti a velocita' differenti e con gli stessi orologi posizionati lungo il raggio
e sincroni con quello esterno.A dischi rotanti a v relativistica valgono le stesse considerazioni fatte per il primo disco.
Pero' si nota che tutti gli orologi al centro saranno sincroni con quello esterno pur avendo loro velocita' differenti.
Per l'analogia che esiste con il campo gravitazionale si potrebbe supporre che considerando un orologio esterno a tutti i campi gravitazionali l'orologio posto al centro di tutte le masse sia sincrono con quello esterno ai campi.
Cioe' tutti i centri delle masse avrebbero l'orologio che batte il tempo in maniera identica alle altre.
Considerando poi il campo gravitazionale allora se ci allontaniamo dal centro cominciano a rallentare.
Se posiziono un orologio a luce in un punto del campo gravitazionale pero' perpendicolare al raggio della massa allora si che all'interno vedro' il raggio non piu' normale al "pavimento"ma che avra' una leggera curvatura per il principio di equivalenza.
Quello che volevo sottolineare e' che in relazione a quanto scritto prima all'interno dei sistemi inerziali secondo il mio parere
il tempo scorre allo stesso modo e che questo potrebbe scorrere anche nei centri delle masse allo stesso modo
e di qui il sospetto che possa esserci davvero un tempo universale assoluto... ma sono solo pensieri che vanno e vengono...
Immaginiamo di avere lungo il raggio una fila di orologi sincronizzati con uno esterno.Se il disco ruota a v relativistica
l'orologio sulla circonferenza esterna sara'quello piu' lento rispetto a quello esterno e avvicinandoci al centro
un po' meno fino ad arrivare al centro dove l'orologio sara' sincrono con quello esterno.
Ora ripetiamo l'esperienza con diversi dischi tutti a velocita' differenti e con gli stessi orologi posizionati lungo il raggio
e sincroni con quello esterno.A dischi rotanti a v relativistica valgono le stesse considerazioni fatte per il primo disco.
Pero' si nota che tutti gli orologi al centro saranno sincroni con quello esterno pur avendo loro velocita' differenti.
Per l'analogia che esiste con il campo gravitazionale si potrebbe supporre che considerando un orologio esterno a tutti i campi gravitazionali l'orologio posto al centro di tutte le masse sia sincrono con quello esterno ai campi.
Cioe' tutti i centri delle masse avrebbero l'orologio che batte il tempo in maniera identica alle altre.
Considerando poi il campo gravitazionale allora se ci allontaniamo dal centro cominciano a rallentare.
Se posiziono un orologio a luce in un punto del campo gravitazionale pero' perpendicolare al raggio della massa allora si che all'interno vedro' il raggio non piu' normale al "pavimento"ma che avra' una leggera curvatura per il principio di equivalenza.
Quello che volevo sottolineare e' che in relazione a quanto scritto prima all'interno dei sistemi inerziali secondo il mio parere
il tempo scorre allo stesso modo e che questo potrebbe scorrere anche nei centri delle masse allo stesso modo
e di qui il sospetto che possa esserci davvero un tempo universale assoluto... ma sono solo pensieri che vanno e vengono...
C'è qualche fisico che ha anche immaginato un universo, una Fisica, senza il tempo. Mi viene in mente ad esempio un libro di Barbour : La fine del tempo. Da rimanere strabiliati, o almeno sconcertati.
Comunque consoliamoci, e cerchiamo di rimanere coi piedi sulla Terra. Col nostro corpo sarà ben difficile allontanarsi molto dalla Terra, in tempi brevi...e dal sistema solare poi, secondo me non se ne parla proprio...per ora! Altro che viaggi spaziali! Come saggiamente illustrano Sexl e Schmidt nel loro libro che ho già detto: "Spaziotempo" , ci sono dei grossi limiti ai voli spaziali, e questi limiti sono sofferti anche da eventuali civiltà aliene...io non credo agli alieni.
E consoliamoci pure per un'altra faccenda : a livello dell'espansione cosmologica, la velocità della luce conta poco o niente. La velocita di recessione delle galassie, che riguarda l'espansione "dello" spazio e non "nello" spazio, è ben superiore a $c$. Il cosiddetto "orizzonte delle particelle" è ben al di là dei 13.7 miliardi di anni che sono passati dal Big Bang ad oggi, ammesso che un Big Bang ci sia stato. L'orizzonte delle particelle arriva a circa 40-45 miliardi di anni-luce, sono state scoperte galassie con un red-shift cosmologico superiore a 7, il che significa che sono ben al di là dell'orizzonte di Hubble.
