Alcuni dubbi su quanto scritto su un libro delle superiori.

vitoge478
Chiameremo conduttori i materiali (...) che hanno la tendenza a perdere elettroni e che dunque favoriscono il movimento degli elettroni stessi.
(...)
se viene fornita sufficiente energia: per esempio, se viene fornito calore (energia termica) in quantità sufficiente da liberarli dalla forza di attrazione che li lega al nucleo (energia di estrazione) aumenta il numero di elettroni liberi.

Da queste affermazioni sembra che se si aumenta la temperatura di un conduttore allora diminuisce la sua resistenza: ma non è così.
Condividete?

Risposte
RenzoDF
Certo, in generale, aumentando la temperatura aumenta la resistenza elettrica di un conduttore metallico, ma mi sa che quel testo fa un po' di confusione, visto che parla di "energia di estrazione", ovvero dell'energia necessaria per estrarre gli elettroni dal (reticolo del) metallo (vedi emissione termoionica e fotoelettrica), che nulla ha a che vedere con la resistenza elettrica, ovvero dalla difficoltà di movimento degli elettroni nel (reticolo del) metallo.
In sostanza, fornendo "energia termica" al metallo, andremo ad innalzare il livello energetico del gas elettronico, portando una parte degli elettroni a superare il valore dell'energia $E_B$ della barriera di potenziale alla superficie del metallo; visto che a 0 K il loro livello è inferiore a $E_F$ (livello di Fermi), per avere l'emissione termoionica (a partire da 0 K) dovremo incrementare il loro livello energetico di un valore superiore a $\Delta E=E_B-E_F$, che viene definito come lavoro o "energia di estrazione".

BTW Scusa della domanda, ma che ci fai tu con un libro delle superiori? Da quel che ricordo sei molto più avanti con gli studi. :D

vitoge478
Mi ha chiesto un parere il figlio di un mio vicino di casa che sta studiando la classificazione dei materiali :-)

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