Andamento del potenziale elettrico in un filo percorso da corrente in un circuito a corrente continua
Salve a tutti,
sono al 1° anno di Chimica e ho dubbi su ciò che l'ultima volta mi hanno spiegato sui circuiti elettrici: ho capito che quando collego agli opportuni terminali della batteria un conduttore - supponiamo filiforme -, ai capi di esso si genera una d.d.p. teoricamente identica alla f.e.m. trascurando la caduta di potenziale della resistenza interna alla batteria stessa; dunque si genera un campo elettrico che sovrappone un moto ordinato a quello caotico dei portatori di carica, i quali subiscono dunque un moto complessivo di deriva raggiungendo una velocità stazionaria che non aumenta in virtù degli urti col reticolo cristallino che dissipano eventuali aumenti di energia cinetica sotto forma di calore.
Perciò non mi è chiaro quanto segue: a partire dall'estremità positiva della batteria il potenziale lungo il filo diminuisce linearmente o comunque gradualmente e omogeneamente? Se così non è, com'è possibile allora dire che nel conduttore esiste un campo elettrico che mette in moto le cariche ma non un potenziale elettrico che muta con continuità nel conduttore?
E lo chiedo anche perché negli esercizi con semplici circuiti dove vi sono resistori e condensatori è sempre usata l'ipotesi che i fili conduttori che collegano i vari organi del circuito abbiano resistenza trascurabile e in pratica nulla, ma questo non è concettualmente sbagliato? Se la resistenza di un conduttore fosse ipoteticamente nulla, ciò non implicherebbe che i portatori ci carica non urtano con il reticolo cristallino e dunque che le particelle sono accelerate dal campo elettrico aumentando la propria energia cinetica, dunque con una velocità di deriva non più costante? Scusate il papiro e le fesserie che ho scritto
P.S.
Se è possibile, conoscete nomi di buoni libri in fisica che parlino esclusivamente e "separatamente" di elettrostatica, elettrodinamica, magnetostatica e magnetodinamica?
sono al 1° anno di Chimica e ho dubbi su ciò che l'ultima volta mi hanno spiegato sui circuiti elettrici: ho capito che quando collego agli opportuni terminali della batteria un conduttore - supponiamo filiforme -, ai capi di esso si genera una d.d.p. teoricamente identica alla f.e.m. trascurando la caduta di potenziale della resistenza interna alla batteria stessa; dunque si genera un campo elettrico che sovrappone un moto ordinato a quello caotico dei portatori di carica, i quali subiscono dunque un moto complessivo di deriva raggiungendo una velocità stazionaria che non aumenta in virtù degli urti col reticolo cristallino che dissipano eventuali aumenti di energia cinetica sotto forma di calore.
Perciò non mi è chiaro quanto segue: a partire dall'estremità positiva della batteria il potenziale lungo il filo diminuisce linearmente o comunque gradualmente e omogeneamente? Se così non è, com'è possibile allora dire che nel conduttore esiste un campo elettrico che mette in moto le cariche ma non un potenziale elettrico che muta con continuità nel conduttore?
E lo chiedo anche perché negli esercizi con semplici circuiti dove vi sono resistori e condensatori è sempre usata l'ipotesi che i fili conduttori che collegano i vari organi del circuito abbiano resistenza trascurabile e in pratica nulla, ma questo non è concettualmente sbagliato? Se la resistenza di un conduttore fosse ipoteticamente nulla, ciò non implicherebbe che i portatori ci carica non urtano con il reticolo cristallino e dunque che le particelle sono accelerate dal campo elettrico aumentando la propria energia cinetica, dunque con una velocità di deriva non più costante? Scusate il papiro e le fesserie che ho scritto

P.S.
Se è possibile, conoscete nomi di buoni libri in fisica che parlino esclusivamente e "separatamente" di elettrostatica, elettrodinamica, magnetostatica e magnetodinamica?
Risposte
Il potenziale cala linearmente, tant'è che il campo elettrico (che del potenziale ne è in modulo la derivata) è omogeneo.
Grazie mille, scusa il papiro!