Nel mese di Settembre del 2011, se ben ricordo, fu pubblicata sulla rivista "Le Scienze" una intervista a Leonard Susskind, il quale, in breve, esponeva il suo pensiero sulla "Realtà" : l'uomo, la Fisica, la Scienza, non saranno mai veramente in grado di conoscere la Realtà.
E ora, per ritornare a terra, vado a fare una lauta cena.
Comunque consoliamoci, e cerchiamo di rimanere coi piedi sulla Terra. Col nostro corpo sarà ben difficile allontanarsi molto dalla Terra, in tempi brevi...e dal sistema solare poi, secondo me non se ne parla proprio...per ora! Altro che viaggi spaziali! Come saggiamente illustrano Sexl e Schmidt nel loro libro che ho già detto: "Spaziotempo" , ci sono dei grossi limiti ai voli spaziali, e questi limiti sono sofferti anche da eventuali civiltà aliene...io non credo agli alieni.
E consoliamoci pure per un'altra faccenda : a livello dell'espansione cosmologica, la velocità della luce conta poco o niente. La velocita di recessione delle galassie, che riguarda l'espansione "dello" spazio e non "nello" spazio, è ben superiore a $c$. Il cosiddetto "orizzonte delle particelle" è ben al di là dei 13.7 miliardi di anni che sono passati dal Big Bang ad oggi, ammesso che un Big Bang ci sia stato. L'orizzonte delle particelle arriva a circa 40-45 miliardi di anni-luce, sono state scoperte galassie con un red-shift cosmologico superiore a 7, il che significa che sono ben al di là dell'orizzonte di Hubble.
Nel mese di Settembre del 2011, se ben ricordo, fu pubblicata sulla rivista "Le Scienze" una intervista a Leonard Susskind, il quale, in breve, esponeva il suo pensiero sulla "Realtà" : l'uomo, la Fisica, la Scienza, non saranno mai veramente in grado di conoscere la Realtà.
E ora, per ritornare a terra, vado a fare una lauta cena.
Quanti misteri ci circondano......ma la realta' esiste ?....
Prendo spunto da questa frase che hai riportato.
..La velocita di recessione delle galassie, che riguarda l'espansione "dello" spazio e non "nello" spazio.....
Cioe' le masse si muovono solidali con lo spazio tempo.
E qui non posso fare a meno di notare quanto segue.
Definisco un sistema inerziale quel sistema che si trova in caduta libera in un campo gravitazionale.(localita' permettendo)
La fisica classica risolve ammettendo la forza fittizia -mg la relativistica eliminando il concetto di forza sostituendolo
con lo spaziotempo curvo.Rimane il fatto dell'inerzialita'.
Ora entriamo nell'ascensore di Einstein e lasciamoci cadere in questo campo gravitazionale.Tutto cio' che mi circonda e'
fermo rispetto a me una massa sospesa a trenta centimetri dal pavimento rimane li' indisturbata.
Se lancio un raggio di luce parallelo al pavimento seguira' una linea retta all'interno e parallela al pavimento stesso,siamo
proprio in un sistema inerziale.
L'aria all'interno sara' solidale con le masse che vi si trovano,lo spazio all'interno ....E il vuoto quantistico?
Possiamo immaginare che all'interno ci sia questo vuoto.E il problema e' proprio qui.
Da terra noi vediamo l'ascensore "cadere" giu' con tutto cio' che si trova all'interno compreso anche questo vuoto quantistico.Ora se all'interno dell'ascensore togliamo le masse ,il sottoscritto,l'aria,le pareti fino ad arrivare a questo ente ancora misterioso sotto certi aspetti se ne potrebbe dedurre che il vuoto quantistico risente del campo gravitazionale
e che quindi lo stesso si troverebbe in accelerazione.
Conclusione:Il vuoto quantistico e' accelerato in un campo gravitazionale?
Certo che questo fatto implicherebbe una "sistemazione" di tanti fattori conseguenziali.
Prendo spunto da questa frase che hai riportato.
..La velocita di recessione delle galassie, che riguarda l'espansione "dello" spazio e non "nello" spazio.....
Cioe' le masse si muovono solidali con lo spazio tempo.
E qui non posso fare a meno di notare quanto segue.
Definisco un sistema inerziale quel sistema che si trova in caduta libera in un campo gravitazionale.(localita' permettendo)
La fisica classica risolve ammettendo la forza fittizia -mg la relativistica eliminando il concetto di forza sostituendolo
con lo spaziotempo curvo.Rimane il fatto dell'inerzialita'.
Ora entriamo nell'ascensore di Einstein e lasciamoci cadere in questo campo gravitazionale.Tutto cio' che mi circonda e'
fermo rispetto a me una massa sospesa a trenta centimetri dal pavimento rimane li' indisturbata.
Se lancio un raggio di luce parallelo al pavimento seguira' una linea retta all'interno e parallela al pavimento stesso,siamo
proprio in un sistema inerziale.
L'aria all'interno sara' solidale con le masse che vi si trovano,lo spazio all'interno ....E il vuoto quantistico?
Possiamo immaginare che all'interno ci sia questo vuoto.E il problema e' proprio qui.
Da terra noi vediamo l'ascensore "cadere" giu' con tutto cio' che si trova all'interno compreso anche questo vuoto quantistico.Ora se all'interno dell'ascensore togliamo le masse ,il sottoscritto,l'aria,le pareti fino ad arrivare a questo ente ancora misterioso sotto certi aspetti se ne potrebbe dedurre che il vuoto quantistico risente del campo gravitazionale
e che quindi lo stesso si troverebbe in accelerazione.
Conclusione:Il vuoto quantistico e' accelerato in un campo gravitazionale?
Certo che questo fatto implicherebbe una "sistemazione" di tanti fattori conseguenziali.
"EMIT":
Quanti misteri ci circondano......ma la realta' esiste ?....
...............
Conclusione:Il vuoto quantistico e' accelerato in un campo gravitazionale?
Boooooh ! E che ne so io ?
..Ma come...tu sei il mio punto di riferimento e mi rispondi cosi'....
Certo sono solo supposizioni ma quello che mi farebbe piacere e',se hai la pazienza di seguire il ragionamento che ho portato,
che tu riscontrassi "anomalie" o contraddizioni..So che sei in grado di farlo....
Se poi le tue obiezioni faranno cadere il tutto pazienza passeremo ad altro..
Ciao

Certo sono solo supposizioni ma quello che mi farebbe piacere e',se hai la pazienza di seguire il ragionamento che ho portato,
che tu riscontrassi "anomalie" o contraddizioni..So che sei in grado di farlo....
Se poi le tue obiezioni faranno cadere il tutto pazienza passeremo ad altro..
Ciao
"EMIT":
Quanti misteri ci circondano......ma la realta' esiste ?....
.......
Definisco un sistema inerziale quel sistema che si trova in caduta libera in un campo gravitazionale.(localita' permettendo)
La fisica classica risolve ammettendo la forza fittizia -mg la relativistica eliminando il concetto di forza sostituendolo
con lo spaziotempo curvo.Rimane il fatto dell'inerzialita'.
La RG parla appunto di sistemi di riferimento inerziali "locali" (Principio di Equivalenza di Einstein, che talora si distingue ulterioremente in "forma forte") : l'ultimo aggettivo "locale" è essenziale. Dentro ciascun riferimento inerziale locale, le leggi della Fisica sono quelle della RR, dice la teoria. Quindi, dentro un LIF (local Inertial Frame) le geodetiche di tipo luce sono "rettilinee", pur potendo essere globalmente curve.
Ora entriamo nell'ascensore di Einstein e lasciamoci cadere in questo campo gravitazionale.Tutto cio' che mi circonda e' fermo rispetto a me una massa sospesa a trenta centimetri dal pavimento rimane li' indisturbata.
Se lancio un raggio di luce parallelo al pavimento seguira' una linea retta all'interno e parallela al pavimento stesso,siamo proprio in un sistema inerziale.
Si, certo. In un altro thread ho messo proprio ieri un bellissimo filmato, girato nella Stazione spaziale internazionale, dove si vedono delle sfere di vetro "sospese" e una astronauta che ogni tanto le sposta.
Lo metto nuovamente qui :
http://www.youtube.com/watch?v=RbKYX-wu ... e=youtu.be
L'aria all'interno sara' solidale con le masse che vi si trovano,lo spazio all'interno ....E il vuoto quantistico?
Possiamo immaginare che all'interno ci sia questo vuoto.E il problema e' proprio qui.
Da terra noi vediamo l'ascensore "cadere" giu' con tutto cio' che si trova all'interno compreso anche questo vuoto quantistico.Ora se all'interno dell'ascensore togliamo le masse ,il sottoscritto,l'aria,le pareti fino ad arrivare a questo ente ancora misterioso sotto certi aspetti se ne potrebbe dedurre che il vuoto quantistico risente del campo gravitazionale e che quindi lo stesso si troverebbe in accelerazione.
Conclusione:Il vuoto quantistico e' accelerato in un campo gravitazionale?
Certo che questo fatto implicherebbe una "sistemazione" di tanti fattori conseguenziali.
Ti ripeto: non so risponderti. Dei quanti non so proprio nulla.
Si e' veramente bello...
Un conto e' parlare delle conseguenze della caduta libera e un conto e' vederle.
All'interno e' tutto immobile.....Sfere,osservatori...e anche lo spazio racchiuso.Possiamo definirlo come un ente che esiste
di cosa sia fatto immagino che ci debbano essere diverse interpretazioni pero' se puo' essere curvato,dilatato di qualche cosa sara' fatto..no..!Lasciamo da parte il vuoto quantistico e concentriamoci su questo ente.
Ora immaginiamo che venga applicata un'accelerazione.Tutto cio' che si trova all'interno e' come se venisse attratto da un campo gravitazionale..e di qui le masse acquistano due nomi differenti a seconda se si considera il campo o l'accelerazione.
Abbiamo detto che tutto cio' che si trova all'interno subira' gli effetti dell'accelerazione.
Mi chiedevo ma le masse che prima erano "solidali" con questo spazio ora non lo saranno piu'.?...Io penso che tutta la struttura spazio-masse subisca le conseguenze e cioe' accelleri.
Si tratta solo di riflettere se lo spazio abbia o no una dimensione se si allora partecipa a questa accelerazione.
Se pensiamo alla recessione delle galassie troviamo che le masse sono solidali con lo spazio e che il loro moto avviene
insieme allo spazio.(Chissa' che la loro accelerazione non sia dovuta all'attrazione di un altro universo)
Il problema e' proprio nel principio di equivalenza. In sintesi si potrebbe dedurre che una massa accelleri anche lo spazio.
Abbiamo lasciato da parte il vuoto quantistico.
Cioe' le masse cadrebbero in un campo gravitazionale solidali con lo spazio.
La prima considerazione da fare e' che un raggio di luce potrebbe flettere in prossimita' di un campo gravitazionale
proprio perche' seguirebbe il movimento dello spazio che curverebbe la sua traiettoria.
Sono solo congetture ma legate forse da un filo logico.
Un conto e' parlare delle conseguenze della caduta libera e un conto e' vederle.
All'interno e' tutto immobile.....Sfere,osservatori...e anche lo spazio racchiuso.Possiamo definirlo come un ente che esiste
di cosa sia fatto immagino che ci debbano essere diverse interpretazioni pero' se puo' essere curvato,dilatato di qualche cosa sara' fatto..no..!Lasciamo da parte il vuoto quantistico e concentriamoci su questo ente.
Ora immaginiamo che venga applicata un'accelerazione.Tutto cio' che si trova all'interno e' come se venisse attratto da un campo gravitazionale..e di qui le masse acquistano due nomi differenti a seconda se si considera il campo o l'accelerazione.
Abbiamo detto che tutto cio' che si trova all'interno subira' gli effetti dell'accelerazione.
Mi chiedevo ma le masse che prima erano "solidali" con questo spazio ora non lo saranno piu'.?...Io penso che tutta la struttura spazio-masse subisca le conseguenze e cioe' accelleri.
Si tratta solo di riflettere se lo spazio abbia o no una dimensione se si allora partecipa a questa accelerazione.
Se pensiamo alla recessione delle galassie troviamo che le masse sono solidali con lo spazio e che il loro moto avviene
insieme allo spazio.(Chissa' che la loro accelerazione non sia dovuta all'attrazione di un altro universo)
Il problema e' proprio nel principio di equivalenza. In sintesi si potrebbe dedurre che una massa accelleri anche lo spazio.
Abbiamo lasciato da parte il vuoto quantistico.
Cioe' le masse cadrebbero in un campo gravitazionale solidali con lo spazio.
La prima considerazione da fare e' che un raggio di luce potrebbe flettere in prossimita' di un campo gravitazionale
proprio perche' seguirebbe il movimento dello spazio che curverebbe la sua traiettoria.
Sono solo congetture ma legate forse da un filo logico.
"EMIT":
..........
La prima considerazione da fare e' che un raggio di luce potrebbe flettere in prossimita' di un campo gravitazionale proprio perche' seguirebbe il movimento dello spazio che curverebbe la sua traiettoria.
Sono solo congetture ma legate forse da un filo logico.
Ma si, Emit, è proprio cosí! Il raggio di luce "curva'' perchè passa attraverso uno spaziotempo dove la massa-energia lo incurvano. Non perché il raggio sia misteriosamente attratto dalla massa di questa o quella galassia!
Per lo meno, questo ê ciò che so dalle mie letture.
Certamente la R.G. e' quella che fa fede ci mancherebbe altro...
Io ho solo espresso una mia fantasia lasciandomi trasportare da considerazioni del tutto personali.
Io ho solo espresso una mia fantasia lasciandomi trasportare da considerazioni del tutto personali.
Torniamo alla R.R.
Vorrei chiederti :Una massa ad una certa velocita' incrementa la propria massa ,mi chiedevo se accanto a questo si accompagnasse anche un incremento di volume.
Vorrei chiederti :Una massa ad una certa velocita' incrementa la propria massa ,mi chiedevo se accanto a questo si accompagnasse anche un incremento di volume.
Fai attenzione Emit : non è corretto parlare di "massa relativistica" che aumenta con la velocità. È più esatto parlare invece di massa invariante $m_0$ nel sistema di riferimento di quiete della stessa. Ne abbiamo parlato diverse volte qui, se fai una ricerca te ne rendi conto.
Comunque il concetto di massa in RR è ben spiegato qui :
http://en.wikipedia.org/wiki/Mass_in_special_relativity
richiamo la tua attenzione in particolare sulle note e i rimandi, specie quelle di Okun.
Per quanto riguarda un volume $\Deltax\Deltay\Deltaz$ in moto con velocita $v$ rispetto ad un osservatore inerziale, supponiamo in direzione $x$, esso si contrae in tale direzione, ma non in quelle ortogonali. PER cui il volume in moto sarà: $sqrt(1-v^2) * \Deltax\Deltay\Deltaz $.
Quando si studia la RG uno dei primi argomenti è quello della cosidetta "polvere relativistica", un insieme di particelle incoerenti in moto. Si definisce il " number density" come il numero di particelle per unità di volume nel riferimento proprio di quiete, riferimento che può definirsi come il MCRF (momentary comoving reference frame = riferimento momentaneo comovente di quiete) se la velocità rispetto ad un osservatore non è costante.
PErcio se un certo volume $\Deltax\Deltay\Deltaz$ contiene $N$ particelle, il "number density" è dato da :
$n = N/(\Deltax\Deltay\Deltaz)$ nel riferimento di quiete.
Esso, in un riferimento in cui le particelle hanno velocità $v$ , diventa : $\gamma*n = n/sqrt(1-v^2)$
Cfr. ad esempio : Bernard Schutz- A first course in General Relativity$
Comunque il concetto di massa in RR è ben spiegato qui :
http://en.wikipedia.org/wiki/Mass_in_special_relativity
richiamo la tua attenzione in particolare sulle note e i rimandi, specie quelle di Okun.
Per quanto riguarda un volume $\Deltax\Deltay\Deltaz$ in moto con velocita $v$ rispetto ad un osservatore inerziale, supponiamo in direzione $x$, esso si contrae in tale direzione, ma non in quelle ortogonali. PER cui il volume in moto sarà: $sqrt(1-v^2) * \Deltax\Deltay\Deltaz $.
Quando si studia la RG uno dei primi argomenti è quello della cosidetta "polvere relativistica", un insieme di particelle incoerenti in moto. Si definisce il " number density" come il numero di particelle per unità di volume nel riferimento proprio di quiete, riferimento che può definirsi come il MCRF (momentary comoving reference frame = riferimento momentaneo comovente di quiete) se la velocità rispetto ad un osservatore non è costante.
PErcio se un certo volume $\Deltax\Deltay\Deltaz$ contiene $N$ particelle, il "number density" è dato da :
$n = N/(\Deltax\Deltay\Deltaz)$ nel riferimento di quiete.
Esso, in un riferimento in cui le particelle hanno velocità $v$ , diventa : $\gamma*n = n/sqrt(1-v^2)$
Cfr. ad esempio : Bernard Schutz- A first course in General Relativity$